26 aprile 2012

Pudore vittoriano

Cari lettori,
una di voi, Letizia, ha deciso di sfruttare l'opportunità di richiesta messa a disposizione del blog e mi ha domandato un approfondimento sul pudore vittoriano.
È una richiesta che accolgo volentieri, anche se costruire un argomento simile penso sia molto complicato perchè riuscire ad identificare tutte le cause e gli effetti che hanno scatenato quesa "moda della modestia" sia estremamente complesso e probabilmente non riuscirò in toto nell'idea ch emi sono prefissa quando ho abbozzato per la prima volta questo post.
Mi dispiace in particolare che la stesura di questo post, con tutti gli impegni che ho avuto, abbia richiesto tanto tempo e per diverse settimane io non abbia aggiornato.

Donna nuda allo specchio
by Giovanni Bellini




Il pudore, si sa, è una cosa che varia da persona a persona, da zona a zona, è interessato da molti fattori: educazione, religione, cultura, conoscenze, abitudini.
Ciò che per una persona può essere offensivo, per altri risulta comune, ciò che un secolo fa era considerato scandaloso per noi è normale, pensiamo solo a quanto si sono ridotte le dimensioni degli abiti nell'arco di cento anni: ai primi del Novecento si andava al mare completamente vestiti comprese calze, scarpe e cappelli, ora è già tanto se i genitali sono coperti da qualcosa...
Le gonne ai primi del secolo erano lunghe fino a terra eppure oggi l'altezza di una gonna non è detto che sia maggiore di quella di una cravatta. Mostrare i piedi e le gambe è stato considerato uno dei più importanti esempi di sensualità femminile per migliaia di anni, così come il collo (pensiamo al particolarissimo modo di drappeggiare il colletto del kimono sulla nuca oltretutto messa in risalto da una striscia color carne), possiamo dire lo stesso di oggi?


Venere al bagno
by John William Godward
Insomma, per parlare di pudore dobbiamo calarci in un mondo che non è il nostro, addirittura che non vi si assomiglia neppure. È uno sforzo grande perchè certi modi di pensare sono così radicati nella consapevolezza contemporanea da risultare difficile metterli da parte.
Il mondo vittoriano di cui mi sono stati chiesti lumi vedeva imbarazzo e sconvenienza in qualunque sfaccettatura dell'esistenza, le gambe dei tavoli, il petto di pollo... l'ignoranza, mista ad una forma di quasi integralismo erano gli sponsor ufficiali di questa caccia all'eccitazione e se fino ad un secolo prima avere un amante era più una moda che un'inclinazione alla lussuria, nell'Ottocento era peccato addirittura provare piacere facendo l'amore da sposati.
E poi vi chiedete perchè la prostituzione fosse così diffusa?

Da un estremo all'altro, da un'esagerazione all'altra.
Cosa condizionò questo modo di pensare? Cosa portò a tutto questo?
Riassumerne le cause senza scrivere un trattato è difficile, proverò a farlo mettendo ciò che IO ritengo siano i principali responsabili di questo, perciò tenete conto che si tratta di un'opinione, che è personale e che quindi può essere non condivisibile. Sicuramente ci saranno stati altri fattori, me ne rendo conto, cercherò di citare i più influenti e di dare un minimo di spiegazione.


L'eredità del puritanesimo
Secondo me il periodo del Protettorato e soprattutto il puritanesimo come religione di Stato ha influito sulla storia inglese più di quanto si immagina di solito, credo che non gli venga tributato il giusto peso e credo che ciò sia dovuto principalmente dalla breve durata che ha avuto (circa un ventennio).
Illustrazione di una donna puritana
intenta in attività femminili (la filatura)
e la lettura delle Scritture.
Il periodo cromwelliano ha lasciato, specialmente negli strati medio-bassi della popolazione, eredità molto profonde e, sebbene sia stato seguito da circa un secolo di liberalismo totale in fatto di costumi, ciò era limitato soprattutto ai ceti più alti che subivano le influenze francesi del rococò e della moda opulenta della corte di Versailles, che in termini di pudore non è che si facesse problemi. Il giro di boa della corte francese dal lutto al divertimento più sfrenato avvenne nella metà del Seicento, quando il cadinale Mazarino, supportato dalla reggente, la Regina Anna (figlia del divertimento della corte spagnola di Filippo III), fecero della pomposa e austera corte un parco giochi di prim'ordine nel quale il futuro re Luigi XIV si allevò fin da bambino e che culminò poi nella costruzione di Versaillesland, il numero uno in fatto di attrazioni, un po' come la terra dei Lotofagi che procurava l'oblio.
Insomma, sebbene i nobili inglesi fossero dissoluti più per  moda che per necessità, tra i poveri le cose erano diverse e la libertà di costumi non era certo vista di buon occhio, Pamela, l'eroina richardsoniana per eccellenza può essere portata come esempio, povera, pura e casta oltre ogni dire, la donzella in questione neppure prende in considerazione le sconvenienti proposte di Mr B nonostante egli possa mantenerla nel lusso e lei stessa sia infatuata di lui.


