17 marzo 2010

Il bracconaggio

Carissimi, quest'oggi ho ricevuto un interessante commento da una delle mie più assidue lettrici, ve lo riporto per chiarezza, così che possiate capire come mai io abbia assegnato un titolo tanto stravagante al post:
silvia: Mauser, posso azzardare a chiedere un approfondimento sul periodo georgiano?
Si potrebbero trovare delle informazioni su come fosse la vita di campagna a quei tempi? Dei lord, intendo.
E su come fosse regolato il sistema giudiziario? Ad esempio, se un uomo cacciava di frodo nelle terre di un lord e veniva catturato, come ci si regolava? C'era un procedimento giudiziario, o si passava subito alla pena? Morte o amputazione di un arto?
L'argomento è in effetti molto interessante, non so fino a che punto potrò approfondirlo perché, per mia sfortuna, non sono una giurista: ammetto che mi sarebbe piaciuto studiare legge, ma non ce n'è stata la possibilità e quindi in merito alle specifiche norme giudiziarie potrei essere un po' carente, di sicuro non ve le sciorinerò come faceva il Giudice Santi Licheri a Forum.

Per arrivare alla domanda di Silvia sono partita da un altro argomento, ho infatti ricevuto uno spunto interessante per approfondirne due in uno, devo quindi far slittare di qualche giorno il mio intervento programmato su Hyde Park che avevo messo in conto per oggi.


Cosa si intende per bracconaggio?
Chi, come me, segue Superquark da quando Piero Angela era ancora un giovincello (scherzo naturalmente, visto che ha un discreto numero di anni e io stravedo per suo figlio, Alberto non ti tradirò! ^_^) probabilmente sa più di bracconaggio che di politica interna e, diciamocelo, non ci vuole tanto.
Per bracconaggio s'intende caccia o la pesca di frodo, ovvero non legalizzata, certificata e permessa dall'autorità.

Bracconieri a caccia: acquaforte dell'Ottocento
Al giorno d'oggi episodi come questo sono piuttosto limitati ai grandi parchi naturalistici, in special modo pare che il Serengeti sia inflazionato di bracconieri: riguardano animali in via di estinzione, protetti dalle associazioni ambientaliste come il WWF; molto spesso essi sono cacciati per l'avor.o delle zanne o per la pelliccia pregiata [quante Crudelia DeMon esistono ancora, al mondo?].
Non siamo abituati a sentir parlare di bracconaggio per quanto riguarda cinghiali, lepri, cervi e così via, ma in realtà è proprio a questo genere di caccia illegale che si fa riferimento negli atti dei secoli scorsi.
Già, come avrete senz'altro immaginato, non si tratta di un problema moderno, bensì molto diffuso, specialmente tenendo conto che l'estensione delle proprietà reali era sterminata e che erano gli unici posti dove la selvaggina corresse liberamente per tutto l'anno salvo quando il re decideva di farsi un fagiano al forno.



Origine
L'origine del problema del bracconaggio è antica di migliaia di anni, ufficialmente viene fatta risalire al periodo del Medioevo, tuttavia sono stati ritrovati documenti scritti di epoca Egizia ed Ittita (cioè qualche migliaia d'anni prima della nascita di Cristo) che riportano una precisa normativa e una procedura burocratica da applicarsi per l'uccisione di animali di proprietà reale, cioè che vivono all'interno del palazzo, ad esempio nei giardini o negli stagni attigui. Oltre a questo, anche la caccia di bestie sacre, come i coccodrilli del Nilo in Egitto era perseguibile penalmente.
Ma limitandoci all'ufficialità, senza finire nell'ufficioso, in effetti il bracconaggio non è che una delle espressioni di ribellione all'abuso della proprietà privata.
Caccia di animali sacri in Antico Egitto
Non prendetemi per una marxista convinta, ma questa è la definizione esatta che ne viene data in alcuni testi al riguardo, mi passerete quindi il gergo da "compagno" che ho adoperato.
Tornando al discorso principale, è nel Medioevo che i poveri che vivevano nelle foreste o al limitare di queste cominciarono a cacciare gli animali del re e dei nobili, specialmente i cervi, per sopravvivere.
Teniamo anche conto che all'epoca quasi tutti i boschi d'Inghilterra erano proprietà reale e, se non lo erano generalmente appartenevano al nobile signorotto locale.

Il bracconaggio nel passato aveva infatti un significato di sopravvivenza e non di desiderio di arricchirsi come è accaduto più di recente: la gente cacciava per sopravvivere e avere di che sfamarsi quando il rigido inverno o le scarse provviste non lasciavano molto nelle dispense e nei granai.

