22 marzo 2010

Come ricevere ospiti a cena

Liberamente tratto dal libro di Isabella Beeton, mi accingo adesso a spiegare come una brava padrona di casa doveva organizzarsi con gli ospiti.

Tavola apparecchiata in stile vittoriano
Teniamo conto, innanzi tutto, che senza televisione, radio, cinema e così via, la socialità era l'unico svago delle persone a parte musica e lettura e anche l'unico veicolo per far viaggiare quelle informazioni inutili, ma oltremodo divertenti che chiamiamo pettegolezzi.
Ogni tanto mi fermo a pensare come sarebbe la mia vita senza Internet, senza film, senza cinema, senza tv (questa non sarebbe una grande mancanza viste le schifesse che propongono ultimamente...-.-') e mi rendo conto di quanto grande dovesse essere il desiderio di conoscenza e di divertimento che doveva animare quelle creature nel Settecento, ma soprattutto nell'Ottocento, oltretutto vincolate da catene morali degne di Sansone.


Chi invitare?
Dipinto raffigurante un tipica cena vittoriana mista
L'invito è una parte fondamentale, ma questo credo che non sia neanche il caso di dirlo: andava fatto almeno una settimana prima, ma più preferibilmente due.
Bisognava fare anche molta attenzione agli invitati e a come abbinarli, in particolare bisognava tenere conto che:
  • era usanza avere un egual numero di uomini e donne,
  • preferibilmente anche un numero speculare di single, in modo, eventualmente, da farli conoscere e accoppiarli (non scordiamo che il mercato dei matrimoni era il divertimento dell'epoca ^_^)
  • La regola non scritta era fare in modo che la serata fosse un motivo di divertimento per tutti, quindi bisognava evitare di radunare in un'unica stanza persone e famiglie che non potevano sopportarsi, perchè l'atmosfera e la conversazione non ne avrebbe giovato (e si sarebbe anche riusciato un effetto Romeo e Giulietta tra gli ospiti più giovani). In questi casi, inoltre, si rischiava di ricevere moltissimi rifiuti.

Prestare quindi attenzioni agli invitati e alla loro soddisfazione durante la cena era uno dei doveri di una brava padrona di casa.
Zuppa di pomodoro
Il tipo di invitati, inoltre, doveva essere scelto in base al tono che si voleva dare alla serata: comico, intellettuale, raffinato e così via.

Il numero degli invitati, era usanza dire, non doveva essere inferiore al numero delle Grazie (3) e mai superiore a quello delle Muse.
Generalmente, comunque, Musa più o meno, una cena di 10 o 12 persone era l'ideale per portare prestigio alla famiglia ed essere a sua volta sufficientemente divertente.




Come apparecchiare la tavola
Molti di voi certo sapranno che esiste un vero e proprio galateo su come preparare la tavola, disposse piatti e posate, quale porcellana utilizzare, come arrangiare il centrotavola e così via.
In epoca vittoriana la tavola andava inizialmente predisposta con un panno di feltro, per proteggere il legno del tavolo dagli sbalzi termici dove veniva a contatto con la zuppiera o con il vino fresco.
Successivamente andava disposta una tovaglia damascata, di colore rigorosamente bianco o panna: essa poteva essere ricamata e rifinita riccamente con merletti, pizzi, pennacchi e così via.
Le due tovaglie andavano tolte dal tavolo prima del dessert.


La moda dei centrini, molto in voga da un certo periodo in poi, li considerava tollerabili a pranzo, ma assolutamente da evitare durante la cena, ecco quindi che essi non dovevano assolutamente comparire.

I tovaglioli andavano sistemati dentro i piatti, ripiegati con cura in modo che i disegni fossero sulla parte a vista e graziosamente arrangiati formando composizioni di tovaglioli molto raffinate, oppure fermati con elaborati fermagli in argento.


Il centrotavola prevedeva rigorosamente l'argento, per la cena i fiori andavano sistemati in una composizione a mezza sfera che non fosse troppo alta, se invece il centrotavola era anche un porta-frutta, bisognava tenere conto del tipo di frutta che si doveva predisporre: generalmente la piramide era la struttura più usata, con frutti esotivi, fragole o lamponi, mentre con mirtilli e simili si doveva prediligere una composizione bassa.