L'eredità religiosa: caratteristiche dell'anglicanesimo
È importante non dimenticare che in Inghilterra la religione praticata  dalla percentuale più alta della popolazione è quella anglicana che segue precetti simili eppur differenti dalla dottrina cattolica.
Sebbene lo scisma ufficiale sia avvenuto nel 1533, la separazione delle dottrine si originò molto prima durante il Medioevo, principalmente a causa della grande distanza tra Londra e Roma, inoltre la corrente "inglese" presso la corte papale aveva sempre avuto grandi libertà rispetto alla forma ufficiale e quindi anche queste divergenze erano state tollerate fino alla rottura di Enrico VIII.

Chi si avvicina a questa Fede ha un rapporto diverso con Dio e con l'autorità ecclesiastica di quello a cui siamo abituati come cattolici o anche solo come italiani.
La religione e le questioni di fede sono strette tra l'individuo e Dio senza alcun intermediario, ciascun fedele si rivolge direttamente al Padre e le letture e gli insegnamenti della Bibbia, proprio in assenza di una interpretazione intermedia data dai sacerdoti, viene fatta dalla persona, che spesso prende molto alla lettera i dettami dei Vangeli e dell'Antico Testamento, come esempi di vita da applicarsi all'esistenza.
Questa spiegazione della religiosità anglicana può forse essere un po' lacunosa, ma spero che riassuma i concetti che voglio trasmettere: imparando direttamente dalla Bibbia, gli esempi e gli insegnamenti con cui si entra in contatto sono dei più edificanti: da peccatori pentiti (la Maddalena) a mogli esemplari (Sara), personaggi pazienti (Giobbe) e dalla fede incrollabile (Abramo).
Una Sacra Bibbia di epoca secentesca
I comportamenti sponsorizzati dalla Bibbia non inneggiano certo alla libertà sentimentale, essa è spesso punita, basti pensare a Betsabea che per essere stata adultera di Uria e amante di Davide perde il suo primogenito, ma parliamo di Sodoma e Gomorra? I loro comportamenti erano così empi e snaturati che il Signore ha punito gli abitanti di quelle terre con un il fuoco distruttivo e il nipote di Noè, uno dei pochi esseri umani sopravvissuti, fu addirittura reso schiavo dei suoi zii per aver badato troppo alla nudità del patriarca anzichè ignorarla come fecero Sam e Iafet.
In quest'ottica è facile comprendere come per secoli la moralità sia stato il pilastro su cui si ergeva un'intera società.


I cambiamenti sociali
La società Ottocentesca è emblematica di come essa si sia dovuta adattare con gran rapidità ai mutamenti che si palesavano con gran frequenza. Il mondo e la sua struttura stavano cambiando e nuovi valori come il lavoro diventavano i cardini della società.
Sempre più persone, specialmente in Inghilterra con una borghesia tanto aggressiva, conquistavano una ricchezza tale che poteva permettesi di comprare anche l'accettazione del ton, il rigido, tradizionalista drappello di scudieri della regola è sempre stato così e non saremo noi a cambiarlo.
Il parvenu mangia metaforicamente
quella che è la
tradizione e l'aristocrazia,
ma le
prende anche con sè, inglobandole
e portando nella sua storia anche
i loro insegnamenti e qualcosa che
apparteneva loro.
Ma l'aristocrazia terriera aveva fatto il suo tempo ed era completamente decaduta con la Rivoluzione Francese, che aveva dato il colpo di grazia a questa ideologia. Alcuni nobili si riciclarono in imprenditori e industriali sfruttando i loro capitali acquisiti dalla terra [dimenticate gli eroi da romance moderno, uomini titolati con una carriera amministratore e progetti tecnologici da realizzare, erano R-A-R-I-S-S-I-M-I), ma la maggior parte, personaggi snob e legati al passato che gli garantiva privilegi e rispetto senza il minimo sforzo, non si degnarono di adeguardi e finirono in miseria, decaduti, poveri in canna e costretti, per mantenere il loro tenore di vita, ad imparentarsi con quegli odiosi parvenu che erano gli arricchiti, risaliti dalle fogne di paesi di provincia, dalle strade della capitale, donne nel cui passato c'erano impieghi da sarte e da cantanti, da attricette e popalne. Nell Gwynn e Madame de Maitenon furono entrambe casi emblematici, ma lo furono in un tempo in cui non era così diffuso e la loro gloria fu imputata al capriccio di un re, non divenne un fenomeno sociale.

