14 novembre 2010

La top 5 degli scnadali di Versailles

Ho deciso di ritornare un po' sulla rubrica del gossip storico che ultimamente avevo dimenticato in un angolo, ho sentito nascere l'idea mentre mi laccavo le unghie di rosso, so che il rosso è un colore eccessivo e bisogna saperlo portare, ma vi assicuro che averlo alle mani mi fa davvero un effetto positivissimo.

Tornando a bomba, come diceva il mio prof di informatica, oggi ho deciso di incentrare il post su un argomento un po' particolare, ho infatti stilato una classifica degli scandali che più di tutti hanno scosso la ricca e opulenta corte di Versailles durante il periodo rococò/georgiano e hanno avuto come protagonista l'altrettanto famosa, ricca ed eccessiva Regina Maria Antonietta.

Maria Antonietta, infatti, durante la sua vita adulta ha davvero fatto parlare di sé per il ritmo sfrenato della sua vita, il lusso e l'esagerazione di cui si contornava, arrivando a coronare il periodo d'oro della moda e della società monarchica, compresa la sua inevitabile caduta, trasformando la sua corte e il mondo in cui viveva in un teatrino di apparenza e un vortice irrefrenabile, un autentico giro di vite.
Maria Antonietta ha dato più scandalo di quanto si possa immaginare ben prima di essere protagonista del tragico e allo stesso tempo grandioso episodio della Rivoluzione Francese e fu propio a causa di tutto questo eccesso che si giunse a quel famoso 16 ottobre in cui la Reine venne decapitata.

Non mi credete? Guardate un po' questa lista e ditemi voi se siete in grado di compatire una donna simile, se invece non la trovate solo fastidiosamente superficiale ed odiosa, certo poteva trattarsi di una maschera per sopravvivere nell difficile e aggressiva corte dei Luigi, ma a quale prezzo?
Il quesito che mi pongo è quindi il seguente:
Il gioco vale davvero la candela?


5° posto: «Se non hanno pane, allora che mangino brioche!»
Famosissima frase attribuita alla regina francese espressa all'alba della Rivoluzione, quando Parigi era alla fame a causa delle tasse, con la moneta gravata da un tasso di svalutazione mostruoso, ma, ancora peggio, dalla mancanza di materie prime con cui prepararsi da mangiare, il pane era la base dell'alimentazione di tutti i poveri e con le tasse eccessive, le annate disastrose e la carenza di materia, i prezzi erano schizzati alle stelle, tanto che un pezzo di pane costava quanto una pepita d'oro.

Tutto questo in prevalenza per l'inettitudine dei sovrani e dei loro collaboratori nell'amministrazione nazionale, troppo impegnati nella caccia e nei loro costosi hobbies di corte, con i debiti dello stato a cifre vertiginose, piuttosto che attenti risparmiatori e parsimoniosi gestori della tesoreria nazionale.

L'espressione citata nel titolo viene dalle Confessioni di Jean-Jacques Rousseau, ma non si è del tutto certi che la Reine l'abbia effettivamente pronunciata, anche se, considerando il tipo di donna che fu e il suo quasi totale disinteresse per tutto ciò che stava fuori da Versailles, è molto probabile che l'abbia fatto, quantomeno sarebbe stato in linea con i suoi comportamenti.

I più accesi sostenitori della regina sostengono che lei non abbia mai detto nulla di simile, (She never said, "Let them eat cake" by Todd Larkin) oppure che la frase non fosse provocatoria come, in effetti ci appare, bensì un suggerimento intelligente, questo perchè, in assenza del denaro per l'acquisto dei viveri di prima necessità, il pane su tutti, la sovrana stava cercando di convincere il suo popolo a mangiare un tipo di alimento nutriente e sostanzioso (le brioche sono a base di uova, farina, zucchero, miele, ecc.) che potesse fare le veci di un'intero pasto per il suo contenuto calorico.
Peccato che, visto che non c'era farina per il pane, figuriamoci se ve ne era a disposizione per le brioches! E per lo zucchero, il miele e quant'altro come la mettiamo? Come se questi prodotti non costassero nulla... evidentemente le brioche erano la cosa meno costosa che si aveva a Versailles...
Facciamo come con le brioche moderne che all'interno c'è appena una lacrima di marmellata, roba che se non si ha un microscopio al laser non la si riconosce neppure... forse Maria Antonietta era avanti qualche secolo sul capitalismo feroce e sull'imprenditoria, sarebbe stata una degna concorrente per la Mulino Bianco -.-
[Ma per favore... non posso credere che qualcuno si aggrappi a questa teoria, sarebbe decisamente vergognoso]

Vi ricordo, giusto per memorandum, che la brioche non è il gemello siamese del croissant, come intendiamo noi italiani confondendo i termini, nossignore, la brioche è un pane estremamente dolce e calorico, spesso preparato in uno stampo da muffin un po' più grande, va bene anche quello per budini, con una curiosa appendice bitorzoluta sulla sommità.

