10 gennaio 2013

Amore e musica, Nikolaj e Nadezda

Cari lettori, buon anno!
Kreutzer Sonata
by René François Xavier Prinet
Ben ritrovati in questo 2013 a cui mi devo ancora abituare... sapete, dopo dodici mesi di 2012 scritto per ogni dove e profezie Maya ecc faccio fatica a prendere l'uso di sostituire il 2 col 3 ^^

Si preannuncia un anno di novità, dice l'Oroscopo, invero lo dice tutti gli anni, ma almeno per il Georgiana's Garden, indipendentemente da che segno sia (Bilancia? Sagittario? Pesci?) spero che sia così. I dettagli di queste novità, comunque, ve li lascerò in un post specifico che scriverò tra qualche giorno, giusto per lasciarvi con l'acquolina in bocca.

Oggi torno a parlare di musica virando un po' dagli argomenti che tratto di consueto e anche dall'ambientazione. Saltiamo infatti dall'isoletta britannica, nostra consueta location, per catapultarci qualche centinaia di chilometri più a Est verso la Russia degli zar.
Parliamo di musica e parliamo d'amore che, a quanto pare, sono due passioni che vanno molto d'accordo perché, come dice mio papà (per una volta devo dargli ragione, anche se per salvaguardare la mia reputazione di bastian contrario spero che non lo venga mai a sapere)
La musica nasconde sempre un animo appassionato perché la musica è pura.

...e questo è il piccolo poeta romantico che si nasconde in ciascuno di noi.
Russia, terra di diversa e divisa e di passioni forti, terra che ha vissuto un Medioevo molto più lungo di quello europeo che ha comunque conosciuto i suoi periodi di contraddizione. In Russia convivono due anime diverse, una ispirata dalla grandissima tradizione e cultura del Paese, dai costumi e dalle usanze, particolari, diversissime e molto insolite anche per noi, e l'altra improntata al progresso, alla conquista di filosofie nuove e illuminate.

La Russia che è sempre stata al confine dell'Europa, eppure sempre da essa divisa, ha conosciuto un grande periodo di scambio culturale con quest'ultima durante la brillante epoca di Pietro I e Caterina, ha ospitato letterati, poeti e dotti pensatori settecenteschi figli dell'Illuminismo francese, architetti dei migliori, spesso provenienti dall'Italia, artisti d'ogni genere e corrente.
La Russia aperta ai confini europei è stata come un bambino in una nuova casa, inizialmente titubante e poi animato dalla curiosità e dal desiderio di conoscere e fare suo ogni angolo ed ogni frammento di tutto quanto poteva offrirgli la nuova prospettiva. La musica nell'accezione che noi diamo alla composizione musicale classica è stata una delle ultime forme artistiche ad essere assimilate nella cultura eppure, durante l'Ottocento russo, è letteralmente esplosa iniziando il grande periodo musicale russo con il Gruppo dei Cinque, ovvero cinque prolifici compositori, oggi noti come classici, che hanno preso il romanticismo, specialmente della corrente tedesca (Beethoven, Schubert, Schumann, Wagner) e l'anno non solo trasportato in Russia, ma anche riarrangiato per l'inclinazione, la mentalità e ovviamente la concezione musicale.
Questo "trasbordo" ha fatto sì che in Russia la corrente musicale romantica, che alla fine del XIX secolo in Germania era quasi esaurita, fosse ancora fiorentissima e ricca di nuovi compositori ed opere meravigliose.


Personalmente, se non si fosse ancora notato, sono molto affascinata dalla musica russa perché ha una vena passionale e impetuosa costante che, anche se rimane nascosta, ad un ascolto più attento la si riconosce sicuramente, questa scorre sempre e in ogni parte del brano è in grado di esprimere uno stato d'animo con accuratezza e realismo. La musica di molti artisti russi, anche se non di tutti, ha  la capacità di suscitarmi emozioni, raramente mi lascia impassibile ed annoiata, vero è che questa capacita e questo intento sono due dei cardini della corrente romantica che, tuttavia, nelle sue forme tedesche, italiane e francesi col tempo è andata leggermente dispersa dando vita a produzioni e compositori che solo di rado hanno saputo animare per davvero le note e gli strumenti, ma più spesso hanno partorito esercizi di stile o opere di virtuosismo prive di espressività e trasporto che sono stilisticamente difficoltose, ma emotivamente vuote e piatte.