E i borghesi, gli arricchiti, per cercare di farsi benvolere dai nobilastri, per fare in modo che le loro figlie potessero imaprentarsi con questi che si sentivano così superiori, ovviamente fecero in modo di essere irreprensibili.
Ricordiamoci, cari lettori, che la definizione di parvenu all'epoca era la seguente:
Parvenu: one that has recently or suddenly risen to an unaccustomed position of wealth or power and has not yet gained the prestige, dignity, or manner associated with it.
Parvenu: una persona che ha recentemente o improvvisamente guadagnato una posizione di ricchezza e potere, ma non il prestigio, la dignità e le maniere ad essa associate.
Edificante, non trovate? La società era apertissima al cambiamento... Questo in parte mutò quando arrivò il parvenu più parvenu di tutti, Sua Altezza Imperiale Napoleone I alla cui caduta si affrettarono a raggiungerlo a frotte americani e americane senza titolo, ma con un mare di soldi disposti a spenderli per qualsiasi cosa decidessero di volere ad ogni costo.

La vita borghese, durante l'Ottocento era tutta all'insegna del lavoro e della moralità (almeno ufficialmente) e quando le regole per accedere a certi ambienti non c'erano le si inventavano appositamente, in modo che si dicesse che le si stavano rispettando, che tutto fosse codificato e ci fosse una procedura per qualsiasi cosa. A volte ce n'era più d'una e lì si distinguevano le persone, dal riconoscere quale fosse quella corretta o quella più appropriata a seconda dell'ambiente e degli interlocutori.

In soldoni: l'epoca vittoriana era il background perfetto del self made man e prometteva a chiunque avesse ambizione di arrivare in cima alla catena alimentare.


I cambiamenti culturali
Con i cambiamenti sociali, ovviamente anche i cambiamenti culturali, per quanto osteggiati possano essere, erano inevitabili.
Conseguentemente a quanto detto sopra, si potrebbe dire che il lavoro rende liberi fosse lo slogan di quel periodo e poichè il lavoro in fabbrica era così ambìto rispetto a quello dei campi e disponibile sia per gli uomini che per le donne, oltre alla credenza di poter raggiungere la propria serenità lavorando, i victorians cominciarono a illudersi che fosse così per tutti.

Il film Hysteria presenta un interessante
spaccato sulla vita dell'Ottocento e
tratta in particolare il tema della
condizione femminile, del lavoro e del-
l'emancipazione
L'uguaglianza dei sessi, dei ceti e dei diritti divenne ben presto l'obiettivo da inculcare nelle menti e raggiungere nei fatti. Le suffragette e il femminismo, i moti per le costituzioni in tutta l'Europa, l'abolizione della schiavitù, il diritto di voto sono solo alcuni esempi. Molti conquistarono la propria realizzazione teorica proprio tra la metà e la fine del secolo, ma le battaglie perchè questi diritti non rimanessero solo sulla carta proseguirono per tutto il XX secolo e i nostri nonni che hanno votato nel '45 e i genitori che hanno visto e vissuto i moti del '68 ne sono testimoni come noi che ci battiamo contro privilegi di casta e di potere e ingiustizie non solo nel Paese in cui abitiamo, ma sull'intero pianeta.

