Qualche tempo fa, infatti, era emersa una news shockante riguardante la sovrana; nella notizia, che riportava gli studi di noti professori inglesi, si evinceva che in realtà la Regina Vittoria non sarebbe stata la leggittima erede al trono, bensì un'impostora, figlia illegittima di sua madre, la Principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld, moglie ufficiale del duca Edoardo di Kent, uno dei molti figli di Giorgio III.
Il padre viene associato a John Conroy, amministratore e amioc di fiducia del duca, che alla sua morte aveva affidato a Conroy la salvaguardia della consorte e della figlia [hai capito l'amico di fiducia... tu pensi che stia dalla tua parte e questo invece si sbatte tua moglie]; con Conroy si sa che la duchessa intrattenne una lunga relazione dopo la morte del marito, tanto che Vittoria (la Regina, all'epoca però ancora erede al trono) trovava il comportamento materno inaccettabile per una persona del suo rango.
Victoria Duchessa di Kent by Henry Collen |
Fu una fortuna che Vittoria non avesse firmato quel papiro perchè la sua salita al trono avvenne alla giovanissima età di 18 anni, ciò voleva dire che, se Conroy fosse stato il suo tutore, egli avrebbe governato in vece sua per tre anni, plasmando la corte e il potere a suo piacimento, potendolo fare per legge senza avere le conoscenze e le capacità.
Non solo: una persona borghese, nata non nella ricchezza e sicuramente non nell'ottica di governare un paese dalla nascita, si è visto che, salita al potere, ha una linea di condotta atta soprattutto a favorire se stesso e i suoi compari, in una forma di nepotismo esagerato, finendo per fare solamente i propri interessi e non quelli della nazione che governavano, creando una struttura di governo corrotta basata sui favoritismi e non sulla meritocrazia, che porta all'inevitabile declino del paese, guidato da incapaci.
Come esempi famosi si veda Napoleone, che mise ai posti di governo tutti i suoi amici e familiari, se aveva avuto un amichetto del cuore quando ancora scorazzava con le ginocchia sbucciate per i sentieri corsi, state certi che costui sarebbe stato almeno duca; oppure si veda come si sta muovendo l'attuale politica italiana.
La notizia, che risale al 2002, in Italia è giunta in sordiana e io devo ancora capire come mai le sia stato dato tutto questo audience in madrepatria, visto che il mondo è pieno di bastardi reali, come mi piace chiamarli.
A portarla alla mia attenzione è stato il Corriere della Sera, nell'articolo che trovate di seguito:
La Regina Vittoria era figlia di un segretario di corte
Quelli del Corriere sono molto diplomatici nei confronti di Conroy che, alla luce storica era:
1) Un semplice amministratore di una tenuta campagnola nel Kent (niente a che vedere con un vero segretario di corte)
2) Un arrivista che ha cercato in ogni modo di conquistarsi la sua fetta di potere sfruttando qualsiasi mezzo, duchessa Vittoria compresa.
Portrait of Sir John Conroy by Henry Pickersgill |
Le sue teorie, secondo i puristi monarchici, metterebbero in discussione la legittimità della casata reale inglese: essendo Vittoria bastarda di madre ed essendo suo padre l'erede della corona, è chiaro che ella non avrebbe avuto alcun diritto di salire al trono.
A rivelare la paternità illegittima di Vittoria, secondo Wilson, sarebbero due malattie presenti nei membri della famiglia reale [evvai, un brindisi all'ottimismo: non potevano basare certe deduzioni sulle unghie incarnite? Proprio malattie?], nello specifico stiamo parlando della porfiria e dell'emofilia.
La prima, malattia di cui abbiamo già parlato riguardo Giorgio III, è una malattia del sangue che degenera fino ad intaccare il sitema nervoso, rendendo il soggetto instabile psicologicamente e affetto da momenti di crisi sia mentale che fisica.
La porfiria, secondo Wilson, si sarebbe dovuta verificare anche nei discendenti di Giorgio III, visto che ne era certamente portatore, cosa che non si è verificata, questo perchè, a tutti gli effetti, il figlio di Giorgio, Edoardo duca di Kent, padre di Vittoria, in realtà non era suo padre e, quindi la catena della porfiria si sarebbe interrotta col genitore ufficiale di lei.
