Parlare di mobilia, premetterò, non è il mio forte, specialmente di quella del Settecento.
I mobili di quest'epoca o erano esageratamente adorni di motivi floreali, sculture, dorati più che la camera di Paris Hilton, oppure erano talmente essenziali che gli mancava anche l'indispensabile.
Premessa numero 2: sono una fan sfegatata dello stile country più puro, quello con le nodature del legno a vista, il colore rossiccio del ciliegio, rifiniture bronzate e pomelli di ceramica dipinti a fiorellini, più un tavolo da pranzo grande come una piazza d'armi: conoscendo i miei gusti di sicuro comprenderete come mai non mi piacciano gli stili del Settecento.
Ad ogni modo, non credo che sia un comportamento molto adulto non parlare di una cosa solo perchè non la approvo, anzi, credo che sia un buono spunto per una discussione e unos cambio di opinioni, che era un po' la mia idea originale per questo blog, sono quindi molto felice che qualcuno abbia trovato coraggio e voglia di scrivermi che cosa gli/le piacerebbe conoscere ^_^
PS: ho scelto di scrivere prima del mobilio che della medicina perchè quest'ultimo è un argomento lunghissimo e vorrei fare qualche ricerca più approfondita prima di imbarcarmi in un discorso su cui non sono molto esperta.
La definizione dello stile
Come si può facilmente intuire dal nome, il neoclassicismo in ambito architettonico e dell'arredamento si rifà al classicismo, cioè allo stile greco-romano costituito dalla semplicità delle linee, dalla purezza della forma e dalla praticità dell'utilizzo (quest'ultima si era un po' persa per strada durante il tempo del rococò che, come si sa, era un po' tanto pomposo ed eccessivamente decorato).
All'origine di tutto, sia come ispirazione che come lancio della moda, ci sono le recenti, per l'epoca, scoperte fatte negli scavi di Pompei ed Ercolano, venute alla luce dopo gli scavi di alcuni archeologi (l'archeologia comincia ad essere una materia di gran moda) dopo secoli sotto la cenere del Vesuvio.
Il neoclassicismo non nacque per caso, si sentiva infatti artisticamente la necessità di un cambiamento radicale nelle linee e nelle forme dopo un periodo di maestà che dovevano ostentare la loro ricchezza e il loro potere. Il barocco, il barocchetto, il rococò e gli altri stili che erano seguiti al periodo rinascimentale, erano infatti accomunati da un'enfasi particolare nelle decorazioni e nei colori, nel neoclassicismo, invece, si prediligeva la semplicità della linea, ispirata ai modelli architettonici classici latini.
Perchè la necessità così importante di questa semplicità?
Lo stile neoclassico si diffuse tra gli anni '70 e '90 del Settecento, fu padre del regency e dell'impero che si diffusero di lì a qualche anno, assomigliandovi, ma mantenendo una certa eleganza e determinate caratteristiche dei suoi predecessori, come intarsi e pitture.
A differenza di quanto si può credere, lo stile neoclassico non è sgraziato come, a volte, viene definito l'impero per via dei suoi angoli vivi e delle sue punte acuminate: le forme permangono rotonde e non ci si dimentica di decorazioni e incisioni, particolari non adoperati nello stile impero; ma soprattutto, il vero punto di svolta fu il passaggio dalla miriade di cassetti degli scrittoi barocchi alle grandi superifici lisce e piane di questo nuovo stile.
Decorazione del mobilio
Con tanto spazio a disposizione è evidente che gli ebanisti divennero non solo maestri scultori e artisti del legno, ma anche pittori sublimi e capaci di meraviglie tecniche come il mosaico fiorentino che, tramite l'ausilio di lastre di pietra sagomata, formavano sullo scrittoio o sul comodino una figura naturalistica, coppe di fiori, uccelli, saltuariamente paesaggi.
Ogni angolo del piano viene decorato con minuzia tramite legni di altri colori (ciliegio per lo scuro, mogano per il rossiccio, ebano per il nero, rosa per il miele e così via) con una tecnica simile a quella del mosaico fiorentino che dava vita a splendide figure realizzate interamente in legno.
Difficile dare vita a qualcosa di analogo su una superficie frammentata da cassetti e con lo spazio ridotto.