Anche l'allargamento degli orizzonti, figlio di quella facilità di comunicazioni (la stampa, il telefono, la radio) è una delle grandi conquiste del secolo, così come quella del cielo e del mare.
L'uomo raggiunge le idee dell'illuminismo che lo vuole dominatore degli elementi grazie all'intelligenza.
Un orizzonte tanto vasto può essere una meta ambita, ma può anche fare paura.
I victorians messi di fronte a cotante novità si trovarono spiazzati, spaventati, e tentarono inutilmente di rimanere aggrappati a valori e comportamenti troppo antichi per i tempi che correvano. Nel tentativo di opporsi a questi cambiamenti che spaventavano a morte specialmente i più conservatori (e all'epoca essere progressisti non era di moda) molti comportamenti vennero estremizzati.
Ne nacquero quelle gabbi di pensiero e comportamento che tutti conosciamo, nella speranza che codificando gli aspetti dell'esistenza questa rimanesse costante e immutata.
A mio avviso fu principalmente la paura a rendere i vittoriani così rigidi e bigotti, paura di un mondo che andava costruendosi, ma talmente diverso da tutto quello che era conosciuto da destare terrore in chi viveva suddetti cambiamenti.
Immaginate quell'ammasso di novità in subbuglio come lo scoppio di una bomba atomica, l'effetto sul luogo d'impatto fu tremendo, ma fece riflettere un pianeta intero e così avvenne durante l'Ottocento.


Atteggiamenti e conseguenze
Tutto questo grande gioco d'incastri e di motivazioni portò ad un secolo tanto bigotto, tanto intento a nascondere qualunque cosa da risultare ridicolo ai nostri liberali occhi moderni che ci consentono di circolare in bikini, avere rapporti con più persone nell'arco della nostra vita, addirittura intrattenere amicizie miste senza creare scandalo.

La Casta Susanna, appunto, simbolo
femminile per antonomasia di modestia e
ritrosia nei confronti della tentazione della
lussuria in un
dipinto di Hugues Merle
Al tempo dei Victorians, invece, le ragazze si promuovevano in atteggiamenti di modestia che neanche la Casta Susanna avrebbe potuto far di meglio, ballare quattro volte con un giovanotto cominciava a dare adito alle chiacchiere, rimanere sola con lui in una stanza era uno scandalo, cioè, avete presente una simile intimità?
L'unica deroga era quando il gentiluomo in questione doveva chiedere alla sua bella di sposarlo, ma anche questo spesso e volentieri era fatto di fronte ad un pubblico di spettatori (che attestassero che non le era saltato addosso mentre si dichiarava).
Se una poveretta veniva violentata da qualche poco di buono era costretta a sposarsi su due piedi perchè ormai compromessa: come se fosse stata colpa sua. Se le andava bene le appioppavano un partito mediocre disposto a passare oltre il "peccatuccio" per soldi, perchè ovviamente era ampiamente ricompensato, altrimenti, se era davvero sfortunata, le toccava sposare l'uomo che l'aveva stuprata. Un mondo giusto.
In poche avevano il coraggio di condannare uno stupro e ancora adesso molte donne non denunciano percosse, violenze, ecc. per paura del giudizio della società che dopo tanto tempo dice ancora che se un uomo violenta una donna un motivo ci deve essere e infatti quasi tutta la difesa del Mostro del Circeo era basata sul fatto che quelle due poverette (una purtroppo morta ammazzata e l'altro sopravvissuta per miracolo) fossero consenzienti.

Naturalmente molti e molte non erano disposte ad aspettare e violavano le regole consumando il matrimonio prima della cerimonia o anche senza un reale impegno, in quel caso le soluzioni erano due: o il tutto sfociava in uno scandalo oppure nessuno ne sapeva nulla. Era nell'interesse di entrambi tacere sull'accaduto e a volte i mariti o i fidanzati erano così sprovveduti da non accorgersi che la loro sposa aveva molta, molta esperienza.

In certuni casi, magari quando una ragazza era innamorata di un giovanotto che non poteva sposare, i due cercavano di crearsi un minimo di intimità lasciando inalterata la verginità di lei in modo da non dare adito a dubbi.
Nel caso il futuro sposo avesse dei dubbi circa la castità della sposa, poteva richiedere un "esame dell'imene" dove la ragazza era visitata da molti medici che ne controllavano l'integrità. Sottoporsi a questo esame era estremamente umiliante per lei perchè si partiva dal presupposto di colpevolezza (che non era certo un bell'atteggiamento, si veda il caso di Italia Donati) e quale che ne fosse l'esito lei rimaneva tacciata di comportamenti lascivi, già solo per il fatto che altri uomini oltre al marito ne avessero esaminato o visto i genitali, il che capirete che è un controsenso bell'e buono perchè era proprio il futuro marito a richiederne l'esame.

I victorians erano, a mio parere, così rigidamente bigotti da vedere il sesso in ogni cosa, forse perchè non pensavano ad altro?
Risale a quel periodo la dicitura ancora oggi in voga di carne bianca per indicare la carne proveniente da pollame e pesce, in origine questa descrizione era però riservata solo al lascivo petto di pollo per sostituire la parola "petto" che era troppo osé per i canoni del tempo!

