19 aprile 2010

Come si parlava due secoli fa: in famiglia e fuori

La parte di come si parlava una volta mi affascina terribilmente, ecco quindi che mi accingo ad aggiungere un nuovo post alla lista di come ci si riferiva alle persone e al modo corretto di farlo.
Argomento odierno, come si parlava in casa e fuori, trascurando momentaneamente l'alta nobilità che, come abbiamo visto, aveva una glassa di titoli formalissimi da adoperarsi in ogni circostanza.


Padre, madre e figli
Solitamente in una famiglia, anche di estrazione medio-bassa, la moglie si riferiva al marito chiamando Mr. ---- ovvero l'appellativo di "signore" seguito, a seconda dei casi, dal nome o dal cognome del marito. Questo particolare è molto evidente nei libri della Austen dove, per esempio, la madre delle ragazze si riferisce sempre al marito chiamandolo Mr Bennett oppure Signor Bennett in una concezione del tutto diversa da quella attuale.

Analogamente, anche il marito chiamava la moglie Mrs.---- così il signor Bennett chiama continuamente la consorte Signora Bennett o, nella versione originale Mrs. Bennett e nessuno si scandalizza.

I figli erano tenuti a portare un certo rispetto verso i genitori, ma le manifestazioni di questo erano differenti a seconda del sesso e, naturalmente, dell'educazione impartita.
Solitamente le figlie femmine chiamavano i genitori mama e papa dove l'accento cade sempre sulla seconda sillaba, come in francesi, ovvero la lingua da cui questi due termini sono mutuati.
Nel libro di Charles Dickens La Piccola Dorrit, la protagonista viene istruita sul modo più corretto di parlare ai propri genitori e le viene spiegato:

Papa is a preferable form of address. . . . Father is rather vulgar, my dear
Si preferisce utilizzare "papa"... "padre" è piuttosto volgare, mia cara

Questo tuttavia non era valido per i figli maschi, che era preferibile si riferissero ai genitori chiamando rispettivamente padre e madre.
In un passato arcaico, ancora adoperato in alcune regioni particolarmente tradizionaliste dell'Oriente, ad esempio in Cina o in Giappone, ancora oggi i figli si rivolgono ai genitori chiamandoli così oppure, ancora più formalmente, onorevole padre e onorevole madre; basta considerare il nome comune con cui vengono appellati i genitori, cioè okasan e otosan dove -san è il suffisso adoperato per "signore" e conferire rispetto, ecco quindi come il nome stesso con cui anche i comuni chiamano la propria madre e il proprio padre, risulta molto più formale di quello a cui siamo abituati in Occidente, e soprattutto nel mondo moderno [analogamente, non mi sembra sia corretto neanche trattare i propri genitori in maniera eccessivamente informale, soprattutto adoperando di fronte a loro forme verbali, termini, lessico, parolacce e quant'altro].

Per quanto riguarda le figlie femmine, quando un esterno si riferisce loro, differisce il modo in cui viene chiamata la maggiore e le minori.
La primogenita è chiamata Miss----- seguita dal proprio cognome, mentre per tutte le altre il Miss---- è seguito dal proprio nome di battesimo. Quando la primogenita esce dalla famiglia, magari per matrimonio, il titolo di primogenita passa alla seconda rimasta e così via.
Chi ha letto Ragione e Sentimenti della Austen ricorderà senz'altro come, durante le presentazioni, le tre sorelle vengono rispettivamente chiamate:
Miss Dashwood (Elinor)
Miss Marianne
Miss Margaret
Specialmente dal formale Colonnello Brandon.
Analogamente, quando nel romanzo La piccola Dorrit la famiglia si ferma ad alloggiare in una locanda, essi si registrano come: William Dorrit, Esquire; Frederick Dorrit, Esquire; Edward Dorrit, Esquire; Miss Dorrit; Miss Amy Dorrit.

Se l'interlocutore è un uomo, era considerato altamente inappropriato che questi adoperasse il semplice nome di battesimo di una ragazza. Questa usanza andò perdendosi nel tempo per quanto concerneva persone in grande confidenza e fidanzati (era piuttosto buffo vedere due che si sarebbero sposati parlarsi chiamandosi rispettivamente Signorina Greenwood e Signor Brown...).
Analogamente, nel libro Il fiore sbocciato di Kathleen E. Woodiwiss si riconosce come Adriana Sutton, la protagonista, dopo otto anni di lontananza da Colton Wyndham, suo fidanzato, si rifiuti di chiamarlo semplicemente Colton per una questione di etichetta, almeno finchè non sarà lui a chiederglielo con una certa sollecitudine.

