9 agosto 2010

Il corteggiamento

L'epoca vittoriana, con la sua aura ammantata di pebenismo e moralità, ma pregna di segreti, scandali e tragedie è stata lo sfondo di un'era di amori difficili , ma grazie al cielo non tutti tragici.

Non voglio addentrarmi in un discorso melodrammatico, non mi sembra il caso e non sono dell'umore, volevo invece parlare un pochino del corteggiamento in una coppia.
Abbiamo parlato circa un post fa di come e dove cercare la propria anima gemella a seconda della classe sociale a cui si apparteneva e delle aspettative che questa doveva soddisfare.
Ottimo: e una volta trovata? Come si fa a conquistarla? Su quali basi si portava avanti un corteggiamento? Cosa era appropriato e cosa no?

Di sicuro la frase che qualche anno fa ho sentito dire davanti ad un McDonald da un ragazzo a (voglio arguire) una tipa che gli interessava, vi narrerò l'annedoto:
"Ma lo sai che m'intrippi un casino?"
Non era proprio il massimo del romanticismo e in epoca vittoriana sarebbe stata considerata inappropriata (come quasi tutto il resto), specie se corredata dal fatto che lui nel frangente stesse giusto addentando un BigMac farcito con ogni salsa piccante inventata sulla terra, seduto su una ringhiera e con metà del fondoschiena e mutando Cavalli in bella vista.
Mi sono addirittura fermata un secondo a processare quello che le mie incredule orecchie avevano recepito della generazione adolescente di oggi. Dichiararsi ad una ragazza addentando un panino e con metà del proprio sedere obeso che esce dai pantaloni troppo larghi (una cintura no?) mi è sembrato francamente più un insulto che una dichiarazione, fossi in lei più che cascata ai suoi piedi sarei diventata violenta.

The Proposal
by Joseph Frederic Soulacroix
Forse sono i miei canoni romantici ad essere un tantino datati, comincio a sospettarlo, ma considerando che ai tempi dei Victorians erano addirittura compilati appositi manuali sia per gli uomini che per le donne, comincio a credere che nel frattempo abbiamo fatto qualche passo indietro: abbiamo avuto secoli di amore cantato da grandi poeti, citato nelle opere più famose della letteratura, reso immortale da versi eterni e ora abbiamo trasformato la parola "amare" in "intrippare", al riguardo ho un solo commento: BAH...
Io mi professo della vecchia scuola.

Ma torniamo al discorso originario: siete pronti a prendere appunti nel caso vi trovaste nella situazione di dover riprodurre una analoga scena?
Ok, facciamoci un tour nel passato.

Innanzi tutto bisogna dire che una ragazza, prima di essere presentata alla buona società, doveva essere considerata idonea da parte dei membri femminili dell famiglia e doveva essere in grado di cantare, ballare e recitare versi a memoria con grazia e intelligenza. Suonare uno strumento come il piano o il violino era una qualità molto importante e tenuta in grandissima considerazione, utile soprattutto durante dopo cena dove poteva capitare che la padrona di casa chiedesse alle invitate di esibirsi a qualche strumento per intrattenere la serata (cfr. Attorno al piano prima della cena).
Indispensabili erano alcune parole di francese, ma soprattutto le regole fondamentali dell'etichetta e della conversazione e credetemi, si trattava di mandare a memoria un'infinità di dettagli e piccole nozioni assolutamente inutili. Al riguardo riporto una piccola conversazione tratta dall'ultimo volume di Emma di Kaoru Mori.

Emma: Quando si balla il ventaglio va impugnato con la mano sinistra. La mano destra deve essere libera per accettare l'escort. L'eleganza con cui tratti il ventaglio mostra la tua personalità, non devi trascurarlo. Una visita non deve superare il 20 minuti. Se ti viene richiesto di rimanere devi comunque evitare di trattenerti troppo a lungo, ma anche rifiutare è maleducato. Si devono calzare i guanti, ma quando si è tra amiche intime potrebbe essere scortesia. Quale sarebbe l'eleganza con cui tratti il ventaglio?
Dorothea: Sono i gesti a dare il senso di eleganza
Mrs. Trollope: Questa frase "Si deve tenere il ventaglio nella mano sinistra"... ma quando lo chiede l'escort, non bisogna cambiare mano?
Emma: Qui c'è scritto che i guanti non devono essere tolti, quale sarà la regola giusta
Mrs. Trollope: Fammi pensare...
Dorothea: In entrambi i casi non è maleducazione
Emma: ...
Dorothea: È strano, adesso che lo leggo dopo tanto tempo... beh, è meglio non affidarsi troppo a certi libri. Te l'ho detto, tutto dipende dall'esperienza e dalla pratica.