La Regina di Saba è il simbolo
biblico per eccellenza della
tentazione femminile, della
malizia e della seduzione con
cui lei cerca di irretire
Salomone.
Il suo fascino esotico viene
spesso rappresentato nell'arte
con atteggiamenti provocanti e
vesti discinte, attorniata da
figure e animali dell'Oriente
La gamba di un tavolo scoperta dalla tovaglia?! Sacrilegio, qualcuno potrebbe cominciare a pensare male!
E bisognava correre a coprirla subito, tutte le zampe di leone, i pomoli e gli appoggi di poltrone, tavolini, supporti e angoliere erano opportunamente cammuffati perchè gli ospiti della casa non indugiassero in pensieri poco casti alla dicitura "gamba", si sa la fantasia galoppa.

Una caviglia scoperta per un caso fortuito e non intenzionale era il preludio di un'orgia, secondo i benpensanti dell'epoca, nessuna ragazza avrebbe mai sollevato le donne quel tanto da mostrare le gambe.
Tra questo e farsi la pipì addosso come era uso, non so quale dei due comportamenti fosse più civile...

Niente guanti? Orrore!
Il gomito è una parte troppo intima per essere mostrata con leggerezza. Era invece tollerato un profondo scollo dell'abito, per un certo periodo la moda comandò che il taglio del corpetto dovesse essere due centimetri sopra i capezzoli, ma la scollatura doveva essere coperta da uno strato di tessuto leggero per non scandalizzare troppo.

Le ragazze perbene, inoltre, non frequentavano musei e mostre sulla classicità, che all'epoca, come ricorderete, era in piena fase di riscoperta, questo perchè durante il periodo della Grecia classica e della romanità gli scultori indugiavano spesso nel ritrarre o scolpire i genitali ai soggetti maschili delle loro statue e non stava bene che una donna prendesse troppa confidenza con ciò, per illibata che fosse.
Un Laocoonte come quello conservato a Roma potrebbe fin troppo facilmente traviare le povere fanciulle dell'epoca, ignoranti in materia per tutta la vita.
D'altra parte nella splendida Cappella Sistina il Papa comandò che un pittore (Daniele da Volterra, detto "il Braghettone") dipingesse le brache a tutti i personaggi di Michelangelo, che in linea con l'idea che il Giudizio Universale sarebbe stato dell'anima e non del corpo, li aveva fatti nudi. .
A piede libero invece le rappresentazioni, anche sacre, di donne nude e al bagno, dove certi pittori non perdevano occasione di spogliarle e di fare sì che i panneggi e le vesti fossero opportunamente cascanti.

La scelta Ottocentesca di ripiombare in un Medioevo culturale senza fondo ebbe seguito solo per un certo periodo, il continuo mutamente sociale, i cambiamenti inarrestabili, la parità dei sessi, la necessità del lavoro, il mutamento della società in qualcosa di nuovo e completamente differente da quanto visto fino ad ora spazzarono via tutti queste fisime. Nel Cinquecento Pietro Aretino scrisse i Sonetti lussuriosi, nel Settecento si pubblicò con grande successo Fanny Hill e improvvisamente divenne vietato parlare di qualunque cosa: era un'imposizione così innaturale che non durò e, seppur lentamente, si era dimostrato una volta per tutte che la strada da percorrere doveva essere quella della libertà e non delle costrizioni e dei divieti, purchè l'esercizio dei diritti avvenisse nel rispetto di quelli degli altri.
Ecco la genesi di come noi siamo così liberi di comportarci e decidere come meglio crediamo.




Mauser







A tutti quelli che ancora credono che per giudicare la bontà d'animo di una persona basti guardare la sua modestia lascio un vecchio, ma saggio dipinto di Tiziano intitolato L'amore sacro e l'amore profano, conservato a Villa Borghese (RO)

 Ricordando che l'amore sacro è quello svestito.

