20 novembre 2010

Downton Abbey: recensione

Lo scorso weekend nella mia città sono stati giorni grigi e piovosi.
La totalità dei miei amici sta subendo mobbing universitario con compitini assortiti e sono immobili come sassi sopra tomi di dimensioni paurose ripetendo all'infinito una litania di formule algebriche, princìpi fisici e dimostrazioni matematiche. Essendo io una delle poche che non frequenta l'università nella mia cerchia di conoscenze, ho abbandonato la strada della socialità tipica del fine settimana: pizza, cinema e chiacchiere.
Mary Grantham in tenuta da equitazione
Due dei miei colleghi mi hanno informata di aver trovato particolarmente stimolante una bella biciclettata sotto la pioggia, su per delle salite paurose. Non essendo io una sportiva incallita e prediligendo decisamente il nuoto (sono un vero pesce), ho approfittato di questa congiuntura astrale di impegni altrui e tempo libero mio per dedicarmi a quelle passioni socialmente poco attive, come la lettura e la visione dei period dramas.

Visti i suggerimenti ricevuti, la mia curiosità in materia e il fatto che fosse l'unico titolo attualmente fansubbato disponibile sul mercato dei period dramas, mi sono dedicata alle prime quattro puntate di Downton Abbey.
Di questa serie, produzione PBS, avevamo già parlato in precedenza nel post dedicato (vedi Downton Abbey), si tratta di un piccolo excursus in un'epoca storica che solitamente non approfondisco perchè tarda rispetto a quelle dove mi sono dedicata: l'epoca Edoardiana.
La storia prende il via nella maestosa dimora di Downton Abbey, dove si svolgono le vicende della famiglia Grantham (upstairs, cioè dei piani alti) e della loro servitù (downstairs, cioè dei piani bassi).
Dopo questi quattro episodi di cui ho letteralmente fatto indigestione, gustati in un insolto quanto apprezzabile mix in lingua originale con sottotitoli, posso raccontarvi un po' meglio la trama della serie.


Personaggi
La vicenda ruota tutta intorno alla maestrosa dimora di Downton Abbey, dove abita la famiglia protagonista, i Grantham e la sua servitù.

I personaggi di Downton Abbey
La famiglia è composta da Lord Grantham, uomo di mezza età appartenente alla gentry, Lord Grantham pacato e composto, legato alle tradizioni, ma non contrario al cambiamento qualora ve ne fosse la necessità e sempre pacifico tra i suoi testardi e un po' litigiosi parenti.
Lord Grantham ha sposato Cora, principalmente per il denaro che portava in dote e che, con il matrimonio, è stato unito alla proprietà per costruire l'eredità del prossimo Lord. Lord e Lady Grantham sono stati innamorati e sono tutt'ora felici della loro vita, nonostante le premesse della loro unione (sposarsi per denaro non fa la felicità) non fossero delle migliori.
Tre sono le figlie dei padroni di Downton Abbey e, purtroppo, nessun maschio che possa ereditare il titolo di Lord Grantham e con quello la tenuta, denaro, casa e titolo sono infatti il pacchetto all inclusive.

Mary Grantham
La figlia maggiore, Mary, è una ragazza decisa, ma disinteressata, molto cocciuta e abbastanza incerta su cosa fare del proprio futuro, sebbene più rigida su cosa NON voglia diventare. Presa dal desiderio di conoscenza e indipendenza, decide di concedersi alle avances di Lord Pamuk, un mezzosangue che risulta molto persuasivo, purtroppo anche non sufficientemente resistente da non schiattare per infarto nel suo letto.



La secondogenita, Edith, è una ragazza romantica e un po' civetta, purtroppo la meno graziosa delle tre sorelle Grantham, cosa della quale paga le conseguenze invidiando spesso la sorella maggiore; desiderosa più che mai di riuscire a sposarsi, per lei il CHI sarebbe molto importante purchè piacente e benestante. Manifesta inizialmente un apprezzamento per il cugino Matthew Crawley, destinato però a Mary.

