7 marzo 2012

Il gioco del bullet pudding

In passato non c'era la televisione.
A causa di ciò occupare il tempo, specialmente per coloro che vivevano delle proprie rendite e non lavoravano, era estremamente difficile, il che spiega la montagna di divertimenti e giochetti piuttosto stupidi che si riscontrano provenienti dall'epoca passata.
E forse questo è uno dei motivi per cui la gente facesse tanti figli... con una scelta di divertimenti tanto insignificante era quasi scontato che uno cercasse di arrangiarsi come poteva e, almeno per qualcuno, il sesso era un'ottima scelta.

I giochi da salotto, tra cui le carte nelle loro molte declinazioni, erano il passatempo di interminabili serate, a quel tempo, infatti, non c'erano feste, balli sociali e stagioni mondane in continuazione, ma anche periodi di inattività dell'intero ton che doveva riprendersi dai bagordi.

Per tutto l'anno, quindi, a meno che gli sfortunati giovanotti o le povere signorine di casa non fossero stati benedetti con qualche evento improvvisato quanto inaspettato, bisognava industriarsi alla meglio e spesso si invitavano amici, parenti e conoscenti sotto il proprio tetto. L'occasione delle visite era un dettaglio che in pochi andavano ad analizzare, la compagnia era quasi sempre gradita perché permetteva un diversivo alla propria monotona esistenza e garantiva un minimo numero di partecipanti, meglio se della propria fascia d'età.

Uno dei divertimenti più in voga nell'epoca regency era il bullet pudding, definito un gioco da salotto da fare con gli amici, il sostituto antico del Monopoli, credo, sebbene io lo reputi non altrettanto divertente...

Dinamica del gioco
Il gioco è così costituito: l'organizzatore mette a disposizione dei presenti un piatto molto largo e piano, come quelli da secondo, oppure un vassoio tondo, dopodiché il piatto viene riempito di farina fino a formarne una montagnola come quella per impastare, a differenza della gemella culinaria, però, in questo caso non viene fatta la fontanella, quindi non scavate un buco nel mezzo.

In cima alla montagnola di farina deve essere depositato un oggetto tondo e possibilmente pesante come una biglia o una pallina metallica o un  vecchio proiettile.

I partecipanti al gioco, a turno e aiutandosi con un coltello, devono rimuovere un po' di farina dal cumulo, facendo attenzione a non far cadere la biglia dalla sua postazione soprelevata.

Chi dovesse far rotolare la biglia deve anche recuperarla, ma non nella maniera più banale, bensì senza usare le mani, in una maniera simile a quella del gioco della mela che galleggia nell'acqua.
Il partecipante, infatti, deve spostare la biglia usando solo il naso e il mento e può toglierla dal piatto solo adoperando la bocca.



Ovviamente qualcuno di voi si starà chiedendo dove stia il divertimento in tutto ciò, quesito che mi sono posta anche io e al quale non ho trovato risposte soddisfacenti, ma siamo qui a parlare di storia e non a giudicarla =)

Ebbene, stando agli scrittori dell'epoca il bello di questo diversivo stava nell'osservare i buffi e inconsistenti tentativi dei partecipanti nel tentativo di recuperare la sfera e, soprattutto, nel riconoscere i loro volti sporchi di farina, vagamente surreali, una volta concluso il tutto.

Poiché una volta, e grazie al cielo, Facebook non esisteva, questi attimi imbarazzanti non erano divulgati Urbi et Orbi e perciò rimanevano confinati nei ricordi dei presenti che di sicuro si erano spanciati dalle risa mentre il poveretto inseguiva la biglia col naso, ma che non potevano condividerli con l'intero mondo delle conoscenze.

Era un mondo diverso di giocare e divertirsi, questo è vero, era anche più semplice e anche ingenuo, sebbene qualcuno affermasse che non fosse esattamente così in quanto una dama china all'inseguimento della biglia metteva senz'altro in mostra parte del generoso decolté che all'epoca, per il vestiario indossato, era sempre piuttosto esposto. 

Oggigiorno il mondo è decisamente più prosaico e col nome di bullet pudding non si chiama più un gioco, ma una particolare variante del tortino da dessert molto compatto, farcito con pezzi interi di cioccolato bianco, nocciola o mandorla che formano il "bullet".

Sebbene il gioco fosse molto popolare e in tanti lo trovassero divertente, c'era una categoria di persone che lo odiava visceralmente: le cameriere. Ovvero coloro che alla fine di tutti i tentativi di conquista delle biglie e di scalata dei monti di farina dovevano ripulire il tutto e nell'epoca regency non c'erano né il Folletto né il nuovo aspirapolvere professionale, tantomeno lo Swiffer o il Pronto Legno.
Olio di gomito, ramazza e spazzola da tappeto erano gli attrezzi che queste donne avrebbero avuto a disposizione per rendere nuovamente decente e abitabile il salotto, almeno fino alla sera dopo...




Mauser

5 commenti:

  1. Poi mio padre non ha ragione a dire che gli Inglesi sono strani O.o questo gioco mi ricorda quello che faccio io con le mie cuginette al mare, noi però usiamo un bastoncino in mezzo ad una montagnetta di sabbia e chi perde deve fare una penitenza. La farina però mi sembra una variante interessante, e potrei proporre questo passatempo la prossima volta che ci sarà una serata a casa per la pioggia; niente batte la visione della faccia di uno dei miei amici bianca di farina mentre lui cerca di prendere una biglia con la bocca *.*
    I tuoi approfondimenti sono sempre una fonte di divertimento oltre che di piacere, grazie. =D

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  2. Forse non divertente come dinamica di gioco, o almeno non spassosissima, ma certamente un'ottima testimonianza della vita passata...grazie come sempre cara, sei sempre informatissima ed interessante. Un giorno capirò come fai ^^ Baci,
    Irene

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  3. Curioso e divertente, ecco la testimonianza di come ci si potesse divertire con poco! Beata innocenza di allora!
    Per alcuni versi mi ha fatto venire in mente lo shangai...
    Ciao Mauser.

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  4. 'giorno!
    Ti ho appena affibbiato un premio sul mio blog! ^_-
    Spero ti faccia piacere *-*

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