Uovo con mughetti |
Quest'anno penso che per la terza estate di fila andrò a visitarla, complice una mostra che mi ispira davvero moltissimo e che spero interesserà anche voi e che ha come protagoniste le uova Fabergé.
Quattordici splendidi esemplari di uovo accompagnati da 350 opere di fattura orafa russa della The Link of Times Cultural and Historical Foundation sono esposte alla Reggia dal 29 luglio fino al 9 settembre 2012.
Appassionata come sono, ho deciso che andrò a vederle assolutamente, l'arte orafa mi ha sempre affascinata e stregata per il lavoro di precisione, intaglio e scultura che richiede, i gioielli mi ipnotizzano, le pietre mi concupiscono e le lavorazioni mi catturano come un lazo.
E non sono una persona materialista!
La storia delle uova Fabergé inizia per la Pasqua del 1885 quando l'Imperatore Alessandro III regalò alla moglie Marija Fëdorovna (già Dagmar di Danimarca) il primo esemplare, l'Uovo con gallina.
A realizzare quest'opera d'arte in miniatura con i materiali più preziosi era il gioielliere russo, Carl Fabergé (Karl Gustavovič Faberže), detto “il Cellini del Nord”, che creò così uno dei miti di ricchezza e sfarzo della Russia imperiale. La Maison Fabergé era già un'istituzione storica di San Pietroburgo della gioielleria quando Carl creò il primo uovo, essendo stata iniziata dal genitore Gustav nel lontano 1842.
Uovo Bocciolo di rosa |
Inizialmente la tradizione prevedeva che fosse realizzato un solo esemplare, ma dal 1895, anno della morte di Alessandro III e dell'ascesa di Nicola II la realizzazione passò a due, uno destinato all'Imperatrice Made e uno alla Zarina Alessandra.
Dal 1885 la Maison realizzerà ben 50 uova, di cui 14 esposte nella mostra alla Venaria che ovviamente vi suggerisco di andare a vedere perchè oltre che bellissime, tutte le uova sono particolari e realizzate con un tema o un motivo centrale sul quale si sviluppa la realizzazione, alcune seguono l'idea delle scatole cinesi e contengono altre uova più piccole o qualche tipo di sorpresa preziosa, come è il caso dell'uovo Memoria di Azov, altri sono precisamente dedicati ad eventi significativi del regno dello zar, come l'Uovo dell'incoronazione di Nicola II oppure l'Uovo della Transiberiana, sulla cui fascia è segnato il percorso della lunghissima linea ferroviaria che attraversa l'intero Paese.
Alcune delle uova sono decorati con fiori in pietre due o pietre preziose come è il caso dell'Uovo con mughetti e dell'Uovo con gigli, sono tutti uno differente dall'altro e gareggiano in bellezza e difficoltà realizzative incantando lo spettatore.
Uovo pergola di rose |
Poter ammirare dal vivo questi prodigi di tecnica e maestria è senz'altro un'esperienza da non lasciarsi scappare.
La mostra è suddivisa in tre sezioni
- La grandiosità della corte zarista dove sono esposti manufatti in uso a palazzo, si narra della fastosissima incoronazione di Nicola e si parla della grandiosità di una corte diversissima da quelle europee;
- La fabbrica Fabergé: due sale presentano alcune delle tipologie più significative della produzione artistica e artigianale realizzate da Carl Fabergé nella sua grande bottega. Aperta nel 1842 a San Pietroburgo, l’azienda si ingrandì fino a contare quattro sedi in Russia e una a Londra con oltre 500 dipendenti per rispondere alle raffinate e altolocate committenze di tutta Europa.
- La collezione imperiale di uova in cui sono esposti i preziosi capolavori e sono spiegati la loro storia, la difficile e lunghissima realizzazione (un anno per ciascuno) e il loro significato.
Uovo Memoria di Azov |
...e chissà che non ci ritroviamo per caso tutti lassù ad ammirare queste meraviglie ;)
Un bacione,
Mauser
Bè, visti i prezzi stratosferici dei biglietti per tutti i vari "pezzi" della Venaria, la Carta Musei annuale finisce sicuramente per essere ultra-conveniente, credimi, Savoia o meno... Io negli ultimi l'anni l'ho sempre fatta e l'ho sempre ammortizzata in un amen. Inoltre vale in tutto il Piemonte e anche in alcuni posti al di fuori, per cui se tu sei nelle immediate vicinanze può convenire anche a te.
RispondiEliminaP.s. Alla mostra di Fabergé ci andrò di sicuro, dato che abito a pochissimi chilometri, e ne approfitterò anche per rivedere la parte dei quadri della Galleria Sabauda che è stata "depositata" momentaneamente alla Venaria. Ciao ;-)
Io credo che mi limiterò al biglietto per la mostra+giardini, anche se col caldo che fa d'agosto (purtroppo l'unico mese in cui potrò andare) non so quanto mi potrò godere la natura rigogliosa del parco invece della secchezza estiva.
RispondiEliminaOltretutto, se non ho male interpretato le intenzioni degli "accompagnatori", a me toccherà guidare, quindi...
Ciao,
RispondiEliminaNon c'entra niente con il tuo post, ma ho alcune curiosità. Come si abbigliavano i signori e le signore francesi nel 1850 circa?
Non ti chiedo di fare un post a parte, puoi rispondermi con un commentino microscopico.
Grazie, un bacione:*
Chiara
Ciao, per risalire all'abbigliamento francese di quel periodo puoi rifarti ai vari post che ho scritto sulla storia del costume, in genere in Francia le novità di moda come la tournure e così via arrivavano prima.
RispondiEliminaSecondo me già con quelle info puoi ricostruire quanto ti occorre in termini di vestiario, se poi hai bisogno di dettagli più specifici possiamo sempre incominciare
Ok! Grazie mille, un bacione:*
RispondiEliminaChiara
Mmmmh, tra una cosa e l'altra non sono mai andata alla Venaria, nonostante si trovi a un'ora e mezza scarsa di auto da casa mia. Le uova Fabergè potrebbero davvero convincermi...
RispondiEliminaFrittata fatta, allora ;)
RispondiEliminaAppena torno dalla Baviera. E' da quando hanno annunciato questa mostra che aspetto di andarci *_* Non vedo l'ora di mettere le mani sul catalogo.
RispondiEliminaEhm... precisazione. Le uova non sono 14 ma 9 e sono le uova dell'asta di Sotheby del 2004 (la famosa Forbes' Auction)
RispondiEliminaChe strano, eppure sul manifesto appeso sotto casa mia dicono così e anche sul sito della Venaria, magari si sono confusi...
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