Infine c'è la terzogenita, Sybill, graziosa e intraprendente, Sybill ha molti sogni e progetti, conditi con il classico idealismo e la sconsideratezza giovanile, vorrebbe diventare una suffragetta e supporta la sua cameriera perchè accetti un posto da segretaria, diventando indipendente e lasciando l'impiego presso di loro: con sconcerto di parenti e genitori, si fa confezionare un vestito a pantaloni da odalisca. Le piace dare scandalo e stupire con le sue idee innovative ed è assolutamente contraria al matrimonio per interesse e senza amore, disprezzando le unioni imposte a Mary e sviluppando sempre più un attaccamento sospetto per l'autista di famiglia.
Infine c'è la dowager Grantham (col volto di Maggie Smith), cioè la vedova del precedente Lord Grantham, madre dell'attuale proprietario della casa, è una donna già anziana, ma tremendamente dispotica e invadente che abita poco distante in un piccolo cottage e non perde occasione per ficcanasare nelle vicende di famiglia e dire, piuttosto che imporre, il suo modo di fare. È sicuramente il personaggio più energico dopo i borghesissimi Crawley. Apertamente in contrasto con Cora, che considera un'arrampicatrice, troverà con la moglie del figlio un'insospettabile intesa quando si tratterà di favorire la figlia Mary a discapito del lontano cugino Matthew nell'eredità.

Ai piani bassi la situazione non è meno affollata.
Lady Cora Grantham
Mr Carson, il maggiordomo, è l'uomo di fiducia di Lord Grantham e gli è incondizionatamente fedele, sebbene non sempre approvi le sue decisioni un po' troppo anticonformiste rispetto agli standard della famiglia. Nonostante la sua rigidità morale ha trascorsi non proprio onorevoli per un cameriere di fiducia.
Troviamo Anna, la capocameriera che si occupa anche delle ragazze, donna sveglia e pratica e dalle mani veloci a riodinare e sistemare quanto fuori posto e anche capace di tenere la bocca chiusa se c'è da fare delle malignità su qualcuno (benchè presente, non rivelerà a nessuno della fugace relazione di Mary e Lord Pamuk).
William
Poi c'è O'Brien, la cameriera personale di Lady Grantham, a dispetto del suo look da signorina Rottenmeier, O'Brien è sgraziata e maleducata e ribatte su qualsiasi cosa dica la padrona, che infatti trova la cameriera particolarmente maleducata e indisponente. Il sentimento è assolutamente reciproco e O'Brien non perde occasione per sminuire la signora, ricordando le sue origini non nobili e sostenendo che non sia affatto una lady solo perchè si interessa anche dei problemi dei suoi dipendenti piuttosto che disinteressarsene apertamente.
Thomas e William sono i due valletti di casa che si occupano anche degli ospiti, il primo bruno e aitante, è il favorito nel cuore della giovane Daisy, la sguattera di cucina appena giunta a servizio, ancora adolescente e spensierata che pensa sempre a divertirsi e a quanto siano belli i ragazzi, peccato che Thomas sia anche omosessuale (una cosa estremamente scandalosa per il tempo) e intrattenga una brevissima ma intensa relazione con il Duca, potenziale pretendente di Mary prima dell'arrivo dei Crawley (vedi qui); William invece è biondo e pallido e nutre un profondo ma incompreso sentimento nei confronti della giovane cameriera, che lo considera solo un amico e William ne soffre molto, anche per la mancanza di coraggio che gli impedisce di confessarsi alla ragazza temendo un rifiuto.
Mentre Thomas non perde occasione di flirtare con la ragazza, comportandosi però in maniera abbastanza superficiale e poco interessanto ai suoi sentimenti, apprezzando solo la parte fisica, William ha intenzioni decisamente più onorevoli.


