31 gennaio 2012

I gioielli sopravvissuti della Reine

Cari lettori,
prendendo spunto da un commento ricevuto di recente torno un po' sulla tematica dei gioielli, soffermandomi su un personaggio che sapete non adoro molto, Maria Antonietta, ma che fu indubbiamente una donna di una certa rilevanza anche in ambito estetico e culturale e che è conosciuta per aver posseduto una buona collezione di gioielli.
Nonostante questa nomea e lo scandalo della collana che da tre secoli incombe sul capo (ormai mozzato) della Reine, Antonietta spendeva molto più di abiti, accessori e divertimenti piuttosto che di gioielli, personaggi come l'Imperatrice Eugenia o alcune principesse russe sono riuscire a totalizzare tre volte la cifra della Regina di Francia in materia di gioielleria.

Maria Teresa d'Austria,
madre di Toinette con
vistose perle al collo
Si sa che Antonietta amava le perle e la si può vedere spessisimo ritratta con al collo uno, due o tre fili di perle, quasi tutte di grossa dimensione.
Quasi tutte le donne Asburgo amavano questo genere di gioiello a cominciare dalla madre, infatti nelle caricature di Maria Teresa questa è spesso raffigurata con perle grosse come uova di piccione che le stringono il collo e cammei come pendenti. Come dimostra la fotografia affianco e potete accertare voi stessi, c'era di che ispirarsi per una caricatura di un'imperatrice che quanto a potere e girovita poteva fare concorrenza a Cixi, il "Grande Buddha" (cito dal film di Bertolucci L'ultimo imperatore).

Comunque i ritratti e i presunti gioielli non sono il tema del presente post dove vorrei invece parlare dei sopravvissuti. Ovvero di quei gioielli che sono scampati alla Rivoluzione e noi possiamo ammirare e veder sbrilluccicare dietro teche di vetro protettivo.


Orecchini a pera
Li avevamo già conosciuti in precedenza nel post a loro dedicato (lo ammetto, mi hanno stregata), quindi non credo sia il caso di soffermarci oltre e proseguire con i prossimi candidati. Una cosa che mi ero dimenticata di dire nel post a loro dedicato era che quella Zenaida Yusuppova che li ottenne fu la moglie di un certo Felix Yusuppov che, a quanto pare, organizzò la congiura per uccidere Rasputin, guarda un po' come è piccolo il mondo...


Tiara e collana
Un particolarissimo abbinamento di una tiara moderatamente piccola (anche se molto preziosa) con una collana enorme. Non si tratta di gioielli per le occasioni ufficiali, ma sfoggiati durante particolari eventi a Versailles che richiedevano formalità e corone senza scomodare il tesoriere reale.


Il diamante blu
Questo splendido anello che ad un occhio inesperto può apparire uno zaffiro può invece vantare incastonato uno splendido diamante grigio-blu.
La Reine lo portò con sè dall'Austria alla corte di Francia e non fece mai parte della collezione dei gioielli della corona, ma trattandosi di un pezzo "personale" viene considerato parte della collezione privata della Regina. Poco si sa circa la sua provenienza, dopo Antonietta l'anello passò nelle mani di una sua cara amica, la Principessa Lubomirska la quale, alla morte senza un figlio maschio, divise il patrimonio tra le quattro figlie femmine. Riapparve nel 1955 alla mostra a Versailles Maria Antonietta: Arciduchessa, Delfina e Regina. Nel 1893 venne battuto all'asta da Christie's, ma rimase invenduto.
Fa (giustamente) parte della lista dei più famosi diamanti del mondo.


La collana medievale con perle

Una splendida creazione dal sapore vagamente medievale e dalla foggia "a stella" ornata di diamanti e grosse perle ad ogni punta. A mio avviso si tratta di un'opera molto graziosa e ricorda un po' certe creazioni vintage e steampunk moderne.
In realtà solo le perle appartenevano a Maria Antonietta che le diede a Lady Sutherland insieme ad una borsa di altri suoi gioielli di minor valore da portare con sè in Inghilterra (come moglie dell'ambasciatore inglese godeva dell'immunità diplomatica e fu rimpatriata all'inizio della Rivoluzione) nella speranza di riaverla una volta conclusa la bagarre politica.
Le cose andarono diversamente e, certi che non sarebbe certo tornata a reclamarle, la famiglia Sutherland nel 1849 aggiunse le perle ad una splendida collana in occasione di un matrimonio.
La collana è in oro giallo con rubini e perle.


La piuma del compromesso
Questa meravigliosa spilla in diamanti fu regalata da Luigi XVI alla moglie perchè smettesse di indossare piume tra i capelli. Secondo il re questi ornamenti erano antiestetici, oltre che molto costosi: pare che il re sperasse con questo dono che la moglie limitasse le sue bardature alla sola spilla, tra l'altro fatta realizzare con diamanti appartenenti alla collezione di Luigi quando era Delfino e che, quindi, non sarebbero andati ad incidere sul bilancio (già disastroso) della casa reale.
D'altra parte in casa serve sempre qualcuno che tenga sott'occhio le spese...