Per gli appassionati di questo episodio storico, consiglio di correre ad acquistare i seguenti gadgets:
cuscino
pendente
t-shirt



4° posto: Lo scandalo della collana
Altro episodio famosissimo e passato alla storia, perlopiù infarcito di elementi leggendari, che coinvolge la regina, sempre sotto i riflettori.
L'affare della collana è stato al centro di numerosi studi e polemiche, anche qui i sostenitori della sovrana si barricano dietro l'idea che Maria Antonietta fu solo vittima di un raggiro, mentre altri storici, ai quali io mi sento di credere di più, sostengono invece che lo smisurato egoismo di Maria Antonietta e la sua avidità senza pari, congiunta al fatto che volesse essere più di chiunque altro, l'abbiano portata al centro del complotto, finendo per essere la pedina centrale e ultima di Madame De La Motte Valois e dei suoi complici.

Collana DeBeers intitolata
a
Maria Antonietta
La collana incriminata fu una splendida creazione dei gioiellieri Böhmer e Bassenge il cui prezzo astronomico (1.600.000 livres) mise in fuga anche i più spendaccioni nobili francesi a causa dell'immenso numero di diamanti adoperato e della raffinata lavoraziose (647), che la rese inavvicinabile a tutti, regina compresa che dovette firmare cambiali decennali per averla.
L'intraprendente Jeanne De La Motte, autoproclamatasi (forse a ragione) discendente dei Valois, antica famiglia regnante francese, cospirò un interessante quanto infido piano per togliersi dai debiti di cui era circondata la sua famiglia e anche suo marito, noto spendaccione e libertino.
Jeanne cospirò circuendo il cardinale De Rohan, a cui fece credere che la Reine fosse interessata al gioiello, ma non intenzionata ad esporsi di persona all'acquisto esorbitante per via dell'altissimo debito di cui era già gravata la monarchia (cosa per altro verissima), il cardinale avrebbe quindi fatto le veci della sovrana nella trattativa, quando questa era invece all'oscuro di tutto [complimenti ai servizi segreti e di spionaggio].
Quando la cosa divenne di dominio pubblico la regina venne etichettata col soprannome di Madame Deficit, rendendola ancora più impopolare presso il popolo, la classica goccia che fa traboccare il vaso; Jeanne, i suoi compari e anche Rohan vennero arrestati. Curiosamente la donna riuscì ad evadere dalla priogione della Salpêtrière, fuggendo a Londra e pubblicando le proprie Memorie.
Film correlati: L'intrigo della collana; Lady Oscar

Per chi volesse a sua volta possedere una collana di Maria Antonietta, ma non volesse svenarsi, potrebbe ripiegare su questo pendente o quest'altro.

Trailer del film L'intrigo della collana del 2001


3° posto: Il caso Svedese
Naturalmente avrete capito tutti a CHI ci stiamo riferendo, già perchè si tratta di una persona, un UOMO in carne ed ossa.
Lady Oscar docet.
Hans Axel von Fersen
dal film

Marie Antoinette (2006)
Già, parliamo di Hans Axel von Fersen, conte, ufficiale e diplomatico svedese (all'epoca la Svezia era una potenza, non scordiamocelo) che intrattenne per anni rapporti con la sovrana e in molti specularono sulla loro relazione.
Il primo incontro tra Maria Antonietta e Fersen risale al gennaio 1777 ad un ballo a Parigi in cui la Regina si era infiltrata di nascosto (come tutti i documenti su di lei si premurano di sottolineare), si dice che la donna rimase letteralmente folgorata da Fersen e che, dall'altra parte, l'uomo avvertì per la regina un vero e proprio attaccamento non solo affettivo e sessuale
Il rapporto tra i due fu complesso, non si trattò di una semplice avventura, ma una relazione, si dice, più profonda basata su confidenze e vicinanza spirituale che non si dissolse neppure quando Fersen fece carriera trasferendosi prima in Inghilterra e poi nelle Colonie Americane per molti anni.