Trama
A Downton Abbey è una giornata come le altre quando, seguendo la solita routine mattutina, arriva a sorpresa anche una notizia terribile e sconvolgente: il Titanic è affondato.
Carson apprende della tragedia
del Titanic
Purtroppo, oltre alla tragedia generale, un telegramma informa i Grantham che sul piroscafo erano presenti anche il cugino di Lord Grantham e suo figlio Patrick, erede del nobile in assenza di figli maschi, che avrebbe dovuto sposare la maggiore delle figlie: Mary e diventare erede accettato.
Mentre la famiglia è sconvolta, Mary sembra l'unica non troppo colpita dalla notizia, così come poco intristita dal lutto, ella infatti non amava Patrick e benchè ritenga a sua volta poco gentile il suo comportamento, non riesce a dispiacersi più di tanto per la perdita.
La morte di Patrick, però, riapre l'annosa questione dell'eredità, che per volere del vecchio Lord sarebbe passata in toto all'erede: casa, titolo e denaro, compreso quello della sostanziosa dote di Cora, principale motivo per cui Lord Grantham l'aveva sposata.
Poichè Mary è donna e non può ereditare il titolo, la famiglia si mette in moto, sia per cercare il nuovo erede sia per cautelare la ragazza, sperando di riuscire a salvare la dote della Lady per la figlia [le altre chissene frega].
Indagini scoprono che erede di tutto sarà Matthew Crawley, avvocato di periferia e figlio di un medico, un tipico borghese poco adattabile e legato alle tradizioni campagnole, celibe e residente in un piccolo villaggio insieme alla madre, ex infermiera militare.
Mary Grantham in abito da lutto
Matthew e la signora Crawley vengono invitati a Downton per cominciare ad ambientarsi e a prendere confidenza con quella che diventerà la loro vita, l'erede fa la conoscenza di Mary, con la quale molto probabilmente, dovrà sposarsi, non trovandola però di suo gusto, la madre invece entra subito in conflitto di personalità con la dowager Grantham (Maggie Smith), con cui si beccherà in continuazione per ogni dettaglio, in particolare per l'influenza sul conciclio cittadino di cui l'anziana Lady è sempre stata la matriarca indiscussa, mentre la signora Crawley vorrebbe portare innovazione e scoperte scientifiche/tecnologiche.
Non solo, la precedente esperienza medica di Mrs Crawley la rende prima insopportabile e poi molto ammirata agli occhi del locale medico di paese, che vede inizialmente nella donna una ficcanaso insopportabile, riabilitandola successivamente ad un salvataggio in extremis di un poveraccio che per lui era destinato a morte certa.
Sybill Grantham in abito da lutto
Mary, poco incline ad accettare l'unione con Matthew, cede fin troppo facilmente alle avances del giovane ospite mezzosangue di casa, Lord Pamuk, lì come ospite del padre per partecipare ad una battuta di caccia [caccia a cosa?] perdendo la sua preziosa virtù, Lord Pamuk, però, muore improvvisamente di attacco cardiaco durante il rapporto e terrorizzate, madre, figlia e Anna al seguto, sono costrette a spostarlo con fatica nuovamente in camera sua, dove verrà rinvenuto la mattina seguente, non senza qualche pettegolezzo di O'Brein, la cameriera personale della signora e grande ficcanaso.
Edith, intanto, affascinata dai modi gentili e spicci di Matthew, inizia ad innamorarsi di lui e si propone per varie gite e passeggiate durante le quali si rafforzano i suoi sentimenti, Matthew però comincia a rivalutare sempre di più la cugina Mary, testarda e cocciuta, ma comunque donna intelligente e indipendente, provocando sofferenza alla sorella.
Infine c'è la minore Sybill, anticonformista per natura, Sybill vorrebbe supportare il movimento delle suffragette ed ìncita la cameriera che la assiste a non abbandonare il corso di dattilografia per corrispondenza che sta seguendo, così come a presentarsi ad un colloquio e a non demordere quando questo viene cancellato improvvisamente. Sybill e il giovane autista dei Grantham cominciano a nutrire un affetto reciproco rivelato da sguardi e occhiate fugaci, relazione però ostacolata dalla grandissima differenza di classe.
Lord Grantham
Infine, nella prima puntata arriva a Downton Mr Bates, un nuovo cameriere personale per Lord Grantham con cui era stato compagno d'armi e che il lord ha fatto appositamente venire, questi si rivela però claudicante e nonostante la misericordia del signore, ciò crea scompiglio tra la servitù che lo ritiene poco adatto, sostenendo che il padrone abbia fatto un aperto favoritismo nei suoi confronti, visto che non potrà aiutare con le portate in tavola (introducendo addirittura una cameriera in sala da pranzo!) così come altri pesi e dovrà spostarsi sempre con l'ausilio di un bastone [alla faccia delle moderne norme di integrazione che prevedono portatori di handicap ogni tot dipendenti delle società].
Lady Grantham
Seguendo il parere di Carson il maggiordomo e per quietare gli animi caldi della servitù, lord Grantham allontanerà Beates, ma pentendosi di questa sua mancanza di polso, tornerà sui suoi passi, richiamando il cameriere e sostenendo di non voler più parlare della questione. Beates verrà reintegrato al 100% nel personale. Egli tuttavia si sente terribilmente privilegiato, così tenta di curare da solo la sua ferita di guerra, cosa che tuttavia gli provoca terribili sofferenze, di cui infine si libererà grazie all'intervento di Mrs Hughes, la governante che si accorge prima di altri di questi dettagli (cito Gosford Park: «La governante è la serva perfetta»).
Nonostante questa sua la sua iniziale emarginazione, Bates si rivelerà un ottimo acquisto per le downstairs, è infatti un uomo capace di comprendere i problemi altrui e di fornire compassione e supporto, con lui si confideranno Mrs Hughes, Carson (che ha trascorsi da comico di cabaret), lo stesso Lord Grantham, William e la cameriera che segue di nascosto un corso per corrispondenza di stenografia e segretaria.

