21 giugno 2011

Teaser Tuesdays [12]

Nuovo teaser per la collezione di questo libro.
Per l'occasione del solstizio d'estate ho scelto qualcosa che avesse a che fare con la scenza. Purtroppo la mia collezione di materiale ad argomento scientifico, a parte alcuni testi di informatica, elettronica, elettrotecnica ecc. direi abbastanza noiosi, è scarna, così ho scelto dal mio scaffale un libro che avesse a che fare sia con la scienza che con la superstizione, giusto perchè il solstizio è considerato sia scientifico che magico.
A trattare simile accoppiamento di ideologie sarà niente popò di meno che Dan Brown, il chiacchierato autore del famoso Codice da Vinci, anche se non è del Codice che andremo a parlare. Per chi non sopportasse questo autore, potete cambiare pagina, la X in alto a destra non aspetta che voi.
A mia personale giustificazione posso dire che, polemiche a parte, trovo i thriller di Dan Brown avvincenti al punto da continuare a leggerlo. Come tollero la fanta-politica di Clancy posso tollerare la fanta-religione di Brown senza fare una piega. Qualcuno dovrebbe capirlo che un'invenzione rimane tale, per quanto vera sembri se un libro è scritto bene o per quanto insultante possa essere. D'altra parte nessun sud-coreano si è sognato di fare causa al suddetto Clancy dopo aver pubblicato Op-center, no?

Preamboli a parte, il libro incriminato è Angeli e Demoni e ho appositamente scelto un brano che come informatica trovo molto divertente e, credo possa essere anche istruttivo per i lettori. Qualcosa che ha a che fare con la rete nella quale io scrivo e voi leggete (e forse a vostra volta scrivete). Signore e signori vi presento Internet.

Scheda tecnica
Titolo: Angeli e Demoni
Titolo originale: Angels & Deamons
Autore: Dan Brown
Editore: Mondadori
Pagina della citazione: 31
Scheda aNobii

Kohler svoltò improvvisamente a sinistra e imboccò un ampio corridoio tappezzato di premi e riconoscimenti.
Langdon notò una targa di bronzo particolarmente grande e, passandoci davanti, rallentò per leggere che cosa c'era scritto
PREMIO ARS ELECTRONICA
per l'innovazione culturale nell'era digitale
cinferito a Tim Berners-Lee e al CERN
per l'invenzione del World Wide Web

"Che mi prenda un colpo" pensò Langdon. "Allora al telefono non scherzava". Langdon aveva sempre creduto che fossero stati gli americani a inventare il Web. Ma, in fondo, la sua conoscenza della Rete si limitava al sito del suo libro e a occasionali esplorazioni online del Louvre o del Museo del Padro sul suo vecchio Macintosh.
«Il Web è nato qui, come rete intera» spiegò Kohler. Di nuovo tossì e si asciugò la bocca. «Per cnsentire agli scienziati dei diversi dipartimenti di condividere quotidianamente i risultati del loro lavoro. Naturalmente il mondo continua a credere che sia una tecnologia americanao.»
Langdon lo seguiv lungo il corridoio. «Perchè non chiarite l'equivoco?»
Kohler fece spallucce, apparentemente disinteressato. «Un errore irrilevante per una tecnologia irrilevante. Il CERN vale ben più di una connessione globale tra computer. I nostriscienziati producono miracoli quasi ogni giorno.»

È proprio vero che niente è come sembra. Andrebbe detto più spesso che il web è stato inventato in Europa, al CERN, e non in America, anche se gli USA sono stati i massimi sfruttatori dell'idea, è proprio il caso di dirlo, basti pensare a Microsoft, Macintosh, Google, Yahoo, Norton, Adobe e così via.
Da brava informatica quale sono, dico che Internet è la mia vita, nel senso che le reti sono quello che mi paga lo stipendio. E sempre da brava informatica reputo ciò un'invenzione magnifica, anche se continuo a pensare che la carta stampata sia più duratura dei moderni supporti di memorizzazione e il piccione viaggiatore più affidabile della posta elettronica, anche quella contrassegnata con l'odiosa conferma di lettura che io puntualmente mi rifiuto di mandare.
Ma sono anche da dire le cose belle che un mondo quasi completamente connesso ci ha permesso di avere, dallo stesso Georgiana's Garden, il parto di una mente malata, alle straordinarie amicizie online, che ESISTONO e non nascono solo su Faccialibro.
E poi Youtube, Twitter, Google naturalmente, il tam tam quotidiano e difficile da imbavagliare delle news e dei post, un sacco di artisti emersi tramite le pagine personali di MySpace come Mika, il mio cantante preferito, e Owl City.
E vogliamo dimenticare il fantastico mondo delle fanfiction? Oppure tutta la musica che noi, e non le case discografiche, abbiamo scoperto? Io ascolto tanto jpop e kpop, ma come avrei fatto senza internet?

Ai posteri l'ardua sentenza?
Semmai agli avi l'ardua sentenza =)

Baci a tutti




Mauser

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