Fersen e la Regina, si dice, si intrattenevano al Petit Trianon, il casino che Luigi XVI aveva regalato alla consorte quando era salito al trono.
Fersen e Maria Antonietta
tratti dall'anime
Lady Oscar
Personalmente non mi sento di condannare in toto la regina per questo tipo di relazione, sebbene si tratti comunque di un comportamento incurante e menefreghista che nessun personaggio pubblico dovrebbe avere (anche quelli moderni). Le attenuanti per Maria Antonietta ci sono tutte, un matrimonio combinato tra i più infelici, un marito che aveva più diletto nel fabbricare lucchetti e serrature che nell'intrattenersi con la consorte, uomo di basso spessore psicologico, ben poco interessante, una vita comunque complessa, una corte di malelingue da gestire e l'ingombrante fardello del dover essere non solo sempre all'altezza, ma anche e sempre la migliore, la più raffinata e la più stravagante, la più signorile e la più popolare. Difficile.
Si dice che Fersen riuscisse a far sentire Antonietta davvero se stessa, la donna che era davvero in fondo all'anima, non mascherata dietro i belletti appariscenti e gli abiti vistosi, i comportamenti teatrali e le scenate isteriche.
Inutile dire, però, che un personaggio che rappresenta una nazione non può permettersi questo genere di sconsideratezze, anche se all'epoca lo facevano tutti e, soprattutto, anche se non fu e non rimase la prima e l'unica regina ad avere un amante (cfr. Elisabetta I, Maria Stuarda, Caterina di Russia, Maria Carolina regina di Napoli, sua sorella, ecc.).
Il sentimento che unì Fersen e la Regina, comunque, dovette essere parecchio profondo, anche perchè il conte svedese rischiò il tutto e per tutto, compresa la vita, per cercare di salvare la famiglia reale, mettendosi a repentaglio e tentando una rocambolesca fuga da Parigi poi finita tragicamente.
Tutto ciò, comunque, relazione, amore extraconiugale di una regina, ecc, rappresentò un vero scandalo della corte prima di sfociare nel sangue rivoluzionario e nell'ultima, disperata fuga.

In questo approfondimento in lingua francese, ci viene spiegata la controversa relazione "a triangolo" tra Maria Antonietta, Luigi Augusto e Hans Axel von Fersen:
Marie-Antoinette et Axel de Fersen : quelle relation ?


Film correlati all'argomento: Marie Antoinette (Sofia Coppola); Maria Antonietta (1938), Lady Oscar
Maria Antonietta e Fersen, dal film di Sofia Coppola


Maria Antonietta e Fersen, dal film del 1938




Luigi Augusto e Maria Antonietta
dal film
Marie Antoinette (2006)
2° posto: la consumazione del matrimonio
Benchè a noi possa apparire di cattivo gusto commentare le abitudini sessuali altrui, ricordiamoci tutti che in continuazione sparliamo di attori e attoruccoli, veline, letterine, conduttrici, showgirl e quant'altro e delle loro relazioni con altrettanti calciatori, magnati della finanza, personaggi di spicco ecc.
Ecco, Maria Antonietta e Luigi XVI, all'epoca ancora Delfino di Francia, erano un po' i VIP del tempo e la loro esistenza costantemente sotto i riflettori, a corte tutto era pubblico, compresi parti e vita notturna, inutile quindi dire che fosse altrettanto comune sapere cosa succedesse sotto le lenzuola e commentare la cosa, il primo a farlo fu lo stesso nonno del Delfino, Luigi XV, i cui appetiti erano invece insaziabili, basta contare che ebbe due delle maitresse, cioè delle amanti ufficiali, più famose della storia (notoriamente frigida) e Madame de Pompadour (notoriamente frigida, ma si sa che fu la persona più di compagnia che si conoscesse) e Madame Du Barry (la quale, invece, sapevano tutti che proveniva dai bordelli veri, quelli parigini).