Questo tipo di bracconaggio, uno degli aspetti di una civiltà rurale basata in gran parte sull'agricoltura e sui prodotti della terra, si esaurì quasi completamente tra Settecento e Ottocento, quando la modernizzazione portò ingenti masse verso la città e la povertà stessa si spostò dalle campagne verso i grandi centri abitati, dando forma ad altre attività criminali.

Il bracconaggio, tra Settecento e Ottocento non fu più, quindi, la mera ricerca di sopravvivenza da parte dei più poveri, ma si trasformò in uno sport e in una forma di protesta o di aggressione nei confronti dei nobili, questo processo ebbe origine già un secolo prima, nel Seicento, come forma di protesta verso le varie forme di governo che si susseguirono in Inghilterra salassando la popolazione (monarchia, repubblica, Puritani, Protettorato di Cromwell e di nuovo monarchia).
A praticarlo non erano più i disgraziati dei piccoli villaggi, ma altri nobili, figli cadetti e così via, che si accanivano nell'uccisione di animali di proprietà altrui per il gusto di danneggiare il proprietario o, almeno, il suo divertimento.


Legislazioni, giurisdizioni e normative al riguardo
Le zone più colpite dal bracconaggio tra la fine del Settecento e l'Ottocento furono quelle delle Midlands e dell'Inghilterra del sud: Suffolk, Norfolk, Sussex, Wiltshire, Oxfordshire e Devon furono molto colpite da questa piaga sociale.

Nel grafico sottostante potete vedere l'andamento dei casi di bracconaggio divisi in diverse regioni inglesi, il grafico copre un periodo dell'Ottocento, sfortunatamente non sono riuscita a trovare qualcosa di analogo anche per il periodo Georgiano, sorry...
Cliccate per ingrandire



In queste regioni particolari, dove l'incidenza era altissima, le normative ci offrono uno spaccato interessante della vita di allora, ma ancora più significativo temo che sia il modo in cui erano svolti i processi.

Il bracconiere ferito di Henry Jones Thaddeus
Dico temo perché, come certo molti immagineranno, questi erano in numero assai esiguo, rispetto all'ampiezza del crimine.
La pena prevista per il reato di bracconaggio, inoltre, era molto elevata, generalmente era applicata una sanzione salatissima (nell'Ottocento), l'incarcerazione e/o l'amputazione di una mano (nei secoli precedenti), ma in casi particolari si arrivava anche alla pena capitale, quest'ultima, nello specifico, era comminata per chi commetteva reato nei confronti di animali e riserve di caccia reali: come si è visto qualche post fa, i re avevano diritto di vita e morte sui cittadini, ma di solito non erano loro a presiedere al processo, oppure si limitavano a dire al condannato che era mandato a morte per essere stato "dispettoso" nei suoi confronti, senza tenere minimamente conto delle condizioni della famiglia e dei suoi parenti.

Molti bracconieri che cacciavano per sfamare una famiglia numerosa (e a quel tempo erano spesso sopra i dieci figli), invece, furono uccisi senza tenere minimamente in considerazione la vita della futura vedova e degli orfani, che erano quindi obbligati ad un'esistenza di privazioni, disprezzati e senza aiuti statali nonostante fosse stato proprio lo Stato a renderli tali.

In compenso, nell'Ottocento sono innumerevoli i casi di bracconaggio "per sport" o per rivalsa dove i figli dei nobili la fecero franca grazie ai loro nobili genitori e, soprattutto, alla loro nobile borsa.
Nel caso si fosse commesso reato nei confronti di un animale della corona e il bracconiere fosse un nobile, esisteva il privilegio di essere impiccati con una corda d'oro. Era un privilegio discutibile per evidenziare al popolo, che assisteva alle esecuzioni per sfogo, un po' come oggi si va al cinema, la levatura elevata del condannato.
Naturalmente nel caso di quest'ultimo crimine, spesso il bracconiere era graziato per intercessione della famiglia dopo un periodo di reclusione, ma difficilmente ucciso.

Stefano Benni, autore italiano, una volta scrisse un articolo sul vino dove si diceva che nell'antica Roma esisteva la pena del taglio della lingua per coloro acciuffati ubriachi e che la condanna venne annullata allorché in Senato le sedute cominciarono a svolgersi in perfetto silenzio: ecco, in epoca Georgiana e Vittoriana le cose andarono più o meno così, visto che il bracconaggio per sport era diffusissimo già dal Seicento, le famiglie nobiliari si mobilitarono per non rimanere del tutto senza eredi -.-'

Il vecchio bracconiere di Charles Spencelayh
Il processo per bracconaggio era presieduto dal giudice di contea, che provvedeva a punire o scarcerare coloro che erano accusati di tale crimine, visto che il bracconaggio era un reato regolato da leggi di contea, come si è detto all'inizio.