Fin qui il ragionamento non fa una grinza, ma per avvalorare ulteriormente le sue supposizioni, Wilson tira in ballo anche l'emofilia; come tutti sappiamo si è trattato di una vera e propria piaga per le case regnanti europee che vedevano quasi tutti i loro eredi maschi affetti da questa terribile malattia, anch'essa del sangue, che li metteva costantemente a rischio della vita, una situazione non certo rosea, specie se gli eredi erano pochi e fragili, come nel caso di Nicola II, Zar di Russia il cui figlio Alessio, Zarevic, era appunto affetto da emofilia.
L'emofilia, è risaputo, è stata sparpagliata nel patrimonio genetico europeo proprio dalla Regina Vittoria che, con la sua sterminata prole, ha accasato ciascuno in un paese diverso, contribuendo alla diffusione del male.
L'emofilia, che si manifesta solo in soggetti di sesso maschile, mentre le donne sono portatrici sane, compare per la prima volta come malattia da Vittoria in poi: quindi qualcosa di nuovo è stato introdotto nel patrimonio genetico DA Vittoria in poi.
Edward Duca di Kent e Strathearn by Sir William Beechey |
Insomma, era una famiglia di gran bastardi quella che si è insediata a tradimento sul seggio reale inglese... ce n'è uno che possiamo salvare oppure possiamo direttamente abolire la cosa per illegittimità diffusa?
Personalmente, non mi sento di condividere le teorie di Wilson.
Papale papale.
Naturalmente la decisione spetta a ciascuno di noi secondo la propria sensibilità e le proprie conoscenze ed io non sono certo un'esperta di storia al punto che la mia parola rappresenta legge e Vangelo, tuttavia ho il diritto come tutti di dire quello che penso e non sono d'accordo e vi spiego i motivi che spingono questo mio stato d'animo.
Perchè NO
Lo so, sembra il titolo di uno di quei libri sponsorizzati da Piero Angela al termine delle sue puntate da Superquark, ma penso che renda l'idea di ciò che voglio spiegare.
Wilson basa principalmente le sue teorie di illegittimità sulle malattie che si evidenziavano prima e dopo il regno di Vittoria.
Partiamo dalla porfiria, egli sostiene che, essendosi verificata in Giorgio III, essa sarebbe dovuta essere tramandata anche ai suoi discendenti, Vittoria invece non ne presentava neanche i sintomi e tantomeno coloro che si sono avvicendati sul trono dopo di lei.
Fin qui potremmo anche crederci, se non fosse che... forse Wilson si è dimenticato che tra Giorgio III e Vittoria ci sono stati altri due re.
Ok, sono stati regni abbastanza brevi e forse non di così grande spessore politico, ma resta il fatto che ci sono stati: e mo' vogliamo dimenticarci di Giorgio IV, il Principe Reggente, oppure di Guglielmo IV? Wilson è stato decisamente crudele nei confronti di questi due poveretti, dimentico della loro esistenza...
Ma scostando momentaneamente le simpatie per i vari re, Giorgio IV e Guglielmo IV avrebbero dovuto manifestare i sintomi della porfiria ben prima di Vittoria o di Edoardo, cosa non avvenuta. E allora? Diamo dei bastardi anche a loro?
Perchè a questo punto ci togliamo il dente... su Giorgio IV le teorie di illegittimità sono già fioccate, basta pensare al caso Hannah Lightfoot dove alcuni fantasiosi la ritengono sua madre. Ammesso e non concesso che ad un parto reale partecipi quasi tutta la corte schierata (Madame Campan col suo La vita segreta di Maria Antonietta docet), sarebbe stato difficile per Hannah partorie un figlio ben dopo la fine della sua relazione con Giorgio e farlo passare per l'erede della sua rivale Carlotta, non credete?
Cartolina illustrata col profilo della Regina Vittoria |
Fin qui, ve ne sarete accorti, sono bastati dei semplici ragionamenti storici e qualche curiosità per smontare le idee di Wilson.
Se non siete convinti, passiamo adesso alla parte medica, perchè il ragionamento può essere sfasciato da molteplici angolature: anche facendo una breve ricerca su Google o Bing, Wkipedia ci spiega con la sua solita semplicità che abbiamo tre diverse forme di porfiria.
