Continuano le info letterarie circa opere ambientate nel periodo che noi analizziamo e di cui siamo estimatori.
Poichè la maggior parte delle informazioni l'ho apprese proprio dalla lettura di opere di narrativa, oppure è stato lì che ho trovato lo spunto per ricerche ed approfondimenti, sono particolarmente sensibile a questo tema: studiare leggendo qualcosa che non sia specificatamente un saggio o un approfondimento mattone trovo che sia un connubio da sponsorizzare, un po' come unire l'utile al dilettevole; ecco quindi perchè mi piace tanto parlare di libri in prossima uscita e vedere anche cosa ci propone la narrativa moderna.
La carta stampata, libri e romanzi, erano senz'altro uno status, specchio della ricchezza e delle finanze delle famiglie settecentesche e ottocentesche.
Protagonista di oggi è La figlia di Jane Eyre, romanzo "figlio" del famosissimo romanzo di Charlotte Bronte.
Trama
La figlia di Jane Eyre, scritto da Elizabeth Newark, narra le avventure di Janet, l'intrepido frutto dell'unione di Jane con Mr Rochester, che nel romanzo sono appena partiti per un lungo viaggio in Giamaica.
Janet, che è in piena crisi adolescenziale, si trova anche al suo debutto in società (qualunque coppia di genitori con cervello lascerebbe di sicuro la figlioletta nel momento di sua maggiore popolarità, quando avrebbe dovuto avere accanto schierato tutto il contorno di zie, zii e parenti al completo).
Ma... c'è un MA. I genitori, evidentemente partiti per motivi contingenti, affidano la turbolenta figliola, che come la Catherine Morland della Austen ama pensare troppo, alle cure dell'amico di famiglia, il Colonello Dent.
Costretta a rimandare temporaneamente balli e svaghi londinesi per l'assenza dei genitori, Janet viene prima coinvolta in una serie di misteri legati alla tenuta del colonnello, Highcrest, e successivamente si trova alle prese con due personaggi maschili molto diversi, ma parimenti attraenti, che entreranno nella sua vita: il timido Roderick Landlesse e l'affascinante quanto intraprendente Hugo Calendar, che oltre da spalla per i suoi irrisolti casi da detective, giocheranno anche il ruolo, guarda caso, di spasimanti [mai vista una protagonista senza almeno un paio di corteggiatori, la sindrome delle Mary Sue imperversa, se non li ha, non è la protagonista].
Note per gli acquisti
L'uscita ufficiale del libro è prevista per il 23 Settembre 2010, ciò vuol dire tra pochi giorni.
La casa editrice che si è accaparrata la pubblicazione è la TEA, ormai specializzatasi nel genere da me rinominato prendiamo-i-classici-e-facciamone-un-polpettone-illegibile, illegibile non solo per la fantasia malata delle autrici ossessionate dallo scrivere su figli e nipoti di personaggi famosi, morbo del quale anche la sottoscritta è affetta e che, quindi giustifico per puro egoismo e istinto di conservazione, ma soprattutto per le traduzioni italiane che, invece di aggiungere qualcosa alla narrazione con termini desueti che educhino il lettore all'utilizzo di parole diverse da dire-fare-baciare, impoveriscono maggiormente la scrittura rendendola degna di un libro di seconda elementare.
[scusate, ma per quanto abbia amato la saga, le traduzioni di Harry Potter sono state raccapriccianti: HA invece di AH, non è precisamente la stessa cosa... confesso di averci messo un'ora ad interpretare il monosillabo di Harry con Ron dopo il bacio a Cho Chang, HA nel senso di verbo avere che lei HA baciato lui, oppure un AH,esclamazione normalissima??? Boh, ancora adesso ho seri dubbi; senza contare concordanze a spasso e vocabolario dei sinonimi direttamente gettato dalla finestra, tanto per fare un esempio che credo conoscano tutti].
Se siete appassionati del genere sequel&rivisitazioni vi consiglio di settare l'elenco impegni del cellulare, segnare sul calendario a muro la data oppure inserire un nuovo impegno sul vostro fiammante smartphone che cucina anche il roastbeef; suggerisco anche di fare un passettino in libreria per ordinare il volume: non andrà a ruba come la ristampa de I giorni del tè e delle rose, ma fossi in voi non correrei il rischio.
Il costo del libro sarà di 12.00€, un prezzo discretamente accessibile (comunque esagerato per le edizioni-carta-straccia che fa la TEA).
Per la scheda tecnica, comunque, vi rimando sulla pagina di aNobii, dove è presente l'anteprima del romanzo:
aNobii - La figlia di Jane Eyre
Io sono speranzosa, augurandomi una traduzione degna di questo nome, per buona pace del mio italiano e della mia grammatica, e un'edizione che non si sfasci appena presa in mano.
Trovo un po' pacchiano il titolo, che rimanda molto al sequel di Elisa di Rivombrosa, ma visto che è la traduzione letterale del titolo originale, per questa volta cercherò di tenere a freno la mia lingua biforcuta.