Come vedete, le regole c'erano tutte ed erano pure contraddittorie le une con le altre, l'esperienza e lo stare al mondo erano l'unica cosa che potesse insegnare ad una ragazza cosa fosse appropriato e cosa no.

Hearts are trumps
by George Goodwin Kilburne
Il debutto in Società di una figlia era un avvenimento importante e costoso, per una famiglia, ancora peggio se si avevano più figlie da far debuttare a pochi anni l'una dall'altra.
La spesa per il nuovo guardaroba, elegantissimo perchè potesse apparire al meglio era comunque significativa nelle finanze della casa, ma era giustificata dalla motivazione che, se fosse riuscita ad accalappiare un buon partito, tutti i loro problemi sarebbero stati risoli una volta per tutti.
Al riguardo consiglio di vedere il post sul Debutto in Società.

Le ragazze, fidanzate o no, per un paio d'anni dal loro debutto solitamente non lasciavano l'ala materna, dopotutto la società di allora, per quanto dotata di una facciata rispettabilissima, era un'autentica tana di lupi che cercavano di farti le scarpe.
La madre o le zie che servivano la ragazza di protezione durante i suoi primi momenti in Società erano anche le sue "ambasciatrici", la ragazza si sarebbe servita dei loro biglietti da visita nel caso avesse la necessità di uscite o incontri con altre persone, così come queste sarebbero state sempre con lei in caso di situazioni dove poteva scapparci qualcosa di inappropriato [malignamente potrei dire che sarebbero state lì più per spettegolare che per esserle d'aiuto].

Una ragazza non sposata, anche se fidanzata, era sempre accompagnata da adeguati chaperon, vale a dire una coppia sposata, la madre (il padre non era richiesto) o qualche parente più grande, meglio ancora se insieme si aveva la tipica zia-zitella che poteva sorvegliarla a dovere, visto che avrebbe fatto da tappezzeria ad ogni serata mondana.
Gli chaperon, chiunque fossero, di solito appartenevano alla famiglia o, nel caso di uscite pubbliche con il fidanzato, alla famiglia di lui (sorelle sposate, sorelle non sposate, madre, zie, ecc.).

Ciascuna di queste persone, a differenza di quel che si può pensare, non era lì solo per controllare la figliola, ma soprattutto insegnarle, specialmente cos'era appropriato e cosa non lo era, come andavano fatte le cose e come ci si doveva comportare in certe circostanze: l'occhio vigile di chi aveva visto vivere il mondo era sempre un'ottimo supporto all'atto di muovere i primi propri passi in questo.

Addirittura pensate che nel libro Mrs. Humphry Manners for Men la scrittrice sollecita come comportamento appropriato, da parte del cavaliere di una danza, cioè di colui che ha fatto ballare la ragazza, assicurarsi che questa ritorni sana e salva dai suoi accompagnatori senza essere importunata lungo i pochi metri da inviti non richiesti e sollecitazioni sgradite.

Sotto lo sguardo vigile dell'etichetta e delle matrone che avevano il preciso compito sociale di assicurarsi che qualsiasi ricevimento mondano avvenisse nel più rigido politically correct (come oggi, però, quelli che avevano più successo erano i ritrovi e i personaggi che facevano letteralmente scandalo), i Victorians studiarono e utilizzarono nuovi strumenti e nuovi mezzi per palesare e professare l'ardente amore degli innamorati dell'epoca, ingabbiati da convenzioni sociali, regole a non finire e comportamenti "ingessati", per dirla come quella pubblicità dei wurstel Wudy.

The Farewell
by James Tissot
Ecco quindi che il ventaglio, la borsetta e i guanti assumono anche altri significati oltre a quello di meri accessori di bellezza.
Anche i fiori e le pietre preziose cambiano il loro messaggio, assumendone qualcuno molto vicino a quello che ancora diamo loro; ad esempio il diamante solitario, bianco o trasparente con il significato di purezza, diviene proprio in epoca vittoriana il simbolo più diffuso come dono di fidanzamento, mentre in precedenza lo erano state altre pietre o altri oggetti (addirittura animali), se date un'occhiata al post riguardante i Doni d'amore ve ne farete sicuramente un'idea.

Il Romanticismo non è solo una corrente letteraria particolarmente triste in alcune sue manifestazioni, ma anche il titolo con cui ci si riferisce alle espressioni scritte che prendono campo sempre più in questo periodo tramite lettere, cartoline e altre forme di comunicazione come i biglietti attaccati ai fiori.
Da questo punto di vista un corteggiatore sollecito non deve assolutamente trovarsi sguarnito di frasi ad effetto che impressionino favorevolmente la fanciulla per la loro poesia e che esprimano tutto l'amore che le viene riservato. Ecco che vengono quindi inventati utilissimi prontuari di frasi fatte e "rimari" per la compilazione facilatata dei suddetti sonetti o complimenti per fanciulle, d'altra parte adoperiamo ancora oggi quei libercoli con gli auguri di matrimonio quando andiamo a comprare il regalo per qualche conoscente, no? Sapete, tanto per non scriverci tutti la stessa cosa...