Il luogo del misfatto: il letto della Reine
Da queste indiscrezioni di malelingue e pettegole, si sa che il matrimonio combinato dei due eredi al trono non venne consumato per la bellezza di sette anni! [una ola per gli appetiti di questo sedicenne Luigi che più frigido di così si muore, mai visto un ragazzo del genere a quell'età -.-].
Per l'epoca era cosa impensabile, alcune donne all'età del matrimonio di Antonietta, 14 anni, avevano già figli, lei invece no, certo la sua posizione era privilegiata, ma fino a che punto?
Ad Antonietta toccava mettere al mondo il tanto sospirato erede al trono di Francia, come le ricordavano in continuazione sua madre Maria Teresa e l'intera corte francese, erede che tardava ad arrivare e non solo per sua colpa. Il suo consorte era infatti particolarmente impedito quando si trattava di talamo nuziale ed espletazione dei propri doveri coniugali, imbarazzato, fisicamente sfavorito a causa di una piccola malformazione, con poca confidenza con la consorte e, forse, addirittura frigido, a Luigi XVI va, secondo storici ed esperti, la maggior parte del biasimo per la situazione e lo scandalo che investì la corte.
La cosa era tanto sconvolgente che Luigi XV non riusciva davvero a capacitarsi di questi impedimenti, soprattutto perchè il nipote era adeguatamente carrozzato per l'evenienza, il nonno lo chiamava affettuosamente Toro di Creta e si riferiva alla moglie di lui come alla sua Pasifae, inutile dire che i riferimenti sessuali si sprecano e per chi conosce la mitologia sono lampanti
Digressione mitologica per i meno edotti in materia:
Si narra che Minosse, famoso re di Creta, chiese al dio del mare Poseidone [il padre di Percy Jackson] di potergli offrire un sacrificio per ingraziarsi la sua benevolenza. Positivamente colpito, Poseidone inviò a Creta uno splendido toro bianchissimo perchè fosse sacrificato in suo onore, ma Minosse, avido, ritenne il sacrificio eccessivo e si rifiuto di ucciderlo, attirandosi le ire della divinità che, irritata dal comportamento arrogante del sovrano, lo punì facendo in modo che la di lui devota sposa Pasifae, già madre di otto suoi figli tra cui Arianna, si invaghisse della bestia e fosse presa da un selvaggio desiderio di essere posseduta dal toro bianco.
Pasifae, allo stesso tempo terrorizzata e vergognosa di questi desideri, chiese a Dedalo, inventore che abitava a Creta e poi partecipe assieme al figlio Icaro del mito delle Ali di cera, di costruirle un animale di legno a forma di giovenca per potersi unire carnalmente al toro di Poseidone [i greci erano molto fantasiosi].
Dedalo acconsentì alla richiesta della sua regina e Pasifae si accoppiò con la bestia: da quell'unione sacrilega nacque il Minotauro, che verrà poi ucciso dall'eroe greco Teseo con l'aiuto della bella Arianna [che giustamente lui ringrazierà abbandonandola su un isolotto, fortuna che di lì passava Dioniso].

Per la descrizione del mito ringrazio il mio collega Marco che, proveniendo da studi classici, è sicuramente più ferrato di me e un narratore di gran lunga migliore.


Maria Antonietta e i due figli, Madame
Royale e Luigi XVII
by Adolf Ulrik Wertmüller
Tornando al gossip n°2 che riguarda la consumazione del matrimonio tra Maria Antonietta e Luigi Augusto, si sa che dopo sette anni il Delfino presentò finalmente al nonno e alla corte la donna come sua moglie e non più solo sposa. Per chi non lo sapesse, aggiungo che si dice moglie una donna sposata che abbia consumato il matrimonio, mentre sposa indica che l'unione non è ancora stata consumata, quindi occhio a come parlate!
Grande parte del merito di ciò lo si deve al fratello di Antonietta, Giuseppe, che vedendo come andavano le cose fu mandato a Versailles dalla madre Maria Teresa d'Austria perchè aiutasse i due stolti a mettere giudizio e a superare eventuali problemi, nello specifico si sa che Giuseppe convinse Luigi Augusto a sottoporsi ad una operazione chirurgica per eliminare il problema che rendeva per lui l'atto sessuale estremamente doloroso.

Nonostante ciò, comunque, si sa che i rapporti tra i due coniugi rimasero comunque sporadici e poco accalorati, tanto che in molti hanno avanzato l'ipotesi che i due figli di Maria Antonietta non fossero effettivamente sangue di Luigi XVI, ma di qualche altro uomo, continuiamo sulla scia dei bastardi di cui abbiamo parlato con riferimento anche alla Regina Vittoria e al Principe Alberto nel post intitolato Vittoria Bastarda.


1° posto: il guardaroba reale
Stai scherzando? Dirà sicuramente qualcuno, già me lo figuro.
Tristemente no.
Il guardaroba personale di Maria Antonietta fu sicuramente lo scandalo più sconvolgente che la Francia conobbe dopo la Rivoluzione, mondanamente parlando non ha paragoni in nessuna cultura.
Non mi credete? Penso che le cifre parlino da sole...
Maria Antonietta possedeva abiti per qualsiasi circostanza, amava particolarmente la caccia e l'equitazione e si contano, quindi svariate decine di completi specifici per queste attività, naturalmente c'erano gli abiti per le occasioni formali più importanti: matrimonio, incoronazione del marito, annuale celebrazione della monarchia francese, questi abiti erano costossissimi.