11 commenti:

  1. I Victorians si facevano la pipì addosso?o_O spiega un pò XD

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  2. Eh già.
    In quell'epoca non esistevano bagni pubblici per signore e queste, inoltr, per riuscire a destreggiarsi in tutte quelle gonne, sottogonne e crinoline e torunure avevano sempre bisogno almeno di una cameriera, quindi sarebbe stato improponibile.
    Quindi se avevano necessità mentre erano in giro a passeggio, magari con un'amica, si fermavano un secondo fingendo di conversare, facevano la pipì o che altro (le mutande del tempo erano aperte nel mezzo) e poi si spostavano ocome se nulla fosse.
    La buona creanza obbligava loro a farlo solo all'aperto e mai in ambienti chiusi, ma CHE SCHIFO!
    Inoltre spostandosi lo strascico finiva irrimediabilmente su quanto fatto e ovviamente si impiastrava, ancor più schifo! Povere cameriere, tra le calze e le balze della gonna avevano a che fare con della vera "merda".

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  3. Grazie mille Mauser,
    hai spiegato benissimo il pudore di quel periodo e per di più sei stata velocissima!grazie ancora!!!!
    Durante la mia ricerca tesi, per quanto riguarda le parti basse, la pipì e roba del genere, ho scoperto che assolutamente non facevano uso di bidet perchè non si potevano vedere nude, le poteva indurre in tentazione e poi perchè il bidet veniva usato dalle prostitute che con lavaggi abbondanti evitavano le gravidanze indesiderate e le malattie veneree...

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  4. A proposito dell'igiene avevo scritto diverso tempo fa un post al riguardo con un po' di materiale sul cosa si faceva e, soprattutto, sul cosa NON si faceva

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  5. Io avevo letto che addirittura era considerato peccaminoso fare l'amore completamente svestiti. Purtroppo non ricordo bene la fonte di questa informazione.

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  6. Inizio col dire che ho scoperto da poco questo blog e che lo trovo davvero ben fatto e interessante, soprattutto per una come me che si è recentemente fissata per l'età vittoriana e l'Ottocento.
    Però devo dire che questo articolo non mi è piaciuto molto. Innanzitutto non capisco tutta questa "condanna" che fai ad un'epoca che, ovviamente, non era perfetta, e invece come proclami l'età attuale come il secolo della libertà di decisione e di comportamento. Io sinceramente non credo che il pudore e la modestia siano atteggiamenti così negativi e da condannare, certo ovviamente i vittoriani avranno un po' esagerato, ma io penso che rimangano comunque dei valori e non dei difetti. E poi, non credo neanche che al giorno d'oggi ci sia tutta questa libertà, anzi secondo me è esattamente come un secolo fa, ma all'opposto: se nell'Ottocento era scandaloso parlare del sesso, avere amanti e tutte le cose che hai scritto, adesso invece se a 15 anni non cambi fidanzato ogni mese (e con questo fidanzato non fai le cose più porche) e non sei super estroversa e simpatica con tutti vieni considerata una "sfigata" ed esclusa da questa fantastica società. E sinceramente, non trovo che mostrare ogni due minuti alla tv un c*lo o delle te**e sia cosa da andarne fiere, come espressione della "libertà" raggiunta dalla donna. Almeno nell'Ottocento esisteva ancora la dignità della donna, e non era vista solo come oggetto sessuale. Poi, ovviamente ci sono quelle a cui piace mostrare il loro corpo e che non si scandalizzano per niente, però non bisogna dimenticare che esistono (seppur molto rare) anche le ragazze timide e pudiche, che magari si vergognano di certi comportamenti.
    Scusa per il poema, spero mi risponderai.