Di queste tre, solamente una è ereditaria.
E combinazione NON È quella di Giorgio III, che non soffriva della forma acuta e intermittente, corredata da sindrome neurologica, tra le tre non è questa che si trasmette dal padre ai figli. Quindi potrebbe essere stato naturalissimo che il gene malato, in questo caso recessivo, sia ancora tramandandato nella casata Hanover-Windsor fino ad oggi senza manifestarsi: ricordo che solo nel caso entrambi i genitori siano portatori sani della malattia recessiva essa si può manifestare e non in tutti i casi avviene.
Ecco quindi che il gene recessio ammalato di porfiria può benissimo non essere evidente nei discendenti senza che questi siano necessariamente figli di altri padri; ciò sarebbe anche più plausibile considerando gli altri figli di Giorgio III, nessuno dei quali ha manifestato la malattia e ne ha avuto addirittura quindici! Dite che sia un caso probabilistico particolare...?
L'emofilia
Le tesi di Wilson sono avvalorate non solo dai ragionamenti sulla porfiria, ma corredate da una lunga deduzione circa l'arrivo improvviso di un'altra malattia, l'emofilia, nella casa regnante britannica, che è anche il caso meglio documentato della storia.
Come ci hanno insegnato nella scuola superiore, si spiega ammettendo che il gene "difettoso" sia il gene X, quello che determina il sesso dei nascituri.
Nel caso di femmine, la "malattia" del gene X è contrastata dall'altro gene X presente nel corredo cromosomico (sesso femminile=XX, infatti i pochi casi di donne affette da questa malattia si hanno quando il padre è ammalato dello stesso male e anche la madre ne è portatrice sana); per i maschi, invece, il cromosoma X difettoso non è compensanto da un altro, ma troviamo un cromosoma Y (sesso maschile=XY), la malattia, non ostacolata, ha quindi campo libero.
Questa la definizione data da Wikipedia:
La trasmissione dell'emofilia è spiegabile ammettendo che il gene per il fattore VIII , IX ed XI si trovi sul cromosoma X, quello della Determinazione cromosomica del sesso. In questo caso, infatti, per i maschi non esistono alleli dominanti o recessivi, essendo essi emizigoti, ossia possedendo un solo gene per quei caratteri. Inoltre l'unico X dei maschi è di origine materna. Una donna portatrice sana (eterozigote) dell'emofilia, quindi, avrà una probabilità 1/2 di generare un maschio ammalato mentre, se il padre è sano, le figlie femmine saranno al massimo portatrici come la madre.
Nel trenta per cento dei casi circa, i cosiddetti "casi sporadici", si tratta invece di una mutazione genica cosiddetta "de novo", in quanto è una mutazione di nuova formazione che si è verificata in un gamete, in questo caso quello materno.
Poichè fino alla nascita di Vittoria non si erano registrati casi di emofilia o analoghe malattie del sangue, direi che potremmo abbastanza semplicemente desumere due diverse strade, che:
caso 1) la malattia sia stata introdotta nell'albero genealogico dalla duchessa Vittoria di Kent, madre della Regina Vittoria, moglie del duca di Kent; poichè quest'ultimo risulta NON ammalato, se prendiamo l'ipotesi che si sia trattato di un caso non sporadico, allora il gene deve per forza essere stato introdotto per via materna. Visto che la Regina Vittoria era portatrice sana della malattia, è decisamente probabile.
caso 2) a tutti gli effetti, quello della Regina Vittoria è un caso sporadico dovuto ad una mutazione genetica, ella poi ha trasmesso la malattia come portatrice sana ai suoi discendenti maschi e alle sue figlie femmine a loro volta come portatrici sane (vedi Zarina Alessandra, moglie di Nicola II: nella casa regnante russa la malattia è derivata da lei; dei loro molti figli, solo il maschio Alessio presentava i sintomi, mentre tutte le granduchesse risultavano sane).
Victoria Duchessa di Kent by Richard Rothwell |
Detto tutto ciò, cosa c'entra questo discorso con Wilson e la sua idea di illegittimità di Vittoria?