Con questo non voglio essere polemica né iniziare un discorso musicale troppo vasto, sono dell'opinione che la percezione, essendo cosa personale, sia quindi diversa da individuo ad individuo e ciò che a me pare ad un modo, a qualcun altro parrà ad un altro. Qualcuno non si troverà d'accordo con la mia idea, con qualcuno questo discorso l'ho già tirato in ballo più volte, ma non intendo minimamente generalizzare ed è per questa ragione che ho cominciato la frase con "personalmente", non è Vangelo. Inoltre come per tutte le cose esistono eccezioni e tutta una cultura musicale che purtroppo a me manca, non avendo mai potuto studiare storia della musica e tecnica della musica approfonditamente quanto avrei voluto. Tranquilli comunque, mi sto seriamente impegnando per colmare, un passetto dopo l'altro, le mie lacune lacunose.

Nikolaj Andreevič
Rimskij-Korsakov
Fotografia d'epoca con divisa della
Marina Imperiale Russa

Ma dopo questa introduzione chilometrica [il lupo perde il pelo, ma non il vizio], probabilmente vi starete chiedendo: Quindi di cosa vuoi parlarci?
Parlo di un personaggio, esponente della musica russa, appartente al primitivo gruppo di compositori che hanno portato il romanticismo musicale nel regno degli Zar, il suo nome fu Nikolaj Rimskij-Korsakov e della donna che fu la sua grande passione insieme alla musica, Nadezda Purgold.

Nella musica ci si sposa spesso tra artisti, è accaduto in passato e continua ad accadere, ad esempio oltre a Robert e Clara Schumann, di cui ho parlato in passato, possiamo citare il caso di Gustav e Alma Mahler o di Daniel Barenboim e Jacqueline Du Pré, entrambi musicisti della seconda metà del '900 che spostando la cronaca mondana da Berverly Hills alle sale da concerto hanno contribuito, a loro modo, ad avvicinare le persone alla musica classica.

Ma sicuramente nell'Ottocento questa prassi di sposarsi tra musicisti era più nota che oggi. Perché?
La risposta è molto semplice e a tratti fastidiosa da dare, ma per la scarsa considerazione culturale in cui erano tenute le donne dalla maggior parte della popolazione.
Una donna musicista e compositrice doveva essere per definizione una donna intelligente (perché l'arte non ammette imbecilli) e indipendente, essendo abituata a sgomitare più degli altri in un ambiente dominato da uomini perlopiù privilegiati. Questo tipo di donna era odiatissimo, contrario ai concetti di sottomissione e remissività coi quali donne come Clara, Nadezda o Alma si sposavano. Per essere brave musiciste dovevano avere un minimo di carattere e quel carattere di troppo era un deficit non da poco per la società che le bollava come donne dissolute, spesso per invidia o per ignoranza. Era facile per una mentalità piuttosto inquadrata toppare il giudizio, queste donne erano cresciute in ambienti culturalmente liberali e stimolanti o, se provenivano da famiglie tradizionaliste, erano entrate in quel mondo quando la musica aveva preso il sopravvento, catapultandole tra gli "artisti": confondere uno spirito liberale con la dissolutezza di costumi era, evidentemente, abitudine consueta per i bigotti del tempo.
In quest'ottica le soluzioni per queste donne erano tre:
  1. Sposarsi con un uomo che mal tollerava il loro talento, che spesso sminuiva il loro lavoro o ostacolava la sua realizzazione; in quel caso finivano per abbandonare la carriera e l'arte della musica, divenendo asservite alla famiglia e imprigionandosi nel ruolo della donna angelo del focolare tanto cara ai borghesi ottocenteschi
  2. Rimanere zitelle era una soluzione, ma solo in certi casi praticabile, ovvero il loro lavoro e talento doveva fornire sufficiente denaro per mantenersi e offriva zero garanzie. Inoltre le pressioni di familiari e conoscenti erano spesso fortissime perché l'immagine di una donna eccessivamente libera non intaccasse la nomea della casata.
  3. Sposarsi tra artisti. Magari non solo tra musicisti, ma gli uomini che apprezzavano e incoraggiavano il loro talento c'erano (pochi) e spesso si potevano rintracciare proprio tra "spiriti affini", ovvero tra altri artisti che sicuramente sapevano amare le composizioni di queste donne come se fossero state fatte dagli uomini perché sapevano guardare all'arte e alla sostanza, non solo all'apparenza.
La possibilità di esprimersi liberamente, di essere se stesse e di essere trattate alla pari è sicuramente componente importante di una relazione e certo questo contribuiva a spingere molte donne artiste tra le braccia di altri artisti.