Vedremo quali altre perle di saggezza popolare elargirà dalla 5a puntata in poi.


Note a margine, opinioni e cattiverie gratuite
Lord Pamuk
Una cattiveria gratuita va sicuramente a Mary, Mary mi sta veramente antipatica, ma la capisco, il che mi porta a pensare di essere antipatica e indecisa come lei riguardo la mia vita.
Tuttavia... questa considerazione non posso proprio trattenerla: se una che vive in epoca Edoardiana decide di buttare alle ortiche il suo futuro perdendo la tanto sospirata verginità, che almeno lo faccia con un uomo passabile!
Spiacente, ma Lord Pamuk per me ha l'espressività di una rapa...
Passando oltre...

La prima cosa che mi ha colpita è stata durante i titoli di testa del primo episodio: direi che è ottimo che una serie colpisca già prima di cominciare... comunque, sarcasmo pesante a parte, la cosa che mi è colpita è stato il nome di Julian Fellowes tra i registi e produttori della serie. Benchè avessi preso coscienza della cosa già nella scheda tecnica, la sua presenza dietro la macchina da presa è evidente, poteva essere solo lui, la mano di Fellowes è lampante già dalle prime scene e l'ambientazione curata delle case di campagna inglesi che avevamo già trovato in Gosford Park è ritrovata anche in questa miniserie ambientata un ventennio prima.
Stessa cura per i particolari, per la vita dei domestici, per le consuetudini di queste dimore fuori città, la stessa passione per la gentry inglese e per le sue consolidate tradizioni, ma anche per gli inevitabili mutamenti a cui andava incontro.
Sembra di vedere una serie su Gosford Park, senza omicidio; ed avendo apprezzato il film, non posso dire che ciò mi dispiaccia particolarmente, anzi!

Molto interessante è la ricostruzione della vita quotidiana, non è facile ricavare informazioni al riguardo, lo dico dalla mia piccola posizione di ricercatrice che svolgo per questo blog: la vita quotidiana cade sempre nel dimenticatoio, specialmente se come protagonisti si hanno stallieri e valletti piuttosto che lord a cinque stelle.
La cura che è stata messa in ciò è degna di plauso e contribuise ad infarcire l'intera narrazione di piccoli, succulenti dettagli che la rendono ancora più quotidiana, abituando lo spettatore alla routine domestica come se ci abitasse davvero. Sono i particolari che fanno di una vicenda la sua fortuna oppure la sua disgrazia, in una storia in cui ci si immedesima facilmente, l'autore è sapiente utilizzatore dei particolari quotidiani che insaporiranno il tutto con piccoli tocchi, macchie di interesse che faranno apparire il contorno assolutamente normale. Come qui.