Semplicemente, se fosse stato Conroy ad introdurre il gene malato di emofilia nella famiglia, essendo egli padre della Regina, lo stesso Conroy sarebbe anche dovuto essere malato, cosa che, è accertato, non fu.
Conoscendo un po' le storie di palazzo posso dire che sarei quasi abbastanza propensa a credere ad una eventuale paternità esterna della ragazza, tuttavia le motivazioni fornite da Wilson a sostegno della sua tesi risultano piuttosto deboluce... come direbbero in gergo avvocatesco: riformuli.
Considerazioni personali sulla questione
Ad onor del vero, sono rimasta assai stupita dall'eco che questa notizia ha avuto in Gran Bretagna e all'importanza che le è stata data, come se Vittoria fosse stata la prima regina bastarda della storia. Non solo bastarda, che di per sé ne ricordiamo parecchie, ma un'estranea creata erede.
La cosa non dovrebbe stupire più di tanto, specialmente se si conoscono alcuni dettagli storici, come ad esempio l'estrema necessità che in passato si aveva di eredi per le corone, spesso a corto di nomi.
Nel caso del povero principe Arturo (lo so, lo nomino in continuazione ma mi stava abbastanza simpatico) le hanno davvero provate tutte per fargli consumare il matrimonio con la moglie Caterina d'Aragona, poi sposa di Enrico VIII, fratello di Arturo: il poveretto, malato e moribondo, difficilmente riuscì nell'impresa e infatti la stessa Caterina si appellò sempre a quella vicenda per ribadire la legittimità del suo matrimonio con Enrico, il quale ne sosteneva invece l'annullamento poichè sposa del fratello, cosa che all'epoca era vietata dalla legge e dalla religione, tuttavia, se Caterina ed Arturo non avevano consumato, il suo primo matrimonio non era valido, quindi nessun fuorilegge. Questione spinosa.
Io mi domando solo che fine abbiano fatto i testimoni alla famosa cerimonia della mostra delle lenzuola la mattina dopo il matrimonio tra Enrico e Caterina: morti tutti? Qualcuno ha visto sangue??? All'epoca era usanza diffusa e un autentico must nelle case reali, immagino quindi che Enrico abbia addirittura preteso tale cerimonia sia come ostentazione della sua virilità (una cosa a cui teneva moltissimo, esperienza e sei mogli insegnano) sia per legittimare il matrimonio che egli stesso aveva voluto con tanto fervore, essendo infatuato di Caterina anche a costo di andare contro la legge di Dio e degli uomini [quello stesso matrimonio che poi vorrà annullare a tutti i costi -.-].
Tutto per dire che si faceva veramente qualsiasi cosa per un erede, anche concedere la propria sposa ad un altro perchè la ingravidasse. Che cosa tremenda... eppure reale, accaduta.
Se volete leggere un libro sull'argomento, Come sposare un duca potrebbe essere quello che state cercando.
Nel caso di Vittoria, il suo ipotetico genitore, Edoardo duca di Kent, era ormai nella mezza età quando si dovette sposare in tutta fretta vedendo che l'erede al trono di Giorgio III, Augusta, era decedeuta e Giorgio IV non riusciva a produrre il tanto sospirato erede al trono.
Edoardo, che all'epoca aveva 51 anni è anche possibile fosse ormai impotente, la cosa non sorprenderebbe, specie se supportata dal fatto che da anni non avesse più un'amante ufficiale come avvenuto in passato e, anzi, a dispetto della sua natura piuttosto farfallina, ultimamente il principe aveva smesso di correre la cavallina.
Dall'altra parte, come compagna del principe, c'era la duchessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld; la duchessa, vedova trentaduenne all'epoca dello sposalizio, era una donna nel fiore degli anni, naturale che avesse qualche liaison, specie se il marito non contribuiva granchè alla sua soddisfazione; plausibilissima quindi l'idea che la sua relazione con Conroy sia iniziata ben prima della dipartitia di Edoardo e, visto il rapporto che c'era tra il duca e il suo amministratore, forse fu proprio lui a spingere la moglie tra le braccia dell'amico-amministratore, qualcosa di simile alla storia che il medico di Michael Jackson ha tirato fuori per stabilire la paternità dei bambini alla morte del cantante.
