10 ottobre 2010

Sul perchè la Francia fu la passerella d'Europa

Eccomi che ritorno.
Ho fatto quel che dovevo fare, cioè mi sono prostrata ai piedi dei miei trascurati lettori di fanfic, ho umilmente chiesto perdono per lo spaventoso ritardo di pubblicazione ed ho aggiornato la storia che sto scrivendo, ma che, causa impegni di sorta, procede a rilento.
Norma Shearer as Maria Antonietta
Più che la storia, quella che procede a rilento è la fase di editing: non ho assolutamente tempo di ricontrollare lo scritto e finisce troppo spesso che pubblichi i capitoli quasi come li ho scritti di getto. Avete di fronte una persona capace di fare correzioni solo con un foglio scritto a biro e una penna rossa in mano -> chiamasi sindrome da professoressa repressa.
Ora, visto che non sono né un genio letterario né una capricciosa autrice di bestseller, sarebbe davvero meglio che ricontrollassi il tutto, grammatica, sintassi e, soprattutto, errori di battitura e refusi, ma sono così scostante nello scrivere che è fuori discussione prendere un beta-reader e stressarlo più coi miei problemi personali che con le reali vicende narrative, dovrò migliorare anche questa parte di me... la lista dei miglioramenti si allunga sempre più.

Comunque sto divagando [quando mai...], il succo di tutto è che sono finalmente libera e rilassata di scrivere un po' anche sul blog senza sentirmi in colpa ed è per questo che ho iniziato questo post particolare, piuttosto difficile da buttare giù, che riguarderà specificatamente l'epoca georgiana che ogni tanto trascuro troppo.

Abbiamo parlato e accennato spesso dei canoni di bellezza dell'epoca Vittoriana, anche se mi piacerebbe scriverne una caratterizzazione in modo da mettere le cose in riga, nero su bianco, ma l'epoca georgiana è più difficile da gestire e il medesimo discorso ha bisogno di un'introduzione più ampia e ve ne spiego i motivi.
Marie Antoinette con una
acconciatura Belle Poule.
Una pettinatura che rappresenta la
fregata francese che vinse la
battaglia decisiva contro
l'Inghilterra nel 1778
  • Innanzi tutto è un periodo di tempo estremamente lungo, quasi un secolo, durante il quale si è visto l'avvicendarsi di moltissime mode diverse, alcune diversissime.

  • Poi è importante ricordare che la bellezza dell'epoca era materia di dettami prevalentemente francesi, era infatti la sfarzosa e opulenta corte di Versailles, ancora abitata dai suoi nobili snob, ricchi e spocchiosi, a decidere cosa fosse di moda e cosa fosse ormai sorpassato.

Ma perchè la Francia è stata così a lungo l'ago della bilancia modaiola?
È una domanda che mi è sorta spontanea mentre scrivevo un post relativo ai canoni estetici dell'epoca pre-vittoriana e ho deciso di rendervi partecipi delle mie considerazioni e conclusioni.

Credo sia doveroso incominciare con una precisazione: quella che noi definiamo Epoca Georgiana, riferendoci al suo stile come georgiano è, in realtà, una dicitura impropria se stiamo gestendo un discorso più ampio che esula dai confini nazionali inglesi, questo perchè "georgiano" viene, come avevo precedentemente detto nel post apposito (cfr. L'Epoca Georgiana) dai quattro re di nome Giorgio che si sono succeduti sul trono inglse dai primi decenni del Settecento; capirete quindi che, se per caso parliamo di Francia, la cosa non avrebbe molto senso, visto che non rammento un solo re francese dai tempi di Carlo Magno che si sia chiamato così e, se anche c'è stato, non era in quel periodo.
Acconciatura a la Belle Poule o
Triomphe de la Liberté
Lo stesso periodo e pressappoco gli stessi stili, in riferimenti più globali sono e saranno chiamati anche da me rococò. Su quest'ultima parola troverete diversissime diciture: con e senza accento finale, con le C raddoppiate in ogni dove, più o meno maiuscole, insomma, fate voi.


Analisi delle condizioni socio-politiche francesi
Ora i francesi mi ammazzeranno di certo, ma secondo illustri storici e anche esperienze letterarie personali, principalmente la cosa era da ricercarsi nella scarsa attitudine di questo Paese agli affari, soprattutto ai commerci.
Mi spiego meglio: in Francia fu praticamente assente fin dopo la seconda metà dell'Ottocento una casta borghese-commerciante sufficientemente potente da essere rilevante sul piano politico ed economico, che fosse significativa e le cui decisoni fossero tenute non solo in considerazione, ma anche seguite, insomma.
I ricchi e i potenti, in Francia, erano i nobili.
E parlando di epoca Georgiana in Francia una persona ricca cercava prevalentemente di ostentare il proprio status di benestante, perchè l'ostentazione di ciò che si era e si aveva era il punto di arrivo di un nobile, un concetto vecchissimo risalente ai secoli bui.
Non che i nobili francesi nuotassero nell'oro, la stessa Maria Antonietta aveva debiti per migliaia di luigi d'oro con sarti, gioiellieri e compagnie teatrali, ma l'Ancien Regime francese era legato ai valori medievali della nobiltà, quando la ricchezza derivava dai possedimenti terrieri, dalla servitù della gleba, dai pedaggi delle proprie terre, ecc.