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  7. cara Mikaila, ho letto il tuo commento e per quanto possa non condividere il tuo punto di vista, ti ringrazio molto per aver detto come la pensavi, non sono così permalosa da irritarmi se qualcuno non la pensa come me.
    Detto ciò, comprendo bene cosa intendi sostenendo che l'epoca vittoriana fosse sì un concentrato di vizi e condanne, ma non più di quanto lo siano state tutte le altre.
    Personalmente la cosa che trovo più fastidiosa e ipocrita era il fatto che un secolo che si proclamava paladino della moralità (cit) non solo predicava bene, ma razzolava MALISSIMO, nel senso che tutto quanto concernesse la moralità era un colabrodo e aveva qualche tipo di problema molto grave: crimine, prostituzione, violenza, ecc. tutte non solo piaghe dell ma anche che questi argomenti fossero utilizzati per "coprire" i veri problemi di una società che stava cambiando.
    A differenza loro il problema dell'eccessivo liberalismo sessuale, piuttosto chella più o meno presente moralità, non rappresenta il primo punto di condanna delle persone, non è il fulcro dell'esistenza, non viene elettro a valore o disvalore perchè, con tutti i suoi difetti, anche la ns società dice di credere in princi come il lavoro e la capacità di arrangiarsi, mentre nell'Ottocento se uno non andava a messa o aveva un'amante ufficiale era boicottato da tutti gli altri: era un'ingerenza paurosa di valori che non c'entravano niente gli uni con gli altri. Si permetteva a sfruttatori di bambini di vivere sereni, ma se uno divorziava allora era bannato. Ma che ragionamento era? Coerente forse?
    Non sono una paladina del mondo moderno, affatto, anzi, sono esattamente l'ultimo tipo di persona che hai descritto nel tuo commento, il tipo timido e sulle sue che coltiva passioni un po' strambe e che non si integra mai appieno nella società e di solito viene snobbata dai propri coetanei. Però, quando sono stata abbastanza grande e matura per capire mi sono accorta che Lady Gaga non è l'unico mito che mi propone la società attuale, basta solo guardarsi attorno, posso anche scegliere Madre Teresa e nessuno si indignerebbe, forse si alzerebbe qualche sopracciglio. Ma ammesso che io non riesca a trovare quello che cerco nelle persone esistenti, si può anche non seguire nessuno, si può anche essere diversi e nessuno ti condanna per questo, ammesso che si abbia abbastanza fegato da farlo, se io mi discosto da questo stereotipo nessuno mi insegue facendo una caccia alle streghe, nessuno mi obbliga ad essere in quel modo, a meno che la mia autostima non me lo imponga come pegno, la mia stramberia in cambio della mia popolarità. Nell'Ottocento purtroppo no. Al giorno d'oggi siamo padroni delle nostre decisioni, certo c'è un pegno da pagare, ma quello c'è sempre, perciò è sempre la solita domanda se il gioco vale la candela.
    Apprezzo che nell'epoca odierna si possa parlare di sesso senza passare per puttane, ma allo stesso tempo so, vedo e percepisco che pensare che le ragazze di oggi siano tutte intentente a proclamare la loro libertà di compagnia con fin troppa frequenza sia un po' riduttivo: non siamo davvero tutti così.

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  8. Inanzi tutto grazie per aver risposto, comprendo benissimo che possiamo avere opinioni diverse e di certo non cercherò di cambiare le tue, ma vorrei solo chiarire alcuni punti.
    Nel mio commento non mi riferivo assolutamente a te o a tutte le ragazze odierne, ci mancherebbe, ma alla maggioranza di esse, e ovviamente non ho neanche detto che adesso come un secolo fa chi vive diversamente dalla "massa" viene messo al rogo. O almeno, non apertamente. Se non mi sbaglio ci sono ancora le discriminazioni verso gli stranieri, gli immigrati, gli omosessuali..l'unica differenza è che nell'Ottocento ti mettevano in prigione e venivi diffamato tra la società, mentre adesso apertamente tutti ti accettano (più o meno) e in privato ti discriminano. Chi è il vero ipocrita?
    In generale la stessa cosa vale per tutti coloro che sono diversi dalla massa, le persone timide e insicure ad esempio, come hai detto tu chi ha hobby particolari che non siano sesso e calcio (tra i maschi) o lo shopping (tra le femmine), non c'è nessuno che grida allo scandalo ma vieni comunque considerato "strano" ed escluso dalla società.
    E anche crimine, prostituzione e violenza non mi pare che adesso siano completamente inesistenti, anzi mi sembra che ci siano molti più Jack lo Squartatore adesso contro l'unico vittoriano (non dico che sia l'unico assassino ottocentesco, ma di casi simili al suo se ne vedono tutti i giorni al giornale).
    Ovviamente di passi avanti ne abbiamo fatti, ammetto che la gente è più libera di come era nell'Ottocento, ma in fondo non così tanto. Non vieni messo in prigione se sei omosessuale, ma in cambio vieni picchiato e talvolta ucciso da qualche fanatico.
    "Apprezzo che nell'epoca odierna si possa parlare di sesso senza passare per puttane" va bene, ma il problema è che se invece una ragazza NON ama parlare di sesso, viene considerata una suora o una repressa o una che viene dal medioevo o appunto dal'Ottocento.