Violet, dowager Gantham
In una narrazione filmica, il regista è sicuramente favorito rispetto ad un romanziere: mentre il secondo rischia di finire sul noioso andante illustrando aspetti di vita a cui non tutti potrebbero essere interessati con paginate di descrizioni al limite del libro mastro, un regista avrà più mezzi, ma soprattutto intermezzi, dove piazzare con garbo questi dettagli con brevi accenni e scenette non del tutto slegate alla vicenda, così l'abitudine tutta domestica (e la sua spiegazione) di "stirare" i giornali portati dal ragazzo delle consegne per fissare l'inchiostro ancora fresco di stampa, insegna allo spettatore che ciò era fatto perchè le mani dei signori non si macchiassero, senza che ciò sconvolga chi sta visionando la sequenza o lo ammazzi di inedia implorando pietà sulla poltrona del soggiorno come se guardasse uno di quei vecchi film francesi in bianco e nero dove metà del tempo è passato a fissare occhi sgranati ed espressioni alienate

Oltre al telefilm, quindi ad un puzzle di vicende personali assortite, il prodotto di Fellowes è anche un buon approfondimento dell'epoca di ambientazione, un documentario a metà tra Superquark ed Elisa di Rivombrosa.
Sfruttando l'espediente del nuovo arrivato, se ne approfittano per spiegare anche allo spettatore come è l'andamento di una casa, perchè ci siano determinati comportamenti o che conseguenze questi hanno sulla vita, sia domestica che sociale in genere.
Analogamente, alcune vicende che ci vengono narrate a volo d'uccello, come quella del Titanic, introducono non solo riflessioni e problematiche portate avanti dai protagonisti davanti ad uno specchio o confidenze tra sorelle, ma anche conseguenze più tangibili nella routine quotidiana: se il Titanic fu una digrazia, lo fu anche nel piccolo per questa famiglia che si vede strappare all'improvviso l'erede designato, mettendo in moto un domino senza fine che porterà nuovi caratteri all'interno della sontuosa dimora che dà il titolo all produzione, così come un vortice di nuove relazioni.


Le convenzioni sociali, regole per antonomasia della vita nel passato, ci vengono sapientemente ricordate, per chi ne fosse digiuno, tramite i suggerimenti della dowager Grantham, una Maggie Smith col contegno di una regina [ma io sono imparziale al 100% perchè adoro Maggie Smith], oppure negli acidi commenti di O'Brien, l'acida cameriera della signora.
Analogamente ci vengono presentati l'insofferenza di una ragazza a ciò, il suo desiderio di evasione e le terribili conseguenze che certi atti per noi normalissimi, come l'uscire con uomini, avevano sulla reputazione e sulla propria esistenza.
Branson l'autista
Si parla di femminismo e suffragette, si parla di indipendenza e di lavoro femminile fuori dal servizio come cameriera, ad esempio come segretaria, però ci sono al loro fianco figure storicamente intramontabili, valletti e giardinieri, l'autista convertito alle macchine piuttosto che alle carrozze, ma che reintroduce il problema dell'amore interclasse.


Insomma, avrete capito che in questo telefilm, al momento a quota 4 puntate (di 7), ci sono tutti gli ingredienti per renderlo un ottimo prodotto, per di più interessante e che tiene incollati allo schermo fino alla fine, non solo per la storia, ma anche grazie alle inquadrature e alla splendida fotografia.
Aspetto con ansia il prossimo fansub in modo da potermelo gustare, attendo di conoscere come procederà e si concluderà il tutto, felice di sapere che le catastrofiche previsioni PBS sono state smentite da uno share di 11.6 milioni di spettatori, innalzando Downton Abbey ad evento filmico del 2010, contro tutte le aspettative (loro) e secondo i sogni dei visitatori (noi!).