Insomma, questo 2010 si caratterizza come un anno interamente dedicato all'istitutrice della brughiera Jane Eyre, con svariate ristampe dell'originale dell'opera della Bronte, la lavorazione del film che abbiamo annunciato qualche tempo fa nel post: Jane Eyre al cinema (di nuovo) e adesso anche la pubblicazione del seguito scritto dalla Newark.
A risentirci quando anche questo romanzo sarà uscito.
Fatemi sapere se avete intenzione di comprarlo, così come se lo leggerete, sarò curiosa di conoscere le vostre opinioni.
Ringrazio sentitamente il blog Isn't it romantic? che ha portato alla mia attenzione questa notizia.
Grazie mille!
Baci a tutti
Mauser
Spezzo il mio vergognoso ed ormai lunghissimo silenzio da preparazione esame per qualche commentino. "Jane Eyre" é fra i miei romanzoni ottocenteschi prediletti e Jane rimane un'eroina come si deve: al solito, l'idea di un sequel o di un rifacimento mi fa rabbrividire a priori.
RispondiEliminaI tuoi commenti, in compenso, mi fanno sempre ridacchiare *_*
Tra l'altro, quanto fanfictions (ma nell'accezione peggiore di ficcyne) sono questi libri? Da fanwriter non voglio certo denigrare il genere, ma almeno io mi limito ad infestare EFP!
Invece mi sembra (e sottolineo "sembra", visto che non ho mai letto direttamente nessuno dei vari mash-up o sequel in questione) che abbiano tutti i difetti tipici delle cattive fanfictions: personaggi originali traditi grossolanamente, ambientazioni per nulla curate, idiozie varie pur di portare i protagonisti all'elemento attira-pubblico (horror o romantico che sia), in barba alla coerenza storica.
Ce la vedo, l'assennatissima Jane che molla la figlia da un amico di famiglia in un periodo tanto delicato!
Mi torvi assolutamente d'accordo sul fatto che moltissimi sequel e rivisitazioni di romanzi ottocenteschi rasentino il genere ficcyna, il peggiore delle fanfic.
RispondiEliminaAnche io sono un'autrice di fanfic, però quando un'opera passa da EFP alla carta stampata, mi aspetto qualche cosa di più dal prodotto finale: traduzione a parte, che riguarda i casi d'oltralpe (e che è sempre più deprimente, ogni volta devo consolarmi andando a riprendere i libri di Fosco Maraini), le storie sono poverissime, le coerenze storiche decisamente inesistenti e una serie di dettagli per la narrazione lasciati in disparti. Le autrici del genere non hanno ancora capito che bisogna impegnarsi un minimo quando si scrivono libri.
Fino ad ora, l'unico sequel degno di questo nome che ho letto è stato Orgoglio&Preveggenza, della Bebris, che almeno non soffre di faciloneria diffusa, ma che ha la pecca di essere decisamente noioso. I mash-up sarebbero da depennare a priori dalla lista, alcuni approfondimenti forse potrebbero risultare passabili se fossero forniti di traduzione leggibile, ma nel mucchio....
Non so se lo sappiate, ma uno straordinario sequel (o meglio una nuova proposta di lettura del finale) di Jane Eyre è stata scritta, con grande arguzia e profondità storica, da Bianca Pitzorno. Il libro si intitola "La Bambinaia Francese" e la sua derivazione (o forse è più corretto dire libera ispirazione) al libro della Bronte è tenuta nascosta per gran parte del libro. Ma la lettura del libro è davvero piacevole e così non ho potuto non segnalarvelo. E poi, come non ricordare "La tredicesima storia"..... Buona lettura. Personalmente non sopporto Jane Eyre (modello acqua cheta che, come si sa, rompe i ponti), ho sempre ritenuto Rochester un sepolcro imbiancato e ho molto tifato per la sventurata Bertha. Ma non credo che potrò esimermi dal leggere le avventure della figlia Janet!
RispondiEliminaCiao Anonimo/a, mi piacerebbe conoscere il tuo nome, così da poter chiacchierare come amici ^___^ ad ogni modo, per quanto apprezzi la Pitzorno, non sapevo che la Bambinaia Francese fosse un romanzo con riferimenti alla Bronte, appena finisco l'ultimo libro preso in biblioteca vado a recuperarlo, a questo punto mi piacerebbe davvero leggerlo, grazie infinite della segnalazione!
RispondiEliminaSono certa che Bianca sarà all'altezza delle aspettative, secondo me è una grande scrittrice e posso dormire sonni tranquilli senza ritrovarmi con personaggi totalmente anacronistici o rivisitati in chiave diversa.
A me Jane Eyre non dispiaceva come donna, ma Rochester non è che mi stesse molto simpatico, se andiamo sul tipo ombroso segnato dal destino nel corpo e nell'anima, preferisco Archibald Craven da Il giardino segreto.
Mauser