Particolari in argento, centrini e tovaglioli
Da non dimenticare era il candelabro, a noi sembra superfluo e conta solo per le cenette a lume di candela, ma in passato era davvero l'unica fonte di luce in una casa. Il candelabro era spesso integrato nel centrotavola e poteva avere dimensioni grandiose, lavorazioni raffinate e intersi di pregio, era quindi buona abitudine della padrona e dei maggiordomi tenere gli argenti da tavola puliti e luccicanti e, naturalmente, predisposti sul desco in caso di ospiti, specialmente importanti.


Il tipo di posate, di argenti e di porcellane da utilizzare dipendeva dal menu, erano sconsigliabili motivi marini se si stava mangiando cacciagione [ma va? e chi l'avrebbe detto >_>] e così via.
Porcellane di una cena vittoriana
La disposizione delle posate era sempre dall'esterno all'interno, come succede oggi, la più esterna per la prima portata e le altre a seguire, salvo le forchettine da dolce e i chucchiaini che potevano essere disposti orizzontalmente sopra il piatto oppure portati in tavola assieme a frutta e dessert.

In una cena di gala si avevano, in media, otto forchette e otto coltelli, più un set per il sale per ciascuno. Per una cena informale il numero di argenti sulla tavola si contava sui 24 pezzi.


I bicchieri da porto, sherry e liquori vari andavano portati in tavola solo quando era richiesto dal padrone di casa (le donne non bevevano liquori a tavola).


Il menu
Abbiamo abbondamente parlato di un menu del genere in un post di qualche tempo fa: La cena in epoca vittoriana, che può tornarci utile in questa occasione per ripassare un po' i piatti tipici. Non starò quindi a ripetere tutto ciò che ho già detto a riguardo, ma farò degli accenni.
In particolare, le cene di epoca Georgiana e Vittoriana erano conosciute per l'interminabile processione di zuppe, carni, pesci, insalate, dessert e così via che poteva raggiungere le 9 portate, praticamente quelle di un moderno matrimonio in grande; il cibo era un modo per ostentare ricchezza, visto che molti non avevano da mangiare >_>




La cena è servita!
Tavola imbandita
All'annuncio della cena, fatto solitamente da un maggiordomo, il padrone di casa porgeva il proprio braccio destro alla signora più importante tra gli invitati (classe sociale, età, nascita, intelligenza, quella che si riteneva più in alto, insomma), scortandola al proprio posto a tavola, ovvero seduta alla sua destra.


Se la signora in questione è sposata e il marito è presente tra gli invitati, questi verrà scortato dalla padrona di casa verso il tavolo, dove sedrà a sua volta alla destra.
In cene miste era importante separare le coppie sposate in modo che la conversazione fosse più varia e gli ospiti evitassero di formare una coppia continua che chiacchierava solo tra loro e solo se interpellata con i padroni.
Oltre al padrone e la padrona, che procedono per primi verso la tavola, il resto degli invitati procederanno a loro volta come disposto dai padroni di casa, che si preoccuperanno all'annuncio di formare delle coppie secondo l'estrazione sociale, i comuni interessi e così via.


Un'usanza che si diffuse nel corso degli anni fu quella di posizionare sul tavolo dei cartoncini con sopra scritto il nome degli ospiti dove si desiderava che questi sedessero, ma quest'ultima abitudine fu considerata per molto tempo piuttosto pacchiana, se si escludono ricevumenti particolarmente frequentati.
Se si decideva di adoperare i cartoncini era importante che i nomi fossero scritti correttamente, un dettaglio a cui la signora di casa doveva senza dubbio prestare la giusta attenzione per evitare figure imbarazzanti con i propri ospiti.





Come e cosa mangiare
Il primo piatto servito di solito è la zuppa di pesce, che viene fatta girare in tondo partendo dal posto dove è seduta la padrona di casa, proseguendo con l'uomo seduto alla sua destra.
È quindi da sfatare il detto, tanto caro a mio padre, che dice "Il padrone di casa per primo", perchè egli era invece servito per ultimo: è anche per questo che nessuno deve cominciare a mangiare prima che inizi lui stesso, che è l'ultimo, servito dopo tutti gli altri.


