Se non si fosse capito, le citazioni sono il mio pane e fino ad ora solo una persona è riuscita a comprenderne almeno la metà. Non parlerò di questa persona perchè mi farei del male...
Le mie preferite sono le citazioni che riguardano aneddoti di personaggi storici, mia mamma, mia zia ed io ci sbizzarriamo in questo, ma spesso a loro mancano alcuni passaggi.
Oggi ho deciso di proporvi una citazione proveniente da uno dei libri che ho letto di recente, stiamo parlando di Soulless, nella cui sezione commenti diverse fazioni si stanno sanguinosamente affrontando al riguardo.
Aprendo una pagina a caso ecco cosa mi è capitato tra le mani:
Titolo: Soulless - un romanzo di vampiri, lupi mannari e parasole
Autore: Gail Carriger
Editore: Baldini Castoldi Dalai Editore
Pagina della citazione: 121
Scheda su Anobii: http://www.anobii.com/books/Soulless/9788860739230/019f731136f11b04d8/
Quando arrivarono al caffè, che venne servito in un'altra sala, Mr. MacDougall le chiese, e ottenne, il permesso di poterle far visita il giorno seguente. Il tutto mentre Lord Maccon diventava sempre più scuro in volto, fino ad assumere l'aspetto di un cielo pieno di nuvole scure e tempestose, nonostante gli sforzi di Miss Wibbley per cercare di rallegrarlo. Miss Tarabotti non si accorse di quanto fosse accigliato il nobiluomo, dato che il giovane scienziato le stava dando delucidazioni sulle nuove tecniche per la cattura le immagini evanescenti. Teorie tanto affascinanti da farla pendere letteralmente dalle labbra del giovane scienziato.
Alla fine della serata Miss Tarabotti lasciò la casa dei Blingchester sempre sentendosi respinta dal barone, ma con la certezza di poter intrattenere altre conversazioni avvincenti il giorno dopo. Infatti era estremamente contenta di se stessa e di come aveva gestito l'inaspettata situazione. Per quanto potesse sentirsi offesa dal comportamento di Lord Maccon, era convinta di non averlo dato a vedere né a lui né a nessun altro.
Perdonate la pignoleria, mi sono permessa di grassettare i due erroracci che ho trovato nelle poche righe riportate (la media presente nel libro è più o meno di due o tre disgrazie linguistiche per pagina).
Il primo, in nero, è un classico refuso che doveva essere corretto prima di mandare il manoscritto alle stampe, evidente segno che traduttore, editor, editore e stampatore non hanno fatto il loro mestiere come si conviene, il secondo è una tremenda ripetizione di due parole, nello stesso ordine, che si nota da matti e risulta anche abbastanza fastidioso per la scorrevolezza della frase.
Trascurerò volutamente il periodare telegrafico da prima elementare e l'uso a casaccio della punteggiatura, dopotutto sono solo macchiette... però ci tengo a sponsorizzare un articolo che analizza con molta precisione il problema della rilettura e della correzione di refusi, specialmente in quello che viene definito il caso Soulless per la gravità di quello che è stato portato nelle nostre librerie.
Case editrici, traduzioni ed editing: il caso SOULLESS
Dal blog della fantastica Weirde.
Mauser
Nessun commento:
Posta un commento