Il giudice "giusto", oltre che all'accusa, a volte calunniosa, doveva anche tenere conto della motivazione che aveva spinto l'uomo a compiere un reato nei confronti dello Stato o di un nobile, ma teniamo conto che la povertà poteva non essere una scusante; attenuanti che consideravano un lungo periodo di incarcerazione era un consistente numero di figli, magari con qualcuno ancora da nascere, e il reato nei confronti di prede minori come lepri e conigli e non cervi o cinghiali.

Nel caso di reato contro un nobile e le proprietà di questi, il criminale era giudicato dallo stesso gentiluomo che aveva derubato, poiché quest'ultimo era spesso anche giudice di contea, cioè il pezzo di terra che governava, a seguito di questa motivazione era molto diffusa la pena grave per bracconaggio, egli, infatti, in barba ad ogni legge di giustizia e legalità e obiettività giudicava chi lo aveva danneggiato.

Questa parte della legge inglese tra Sette e Ottocento è molto brutta da descrivere perché, per risparmiare in magistrati regionali e per dare potere ai nobili si trasformavano proprio questi ultimi, sfortunatamente spesso venduti, corrotti, collerici, possessivi ed egoisti, in giudici che erano, quindi, ben poco imparziali, più affini a ricevere mazzette da altri simili che a condannare i veri colpevoli, punendo invece in maniera lieve coloro che avevano forti e perdonabili motivazioni alle spalle.


Il "caso Geordie"
Non posso credere che non conosciate Geordie.
Geordie è il titolo di una canzone popolare inglese del XVII secolo raccolta poi nelle Child Ballads, precisamente è la #209.
La ballata popolare, di cui si hanno molte versioni differenti, racconta di un uomo di nome Geordie

La bottega dei contrabbandieri, ripresa da una produzione televisiva


condannato ad essere impiccato con una catena (a volte una corda) d'oro per aver ucciso degli animali di una riserva reale (a volte per aver cospirato contro il re stesso).
Geordie, insomma, è un bracconiere. La vicenda segue l'implorazione della sua fidanzata o moglie, che si reca dal re o dal giudice perché grazi l'uomo; la signora, di cui si sa solo che è molto bella, ha molti figli da Geordie, in alcune versioni 7 o addirittura 12, di cui l'ultimo ancora nel grembo, oppure che non ha mai conosciuto il padre.
Il lieto fine della vicenda esiste solo nelle ballate fino al Settecento, da quando venne introdotto un sad ending che mi ha sempre fatta piangere parecchio, ovvero a nulla valgono le lacrime della giovane e Geordie viene comunque impiccato, la legge non prevede la grazia per lui.
La corda d'oro con cui Geordie deve essere impiccato è proprio il segno che si tratta di un nobile o del figlio di un nobiluomo.

La moglie implora in tribunale per la salvezza del contrabbandiere


Di questa canzone ne esistono centinaia di versioni, a noi sono giunte solo le più tristi [come al solito >_>], di queste molto apprezzabile è quella cantata dalla nota cantante folk Joan Baez, che ha interpretato molte delle Child Ballads con la sua limpida voce.
A me personalmente piace molto anche quella cantata da Chyi Yu, cantante cinese dal timbro cristallino, sullo stesso testo di quella della Baez.

Negli anni settanta, inoltre, il noto cantautore genovese Fabrizio De André [genovese come me ^_^] ne ha trascritto le parole, riarrangiando la melodia in una versione che è passata alla storia, specie nel suo duetto proprio con Joan Baez.

Per finire, nel Duemila Gabry Ponte, noto cantante di musica dance, ne ha fatto un remix con alcune variazioni, per esempio qui Geordie è giovanissimo
non ha vent'anni anco-ra

ed è proprio in virtù della sua età che la donna domanda la grazia, chiedendo che sia impiccato quando sarà più vecchio
cadrà l'inverno anche sopra il suo viso,
potrete impiccarlo- allora
la versione è orecchiabile, io stessa ho scoperto Geordie proprio tramite questa strada, ma la consiglio solo a chi riesce a tollerare la musica dance e piuttosto commerciale: la canzone ha comunque avuto un grandissimo successo.