E adesso passiamo alle maniere vere e proprie di corteggiamento.
La parte migliore, per cominciare, era essere presentati alla ragazza per riuscire a danzare con lei. Conquistare un ballo era sicuramente una meta piuttosto ambita e una bella mossa (cfr. Regole di base sul comportamento ai balli sociali). Una danza insieme era un'ottima scusa per fare quel minimo di conversazione da conoscersi, se la reciproca compagnia era piacevole, si poteva aspirare ad un secondo ballo, ma era una richiesta ardita, meglio procedere con tattiche più sofisticate, come un mazzo di fiori l'indomani, i fiori erano costosi, quindi messaggeri del fatto che il gentiluomo tenesse particolarmente alla dama.

A Tender Moment In The Garden
by Federigo Andreotti
Incrociare la signorina per strada insieme ad altre persone poteva essere una splendida idea per godere nuovamente della compagnia, ma ricordiamoci che, anche se si era stati presentati per una danza, per parlare al di fuori dell'ambiente della sala da ballo occorreva essere nuovamente presentati da un amico comune, meglio ancora se l'amico comune era lo chaperon di lei, avrebbe compreso la situazione e introdotto il giovanotto, se l'avesse ritenuto un partito accettabile, oltre a fornire una scusa per parlare di lui e con lui in casa.

Per una ragazza c'erano comunque delle regole da rispettare, non erano solo i giovanotti, ad esempio:

- Non si deve mai approcciare a qualcuno di una classe sociale superiore alla propria senza la dovuta accondiscendenza da parte della suddetta persona, anche se queste due erano conoscenti da lungo tempo; questa cosa si tramuta in molti romanzi in una grande formalità da parte delle signore, sempre incerte se comportarsi normalmente o se mantenere una decorosa deferenza dovuta allo scalino sociale.

- Nelle presentazioni ufficiali erano sempre le persone di rango inferiore ad essere introdotte a quelle più importanti e solo dopo che queste avevano concesso la loro approvazione a che gli venisse presentato qualcuno. Quindi se una conversazione volgeva sul "Posso presentarvi miss..." e il nobile rispondeva "No" era no e basta.

- Se una coppia aveva raggiunto l'ardito stadio del "corteggiamento ufficiale" ed era permesso loro di camminare insieme fianco a fianco [ma che credete? Gli chaperon camminavano dietro di loro!], l'unico contatto fisico concesso era di porgere il braccio alla dama: qualsiasi altro sarebbe stato considerato volgare e inappropriato. Un bacio rubato, roba da bordello.

- Per le donne, era considerato sconveniente farsi vedere in una carrozza chiusa insieme ad un uomo che non fosse un parente (ecco perchè Lady Lily Raiford è tanto sconcertata dall'idea di Derek Craven di accompagnare in carrozza Sara Fielding prima alla casa da gioco e poi dalla sua famiglia).

- Naturalmente una ragazza non si sarebbe mai fatta vedere sola dalle parti della residenza di un uomo non sposato [chissà che avrebbero pensato i vicini!].

- Analogamente era sconveniente che una ragazza non sposata ricevesse sola la visita di un gentiluomo solo: un parente doveva assolutamente presenziare, a meno che le circostanze non fossero quelle di una proposta di matrimono (qui si spiega come mai, al termine di Orgoglio e Pregiudizio Mrs Bennet faccia uscire una ad una tutte le sue figlie dalla stanza, lasciando soli Jane e Mr Bingley).

- Era considerato di pessimo gusto fissare insistentemente qualcuno, per esempio all'opera, in chiesa o a teatro. Erano tuttavia accettate brevi occhiate. Anche indicare con il dito era molto offensivo.

- I gentiluomini non dovevano mai conversare di cose inappropriate alle orecchie di una signora o signorina, tra queste, naturalmente, gioco d'azzardo, fumo, alcolici, guerra, violenza, morte, sesso, altre donne, imprecare, ecc.

- Naturalmente, non dovevano esserci o esserci stati rapporti sessuali prima del matrimonio. Questa caratteristica era domandata alle ragazze, ma in alcuni casi anche ai gentiluomini e non di rado si trovavano in una coppia entrambi gli sposi vergini [ma che splendida luna di miele! Ogni tanto un po' d'esperienza li avrebbe aiutati...].

* * *

Molto bene, appreso ciò che è di base, fatte le proprie mosse, incontrata la giovane fino ad essere eletto al rango di amico e, successivamente di fidanzato, cosa rimaneva da fare prima del matrimonio? C'erano degli obblighi da rispettare?
Naturalmente, quando mai!