Tra ragazze, comunque, specie se in grande confidenza o amiche di lunga data, era comune che ci si chiamasese con il solo nome proprio.


La servitù
Per i servi era abitudine chiamare i propri padroni sir e madam (all'inglese, non alla francese con la "e" finale), quindi signore e signora o anche padrone e padrona per una questione di rispetto.
Per i figli, l'appellativo era Mr e Miss, cioè signorino e signorina, il primo particolarmente detestato dai figli maschi perchè a volte si ritrovavano trentenni in casa dei genitori con le cameriere che li chiamavano ancora signorino quando magari erano sposati e padri di famiglia.


Per quanto riguarda il processo inveso, le cose cambiavano a seconda del ruolo che si aveva all'interno del personale di casa.

Il maggiordomo era solitamente chiamato per cognome, ad esempio Harrocks è il maggiordomo di sir Pitt Crawley nel libro Vanity Fair di Thackeray.

Per le cameriere e il personale di grado più basso, come ad esempio valletti, stallieri e sguatteri/e, ci si appellava ad essi con il loro nome di battesimo.
A causa però del grande ricircolo di personale all'interno di una casa Vittoriana, specialmente le grandi proprietà fuori da Londra, con una cinquantina di servitori, i camerieri e le cameriere erano quasi sempre chiamati col nome di chi li aveva preceduti (magari anche di diversi anni) per non costringere i padroni ad imparare nuovamente i loro nomi.
Ecco quindi che quasi tutti i valletti erano chiamati James, John o Charles, mentre si potevano avere quasi tutte le cameriere chiamate Mary quando queste invece si chiamavano Alice o Margaret.
Era un modo di lavorare a mio avviso orribile perchè cancellava la tua identità personale, una cosa alla quale io sono particolarmente legata.

La governante, invece, era sempre chiamata Mrs, signora, anche se non era sposata, come nella maggior parte dei casi, per esempio si veda la Mrs Medlock di Il giardino segreto di Frances H. Burnett.

Bene, ci salutiamo anche per oggi, ma per che per il momento l'argomento sia stato sufficientemente approfondito.

A presto



Mauser

8 commenti:

  1. Che bel post *O*.
    Non sapevo che i servi venissero chiamti col nome di chi li aveva preceduti (tanto valeva chiamrli con un numero =_=).

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  2. Beh, ma vuoi mettere poi ricordarsi che numero aveva Tizio o Caio? No, troppo complicato per i poveri padroni...

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  3. silvia: bello, bello, bello *_*

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  4. xD ahahahah quella dei servi coi nomi di chi li ha preceduti è grandiosa, penso che la userò nel mio libro per allentare un po' il tono serioso! X'''D

    *rotola per la stanza pensando ai poveri servi e a quanto erano rincoglioniti dopo qualche mese*
    Bellissimo articolo come sempre, ti adoro Mauser, GRAZIE!!!

    Beatrice*

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  5. Non voglio commentare questo post ma ringraziarti per lo splendido lavoro che stai facendo. Io appassionata dell'ottocento vittoriano grazie a te sto soddisfando la mia curiosità, tranne una per ora: dove trovi tutte le informazioni? Non penso solo da internet! Se hai dei libri quali sono in particolare i migliori?

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  6. Distruggerò un mito, ma a parte qualche dettaglio appreso nel corso degli anni, la maggior parte delle info viene dalla rete. Ammetterò che essendo un'informatica e una programmatrice, conosco bene il web e, soprattutto, come "pensa", quindi per me la fase di ricerca è più semplice rispetto ad altri che non conoscono i meccanismi che regolano questa specie di universo virtuale ^_^
    Per l'approfondimento, ho letto molti romanzi storici e questo mi aiuta perchè vi si trovano spesso delle informazioni utilissime, dettagli che magari non saltano subito all'occhio o che sembrano strani, ma che, rimuginandoci su, spiegano un po' meglio come fosse la società nel passato.
    Spero che continuerai a seguire il blog! Ciao!

    Mauser

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  7. Grazie mille per avermi risposto. Certamente che continuerò a seguire il tuo blog. E' magnifico! ^-^

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