Edoardo, sentendo su di sè la responsabilità dell'erede dell'Inghilterra, incapace di produrlo egli stesso, avrebbe mandato Vittoria da Conroy e poi riconosciuto il frutto di quell'unione come proprio.
Come si dice... anche lì ci vuole fortuna. Ci sono bastardi che non riescono neanche ad essere accettati dai propri genitori ed altri che vengono addirittura riconosciuti come figli legittimi ed assurti al rango di eredi in mancanza di meglio.
Note
Scena tratta dal film The Young Victoria raffigurante John Conroy e la Duchessa di Kent |
In epoca moderna (parlo dell'Ottocento) questi principi monarchici erano ancora molto radicati, i re credevano di essere indispensabili al loro Paese (prima della Rivoluzione soprattutto) e come tali cercavano di dare una discendenza che potesse continuare a governarlo "rettamente", cioè sempre secondo i principi monarchici.
Indubbiamente la loro dedizione al lavoro di sovrani in alcuni casi fu ammirevole.
È anche da chiarire che le pretese di usurpazione del trono da parte di Vittoria e dei suoi eredi espressa da qualcuno sono del tutto infondate poichè, padre biologico o effettivo a parte, Edoardo ha riconosciuto la bambina alla nascita rendendola, di diritto, sua figlia, indipendentemente dal suo sangue.
D'altra parte, Conroy non ha mai avanzato pretese di paternità nei confronti di Vittoria, un lucrativo ricatto che avrebbe potuto portargli un bel po' di denaro.
Basandoci esclusivamente sulla legge, Vittoria, essendo stata riconosciuta, aveva tutti i diritti di stare dove stava, dal punto di vista morale nei confronti di altri bambini, è un altro paio di maniche.
Gli inglesi, comunque, non hanno inventato nulla di nuovo, anche in Italia abbiamo avuto scene simili, in particolare è famoso l'episodio di un figlio qualunque innalzato al ruolo di legittimo ed erede per sopperire alla mancanza di discendenza, il caso del Re Macellaio; ecco cosa ci riporta una pagina sui Misteri di Casa Savoia
[...]Il fatto si svolse a Firenze, in un palazzo del Granduca di Toscana Ferdinando III di Lorena, nonno materno di Vittorio Emanuele. Secondo qualcuno il bambino morì in quel rogo notturno e fu sostituito con un coetaneo, figlio di un macellaio, che teneva banco di fronte alla residenza granducale di palazzo Pitti. Il commerciante si chiamava Tonaca e in quel 1821 diventò improvvisamente ricco, rinnovando e allargando la bottega.
[...]Il pettegolezzo diventò più credibile grazie ad un vero o presunto memoriale di Francesco Crispi, statista molto vicino ai grandi di casa Savoia.
[...]A sostegno dell'ipotesi della sostituzione del neonato sta anche la grande differenza di statura (fisica e morale) tra i due che si considerano padre e figlio. Carlo Alberto era alto e colto; Vittorio Emanuele, basso, dai gusti semplici e dai modi camerateschi. Oltre la retorica del risorgimento e al di la del mito del Re Galantuomo, c'è la verità di amanti da lui scelte nel popolo (la più celebre è 'la bella Rosina'), di cacce e bagordi senza stile.
Leonardo D'Erasmo su Casa Savoia. Curiosità e Misteri
Queen Victoria in Her Coronation Robe by Charles Robert Leslie |
Come vedete... e questa storia pare avere molti fondamenti di verità, tanto che l'ho sentita narrata sia alla Reggia di Venaria Reale che a quella di Racconigi come autentica.
Ora vado, ci vediamo al prossimo approfondimento!
Baci
Mauser
interessantissimo approfondimento!
RispondiEliminaAlla luce delle tue supposizioni, trovo deboli le motivazioni di Wilson. Certo che tutto è possibile, ma prima di avanzare ipotesi dovrebbero avere basi un po' più forti ...
Comunque ... brava come sempre!! :-)
Uau....bravissima! Se in effetti il povero Wilson dovrebbe rivalutare un po' le sue convinzioni. Chapeau Mauser... come sempre.
RispondiEliminabaci