Nikolaj e Nadezda, per esempio, erano due musicisti, ma solo lei, nella coppia, aveva una vocazione musicale di antica data, profondissima e portata avanti con mille difficoltà tra il pregiudizio dell'alta società russa che rimase sempre estremamente tradizionalista.  
Nata a San Pietroburgo nel 1848, Nadezda era la terza di tre sorelle e manifestò fin da piccola un orecchio musicale molto fine, iniziò a cimentarsi col pianoforte all'età di 9 anni, l'età media in cui le bambine dell'Ottocento iniziavano ad essere educate alle arti d'intrattenimento come la danza, il canto, gli strumenti, il componimento poetico, ecc. Ma Nadezda possedeva un talento speciale sempre crescente che, col tempo, convinse la sua famiglia a permetterle di studiare al Conservatorio.

Nadežda Nikolaevna PurgoldCompositrice e pianista
di talento

Nel conservatorio di San Pietroburgo, però, Nadezda entrò inevitabilmente in contatto con il fervido ambiente culturale e musicale del tempo: divenne amica di Alexander Dragomyzhsky, operista ottocentesco considerato il  trait d'union tra i precedenti autori russi (es: Glinka) e i nuovi romantici del Gruppo dei Cinque, e fu a casa di quest'ultimo tra gli anni 60 e 70 che la nostra musicista conobbe Nikolaj Rismskij-Korsakov.

Nikolaj era più grande di Nadezda di pochi anni (nato nel 1844), tuttavia la sua passione per la musica era decisamente giovane rispetto a quella di lei,veniva infatti da una carriera in Marina nella quale aveva potuto coltivare raramente il suo talento.
La famiglia Rimskij-Korsakov aveva infatti una antica tradizione militare di cui andava estremamente orgogliosa, Nikolaij, come i fratelli, entrò in Marina ancora fanciullo, prima nel Collegio imperiale della Marina e poi imbarcandosi sulla nave scuola Almaz.
Sebbene Nikolaij avesse dimostrato molto talento fin da piccolo, fu solo nel 1861 che questa passione vide finalmente la luce con il connubio tra lui e un altro musicista pioniere del romanticismo russo: Milij Balakirev il quale, accortosi delle possibilità del giovane, iniziò ad istruirlo sulla composizione e gli insegnò a scrivere musica, incoraggiando il suo talento.
La prima opera di Rimskij-Korsakov fu una sinfonia, Prima sinfonia composta durante la navigazione tra il 1861 e il 1865, questa si dice sia stata la prima sinfonia composta da un russo. Naturalmente le solite scuole divergenti si contrappongono a quest'ideacitando altri autori e pezzi.
Sempre coltivando l'amicizia con Balakirev, suo iniziatore, entrò a far parte di un gruppo di giovani musicisti un po' rispetto allo stile musicale in uso e che verrà poi definito come Gruppo dei Cinque, al quale appartenevano oltre a lui e a Balakirev, anche Cui, Mussorgskij, e Borodin.
Il gruppo, supportato da Dragomyzhsky, si riuniva spesso nella casa pietroburghese di questi per delle soirée musicali dove si esibivano gli ospiti e qui Nikolaj rimase folgorato da Nadezda al punto che il compositore abbandonò completamente la Marina per dedicarsi alla musica e campare d'essa. In questo periodo, sotto la guida varia di altri musicisti più "formati" di lui, ovvero con una cultura musicale più antica e solida, Nikolaj perfezionò il suo stile compositivo e iniziò a pubblicare le proprie opere.
La fama arrivò con altre tre composizioni che egli realizzò sempre in navigazione: Sadko (1867), la Seconda Sinfonia aka Antar (1868) e La fanciulla di Pskov (1872) che fecero innamorare il pubblico di questo autore che prima era stato considerato solo dotato, ma privo di obiettivi e piuttosto sconclusionato.
At the piano
by Louise Abbema
Quando raggiunse una stabilità economica e di fama sufficiente, sposò Nadezda nel 1872, nel loro matrimonio ebbero 7 figli, tra cui il compositore Andrej Rimskij-Korsakov

Si dice che Nadezda sia stata per Nikolaj come Clara per Robert Schumann, non solo si trattava di una musicista, ma estremamente talentuosa e compositrice a sua volta, seppur minore, in grado di offrirgli il supporto, ma anche la critica più costruttiva alle opere che lui via via tratteggiava. Di lei Nikolaj disse che fu la sua migliore e insuperabile esecutrice, capace di trasmettere con la sua musica la passione che lui metteva nelle note e nella composizione, ma dare anche il proprio personale apporto e interpretazione.
A lei il marito dedica una bellissimo il primo movimento dell'Op. 15, valzer in do diesis.