Innanzi tutto era buona cosa che il fidanzato informasse la sua cerchia di amici (si spera sempre che i parenti siano già avvisati) delle sue intenzioni nei confronti della ragazza prescelta.
Sarebbe buona cosa che si discutesse dei termini finanziari della faccenda col proprio genitore e si chiedesse l'aiuto monetario per il matrimonio, accertandosi della sua approvazione: ricordiamo che, una volta come oggi, il matrimonio tra persone di un certo rango era un evento abbastanza pubblico e richiedeva un discreto dispendio di denaro, sebbene non nella misura odierna.

Fatto cioè e deciso tutto anche con la ragazza, certi dell'idea di sposarsi, era buona cosa che il futuro sposo andasse immediatamente a chiedere la mano di lei al padre, sperando nel suo consenso; se il padre mancasse, il tutore di lei, spesso nelle persone di zii, fratelli o cugini avrebbe assolto alle veci del genitore.
Nel caso l'accettazione venga a mancare, è inutile stare a piangerci sopra: il fidanzamento non esiste.
Se il legame è particolarmente forte e saldo, il giovanotto può cercare di vincere la ritrosia del padre di lei portando opportune prove della propria stabilità economica, della propria serietà e del proprio desiderio di una vita seria accanto alla ragazza. La decisione paterna, comunque, difficilmente sarebbe cambiata per tutto ciò.
A questo punto si avevano le classiche due strade: abbandonare tutto o sposarsi contro il volere della famiglia.
An appointment
by Edmung Blair Leighton
Quest'ultima scelta era particolarmente difficile, spesso venivano tagliati tutti i rapporti, si veniva cancellati dal testamento e dalle eventuali eredità e il ruolo di "figlia maggiore e prediletta" passava automaticamente alla sorella, se se ne possedeva una (come è il caso di Lily Lawson nel libro Infine, tu di Lisa Kleypas, rinnegata dai familiari a causa del suo comportamento troppo esuberante; anche la protagonista di Sognando te, della stessa autrice, viene cacciata dalla famiglia per la sua intenzione di non accettare il matrimonio impostole).
Deciso di sposarsi contro l'approvazione della famiglia, a Gretna come in qualsiasi chiesa, a seconda dell'età di lei, era comunque dovere della giovane onorare la famiglia di un'ultima visita, comunicando loro la data e il luogo del suo matrimonio.


Bene, anche per questo post siamo alla chiusura (fiuuuu, che faticaccia!), nella prossima puntata potremo approfondire qualche aspetto del matrimonio, ci vediamo!

PS: per l'occasione della settimana di approfondimento sull'amore, matrimonio e fidanzamento ho fatto una specialissima ricerca in rete a caccia di immagini di giovani innamorati, spero che vi piacciano ^__^ nel caso, vi consiglio di guardare la mia collezione su Photobucket.

Baci, la vostra




Mauser

5 commenti:

  1. Ancora, ancora e ancora!!! Ne voglio ancora di questi post romantici! Non sai che sollievo in questi giorni d'estate in cui mi tocca lavorare!

    B-R-A-V-I-S-S-I-M-A, non dico altro :-)

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  2. Ehehe, credimo so cosa vuol dire lavorare d'estate, te lo dice una che si sta godendo adesso le prime ferie del 2010...
    Sono contenta che il post ti piaccia, scriverlo mi ha fatto molto piacere, sempre sperando di trovare un'anima (gemella) ihihih

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  3. Ora, sarà pur vero che sotto molti punti di vista le signorine d'epoca vittoriana avevano ben poca voce in capitolo sentimentale. E che era assolutamente frequente che un'unione si realizzasse a scopi economici o sociali.
    Ma...lo ammetto, un po' di garbo vittoriano non é che mi spiacerebbe troppo.
    Non pretendo che mi si rivolga parola in francese - anche se non disdegnerei - e delle "frasi ad effetto" farò cortesemente a meno (mi ricordano un po' troppo il signor Collins di "Orgoglio e pregiudizio"), ma quel tantino di raffinatezza per non "intrippare" nessuno é meglio.

    Come al solito, delizioso il corredo d'immagini, nutrito ed interessante il post.
    Un po' di sano romanticismo d'epoca fa proprio bene.

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  4. Vero vero.
    Non pretendo chissà cosa, inchini e baciamano, penso che sarebbero un po' forzati, fuori luogo e decisamente affettati, ma il mio ultimo ragazzo (e uno dei pochi che ho avuto) c'è stata una volta che si è voltato verso di me e ha detto: "Ma allora noi siamo fidanzati" O.O
    Essere al punto da non sapere se si sta avendo una storia con qualcuno è grave! Almeno all'epoca le cose erano più chiare...

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  5. Che magnifico post! Aaah, adoro questo blog, continua così! ^^

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