Una scena de Il lago dei cignii llustrazione dal 3° vol. Anastasia Club by Chiho Saito |
Il ballo come piccolo spettacolo teatrale d'intrattenimento nella moltitudine di grandiose feste che si tenevano nei palazzi nobiliari, italiani prima e francesi poi, era una forma di ostentazione di ricchezza e grandezza artistica come un bel quadro, una stanza preziosamente decorata, un tappeto e uno stuolo di abili cortigiane.
Era appena nato il balletto classico, siamo nel 1513 e Guglielmo di Castiglione spiegherà approfonditamente nel suo Il Cortegiano la progressiva differenziazione del ballo dalla tipica danza come una forma artistica teatrale.
Naturalmente si era ancora nella fase, per così dire, di gestazione del balletto vero e proprio che non possedeva i canoni tipici del ballo moderno che conosciamo, come il tutù, la punta o la trama melodrammatica, tutti di origine ottocentesca, ma le basi erano state poste e il nome balletto era ormai stato coniato nella corte sforzesca all'inizio del Cinquecento in occasione delle nozze di Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d'Aragona.
Oltre alla base stilistica del ballo, un altro momento importante per la sua connotazione nel senso moderno fu quando questo tipo di teatralità si affrancò definitivamente dal canto.
All'inizio, infatti, gli artisti, come gli scienziati, erano polivalenti e sapevano cantare, ballare, suonare e recitare, sarà nel Seicento che canto e danza separeranno le loro strade, dando vita a due forme di teatro diverso: oltre al già citato balletto, anche l'opera lirica.
L'origine e il Rinascimento
Il primo balletto che può essere considerato tale venne rappresentato nel 1581 in Francia per Caterina de' Medici e sceneggiato da Baldassare di Belgioioso per una durata complessiva di cinque ore e mezza e completo anche di libretto per far sì che il pubblico comprendesse appieno la trama.
Sempre nel Seicento nasceranno le prime accademie di danza e Cesare Negri pubblicherà nel 1602 una raccolta di balli e posizioni dove sono contenute anche le basi che ancora oggi formano il piedistallo culturale della danza classica, a cominciare dalla cinque posizioni e i piedi in fuori.
Il balletto suscitò anche l'ammirazione e il lavoro di importanti personaggi dell'arte, come il Borromini o il Bernini, che oltre a progettare cupole ed edifici si occupavano anche dell'allestimento scenografico nella Roma papale.
Siamo comunque ancora lontani dai nostri standard e lo rimarremo almeno altri due secoli.
Il balletto romantico ottocentesco
Carlotta Grisi interpreta Giselle |
Il balletto classico, inoltre, nonostante sia il fiore all'occhiello della cultura artistica russa, viene considerato una delle grandi glorie italiane, furono infatti provenienti dal nostro Bel Paese le prime esecutrici della nuova tecnica di danza che nell'Ottocento si impose sui palcoscenici più prestigiosi, nel 1832, infatti, a Parigi, le platee andarono in visibilio per le sognanti, delicate evoluzioni di Maria Taglioni che si esibiva nella Sylphide, opera tragica e appassionante in pieno stile romantico ottocentesco [dove un amore, se non era tragico, allora non era amore vero].
La Sylphide è considerata una pietra miliare del balletto perché in quell particolare rappresentazione erano comparse per la prima volta due importanti innovazioni alle quali forse non sempre pensiamo, ma che sono un po' il simbolo della danza classica: una fu il tutù, con il suo aderente corpetto e corto gonnellino di vaporoso tulle che sarebbe diventato l'emblema delle ballerine classiche, ad essere onesti il corto tutù non era tanto corto, secondo le concessioni puritane dell'epoca, così come le gonne delle popolane, raggiungeva almeno le ginocchia: il dogma di non mostrare le ginocchia sarà debellato solo negli anni Sessanta. Del Novecento. Anche il corpino era diverso, un vero e proprio corsetto e riccamente decorato con paillette e passamaneria, la prima ballerina era a tutti gli effetti una principessa, Carlotta Grisi sfoggiò nella sua Giselle una preziosa cintura in vita e mazzolini di fiori appuntati al petto e sulla gonna.
La seconda invenzione del balletto romantico fu la punta, quello speciale accorgimento applicato alle scarpette per consentire agli artisti di camminare e volteggiare sulle, appunto, punte dei piedi. Le punte sono state e sono tutt'ora il sogno di moltissime bambine.