Oltre che ottima interprete dotata di grande espressività, Nadezda è molto conosciuta nell'ambito dello studio del pianoforte per gli arrangiamenti di grandi compositori russi: oltre al Gruppo dei Cinque, per i quali trascrisse quasi tutti i brani compresi quelli del marito, è famosa per aver trascritto e arrangiato moltissimi pezzi al pianoforte per un'esecuzione a quattro mani. È specialmente noto il suo arrangiamento per due pianoforti dell'overture del Romeo e Giulietta di Tchaikovsky realizzata nel 1871 che venne pubblicata a da Bote&Bock a suo nome, una rarità per una donna del tempo. Purtroppo a causa di dalle complicazioni di una gravidanza non abbiamo ottenuto un simile arrangiamento anche della Sinfonia n°2 dello stesso compositore, che a quanto pare era uno dei preferiti della musicista.
In cambio dell'arrangiamento, Tchaikovsky le dedicò la prima delle Sei romanze, una ninna nanna o Canzone della culla. Al marito di lei, Nikolaj, è invece dedicata la seconda.

Le scelte difficili, azzardate e contrastate dalla famiglia di Nikolaij Rimskij-Korsakov si rivelarono comunque tutte azzeccate, sia riguardo la donna che sposò, sia circa la carriera.
Seppure autodidatta, infatti, la sua musica iniziò ad essere molto apprezzata, al punto da garantirgli nel 1871 la cattedra di Orchestrazione e Composizione al Conservatorio. Fu insegnante di altri noti artisti come Shostakovich, Prokofiev e Stravinskij e dell'italiano Respighi (celebre la sua composizione I pini di Villa Borghese).
Fu autore prolifico, come se una volta scoperta la musica sentisse il bisogno di recuperare il tempo perduto, scrisse 15 opere, molte con soggetti della tradizione russa, l'ultima delle quali, La storia dello zar Saltan, comprende il famoso Volo del calabrone; non disdegnò neanche la musica sacra per il culto ortodosso russo.

Nadezda Rimskaya-Korsakova
Una volta sposata a Nikolaj la
musicista ha acquisito il cognome
del marito declinato al femminile
Nel 1905 a causa di opinioni politiche che discordavano dall'imperialismo zarista, fu rimosso dall'insegnamento, ciò scatenò tuttavia una pioggia di dimissioni da parte di altri docenti e proteste studentesche che costrinsero l'autorità scolastica a reintegrarlo nell'organico. L'episodio non servì però ad attenuare le sue posizioni e provocò altri fatti di censura delle sue opere, in particolare Il gallo d'oro, che era un esplicito attacco all'autorità dello Zar, ma la rivoluzione era vicina...

Morì nel 1908, undici anni prima della moglie, e fu sepolto in un monastero vicino San Pietroburgo.
Molti dei suoi figli ed eredi hanno seguito le sue orme, non solo entrando nel mondo musicale sotto varie vesti, ma anche sposando altri musicisti; il figlio Andrej, per esempio, sposò la compositrice Julija Weisberg e divenne un musicologo mentre la figlia Nadezda si accasò con Maximilian Steinberg.
Quando si dice "tradizione musicale".

Mi sono interessata molto alla storia di amore e musica di Nikolaj e Nadezda, tuttavia di quest'ultima rimangono veramente poche tracce, sia della sua musica che del personaggio, sopravvivono solo i suoi arrangiamenti, ancora in uso, il che è un peccato perché doveva essere una donna di grande carattere e talento della quale meriteremmo di conoscere qualche particolare di vita in più. Ho comunque trovato molto toccante che due musicisti come Rimskij-Korsakov e la moglie abbiano saputo condividere la loro passione senza prevaricarsi, riuscendo a trasmetterla anche a figli e nipoti con entusiasmo e trasporto.