Storica copertina di Vogue ispirata al film di Sofia Coppola
La mania della sovrana per i vestiti, comprensibile ad un'altissima percentuale di donne, deriva da vari fattori, in primo luogo la necessità di apparire che hanno le regine, di dover essere sempre in ordine, riccamente abbigliate per sottolineare l'importanza della monarchia, ma allo stesso tempo serie a sufficienza per evidenziarne l'impegno politico, dopotutto la corte non è una sfilata di moda (se se...), ottima palestra per allenarsi a distinguere le persone abituate ad apparire in pubblico sono i matrimoni di amici e parenti, guardandovi attorno al ricevimento alcuni comportamenti vi salteranno all'occhio: una donna da ufficio non avrà problemi a portare i tacchi alti dei vestiti da cerimonia anche tutto il giorno, senza togliersi di nascosto le scarpe sotto il tavolo del banchetto, chi invece fa altro tipo di mestiere, solitamente prediligerà scarpe importabili perchè poco abituata a sceglierne e, oltretutto, scomode per le poche volte che sono state indossate, oltre per il fatto che il piede non è avvezzo alla classica posizione da piede-di-Barbie. Ci sono mille altri dettagli da cui riconoscere le persone anche senza guardarle in faccia o sentirle parlare, guardate qui, questo video sicuramente l'avrete visto tutti...

Ecco quindi che la (quasi) ingenua e (quasi) provinciale Maria Antonietta si sbarazzerà in fretta dei rigidi abiti senza fronzoli della corte austriaca (foto), dandosi anima e corpo alla lussuosa maison di Rose Bertin (questa è madame Du Barry), acquistando i raffinati profumi di Jean-Louis Fargeon, noto anche per i suoi costosi e raffinatissimi guanti, da lui M.A. si fece realizzare una personalissima fragranza che rievocasse gli stati d'animo del Petit Trianon e fosse realizzato con le erbe che vi crescevano attorno; Antonietta inoltre spese a più non posso nelle disparate e ridicolmente alte acconciature, di cui potrete trovare molte immagini nel post: Sul perchè la Francia fu la passerella d'Europa.


Video esplicativo tratto dal Marie Antoinette di Sofia Coppola


A questo link trovate un approfondimento in francese riguardante il rapporto di Maria Antonietta con la moda, penso che le immagini parlino da sole anche senza capire molto la lingua, comunque affascinante
Marie Antoinette et la mode

Qui invece il medesimo programma si occupa di Maria Antonietta e della sua modista favorita:Rose Bertin
Marie Antoinette et sa modiste Rose Bertin


Numeri: la matematica della Reine è tutta un'opinione
Vediamo nello specifico le cifre che Maria Antonietta spendeva e i numeri, che poi sono quelli che contano quando si parla di soldi, prima però vi posto il metodo di paragone che ho utilizzato per la conversione dalle lire francesi ai moderni euro
È molto complicato attribuire un valore attuale alle monete che circolavano 200 anni fa.
Ma forse possiamo farcene un'idea attraverso un metodo semplice ed empirico : il potere d'acquisto.
Se nel 1787 un pollo valeva mezza lira ,oggi potremmo stimarlo attorno a 4 o 5 euro. Potremmo quindi ipotizzare che una lira corrisponda al valore attuale non inferiore agli 8 o 10 euro odierni.