Maria Taglioni, la prima ballerina modernanella Sylphide |
Non so se trovarmi d'accordo con quanto affermano, sono negata in ogni tipo di danza e sapendo questo i miei genitori non mi hanno umiliata all'inverosimile costringendomi a mettere tutù e punte, però riflettendo sulla mia stessa infanzia dubito che un bambino di otto anni capisca il concetto di corteggiamento che sta dietro un ballo come il tango, la milonga, piuttosto che altri, da quel punto di vista la danza classica, che all'inizio non è altro che disciplina, forse rappresenta un traguardo più comprensibile per la mente, almeno per me lo sarebbe stato.
Evoluzione della figura della ballerina
L'evoluzione della ballerina classica nella creatura a cui nota inizierà nel Settecento, quando tenderà ad assumere sempre più caratteristiche e movenze dei suoi personaggi, andando a sviluppare una figura flessuosa e longilinea, eterea e impalpabile a differenza delle cantanti liriche che invece erano donne pulsanti, vive, spesso dalla figura più imponente e che trasmettevano con la loro impareggiabile voce l'emozione, lo struggimento, i sentimenti umani.
La ballerina che si andava creando cominciò a vestire con abiti sempre più leggeri, tulle trasparenti e corpetti candidi, andando a formare il tutù visto poc'anzi, mentre le movenze delicate di cigni e ninfe e redivive ragazze-bambole, naturalmente parlo di Coppelia, saranno morbide, gentili e il loro passo non certo la "camminata alla Jurassic Park", per dirla come n Miss Detective; ecco quindi che per rendere con sempre maggiore efficacia l'idea di essere un elemento libero come l'aria e fluttuante, anche le ballerine classiche inizieranno ad impegnarsi per staccarsi dal suolo il più possibile, fino a rimanervi ancorate solo con le punte dei piedi, come quando siamo al mare e immergendoci nell'acqua rimaniamo sospesi tra il tornare a galla e il restare sommersi semplicemente allungando una mano e toccando con un solo dito il fondale marino in una specie di riproduzione del celebre affresco della Sistina di Michelangelo.
Prima del balletto by Pierre Carrier |
Sebbene il balletto attraversò un periodo di grande crisi all'inizio del XX secolo, rimase molto vivo in Russia, dove anzi acquisì sempre più importanza fino ad occupare, come oggi, un posto di primo piano nel mondo dello spettacolo e nell'immaginario collettivo.
Questo fu possibile anche per merito di quel formidabile binomio costituito dal coreografo Marius Petipa e dal compositore Čajkovskij: dal felice sodalizio nato nella Russia zarista di Alessandro III nacquero dei capolavori destinati all'immortalità come Il lago dei cigni, La bella addormentata nel bosco e Lo schiaccianoci.
Il balletto moderno e i balletti russi
Il balletto moderno è indissolubilmente legato alla Russia, ai suoi artisti e coreografi.
Questo legame importantissimo che diede corpo ad una forma d'arte raffinatissima come la danza classica e mantenne inalterati i canoni si creò nel 1909 quando l'impresario Diaghilev decise di portare in Europa, e più precisamente in quella Parigi dove il balletto aveva mosso i primi passi, una compagnia di artisti scelti tra i migliori delle due più grandi scuole di danza della Russia dell'epoca, il Bol'šoj moscovita e il Mariinsky pietroburghese.
La grande innovazione rispetto a quella che era stata la danza classica fino alla fine dell'Ottocento fu che già dal primo spettacolo la compagnia si esibì in diverse rappresentazioni di durata più breve rispetto a quelle ufficiali che occupavano l'intera serata, mentre lì l'intero tempo d'intrattenimento era saturato con molte scene e storie diverse. Il primo a comprendere la portata del cambiamento suscitato fu lo stesso Diaghilev, ma il resto del mondo non tardò ad accorgersi di quanto stesse mutando quel mondo che sembrava cementato su linee guida ormai consolidate.
Personalmente sono una grande appassionata di balletto, purtroppo non ho la temperanza di seguirlo con attenzione e sicuramente neppure le conoscenze per giudicarlo, ma lo trovo molto delicato e gentile, sebbene le storie non sempre lo siano.
Il balletto russo è di livello altissimo e artisti sia uomini che donne sono estremamente preparati, tecnicamente ineccepibili ed esteticamente graziosi. Adoro quasi tutti i balletti russi, ma forse il mio preferito è l'Igor Moiseyev Ballet (anche conosciuto come Igor Moiseev o Moieseyev) che si occupa di riprodurre tutte le varie forme di danza del mondo.