Fonti e sitografia

Wikipedia IT | Nikolaj Andreevic Rimskij-Korsakov
Wikipedia EN | Nikolai Rimsky-Korsakov
Wikipedia EN | Nadezhda Rimskaya-Korsakova
Wikipedia IT | Gruppo dei Cinque
Wikipedia EN | The Five (composers)
Russiapedia | Russina Music | Nikolai Rimsky-Korsakov
Tchaikovsky Research | Nadezhda Rismkaia-Korsakova
Spokeo | Nadezhda Rimskaya-Korsakova
Yatedo | Nadezhda Rimskaya-Korsakova
AllMusic | Nikolai Rimsky-Korsakov

Spero che questo nuovo approfondimento sia stato per voi interessante come per me scriverlo.
Un bacio grande e a presto




Mauser

12 commenti:

  1. Mia cara Monica,
    non so come fai ma nonostante gli impegni e la involontariamente meno frequente dedizione al blog, i tuoi post non sono mai scontati e mantengono la loro originalità, la loro natura interessante e densa di contenuti. Mi ripeto...non so come fai e ti ammiro moltissimo per questo.
    Brava!
    Sei sempre e resterai il mio punto di riferimento, lo sai.
    Un abbraccio affettuoso,
    Irene

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    1. Ciao Irene! Che bello ritrovarti anche in questo 2013.
      Ti ringrazio molto per la comprensione, nonostante il poco tempo il blog è comunque uno spazio importante e la storia coi suoi personaggi un tassello della mia esistenza di cui non posso disfarmi, sono felice che la mia passione, sebbene più sporadicamente, traspaia comunque da quello che scrivo :)

      Grazie del supporto, a presto e un bacio grande

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  2. Adoro i tuoi post a tema musicale, questo poi era anche di ambientazione russa ^.^ grazie mille gentilissima Mauser. Tra l'altro il "modello" di donna musicista dal carattere forte che hai presentato mi ha ricordato vagamente uno dei miei personaggi preferiti del Conte di Montecristo. Ancora grazie per il bellissimo post =D

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    1. Ma non puoi buttare il sasso e poi ritirare la mano!
      Adesso voglio sapere chi è! Oltretutto il Conte di Montecristo è uno dei miei libri preferiti ^^

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    2. Hai ragione ^.^ parlo di Eugenie Danglairs, l'artista ribelle che scappa da casa per sfuggire al matrimonio con il finto Cavalcanti figlio e seguire la propria aspirazione. Tra l'altro se non ricordo male si veste anche da uomo.

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  3. Ultimamente ho una vera e propria ossessione x tutto ciò che riguarda la Russia e ho apprezzato molto questo post...Spero di leggerne altri su questo paese così affascinante!

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    1. Che bello! Ero un po' preoccupata che andando a toccare un paese abbastanza estraneo all'idea di vittoriano che di solito trattiamo che temevo non fosse ben accolto, invece trovo molti sostenitori della Russia tra i lettori, è una bella sorpresa =)

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  4. C'è un errore di forma nell'introduzione, parli di "Germania". Se una persona leggesse l'articolo penserebbe alla Germania come la conosciamo noi ora, che non è esattamente l'ambiente culturale/politico/religioso tedesco in cui si è sviluppato il romanticismo tedesco. Sarebbe meglio parlare di "nazioni tedesche" o, se pensiamo ad un periodo di tempo posteriore al 1871, di Secondo Reich.

    Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la figura femminile in seno alla musica ottocentesca. Il mio primo pensiero a queste tue parole
    "Ma sicuramente nell'Ottocento questa prassi di sposarsi tra musicisti era più nota che oggi. Perché?"
    è stato: "Perché deriva dalle consuetudini familiari ereditate dai secoli passati! E' un sistema ancora in vigore OGGI all'interno di certi ambienti elitari. Ci si sposa tra 'consimili' allo scopo di cementare legami, difendere l'ambiente d'azione dalla presenza di estranei e non solo perché non si avevano alternative possibili (soprattutto per le esponenti del gentil sesso) dal punto di vista matrimoniale. Un esempio tutto italiano, ma avente forti legami con il mondo russo da te citato, potrebbe Alice Balbi."