È generlamente considerata maleducazione chiedere il bis della zuppa o del pesce, questo perchè alcuni ospiti dovrebbero aspettare troppo prima di essere serviti.

A questo punto dobbiamo fare una distinzione sul tipo di servizio offerto dai padroni di casa, premetto che entrambi sono apprezzati ed egualmente raffinati.
Nel servizio alla francese la servitù portain tavola la zuppiera, che viene fatta girare tra gli ospiti seguendo l'ordine specificato sopra e ciascuno si serve da sè, mentre nel servizio all'inglese è il maggiordomo o chi definito per servire in tavola che predispone nei piatti degli ospiti la portata.

Il vino non va mai bevuto da soli, gli uomini, infatti, solitamente servono il bicchiere alla donna alla loro sinistra, offrendoglielo galantemente.
Non va mai chiesto ad una signora se gradisce il vino prima della fine della zuppa e, terminata questa, bisogna attendere che il gentiluomo alla destra della padrona di casa richieda il privilegio di dividere il vino: ciò è un segnale per gli altri ospiti, che possono quindi procedere nell'offrire vino alle dame a loro assegnate.
In alcune case, e con il procedere del secolo, questa usanza cominciò a scomparire, sostituita dalla servitù che riempie i bicchieri appena terminata la zuppa e si preoccupa di non lasciarli mai vuoti, salvo specifica richiesta del commensale.


La cena si considera conclusa con la portata del dessert, che viene posto sulla tavola assieme alla forchettina da dolce e ad una minuscola scodellina d'acqua, dove i gentiluomini immergeranno l'angolo del tovagliolo per pulirsi la bocca prima del dolce.

Il comportamente delle signore è, invece, regolato dalle azioni della padrona di casa: generalmente, comunque, le signore si bagnano appena la punta delle dita nell'acqua, visto che pulirsi col tovagliolo è considerata una preprogativa maschile (e il cibo è posto in tavola già tagliato, non da rosicchiare come i cani, sporcandosi bocca e mani).


Finita la cena si mette in tavola la frutta, poi si fanno uno o due giri di vino, chiacchierando amabilmente.

Dopodichè è usanza che la padrona di casa si alzi e, accompagnata da tutte le altre signore, sia nubili che sposate, si ritirerà in una stanza a discutere di cose da donne, spettegolare, cucire, suonare o cantare per intrattenere le altre; anche la lettura ad alta voce di sonetti e poesie era molto quotata.

Ciò dava il tempo agli uomini di ritirarsi nello studio o in un salottino per sorseggiare del cognac o del whiskey e fumare il sigaro: fumare il sigaro di fronte ad una signora era considerato altamente maleducato.


Questa divisione sessista ha stentato ad essere sradicata e, ancora oggi, ci sono donne che in Inghilterra, terminata la cena, si ritirano con le altre per permettere agli uomini di bere e fumare.
Personalmente non mi piace molto l'usanza, ma ve ne si fa cenno svariate volte in alcuni libri, anche moderni.




Toeletta per la cena
Abbigliarsi per la cena richiedeva gusto e discernimento: non si tratta di un invito di gala, salvo alcuni casi, ma bisogna comunque vestirsi con un certo gusto e decoro. Esistono poi casi particolari, come le cene prima dei balli, dove è consentito essere vestiti molto elegantemente.


Un accessorio fondamentale per la cena, gala o non gala, erano i guanti bianchi.
Le donne, che li indossavano lunghi fino al gomito, dovevano tenerli fino all'ingresso nella sala da pranzo (così che, quando erano scortate a tavola dai gentiluomini, non ci fosse contatto fisico diretto [e che contatto fisico direte voi!]); anche i signori indossavano guanti bianchi, come quelli dei cartoni di Topolino, candidi o panna, allacciati al polso da un bottoncino di madreperla.
Essi andavano tolti quando si cominciava a servire la zuppa.
Mai mangiare coi guanti! Sacrilegio!

Oltre a tutto ciò era fondamentale tenere conto, per la padrona di casa, che il servizio al tavolo doveva essere continuativo per ciascuna portata, era cioè impensabile che passasse molto tempo tra un ospite servito e un altro, non dovevano esistere questi momenti di stop. Il cameriere, inoltre, doveva essere il meno invadente possibile.
In compenso il tempo che intercorreva tra le varie portate poteva essere molto lungo per favorire brindisi e la conversazione.