Il diamante Hope
Molti credono che questo gioiello porti sfortuna. Superstizione a parte, il diamante è appartenuto alla collezione della reine che lo sfoggiò in diverse occasioni ufficiali. Il diamante fu sequestrato dopo la tentata fuga dei reali dalla Francia (finita male), ma nel 1792 venne rubato. Se ne ritrovano le tracce solo dieci anni dopo a Londra dove pare fu acquistato da Giorgio IV e poi rivenduto per saldare i debiti (Giorgio IV era notoriamente spendaccione e con debiti per tutto il regno) finendo nelle mani di Henry Philip Hope, da cui prese il nome. Fu nuovamente venduto a causa di debiti nel 1901 dal nipote di Hope e per tutto il Novecento passò da un proprietario all'altro e quasi tutti lo rivendetto per non fare bancarotta, finchè nel 1958 fu acquisito dallo Smithsonian Institute.


Il diamante Régent

Il diamante Régent è uno dei più famosi ed enormi diamanti del mondo. Fu scoperto nel 1701 in India e successivamente acquistato dal governatore di Madras Thomas Pitt per 100.000$.
Successivamente il diamante fu acquistato per 135.00£ da Filippo II, Duca d'Orleans all'epoca Reggente della corona e da allora entrò a far parte dei gioielli della corona di Francia; proprio dal suo primo acquirente francese la pietra prese il suo attuale nome.
Successivamente venne impiegato per l'incoronazione di Luigi XV e la vanitosa Maria Antonietta ne fece una decorazione per il suo cappello di velluto nero. Dopo la Rivoluzione il diamante continuò ad essere usato da Napoleone che lo incastonò sull'elsa della spada; venne usato anche da Carlo X alla sua incoronazione e il diadema greco dell'Imperatrice Eugenia fu riprogettato per ospitare la gemma. Attualmente si trova conservato al Louvre di Parigi.


Purtroppo non sono riuscita a reperire altre informazioni sui gioielli superstiti, ma se voi ne avete fatemi sapere, aggiornerò molto volentieri il post ^__^

Un bacione e a presto




Mauser

8 commenti:

  1. grazie anche per questo piccolo...gioiello!

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  2. Preziosissimo post ^^ Passatemi la non originale battuta, mi è venuta spontanea.
    Grazie mille davvero cara, è molto interessante. E poi i post con prevalenza di immagini sono sempre immediati, comunicativi e piacevoli. Mi piacciono molto.
    Baci

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  3. Mmmh, gli oggetti che sbrilluccicano mi attirano come una gazza! Interessante la storia della piuma del compromesso (e bravo Luigi! Bella l'idea di dissuadere la moglie dall'indossare piume regalandogliene una che costa qualche migliaio di volte di più...), e mi ha incuriosita il diamante blu: ero convinta - non so se ho tirato fuori questa storia da Lady Oscar o altrove - che Maria Antonietta fosse stata costretta a lasciare tutti i gioielli che indossava prima di varcare il confine con la Francia.

    Per curiosità, sai anche se e dove sono esposti oggi i gioielli sopravvissuti?

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  4. No, non viene da Lady Oscar, ma dal film di Sofia Coppola che ha erroneamente istillato negli spettatori quest'idea.
    In realtà l'usanza era che la Delfina lasciasse le dame di compagnia/cameriere, notoriamente persone scelte dai genitori che avevano un certo ascendente su di lei, per essere rimpiazzate con altrettante del paese di destinazione che avessero la stessa influenza ma mirata al paese nel quale andavano ad abitare.
    Esempio: le dame filoaustriache di Antonietta furono rimpiazzate da altrettante francesi e infatti lei ebbe molti problemi a farsi accettare da queste che non desideravano servirla in quanto austriaca.
    Inoltre avrebbe lasciato gli abiti come rinascita o cambio pelle (tipo serpente) per abbandonare la fanciullezza e rinascere come donna nel paese che andava a "sposare".
    Per il resto era impensabile che una principessa lasciasse TUTTO: e la ricchissima dote che i genitori avevano destinato al paese di destinazione? Di certo la casa reale a cui andava in sposa non l'avrebbe ignorata, si trattava di ricchezze, gioielli, terre e concessioni importanti.
    Diciamo che in quetso il film della Coppola era un po' alla buona e si è permesso qualche personalizzazione per istillare compassione nei confronti della principessa...

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  5. Concordo con Irene! Arricchire i post con le immagini dà quel tocco fresco e cattura immediatamente l'attenzione. Anche se l'attenzione si cattura facilmente con le nozioni approfondite con cui hai redatto questo 'articolo'. Molto, molto bello!

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  6. Post mooooolto interessante!!!!
    ^____^
    ciao
    Cri

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  7. Sono ancora io....Vedo che oltre al tema del tuo blog, abbiamo un'altra cosa in comune: i MANGA!!!
    Io li amo!!!
    Ri-ciao
    anzi Ni-hao :)

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  8. Ciao...interessantissimo il tuo articolo! non ho trovato molte informazioni sui gioielli, vestiti ed altri cimeli appartenuti a Maria Antonietta ancora rimasti e leggere il tuo articolo mi h afatto molto piacere. Hai altre immagini e info sugli altri cimeli? sai dove sono conservati?
    Grazie tantissimo!

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