Ma escludendo i casi di mosaico e limitandoci alle rappresentazioni pittoriche su legno, si può dire che raffigurazioni bucoliche di esseri fantastici come putti, ninfe, divinità e foglie di acanto (quelle dei capitelli corinzi, per intenderci ^_^) la facevano da padrone, almeno in Francia, dove questo stile prese piede più che altrove.
In Inghilterra, invece, lo stile prediligeva le scene di caccia e di sottobosco o i fregi militari.
Come distinguere un mobile dalle gambe
L’amore per l’ornato a intaglio, in riferimento a quanto detto sopra sulle decorazioni, introduce una nuova tipologia di gamba: quella a unicorno o a faretra scanalata, che diverrà uno degli emblemi-firma della mobilia neoclassica e verrà definita gamba “a consolle” [ricordo che la consolle era il nome con cui ci si riferiva allo scrittoio ^_^].
La consolle da parata, cioè riccamente ornata, in particolare con foglie di acanto, sarà l’arredo di gran lunga più alla moda in questa fase storica.
Questo tipo di gamba si applicherà a qualsiasi parte del mobilio: sedie, pouff, panchetti, letti, cassettiere, settimanali, toelette e via dicendo.
Colorazioni tipiche
I colori degli arredi sono di preferenza il bianco, il giallo paglierino e l’oro, sebbene anche il rosso pompeiano, l’azzurro indaco e il verde pallido non manchino di sortire la preferenza della committenza.
Anche in questa fase si accorda gran favore all’uso del piano marmoreo, con larga preferenza al bianco di Carrara.
Dove era applicato
Le sedie da parata (o meublant), erano destinate alle pareti per il ristoro durante i balli; esse presentavano il caratteristico schienale diritto à la reine.
I sedili senza schienale erano voluminosi e li si trovavano disposti al centro dei salotti per l'intrattenimento. Erano detti courrants perché all’occorrenza facilmente spostabili.
Divani e bergerès di norma montavano gambe ribassate per accompagnare le linee dello schienale e solo con l’ausilio di comodi e giganteschi cuscini ricolmi di piume si riguadagnava l’altezza di sedie e poltrone senza costringere chi li adoperava a interminabili ore di tortura con le gambe ripiegate e la statura dei nani di Biancaneve.
Particolare favore viene accreditato alla scrivania a vista, detta bureau-plat, che assurge quasi a status simbol del periodo.
Tipicamente essa sarà provvista di vani segreti o piani di fuoriuscita per consentire l’estensione del tavolo scritturale o l’appoggio di oggetti e candelabri [non dimentichiamo quanto erano fondamentali, a volte tendiamo a scordarci di quanto fondamentale sia la luce elettrica].
La commode (cassettiera o mobile di appoggio fornito di ante e cassetti) conosce grande successo e diviene il mobile principe della casa di epoca neoclassica, spodestando in importanza perfino il trumeau (credenza ad ante, con cassetti incorporati e piccolo piano di appoggio) che in epoca Luigi XV era stato l’arredo principe, perfino la credenza opportunamente trasformata, acquista le sembianze della commode.
L’amore per l’ornato a intaglio, in riferimento a quanto detto sopra sulle decorazioni, introduce una nuova tipologia di gamba: quella a unicorno o a faretra scanalata, che diverrà uno degli emblemi-firma della mobilia neoclassica e verrà definita gamba “a consolle” [ricordo che la consolle era il nome con cui ci si riferiva allo scrittoio ^_^].
La consolle da parata, cioè riccamente ornata, in particolare con foglie di acanto, sarà l’arredo di gran lunga più alla moda in questa fase storica.
Questo tipo di gamba si applicherà a qualsiasi parte del mobilio: sedie, pouff, panchetti, letti, cassettiere, settimanali, toelette e via dicendo.
Colorazioni tipiche
I colori degli arredi sono di preferenza il bianco, il giallo paglierino e l’oro, sebbene anche il rosso pompeiano, l’azzurro indaco e il verde pallido non manchino di sortire la preferenza della committenza.
Anche in questa fase si accorda gran favore all’uso del piano marmoreo, con larga preferenza al bianco di Carrara.