Bibliografia, sitografia e approfondimenti
Wikipedia IT - Balletto
La danza classica
Danza dance - Balletto di repertorio
Luigi Pignotti - Balletto classico
Opernhaus Zurich Website - Storia del balletto
Mariinsky Theatre !!!CONSIGLIATO!!!
The State Academic Bolshoi Theatre of Russia !!!CONSIGLIATO!!!
Royal Opera House of London - Website
Nancy Ellison, Hanna Rubin - Il libro del balletto, la danza nell'American Ballet Theatre
Horst Kegler - Dizionario della danza e del balletto
Marinella Guatterini - L'ABC del balletto
Craig Dodd, Shirley Soar - Il balletto
AA.VV. - Il balletto romantico [monografia]
Carol Lee - Ballet in Western Culture
David W. Barber - Tutus, tights and tiptoes: ballet history as it ought to be taught
Jennifer Hosman - Apollo's Angels: a history of ballet
Fuyumi Soryu - Doll
Chiho Saito - Anastasia Club vol. 3
Baci a tutti,
a presto
Mauser
Bentornata mylady. Felicissima che Lei sia di nuovo fra noi e deliziata da questo articolo ^_^
RispondiEliminaOh my!
RispondiEliminaSe cominci a darmi del lei mi preoccupo! Sono troppo giovane per queste cose!
Le scarpe da punta della Taglioni in realtà erano delle scarpine di raso rinforzate in punta con un ricamo molto fitto. Ne esistono un esempio al Museo del Teatro alla Scala di Milano. Quindi praticamente andava in punta sulle dita dei piedi, senza il supporto che abbiamo adesso (cartapesta e colla).
RispondiEliminaLa danza moderna non è tango, milonga e valzer (quelle se non sbaglio sono danze latino americane e/o balli standard), ma è quella branca della danza che ha come pioniera Martha Graham (inizi '900) e che sfocia poi nella danza contemporanea (Nikolais, Carlson, Preljocaj...)
Far studiare danza moderna o contemporanea a bambini al di sotto dei 11-12 anni non è pericoloso. E' assurdo. Non hanno alcuna consapevolezza del corpo e non sanno capire la complessità del movimento contemporaneo.
Mettere le punte alle bambine prima degli 11/12 anni (alcune insegnanti lo fanno) è da incoscienti perché le bambine non hanno né la muscolatura, né lo scheletro adatti per sopportare il peso di tutto il corpo su 3 dita del piede.
La compagnia della Royal Opera House è il Royal Ballet.
citronella
Ciao Citronella, innanzi tutto ti ringrazio per tutte le informazioni che mi hai dato, specialmente sulle scarpine della Taglioni (a quel punto mi chiedo come facesse davvero a stare in piedi), mi hai fatto venir voglia di andarle a vedere e purtroppo, anche se ormai sono una habitué di Milano, non ho mai avuto la possibilità di andare né alla Scala né al museo, ma conto di rimediare =)
RispondiEliminaGrazie anche per le precisazioni sulla danza moderna, provvedo a correggere immediatamente le sviste nel post, inoltre mi trovi d'accordissimo sulle considerazioni che hai fatto circa l'insegnamento delle varie forme di danza, mi considero fortunata ad essere scampata a tutto ciò, anche se gli sport formano o deformano tutti il fisico, io sono stata una nuotatrice e le spalle ad attaccapanni non me le toglie nessuno...
Spero che le considerazioni che hai fatto sull'uso delle punte ottengano la giusta risonanza, so che nella mia città è in voga metterle alle bambine molto presto, troppo prima degli 11-12 anni, e non vorrei che questa semi barbarie si perpetrasse, anche per rispetto per i bambini.
Grazie ancora, a presto
Preciso che le scarpine al Museo della Scala non mi sembra siano quelle della Taglioni (forse sono quelle della Grisi ma non ricordo). La Taglioni di italiano aveva solo il padre: lei era nata a Stoccolma, aveva vissuto a Parigi per morire poi in miseria a Marsiglia.
RispondiEliminaHai ragione per quel che riguarda l'uso in età precoce delle scarpine da punta: una barbarie. Molte insegnanti le mettono prestissimo e non si preoccupano del danno che possono arrecare. Però questo accontenta i genitori, le allieve e porta più iscrizioni alla scuola di danza. Citronella.