  • Maria Antonietta si faceva confezionare 300 vestiti all'anno [io credo di non essere ancora arrivata a questa cifra nella mia ventennale esistenza].
  • Si calcola che la regina si facesse confezionare circa 75 abiti per stagione, di cui circa una ventina per tipo: caccia, ricevimenti, quotidiani, naturalmente biancheria esclusa
  • Robe a la Francaise
  • In un anno Antonietta arrivò ad ordinare la bellezza di 150 vestiti a Rose Bertin, incurante dei prezzi astronomici della sarta
  • Antonietta ha posseduto circa 500 paia di scarpe, la maggior parte delle quali abbinabili ad un solo vestito.
  • Le scarpe erano conservate in un gigantesco vano tipo cabina armadio e mostrate alla sovrana quando era il momento della scelta (se necessario), erano inoltre ordinate per funzione, colore e data d'acquisto.
  • Pretese inoltre una cameriera che si occupasse esclusivamente delle scarpe, così venne creato un ruolo piuttosto prestigioso parallelo a quello della guardarobiera.
  • Per l'acquisto dei famosi bracciali di diamanti, per cui venne poi aspramente rimproverata dalla madre, Maria Antonietta spese la bellezza di 250.000 livres (lire francesi), vale a dire due milioni e mezzo di euro, secondo la conversione descritta sopra.
  • Nel 1778 la Reine perdette al gioco 150.000 livres, ovvero perdette 1 milione e mezzo di euro solo per il gioco d'azzardo [scontato che il popolo non ne fosse molto contento -.-]
  • 200.000 livres (2 milioni di euro) è la cifra che viene elargita a Madamoiselle Bertin per il vestiario annuo della regina.
  • La collana di diamanti che portò allo scandalo costava 1.600.000 lire.
  • Madame Royale, figlia primogenita di Antonietta, nel 1779 ha bisogno di vestiti per 299.000 lire! Un pò meno di 3 milioni di euro.
  • Le cameriere di Maria Antonietta, attraverso il famoso traffico delle candele, guadagnavano 50.000 lire all'anno. Si che dovevano dividere l'introito, ma parliamo di 500.000 euro.
  • Il 1° aprile 1790 fu poi reso di pubblico dominio il "Libro Rosso" con la lista dei trattamenti di favore elargiti dal re. Il totale e' di circa 230 milioni.
    Il salario ANNUALE di un operaio parigino era di circa 450 lire [re e regina hanno quindi speso in un anno pari a 25.555 anni di lavoro di un operaio].
Tutto questo per dire come mai l'idea di tassare nobili e clero sembrasse l'unica strada per riempire nuovamente i forzieri dello stato che erano alla bancarotta [un po' come l'Arabia Saudita], purtroppo Luigi XVI si rivelò un re debole e inetto, incapace di opposi non solo alla sua nobilità, ma anche alla sua stessa moglie, troppo attaccata ai privilegi di casta per separarsi dalle facilitazioni che aveva.


Alla luce di tutto ciò, ditemi se questo può essere paragonabile al gossip moderno ^___^
Il gossip storico, nella sua depressione, nella sua tristezza infinita è tutto un altro paio di maniche: in un tempo dove la divisione di classe (e di casta) era ancora abissale, certi numeri, certi sconvolgimenti erano veramente eccessivi.
Come vedete, non parlavamo di sesso degli angeli quando citavamo l'eccesso della corte, non si trattava solo di qualche bell'abito ogni tanto...


Per la scrittura del post ringrazio il Forum Ufficiale di Maria Antonietta, dal quale ho attinto per i numeri finali.

Cito inoltre la Marie Antoinette Gossip Guide to the 18th century, in inglese, ricchissimo di utili informazioni, e la Top 5 Marie Antoinette scandals a cui mi sono ispirata.
Questi ultimi sono entrambi in inglese.


Baci a tutti





Mauser

7 commenti:

  1. Scoperto ora per caso!
    E' stupendo questo blog!
    Complimenti.

    Arianna
    http://eguardoilmondodalmioblog.blogspot.com

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  2. Sono incappata quasi per caso in questo post che non avevo mai notato, e, dato il mio affetto per il personaggio storico di Maria Antonietta mi sento di spezzare qualche lancia in suo favore^^
    1) Maria Antonietta non pronunciò mai la fatidica frase 'Se non hanno pane che mangino broiches', frase che tra l'altro girava da anni (venne attribuita, quasi cinquant'anni prima, alla moglie di Luigi XIV, Maria Teresa di Spagna) senza contare che, per il carattere che aveva, Maria Antonietta avrebbe probabilmente donato la sua brioches a qualche affamato, infatti la Regina, sebbene spendesse molto per la propria persona, faceva anche un sacco di beneficenza (questo però non si dice mai quando si parla di lei^^) una volta soccorse un contadino ferito trasportandolo con la propria carrozza fino a casa e accompagnandolo di persona^^
    2) Maria Antonietta fu vittima, in questo caso, di sè stessa. Effettivamente non aveva nessuna intenzione di comprare quella collana, che era veramente troppo costosa. Il raggiro riuscì lo stesso per la fama che la circondava, quella di grande spendacciona per l'appunto. (senza contare che lei, molto ingenuamente, bruciò la lettera del gioielliere che la ringraziava per l'acquisto pensando si trattasse di un errore)
    3) Non c'è nessuna prova concreta che Maria Antonietta e Fersen furono amanti. Lei sicuramente peccò nell'isolarsi al Trianon quando avrebbe dovuto mantenere un'immagina pubblica a corte, ma Fersen poco centra in questa scelta...
    4) Il matrimonio non venne consumato per sette anni a causa di un problema di salute di Luigi XVI, la fimosi, una restrinzione del prepuzio. Una volta effettuato l'intervento i problemi cessarono, anche se il Re si dimostrò sempre e comunque un amante poco interessato 'all'argomento'!
    5)Su questo concordo con te, Maria Antonietta spese un patrimonio per la propria persona, ma va detto che intorno a lei tutti spendevano e spandevano come pochi. Non la giustifico, certo, ma a lei sembrava una cosa normale, non era certo spinta da avidità.