Dove era applicato
Le sedie da parata (o meublant), erano destinate alle pareti per il ristoro durante i balli; esse presentavano il caratteristico schienale diritto à la reine.
I sedili senza schienale erano voluminosi e li si trovavano disposti al centro dei salotti per l'intrattenimento. Erano detti courrants perché all’occorrenza facilmente spostabili.
Divani e bergerès di norma montavano gambe ribassate per accompagnare le linee dello schienale e solo con l’ausilio di comodi e giganteschi cuscini ricolmi di piume si riguadagnava l’altezza di sedie e poltrone senza costringere chi li adoperava a interminabili ore di tortura con le gambe ripiegate e la statura dei nani di Biancaneve.
Particolare favore viene accreditato alla scrivania a vista, detta bureau-plat, che assurge quasi a status simbol del periodo.
Tipicamente essa sarà provvista di vani segreti o piani di fuoriuscita per consentire l’estensione del tavolo scritturale o l’appoggio di oggetti e candelabri [non dimentichiamo quanto erano fondamentali, a volte tendiamo a scordarci di quanto fondamentale sia la luce elettrica].
La commode (cassettiera o mobile di appoggio fornito di ante e cassetti) conosce grande successo e diviene il mobile principe della casa di epoca neoclassica, spodestando in importanza perfino il trumeau (credenza ad ante, con cassetti incorporati e piccolo piano di appoggio) che in epoca Luigi XV era stato l’arredo principe, perfino la credenza opportunamente trasformata, acquista le sembianze della commode.
Un ultimo appunto: lo stile neoclassico è spesso confuso con lo stile impero. In realtà questi due sono profondamente diversi in quanto lo stile impero è "pesante", pomposo e riempitivo, con imbottiture enormi e strutture massicce, sebbene prediliga linee semplici e piuttosto squadrate e pochi rilievi.
Nello stile neoclassico, invece, prevale lo stile a colonna, angoli e rotondità, qualche stucco e diverse decorazioni.
Se vedete un mobile che pare il Partenone, sappiate che è neoclassico, non impero come molti credono e molti altri vogliono farvi credere ^_^
Spero che questa introduzione su uno degli stili d'arredamento più diffusi sia stata interessante.
Baci e a presto
Uh! L'anno scorso ho studiato la storia della sedia in architettura. *_*
RispondiEliminaSapevi che le poltrone lunghe furono inventate nel 1800 per facilitare la seduta? Anche la poltrona triplice! *_* (Non trovo l'immagine. X°D)
E la poltrona larga! *_*
http://www.sevensedie.it/popUp_scheda.php?id_content=471&lingua=ita&collezione=Victorian
Bellissimo articolo come sempre!!!
RispondiEliminaChissà perché dopo aver visto "La Duchessa" con Keira Knightley riesco a cogliere un briciolo di poesia anche in questo tipo di arredamento...
Mauser, non sei sola :D Anche io adoro il country!!!!!
Beatrice*
silvia: quindi questo è l'arredamento del periodo georgiano? Strano, ricordando, anche se vagamente, le lezioni di storia dell'arte delle superiori, ricordo tutto molto piùpacchiano, anche se sull'argomento vi erano solo tre, quattro pagine al massimo! Grazie comunque per avermi illuminato! ^^
RispondiEliminaRipeto comunque la domanda: se tu, o tua madre potere consigliarmi libri di antiquariato sul Settecento/Ottocento inglese mi fareste davvero un grosso favore :)
@Silvia: non esattamente. Lo stile georgiano è un'altra cosa, ne parlerò un po' più avanti, questo è lo stile neoclassico. Lo stile georgiano era diffuso tra gli anni 20-30 del XVIII secolo fino agli anni 60/70, poi subentrò questo neoclassico.
RispondiEliminaIl georgiano è molto più pacchiano, pieno di stucchi dorati, una specie di barocchetto, insomma. Naturalmente arrivato un nuovo stile non è che l'alro scomparisse, c'erano stanze a tema, gente che preferiva l'uno o l'altro e così via... nessun passaggio è netto, c'è sempre una fase di transito
@Bea: yeah! finalmente una sorella che ama il country, ormai credevo di essere rimasta l'unica assieme ai quaccheri americani ^_^
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