5 febbraio 2010

Choker Necklace - il girocollo

Continuiamo con un nuovo intervento il viaggio nel mondo passato dell'epoca Georgiana e Vittoriana.
Questa volta voglio dedicarmi ad una tipologia di gioiello particolarmente diffusa in entrambi i periodi storici di cui ci occupiamo: il choker necklace.

Il nome choker necklace potrebbe essere tradotto, per affinità di concetto, con l'italiano girocollo, ovvero una collana che non pende eccessivamente sul davanti; questa caratteristica, tuttavia, cozza in maniera abbastanza vistosa con il concetto di girocollo moderno che abbiamo in mente, cioè un filo di materiale prezioso (oro o perle), che si adaga elegantemente alla base del collo, posandosi appena sulle spalle e sulla clavicola. Ultimamente esso è stato tradotto anche come collarino, ma preferisco non utilizzare questo termine che mi ricorda davvero troppo il collare per i cani... -.-'

In età Georgiana soprattutto e Vittoriana poco, la forma del girocollo era abbastanza differente, per questo preferisco riferirmi al monile chiamandolo col suo nome inglese, in questo modo non si generano confusioni inutili su quello che è e quello che dovrebbe, passando per quello che era, ma non è più =P

La foggia del choker necklace era "a fascia", ovvero una collana piatta, alta mediamente due dita, che avvolgeva la parte inferiore del collo, accentuandone la lunghezza e la forma aggraziata.
Realizzato sia in materiali chiari che scuri, questo tipo di gioiello era pensato per slanciare la curva del collo e, allo stesso tempo, ornare determinati tipi di scollature non troppo profonde (dove sarebbe scomparso nel tripudio di carni al vento).



Molto importante è differenziare il chocker con la torque, quest'ultimo è un monile di origine celtica proveniente dall'età del bronzo, caratterizzato da una sagoma rigida che si fermava alla base del collo, praticamente era un grosso anello aperto per far passare la testa, il choker, invece, è necessariamente morbido: la collana può essere di stoffa o metallo o altre forme e, purchè la sua struttura sia molle, essa sarà un choker e non una torque.

L'idea di questo monile è antica, medievale, forse, e non passò mai di moda da allora fino all'alba vittoriana, quando, dopo il periodo di decadenza avuto con Maria Antonietta, era stato relegato al ruolo di "collanina".
Il choker necklace, nelle sue molte forme, diventerà ornamento da giorno e da sera, a volte considerato volgare, altre il massimo dell'eleganza.

Una caratteristica che di sicuro ha mantenuto per tutta la durata della storia che andremo ad analizzare era il saper esaltare la sensualità femminile, fornendo un contrasto tra il candore latteo della pelle e quello della striscia di oro o di tessuto pregiato che correva lungo la colonna, ricordiamoci che la gente di quel tempo si faceva dei viaggi mostruosi su un bellissimo collo e le orecchie potevano essere il feticcio nascosto di un uomo...

La particolarità del choker, comunque, è quella di essere molto fasciante, senza rivoli di diamanti e perle e maglie d'oro che cadono sul petto e sulle spalle.
La sua storia nella moda Georgiana nacque quando le signore (forse meno abbienti) cominciarono ad adottare l'usanza di legarsi fiocchi intorno al collo, magari adorni di un semplice pendente, al posto delle collane costose.
Benchè questa moda rimase piuttosto in sordina durante il regno di Luigi XVI e Maria Antonietta (quest'ultima implicata nello scandaloso Affare della collana che voleva i gioielli vistosi, appariscenti e molto costosi), essa fu ripresa durante la Rivoluzione Francese dagli inglesi, in particolare dalle ragazze che usavano indossare un fiocco rosso intorno alla gola in memoria di coloro che erano caduti sotto la scure della ghigliottina.

Secondo diversi pareri, quest'usanza dei fiocchi rossi è il primo esempio nella storia di simpatia nei confronti delle vittime anche quando queste non sono conoscenti o amici, insomma, qualcuno a cui siamo legati affettivamente.

Successivamente, passato il periodo rivoluzionario, il rosso del fiocco venne sostituito dal nero e dal blu, o dal bianco, a seconda dell'abbinamento con l'abito.
In epoca Vittoriana i colori scuri erano molto diffusi per la striscia di stoffa, anche perchè facevano risaltare la carnagione pallida ed esaltavano la forma del collo distogliendo l'attenzione da altre parti, magari non altrettanto delicate.
Abbinato al collarino in stoffa era quasi sempre un pendente significativo, ad esempio un cammeo o una perla a goccia piuttosto vistosa.