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  9. Trovo estremamente evoluto sapere che le mie diversità non sono discriminate per legge, ma solo dalla morale di ciascuno. La morale in fondo è solo un insieme di concetti e pensieri che si condividono, perciò se una persona dotata di buonsenso non ne condivide uno, è solo una libera interpretazione, non è lo Stato che ti obbliga a discriminare gli omosessuali piuttosto che gli stranieri, questo è un grande passo avanti.
    E chi discrimina nel privato della propria casa, beh, è libero di farlo, questo è sinonimo di libertà: se io parlo male di qualcuno non esiste un controllo o uno spione che vada in caserma a dire: "ehi, Tizio ha parlato male di Caio". Anche questa è libertà, di parola, di espressione, non potremo mai essere tutti d'accordo, tutti buoni e tutti perfetti, accettare che c'è chi non tollera la diversità fa parte dell'essere tolleranti, almeno per chi si fregia di esserlo.
    Cheppoi parlare di maggioranza, sia esso un termine riferito a qualsiasi cosa, è sempre relativo, dopo cinque anni di statistica e statistiche posso garantiere che maggioranza vuol dire tutto e il contrario di tutto, più ho a che fare con le persone, però, e più mi accorgo che lo stereotipo che vogliono farci credere essere la base delle nuove generazioni (0-30 anni) in realtà è proprio una bufala per invogliare chi non sia degua allo standard a quello stesso per paura di risultare diverso.
    E per quanto riguarda Jack, noi ne ricordiamo solo uno, ma la lista dei killer seriali ed efferati è tristemente lunga, molto lunga e purtroppo, con meno mezzi e tecnologie a disposizione la stragrande maggioranza di questi omicidi rimase irrisolta. Jack divenne famoso perchè era un periodo in cui la stampa aveva scoperto che il macabro faceva audience e da allora queste brutalità vennero commercializzate sulle pagine come notizie, mentre prima le si tenevano segrete (vedi posta al riguardo).
    Senza contare che c'erano crimini tollerati dalla legge stessa: l'impiego di minorenni (molto al di sotto della maturità fisica e psicologica, anche bimbi di 5-7 anni) nei bordelli era consentita come in tutti gli altri mestieri, l'uso della violenza su questi bambini e sulle donne. Anche in famiglia erano concessi comportamenti violenti nei confronti di una moglie, compresa la sua vendita, una donna divorziata non aveva diritti nè poteva avere proprietà.
    Io questi li chiamo crimini e intolleranza razziale, sessuale e sociale. Sotto questo profilo, per quanto si manifestino ancora orribili casi di quanto citato sopra, essi sono perseguiti dalla legge e un marito violento viene opportunamente condannato, una moglie divorziata possiede diritti e qualunque forma di aggressione fisica è adeguatamente considerata e punita.

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  10. Che in più di cent'anni ci siamo evoluti siamo tutti d'accordo, che adesso siamo più liberi e abbiamo più diritti pure, ma il punto del mio ragionamento era un'altro. Io ero partita col dire che reputo il pudore e la modestia dei valori (ovviamente quando questi sono innati in una persona), in una società che di valori ne ha conservati ben pochi. Per quanto possiamo esserci evoluti in fatto di diritti e tutele verso i più deboli, la cosa che mi fa più ribrezzo di questa società è la totale perdita di valori che invece esistevano nelle epoche passate. Ad esempio la famiglia: quante persone al mondo d'oggi sarebbero disposte a rimanere con la stessa persona tutta la vita? E' tutto basato sull'egoismo e sul consumismo: adesso sto con questa persona, ci amiamo follemente, ma al primo problema si divorzia e si cerca un'altra persona, quasi fosse un gioco. Non dico che fosse meglio nell'Ottocento, quando eri costretto a sposare uno e a restarci insieme per tutta la vita, nel bene e nel male, ma neanche adesso è molto meglio. So già che mi risponderai dicendo che adesso uno è libero di fare quello che gli pare, che si può sposare e divorziare apertamente senza nessuno scandalo mentre nell'Ottocento era tutto brutto e cattivo, e su questo ti do ragione: è vero, siamo più liberi, ma io penso che a volte ci si approfitti troppo di questa libertà. Uno ad un certo punto della sua vita dovrebbe imporsi dei limiti da solo, per la PROPRIA morale.
    Ma vedo che è inutile stare qui a discutere in eterno, abbiamo opinioni diverse e contrastanti e non credo che verremo mai a capo di qualcosa. Ti saluto.

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  11. C'è da dire che il pudore, in molti casi era solo di facciata. Perchè, comunque, i mariti avevano le amanti e le moglie subivano e tutti sapevano.
    Per quanto io ami l'epoca viottoriana, molta di quella società era apparenza e ipocrisia, dunque il loro pudore non era "vero".

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