Ecco il testo di De André:
Uomo
Mentre attraversavo London Bridge
un giorno senza sole
vidi una donna pianger d'amore,
piangeva per il suo Geordie.

Donna
Impiccheranno Geordie con una corda d'oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Uomo
Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera
sellatele il suo pony
cavalcherà fino a Londra stasera
ad implorare per Geordie

Donna
Geordie non rubò mai neppure per me
un frutto o un fiore raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Insieme
Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,
non ha vent'anni ancora
cadrà l'inverno anche sopra il suo viso,

Uomo
potrete impiccarlo allora

Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re
Geordie potran salvare,
anche se piangeran con te
la legge non può cambiare.

Insieme
Così lo impiccheranno con una corda d'oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re

Uomo
vendendoli per denaro.

Altro bracconiere famosissimo, sebbene non Vittoriano o Georgiano è stato Robin Hood, che cacciava i cervi nella foresta del re (naturalmente Sherwood); a questo espidio si fa riferimento nella tradizione classica del ladro dal cappuccio verde, viene inoltre citato in diversi film, compreso la commedia di Mel Brook Robin Hood: un uomo in calzamaglia, dove lo sceriffo, balbuziente come Dotto il nano di Biancaneve dice ridicolmente

Robin: E che cosa ha fatto il ragazzo?
Sceriffo: Ha osato cervare un ucciso del re... ehm... ha osato uccidere un cervo del re
Bene, spero che mi perdonerete, le immagini sono poche, in giro non c'è molta documentazione al riguardo...

Nel libro di Theresa Tomlinson La donna della foresta, inoltre, Robin e Marian partecipano a diverse battute di caccia al cervo, rischiando anche di farsi acchiappare più di una volta, specie per la disattenzione di lei nel lasciar colare il sangue della bestia sul prato.

Altro riferimento viene fatto in un libro di ambientazione Puritana, cioè durante il protettorato di Lord Cromwell (1600-1650 ca.), dove il protagonista, anche lui nobiluomo che fa da bandito, Justin Blake, caccia di frodo nella foresta coi suoi compagni di giustizia. La protagonista, Honor lo scopre durante la vicenda, tratta da In nome del re: l'uomo mascherato.

Bene, ora vi saluto, lascio qualche riferimento, ma in giro c'è davvero poco ç_ç

Per la stesura di questo post mi sono rifatta al documento Rural and Urban Poaching in Victorian England, rintracciabile online, naturalmente in inglese. Lo consiglio assolutamente per approfondire maggiormente l'argomento.

Bacioni



Mauser

6 commenti:

  1. silvia: Grazie mille Mauser! Gentile, precisa ed esauriente! L'articolo è scritto benissimo e di sicuro hai trovato molte più informazioni di quante avessi trovato io, credimi! ^_^

    RispondiElimina
  2. *o* Magnifico articolo, complimentoni!!!
    Penso che le notizie che ci hai dato siano bastevoli per farsi almeno almeno un'idea ^_^ E penso che mi metterò proprio a pescare da questo articolo per un mio racconto... :DD


    Beatrice*

    RispondiElimina
  3. Che bello! Grazie! é_è

    Sì, conoscevo Geordie, ma ho decisamente odiato la versione remix.

    Senti, ma che differenze c'erano tra l'abbigliamento nobile e popolare? E c'erano divise speciali per le varie mansioni?

    E non dimenticarti che ha osato cervare un ucciso del re. Un film strepitoso, magari ce ne fossero così.

    RispondiElimina
  4. Scusa il doppio post, ma sappi che scrivendo storie steampunk, senza di te, non avrei nulla in mano. :)

    RispondiElimina
  5. Ecco, mi ero sempre chiesta a cosa fosse ispirata la canzone di De Andrè, e adesso lo so! :)
    Grazie!

    E concludo con: "Il re delle foreste illegali maialino uccisamente sapete selvatici in un a del?!?" XD

    RispondiElimina
  6. Anche se ne hanno remixato il testo, la canzone di Geordie è antichissima, d'altra parte in passato come oggi era usanza ritrarre nei testi popolari le vicende della quotidianità e questo può dare un'idea di quanto il bracconaggio fosse diffuso, magari di piccole prede come uccelletti o conigli selvatici piuttosto che cervi o cinghiali.

    RispondiElimina



Hai qualche idea?
Vorresti approfondire un argomento particolare?
Ci sono curiosità di cui vorresti scrivessimo?

Manda una mail a
georgianagarden@gmail.com