    Purtroppo ancora oggi, nonostante le molte biografie storiche su questo personaggio, Maria Antonietta si ritrova vittima di pregiudizi e false tesi, che la dipingono come una donna malvagia, avida e superficiale. Non fu nulla di tutto ciò. Fu una persona come tante, senza particolari predisposizioni per il bene ne tantomeno per il male, e divenne saggia e 'grande' solo nell'ultima, sfortunata parte della sua vita^^

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  3. Indubbiamente vero tutto ciò che dici.
    L'attuale classifica che ho riportato, con qualche aggiunta e precisazione, è quella che girava nella Londra Vittoriana, indubbio quindi che fosse di parte vista la simpatica che da sempre intercorre tra inglesi e francesi.
    Penso anche io che la questione delle brioches sia fasulla e mi sentirei quasi di chiudere un occhio (se non fosse per le cifre, perchè i genovesi vedono sempre i soldi) anche sull'affare della collana perchè era davvero ben congeniato e, anche se nel male, c'è davvero da stimare Jean de la Motte per la sua astuzia.
    Il matrimonio reale creò scandalo tra il popolo, che a differenza nostra non era a conoscenza dei problemi del re (e ci si guardava bene dal dire certe cose), quindi colpa di nessuno. Per il guardaroba, invece, era vero che tutti spendevano e spandevano, era insito nella natura della corte di Francia, tuttavia c'era comunque modo e modo e così come c'erano regine che rammendavano le proprie calze, ce n'erano di quelle non disposte a mettere due volte lo stesso abito.
    La questione Fersen, che io sapessi era stato recentemente trovato un plico con le prove della loro relazione, ma non mi sento di condannare una donna costretta ad un matrimonio infelice e noioso per una storiella, sebbene, nei panni del popolo, avrei preferito che gli amorazzi fossero trattati con un po' più di riservatezza...

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  4. Ero pronta a fare delle precisazioni ma noto che Francesca D. ha già scritto tutto quello che avrei detto io .
    Comunque voglio aggiungere qualcosa sulla questione Fersen:
    questo "scandalo"non girava a Parigi o Versaille ma è nato praticamente con la rivoluzione,in pratica si è fatto di tutto per screditare Maria Antonietta(era stata addirittura accusata di aver avuto rapporti incestuosi con suo figlio che aveva firmato una "confessione",una confessione dopo essere stato torturato,violentato e ubriacato dai rivoluzionar,oh si,poi lo hanno fatto morire di stenti).
    Lo "scandalo" è nato dopo aver visionato le lettere che Maria Antonietta spediva a Fersen,tutte molto affetuose,il punto è che quello era solo il carattere di Maria Antonietta(era molto gentile e premurosa con tutti),nelle lettere,oltre ad una amicizia,non esiste nessuna prova che avessero una relazione.
    Personalmente mi spezza il cuore continuare a leggere i vari pregiudizi che girano,basati su falsità storiche create ad arte per screditare la persona,del resto si sa,chi vince scrive la storia.
    Visto che poi hai trattato i vari scandali,si diceva pure che aveva una relazione lesbica con la sua amica la principessa De Lamballe,questa cosa si che girava per Parigi,durante il periodo del terrore la principessa de Lamballe era stata catturata e le si è chiesto di giurare contro la monarchia,lei ha rifiutato,ed è stata buttata sulla folla.
    La folla l'ha uccisa,violentata(probabilmente in quest'ordine),mutilata,fatta a pezzi,la testa è stata messa su un'asta e poi si è raggiunta la prigione dove era Maria Antonietta,urlandole di dare un bacio alla sua amata...

    All'inizio dell'articolo hai chiesto come si possa provare simpatia per Maria Antonietta per via di quei scandali,io ti chiedo se puoi provare simpatia per i rivoluzionari.