La perla o il cammeo erano studiati appositamente perchè scendessero sullo sterno della donna, mettendo così in evidenza la scollatura [sebbene esse fossero molto castigate in alcuni periodi].
Il colore era molto importante per esaltare la carnagione e le forme della donna e lo stesso pendaglio era spesso un piccolo capolavoro di arte orafa, abilmente cesellato in oro o argento e, in alcuni casi, rifinito con pietre preziose.
Se si escludono gli esempi citati sopra, esistevano ciondoli di qualsiasi forma; in epoca tardo Vittoriana prese particolarmente campo la moda equestre e così si rintracciano facilmente una moltitudine di ciondoli con riferimenti ai cavalli, come miniature di questi, teste, ferri e così via.
Anche i fiori erano molto in voga, essi erano più apprezzati per le signorine, che dovevano avere grazia e decoro, bellezza e raffinatezza, proprio come i fiori stessi.

In alcuni casi , la striscia di stoffa che formava il legaccio era sostituita da un collare a placche o a maglia in metallo, oppure da uno o più giri di perle. Nelle immagini allegate trovate molti esempi di questo tipo; in particolare i collari di perle furono ripresi sul finire dell'Ottocento e rimasero in voga per tutta l'epoca Edoardiana fino agli anni dieci e venti del Novecento, quando vennero sostituiti dalle perle ad un solo giro che cadevano lungo il corpo sinuoso della donna fin quasi al bacino.


Dettagli e accorgimenti
La regola fondamentale, quando si indossava (e si indossa ancora) un choker necklace è badare ai dettagli.
Quindi scordiamoci pure Jennifer Lopez nel film The wedding planner quando dice "NAAD: Non Attenti Ai Dettagli".
Essendo piccolo, un gioiello come il choker deve o risaltare o far risaltare qualcosa, controllare le raffinatezze è un'ordine.

Per esempio, un choker di stoffa molto raffinato non avrà mai una chiusura a gancetto come quella delle collane, bensì si annoderà con un fiocco. Se la donna che lo indossa è sufficientemente frizzante, non occorre neanche il ciondolo perchè il fiocco, sufficientemente elaborato, può svolgere anche quel ruolo.
Le donne dell'epoca, tuttavia, consideravano questo espediente poco signorile, poichè esaltava troppo il collo facendo sembrare la donna "a caccia di uomini", per questo era invece molto adoperato dalle prostitute. Era comunque sempre buona cosa aggiungere un fermaglietto per non sembrare proprio una gatta, ecco...

Poi c'è il ciondolo. E qui si fanno le distinzioni: il cammeo deve essere alto almeno il doppio della striscia di tessuto e non deve essere troppo rosso (di cattivo gusto, lo usavano le prostitute, quindi attenzione!), esso può essere fermato come pendente alla fettuccia oppure è la striscia che passa dietro, fiddandolo direttamente sulla pelle, in quel caso bisognava fare attenzione quando si beveva, è probabile bloccarsi il cibo in gola con questo sistema: voi rischiereste un attacco poco signorile di singhiozzo in mezzo ai pezzi da 90 della buona società, mentre siete a caccia di marito?

Se invece si tratta di un ciondolo a perla, la forma è interessante: solitamente si usano splendide perle a goccia, magari grigie (secondo me sono splendide!), ma la perla non deve essere troppo vistosa, a differenza del cammeo, non deve sembrare un uovo di struzzo, insomma!
L'esagerazione deve essere su altre cose. Invece è importante notare come essa èsistemata con la stoffa: se un gancetto metallico è stato infilzato nel bulbo madreperlaceo, allora è un chocker di poca qualità, almeno artistica, sennò lo stile più raffinato pretende che la perla sia incastonata in una specie di nido e sia poi questo che, a sua volta, sarà agganciato alla fettuccia.

La perla è importante che finisca direttamente nell'incavo tra le clvicole, in questo modo sembrerà nata con la proprietaria, per fare questo le ragazze tenevano deliberatamente più laschi i loro chocker necklace.

Per finire i materiali della stoffa.
Solitamente era usata la seta, il raso dava ottimi effetti di lucentezza anche a distanza facendo apparire lucida la superficie. Molto usato era anche il velluto.
Tutti gli altri materiali sono da escludere dalle raffinatezze vittoriane, si tratta solo di tentativi di riproduzione moderni, per lo più di stampo steampunk (assolutamente non utilizzato il pizzo).

Beh, per oggi scappo, mi spiace di scrivere solo post sull'abbigliamento, ma sono i più veloci e molti li ho già pronti nel cassetto che non aspettano altro che di essere tirati fuori e, visto il poco tempo che possiedo, è un bene averli, sennò aggiornerei ad ogni morte di papa!

Baci a tutti, spero di esservi stata utile, purtroppo le immagini sono quello che sono perchè in giro si trova davvero poco sull'argomento =(



Mauser

2 commenti:

  1. Che splendido gioiello!!! Io li adoro, ma col mio collo tutt'altro che aggraziato non ho mai osato portarli (anche perchP necessitano di un verstiario adeguato!

    Comunque, il mio preferito è quello con la pietra a goccia, ma anche alcuni col cammeo che ho visto in queste foto sono davvero belli!!!!

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  2. A me piace tantissimo quello rosso, ma non avendo un collo lungo e slanciato temo che mi starebbe davvero malissimo ^__^

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