Beh, dopo questo approfondimento, credo di essere pronta per una cena in un ristoriante a 5*.


Ora scappo, bacioni




Mauser

9 commenti:

  1. silvia: sempre meglio! A proposito, la zuppa di pomodoro, se fredda, credo si chiami gazpacho ^__^
    Ho dato anch'io un'occhiata a cosa mangiavano a quel tempo, approfondendo soprattutto il periodo georgianoXD
    Posso fare una domanda?
    Dopo la nascita di un bimbo, se figlio di nobili, come ci si organizzava? Oggi noi abbiamo delle gran feste pre-nascita e cose del genere... allora invece?

    Ci sarebbero cose riguardanti prettamente il 700 di cui si potrebbe parlare? Sono ultra curiosa per questo periodo, come dico sempre!XD

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  2. Silvia, un argomento interessante, mi piacerebbe approfondirlo, in effetti c'erano diverse usanze per la nascita di un bambino in famiglia...

    Sul Settecento hai qualche suggerimento sull'argomento? ammetto che quella ferrata sarebbe mia mamma, se solo riuscissi a convincerla a scrivere qualcosina al riguardo... lei è molto appassionata di arte e architettura e ne sa decisamente più di me... diciamo che ci sto lavorando su ^___^

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  3. silvia: oh, cavolo, adesso mi prendi in contropiede!XD
    Be', diciamo che sono molto interessata alla vita condotta da nobili in campagna, e poi se c'era la Stagione anche in quel periodo e se c'erano tutte quelle regole come in epoca regency. Ecco, forse detta così non sembrano molto interessanti, però delle cose, diciamo "banali" come il bracconaggio (non ti ringrazierò mai abbastanza, leggere i tuoi articoli è come leggere brevi stralci di romanzi^^) riesci a trasformarle in qualcosa di (rimanendo in tema) appetibile.

    BATH, se non sbaglio, in età gerorgiana divenne, a modo suo, una seconda Londra, se non ricordo male dalle lezioni di inglese (e potrebbe essere così!XD) ... anche la vita sociale di quel periodo mi interessa parecchio, a essere sincera ^^

    Be', mi sono ripigliata benino, con gli argomenti!XD
    Grazie mille per aver chiesto la mia opinione, sei sempre gentilissima e super disponibile!

    Ah, domandina: tua madre è esperta sul 1700 o sull'età georgiana? Sarebbe in grado di fornirmi dei titoli di libri riguardanti i mobili del SETTECENTO INGLESE?

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  4. silvia: grazie mille per aver chiesto la mia opinione, sei sempre gentilissima! *.*
    Diciamo che così sulle prime non mi viene in mente molto, però sono molto interessata a come fosse la vita in campagna in quel periodo (cosa facevano i nobili quando non erano in città) e a come fosse la loro vita di società in generale.

    Avevano anche loro la Stagione o è entrata in voga solo durante il periodo regency? C'erano tutte quelle regole anche a quel tempo?

    Anche un articolo su Bath di quel tempo potrebbe essere molto interessante. A quanto ne so, durante il periodo georgiano divenne una specie di "Seconda Londra", se le lezioni di inglese non mi ingannano (e potrebbero!XD).

    Be', per ora queste sono le cose che mi premono maggiormente (ho trovato in giro alcuni siti sul periodo, in italiano e non, se vuoi darci un'occhiata posso darti i link^^), spero di non averti dato elementi troppo noiosi!

    Ah, domandina: tua madre saprebbe consigliarmi qualche libro di antiquariato sui mobili del Settecento? Sono particolarmente interessata ai mobili inglesi e francesi:)

    Ancora grazie, mauser! Al prossimo post!

