16 luglio 2010

The Storming of the Bastille

Con un po' di ritardo, come al solito perchè il mio tempismo è pessimo e non intende migliorare, anche io mi accingo a ricordare questa giornata (che poi sarebbe ieri); quanti nomi si danno a questa famosa giornata?

- Festa Nazionale Francese
- Presa della Bastiglia
- Storming Bastille
- Quatorze Juillet
- Inizio della Rivoluzione Francese

Si potrebbe andare avanti all'infinito e non credo di averne né voglia né intenzione perchè sono esaurita completa, cotta come un prosciutto Rovagnati.

Scrivendo queste poche righe mi sento un po' come se stessi facendo un piccolo tradimento perchè noi di solito parliamo d'Inghilterra e del mondo anglosassone, divagando raramente verso i lidi tedeschi e qualche volta francofoni.
Io, almeno storicamente, sono tanto filobritannica che più filobritannica non si può e mi manca solo una Union Jack da appendere alla porta di camera mia per essere una vera Made in UK, ma mio padre me l'ha proibito e quindi mi devo accontentare del magnete sul pc.
E proprio io tanto british mi ritrovo a ricordare questo 14 Luglio, questo 14 Luglio 1779.

Digressione storica:
Passiamo quindi alla Rivoluzione Francese: in questo periodo il bar ebbe veri momenti di fulgore. I nobili vi passavano quasi tutta la giornata. [...] I nobili francesi, come detto, davano triste spettacolo di sé passando tutto il tempo al bar e divertendosi a sputare i semi delle olivi in testa al Terzo Stato. Il popolo fremeva, e Parigi era ormai una polveriera. La scintilla fu data da un episodio avvenuto al bar "Le Canard muscleton"; il marchese di Poissac, noto libertino, buttò una palla di gelato nella scollatura di una cameriera, e il marito di questa lo inseguì tra i tavolini e lo uccise. Subito il popolo armato di forconi, scese in strada e si mise a fare scempio di aristocratici. Il re, dato che la CIA non era ancora stata costituita, fu costretto a fuggire. Ma mentre stava già con una gamba sul davanzale della finestra, gli giunse la notizia che i rivoluzionari si erano riuniti nella sala della pallacorda. Allora si precipitò trafelato, e infatti li trovò che giocavano, e stavano litigando perchè Robespierre aveva sbagliato una schiacciata. "Voglio giocare anch'io", disse il re, e tutti gli piombarono addosso e lo portarono alla ghigliottina.
Stefano Benni, Bar Sport-Introduzione


Questa credo sia una vivace ricostruzione della Rivoluzione Francese ad opera di Stefano Benni, un bravissiomo scrittore italiano, molto ironico e divertenti, ma che vi sconsiglio di incontrare di persona (non è proprio la simpatia fatta persona), meglio mantenere un sano rapporto lettore-libro.

Questo invece ci dice Giobbe Covatta, altrettanto ironico autore altrettanto italiano

Finalmente, nel Settecento si torna al passatempo preferito dall'uomo: fare a mazzate. In Europa tre guerre si succedono una dopo l'altra, infatti si chiamano Guerre di Successione, e anche la scienza si adegua al nuovo secolo: vengono inventati infatti la polvere da sparo, i cannoni e la pistola.
Ma alla fine, dopo tante mazzate, prevale la ragione: inizia il periodo dell'Illuminismo, e con esso le riforme verso una società più giusta e l'uguaglianza di tuti i cittadini. In nome di queste idee si arriva alla Rivoluzione Francese da una parte e a quella Americana dall'altra. Gli esiti di queste due rivoluzioni furono molto diversi: in Francia la Rivoluzione del 1789 finisce con la firma della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, ma dopo solo dieci anni, la liberté, l'egalité e la fraternité si scamazzano contro la feluca di Napoleone.
Anche in America la Rivoluzione del 1776 dinisce con la fima di una dichiarazione, ma essa ha vita molto più lunga di quella francese. È la Dichiarazione di Indipendenza, un testo che problama "la libertà degli Stati Uniti d'America e il loro pieno diritto di muovere le guerre a proprio piacimento". Da quelgiorno gli Stati Uniti d'America non hanno mai rinunciato a tale sacrosanto diritto.

Giobbe Covatta, Corsi e ricorsi ma non arrivai - La storia moderna


Forse non sto rendendo tanto un bel servizio alla causa rivoluzionaria scrivendo di questo genere di cose, ma volevo alleggerire un po' la situazione perchè la Rivoluzione Francese è stato un periodo dolorosissimo per la storia, pieno di morti ingiuste, sangue versato e troppa violenza e quando se ne parla bisogna cercare di essere piuttosto estranei, o si rischiano furori di spirito poco adatti alla circostanza, in qualsiasi caso.

Il caso della Rivoluzione Francese non è stato come ne Il tulipano nero - La stella della Senna, che si è concluso con semplicità mentre i protagonisti si baciano, magari ci sono stati gli amori tragici ammantati di idealismo e giuste cause come in Lady Oscar, ma ci sono troppe persone dimenticate.

Mi piacerebbe approfondire la cosa, ma devo essere sincera, la violenza storica non fa proprio per me, troppo complessa e ancora di più analizzare le menti, le motivazioni che hanno spinto interi movimenti di popolo a gesti estremi. Non ne sarei capace e rimarrei schiacciata sotto il peso di certe consapevolezze che di solito tendiamo a non vedere o facciamo finta di ignorare.

La storia è fatta più di pagine tristi e dolorose che altro, pagine scritte col sangue di chi le ha attraversate, scritte dai vincitori, pagine scritte sulla pelle d'altri, scritte in maniera distorta rispetto alla realtà perchè, ad una prima analisi superficiale, è solo di potenti, militari e guerrafondai che parla la Storia.

E invece no! E sta a noi andare oltre!

Ma poichè questo non è il mio campo, essendo io solo un'autodidatta dilettante animata da grande passione e non essendo proprio io in grado di approfondire in maniera lucida e obiettiva tutto quanto, lascio il posto ai più esperti, sperando che qualcuno segua le mie orme e quelle di molti altri e decida di non fermarsi all'apparenza, ma anche di spiegare questa non apparenza, questa profondità delle situaizoni storiche del periodo rivoluzionario.

Perchè questo pensiero, queste conoscenze, non rimangano in una mente o su un pezzo di carta dimenticato, perchè girino, circolino tra le persone e le verità storiche si facciano finalmente strada nel mare di pregiudizi che ci avvolge, che avvolge il nostro mondo.
Chiamiamo bigotti i Victorians, siamo davvero meglio di loro e degni di usare questa parola nei loro confronti?
Spero di sì, ma ci sono dei momenti in cui me lo chiedo e la risposta non è un .

Insomma, da momento commemorativo del 14 Luglio è diventato una riflessione sul significato del perchè scrivere e parlare e studiare di storia.

Vi lascio un quadro che, nella sua anima distruttiva, è comunque bellissimo.
Pensate che si tratta di un acquerello, incredibile come una cosa tanto delicata possa dare vita a questo capolavoro di distruzione, incendio, rivoluzione, insurrezione, violenza, panico e quant'altro.
Io posso solo dire di guardarlo e riflettere senza altre parole.


Jean-Pierre Houël, Prise de la Bastille, 1789


Con affetto,



Mauser

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