    RispondiElimina
  5. Argh,avrei da aggiungere qualcosa pure sul guardaroba e la fama da regina spendacciona che ha rovinato la Francia.
    Tutto falso ovviamente,si Maria Antonietta spendeva per se,ma era molto meno rispetto a quanto i precedenti reali di Francia spendevano per le proprie(innumerevoli) amanti.
    Dunque perchè questa fama?ovvio,le regine dovevano avere un basso profilo,sempre,il ruolo di fashion victim era delle amanti,Maria Antonietta vestendosi sfarzosamente si è subito attirata la fama di donnaccia,dunque di donna che rovina le finanze reali.
    Tutte esagerazioni.
    Luigi sedicesimo tra l'altro non aveva amanti,e si dice che il loro matrimonio,benchè combinato da ragioni politiche,era d'amore.
    Maria Antonietta si è rifiutata di scappare quando poteva e di lasciare il marito da solo,una scelta coraggiosa(e sfortunata).

    RispondiElimina
  6. A mio avviso questo accanimento che si fece contro Maria Antonietta fu perchè fu l'unica figurina reale che cadde dal piedistallo, degli altri non si poteva parlar male (esisteva la pena capital), ma di lei sì perchè lei e la famiglia di Luigi XVI erano caduti, odiati dalla gente opportunamente indottrinata che li considerava delle sanguisughe e dagli altri potentati per il terrore che la medesima sorte capitasse a loro.
    Questa è la ragione dell'accanimento contro Maria Antonietta e basti ricordare che, per quanto piaccia far credere il contrario, la Rivoluzione Francese fu una rivoluzione di intellettuali, non certo il popolo che si solleva contro gli odiati monarchi oppressori, tant'è vero che durante il periodo del Terrore e poi napoleonico coloro che si susseguirono al potere ebbero il loro bel da fare a farsi seguire dal resto della Francia che era rimasta immobile di fronte a questa sollevazione (chiamiamola) popolare.
    Se un re cade, se un potente cade, è evidente che la sua memoria, indegna per essere caduto, deve essere opportunamente peggiorata, tanto per fare il lupo più cattivo. Ecco perchè vennero fuori le storie di Fersen, degli abiti costosi, delle manie di gioco, ecc.
    Forse non era tutto costruito ad arte, c'era del vero dietro tutto ciò e Antonietta non era una santa, ma sicuramente è stato opportunamente imbruttito a dovere.

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    1. Ho letto circa 8 biografie di Maria Antonietta (su tutte primeggia quella di Zweig che consiglio vivamente). Il legame con Fersen è reale, ma non è da biasimare, egli fu l'unico vero amore della Reine. tutti i biografi sono concordi sul punto, Castelot li definisce "amanti limitati" a causa di quella che era la condizione di sovrana rivestita da Maria Antonietta, che non le permetteva di vivere come voleva il proprio amore, ma di ritagliarsi comunque degli spazi per sè al Petit Trianon come alla reggia (dal carteggio del Conte con la sorella Sophie, appare chiaro che questi spesso fruiva di un appartamento collegato alle stanze della Regina, ricavato appositamente per lui , financo dotato all'uopo di una stufa svedese, come si rinviene dalle spese sostenute per la "ristrutturazione" dell'immobile in questione), e infine alle Tuileries.
      fare del moralismo anacronistico tra l'altro sulle aspettative di fedeltà di una Regina mi sembra sinceramente fuori luogo e sessista. Luigi XIV e Luigi XV sono arcinoti per la caterva di amanti e di figli illegittimi ma nessuno li biasima in quanto uomini e monarchi. I matrimoni reali non erano mai basati sull'amore ma sulle convenienze politiche e come tali il più delle volte infelici. Fersen è stato l'unico uomo cui si possa attribuire una relazione con la sfortunata sovrana e di certo non fu lui la causa della fine dell'amata nè dell'impopolarità che la circondava. I tempi erano maturi, il deficit delle casse dello Stato dopo gli eccessivi finanziamenti alla Rivoluzione Americana, gli sperperi della Corona non furono che un pretesto per la caduta di un regime di privilegi ormai divenuto insostenibile. L'Ancien Regime era destinato a crollare sotto i colpi de la Revolution! Forse comprendere la gravità del malcontento popolare e la portata degli eventi che ne conseguirono forse avrebbero potuto salvare la monarchia... ma una forma mentis consolidata e una ostinata cecità innanzi a tutto ciò che accadeva li trascinò inesorabilmente nel vortice del Terrore!
      P.S. : l'incontro con Fersen avviene il 30 gennaio del 1774 all'Opèra di Parigi ad un ballo in maschera cui l'allora Delfina partecipava col marito Luigi Augusto. I due si rivedranno circa 4 anni dopo nel 1778...

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