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  5. Bellissimo articolo!!!
    Ricorderò al mio ragazzo che non si fuma il sigaro davanti a una signorina u.u
    e che bisogna farsi i guanti bianchi per quando si va a cena!! :'D

    Perché dici che non era una grande cosa quella del dividersi dopo cena?
    Per quanto riguarda la lettura di poesie dopo cena, mi è venuta in mente un momento del film con Hugh Grant tratto da Ragione e Sentimento della Austen. Lì sono tutte femmine tranne che Edward Ferrars (si scriverà così?), dipendeva dal fatto che non c'erano uomini in casa a parte il marito di Fanny? o.o

    Ho una domanda da porti, sorta dopo la visione di Jane Eyre.. (sì, mi sono flippata qualche telefilm/film romantico ultimamente X'D) quali erano i momenti in cui i figli venivano mostrati in pubblico a parte le passeggiate come quelle di Ragione e Sentimento? Partecipavano alle cene organizzate dai genitori? Immagino che ai balli non ci andassero, ma c'erano delle occasioni mondane in cui le madri potevano fare sfoggio della loro prole?
    Perdonami la curiosità, mi è proprio sorta spontanea a vedere la piccola Charlotte ghgh u.u''

    Grazie ancora per l'articolo, corro subito a leggere anche quello sui mobili!! *_*

    Beatrice*

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  6. Intanto comincerò con una domanda: con quale versione di Jane Eyre ti sei fatta una dose? Io credo di essere drogata perchè le ho viste tutte: quella con Timoty Dalton=Mr Rochester, quella di Zeffirelli, il film e la miniserie tv, sono irrecuperabile...

    Non mi piaceva la storia della divisione perchè era fatta per far sì che gli uomini facessero i loro discorsi da uomini per conto loro ed, io essendo una femminista convinta, penso che qualsiasi cosa avessero da dire potessero anche dirla con delle signore presenti, dopotutto io lavoro in un'industria metalmeccanica e mica mi scandalizzo!

    Per i bambini, invece, essi frequentavano per lo più collegi o istitutrici, raramente li si vedeva fuori. Fino ai dodici anni stavano nella nursery per le visite formali, assieme ai fratelli e sorelle più piccoli, sebbene potessero partecipare alle feste in famiglia. Per i pranzi formali, si cominciava a portarli verso i quindici/sedici anni, più o meno all'età del debutto, prima era raro che girassero coi genitori, non comparivano quasi mai, men che meno se erano illegittimi! (cfr. Semplicemente perfetto di Mary Balogh)

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  7. Ho visto la miniserie del 2006, quella in cui Rochester (*ççç* quanto è odioso!! lo riempirei di schiaffi) è interpretato da Toby Stephens mentre Jane è Ruth Wilson (o.o bruttina forte... ma in fondo per il personaggio va più che bene X'D)

    Asd probabilmente le donne non avevano molto interesse nelle questioni politiche e nei farfugliamenti sull'economia e le varie cose o.o di certo gli uomini non si raccontavano le zozzerie (voglio sperare!!! X'''D) come fanno ora anche davanti alle signorine... lol

    Poveri bambini che vita grama T^T grazie per la risposta!!

    Beatrice*

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  8. mamma se avessi dovuto fare tutte queste cose per fare una cena veramente sarei impazzita!! però devo dire che è molto affascinante!! ;)

    sempre bravissima!! mi chiedo dove trovi tutte queste informazioni!! ;)

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  9. @Bea: prendendo pure per partito preso che le donne non si interessassero di politica perchè erano considerate esseri inferiori e quindi neanche sufficientemente intelligenti per capirla (tanto per coprire il fatto che invece quasi tutti i re inglesi fossero manovrati da una moglie/amante, per non dire dei francesi!), è comunque ingiusto: e se ci fosse stata quella che voleva parlarne?
    Uomini che non parlano di sconcezze? Ma quando mai?! Invece serviva anche per quello, per parlare delle recenti avventure, amanti, favorite, mantenute e via dicendo senza le mogli a fare le moraliste (e bigotte), ricordiamoci che la prostituzione raggiunse livelli storici in quel periodo, se non fosse che ormai c'è quasi il sesso libero, direi che erano messi ben peggio di adesso

    @Alessandra: non dirlo a me, ci vuol già tutta che sopravviva e in cucina so fare l'indispensabile... forse con l'organizzazione me la sarei cavata meglio, ma sicuramente avrei dimenticato qualche dettaglio fondamentale, una cosa tipicamente mia... >_>

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