Anna la capocameriera
Il mio consiglio è assolutamente di vedere quest'opera, se siete appassionati di period dramas, di indipendenza e di conquiste sociali, se vi piacciono lecameriere in bianco-nero o la vecchia nobilà che fatica ad integrarsi con gli ideali borghesi moderni (per l'epoca).
Senza contare l'insuperabile Maggie Smith che, come già in Gosford Park, dà vita ad un personaggio nobile e viziato e assolutamente insopportabile, una vecchietta invadente e ficcanaso conscia della sua posizione, non certo Miss Marple, matrona dispotica e arroccata nei suoi arcaici princìpi. Insomma, l'ennesima espressione della grandezza di questa attrice che, forniti come siamo di fansub, ci viene anche proprosta nella sua versione a voce autentica.

L'ennesima buona cosa è che, vista la mancanza di doppiaggio italiano, possiamo farci l'orecchio al perfetto inglese dei telefilm, che di sicuro non parlano cockney.

Se vi interessasse, io ho trovato affascinanti i seguenti link:

Qui il promo ufficiale della serie, con la bellissima colonna sonora Every Breath you take di Scala e Kolacny Brothers

Guardatelo e fidatevi.
Tanto è gratis ^___^





Mauser

8 commenti:

  1. Riemergo dal tunnel degli impegni per dichiarare il mio assoluto e spassionato amore nei confronti di "Downton Abbey". Io ho finito la prima serie e non vedo l'ora di passare alla seconda.
    Dovrei avere un minimo di spirito critico, ma l'epoca, i luoghi, gli attori e gli autori sono troppo perché io possa evitare di cadere in deliquio.

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  2. Come ti sarai accorta dalla mia recensione diabetica, non sei l'unica vittima del contagio, già per muovere quelle minimali critiche ai soliti cliché da telefilm ho dovuto farmi violenza, ma penso più di così non riuscirei a fare.
    Ci sono tre cose che gli inglesi fanno bene: il tè delle cinque, l'esaltazione della loro storia e la ricostruzione delle cose.
    Purtroppo per me, mi piacciono tutte.

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  3. bello! la tua recensione mi ispira un sacco e ... dove lo trovo?? ... ovviamente sottotitolato in italiano ...

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  4. Beh, considerando che in Italia non ci sono diritti di copyright acquistati, il mulo potrebbe essere una ottima soluzione, altrimenti online si possono scaricare gli episodi fansubbati, io ho intrapreso queste strade che erano le più semplici.

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  5. visto tutto (scaricato sottotitolato da e-mule)
    e sono in astinenza acuta, voglio la seconda serie!!!!!
    va da se che mi è piaciuto un sacco! ;)
    Bellissima e dettagliata recensione
    Approfitto per dire che le note che faccio con i tuoi articoli nel gruppo di facebook roba da vittoriani (non so se ti ricordi, ti chiesi il permesso di usarli tempo fa...) sono molto apprezzate!

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  6. Chiara, sono felice che le note su Roba da Vittoriani stiano avendo successo, ma spero soprattutto che portino visitatori al vostro gruppo web!
    per quanto riguards Downton Abbey, non ho ancora avuto modo di vedere le puntate che mi mancano, tra l'influenza e il lavoro ho pochi momenti da dedicare agli hobby, infatti anche i post sono un po' più diradati del solito, mi tocca scriverli nei ritagli di tempo e finisco sempre per dimenticarmi qualcosa...

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  7. io non ho resistito e mi sparai le prime tre puntate subito, perchè mi si scaricarono insieme e l'ltima siccome non mi si scaricava dal mulo coi sottotitoli l'ho vista in inglese...non resistevo!
    Spero passino dal blog perchè metto sempre il tuo nome e il link, anzi prima lo mettevo alla fine, poi ho cominciato a metterlo all'inizio...speriamo i 1100 iscritti non siano tutti troppo pigri! Il lavoro che fai qui è magnifico!

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  8. Caspita, 1100 iscritti! che popolarità! Se non fossi l'anti-facebook per antonomasia penso che questa sarebbe la miglior pubblicità progresso per farmici accedere

    PS: mi manderesti il link della pagina, così pensavo di posizionarlo anche nella homepage ^___^ thx

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