    Mi permetto, soprattutto, di dissentire su quanto contenuto in questo passaggio:
    "ma per la scarsa considerazione culturale in cui erano tenute le donne dalla maggior parte della popolazione."
    E' necessario, anzi fondamentale, fare un DISTINGUO tra la popolazione in senso generico ed il gruppo sociale con cui le personalità da te citate finivano per interagire e soprattutto tra soggetto femminile particolare e condizione femminile generale. L'Intelligencija (cir: интеллигенция) (e mai termine fu più appropriato) russa NON rappresenta la totalità d'espressione del popolo, soprattutto quello russo, per quanto concerne opinioni e stile di vita culturale! Fonti alla mano, dai giornali ai carteggi passando per i saggi scritti NEL periodo, sappiamo che questo gruppo sociale NON teneva in scarsa considerazione l'attività intellettuale delle singole donne, che esaltavano nella misura in cui sapevano essere d'aiuto al progresso sociale culturale, ma s'interrogavano sulla possibilità di spazio da dare non a queste donne (che avevano già il loro terreno d'azione) ma in generale a tutto il genere "femminile" all'interno di un mondo maschile che stava cambiando fisionomia sulla spinte dell'evoluzione sociale. Un tema attuale ancora oggi, ma che trova una sua "origine" addirittura nel XVII secolo (sempre parlando di "mondo Europa"). Argomento complesso ieri, oggi e domani.
    Poi che la riflessione da generale sia finita con il riflettersi sul quotidiano particolare di queste singole donne è un passaggio, ahimè, anche troppo automatico. Ma bisogna comunque cercare di restare obiettive una frase come "confondere uno spirito liberale con la dissolutezza di costumi era, evidentemente, abitudine consueta per i bigotti del tempo" è una presa di posizione poco storica. A) perché il termine bigotto ha ben poco a che vedere con il mondo russo (di religione ortodossa). B) perché ciascun ambiente sociale (inteso proprio come stato sociale) possiede un proprio diverso metro di giudizio rispetto all'azione dei suoi appartenenti o all'attività di un individuo appartenente ad un gruppo eterodosso. C) Qualcuno potrebbe rispondere facendo l'esempio di Cosima Wagner, la cui posizione è molto più affine al significato del termine dissolutezza dei costumi (DELL'EPOCA) rispetto alle posizioni di comportamento liberale presenti nell'epoca.

    Uhm... m'accorgo d'essermi dilungata più del dovuto e che forse sono stata più acida del dovuto... forse dipenderà dal fatto che il tuo blog mi piace e non accetto di vederlo decadere a raccolta di luoghi comuni? Sicuramente.
    Chiedo perdono :P

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    1. Ciao Rryl,
      è sempre un piacere leggere i tuoi commenti e non crucciarti di essere stata acida, le critiche costruttive sono sempre utili specialmente se arrivano da una fonte concreta e attendibile quale tu sei.
      Ti ringrazio per le precisazioni che mi hai fatto, provvederò a correggere la definizione di Germania perchè mi rendo conto che potrebbe trarre in inganno.
      Probabilmente occorrerà revisionare anche quel paragrafo che mi hai evidenziato, ho capito il tuo punto di vista e lo condivido quindi credo che sia il caso riformulare alcuni passaggi per renderlo più affine all'idea che volevo dare.
      Mi dispiace se ci ho messo tanto a rispondere ma è un periodo un po' affollato tra impegni e problemi di salute. Spero di poter apportare al più presto le modifiche di cui ti dicevo.
      Grazie ancora del contributo,
      Un abbraccio
      Mauser

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  5. Ciao Mauser, è la prima volta che leggo il tuo blog e ci sono arrivata perchè cercavo qualcosa sui grembiuli vittoriani, quelli che si vedono nei film in costume che io adoro tanto. Il grembiule non era per me ma per un'altra persona e devo dire che sarà felice di leggere e guardare le tue foto, perchè il post è veramente uno dei pochi così ben scritto e pieno di passione per l'argomento. Anche il resto del tuo blog è molto raffinato e interessante. Ti faccio i miei complimenti di cuore.
    Non conoscevo la storia d'amore tra questi due musicisti russi, anche se di musica classica russa ne conosco parecchia e alcuni nomi sono miei compositori preferiti. Mi spiace che non ci abbiano fatto un film.

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  6. Offerta di finanziamento e mutua assistenza di credito.
    Io chiamata GIUSEPPINA Eleonora, mi sono una donna sposato al focolare in Christ e con figli di nazionalità italiana e con le mie azioni voglio grazie a ciò che il mio dio mi ha offerto ed in collaborazione con la banca CM-C.I.C e la L.C.L per aiutare le famiglie in gesto inferiore (vedove, disoccupati, pensionati ed altri) con un prestito del 2000 a 250.000 euro su un tasso di 2%. Volete contattarmi se siete riguardare sul mio e-mail principale: giuseppina.eleonora01@gmail.com per la vostra domanda grazie!

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