Kirsten Dunst as Maria Antonietta
Siamo onesti, erano un po' anacronistici, ma purtroppo (per loro) i nobili francesi credevano di essere migliori di altri perchè erano nati nobili (e diciamo che questo non faceva tanto piacere a tutti gli altri, tanto che qualcuno ci ha fatto sopra pure una certa Rivoluzione arrivando ad affermare i principi di uguaglianza) e non si preoccupavano di cose plebee come il denaro, che un vero nobile non toccava mai, erano i servitori a pagare per lui, o le rendite, i conteggi delle proprietà et simili.

In quest'ottica, penso sia facile comprendere perchè l'apparenza fosse la vita di tutti coloro che abitavano a Versailles e dintorni: visto che i valori del periodo rococò erano quelli che erano, personalmente azzarderei la definizione decadenti sotto tutti i punti di vista, bisognava aggrapparsi a ciò che rimaneva.
E non è forse la strada prima, la più semplice e lampante di chi non ha sostanza, apparire, colpire con l'apparenza? Sicuramente un comportamento con cui in molti abbiamo avuto a che fare e che può anche aver suscitato qualche reazione di rifiuto o offesa in noi, specialmente quando apparenza e moine pagano più di lavoro ed intelligenza [credo che per leggere e seguire questo blog sia indispensabile appartenere alla seconda categoria, o almeno ho questa presunzione].

Tornando a noi, se il passatempo di un nobile era mostrarsi in giro con le persone giuste, farsi vedere ben vestito, prendere parte ai divertimenti da nobili, cioè carte, musica e teatro, capirete che questi poveretti avessero ben poco da fare per trascorrere le loro noiose giornate, ecco quindi perchè colori vistosi, fantasie appariscenti e l'esagerazione in toto rappresentassero un fattore fondamentale della vita nobile francese, bisognava stupire, movimentare un po' la monotona vita degli elitari cortigiani, questo era il lavoro di chi viveva alla corte dei Luigi.

L'abito di nozze a paniers di Maria Antonietta con il
Delfino di Francia Luigi Augusto, futuro Luigi XVI

Gossip, amorazzi, mode al limite del ridicolo, comportamenti più adatti ad una piece che alla vita quotidiana, erano le chiavi di interpretazione del tempo.

Al riguardo consiglio caldamente un'opera scritta da Giuseppe Parini, esimio appartenente della letteratura italiana, si tratta di un libro che sicuramente avrete sentito nominare a scuola, di cui avrete forse letto dei passaggi (La vergine cuccia, magari?) e che probabilmente vi avrà colpito poco, ma che si presta meravigliosamente all'argomento di cui parliamo; il suo titolo è Il giorno e come al solito, Santa Wikipedia ci viene in aiuto fornendoci un estremo sunto contenuti-significato-poetico-narrativo che riporto parimenti
Il giorno è un componimento del poeta Giuseppe Parini scritto in endecasillabi sciolti, che mira a rappresentare in modo satirico, attraverso l'ironia antifrastica, l'aristocrazia decaduta di quel tempo.


Vi torna in mente? Non riesco a credere che non l'abbiate mai sentito, sicuramente coloro i quali hanno la fortuna di avere una formazione classica o scientifica, di certo lo rammenteranno, fa parte della preparazione di base e considerando che lo conosce perfino una come me che ha frequentato una scuola tecnica direi che più base di così non si può.
Inoltre c'è anche un famosissimo liceo milanese intitolato a Giuseppe Parini che, si dice, sia il migliore d'Italia per formazione letteraria (nella mia scuola ne parlavano come dell'Eden dell'apprendimento).
Satira sulle improponibili acconciature:
una ragazza francese dall'ingombrante e
ridicolmente alta acconciatura (con degno
compare al braccio) viene adoperata dai cacciatori
inglesi come attrazione per la caccia agli uccelli.
Parini, che ogni tanto viene dimenticato, fu considerato da Ugo Foscolo come il suo grande maestro, citato sia nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis che nel libro che io preferisco: I sepolcri.

Ad ogni modo i personaggi del Giorno sono proprio quelli di cui parliamo, questi erano i figli di una Francia, governata da un monarca accentratore (Luigi XIV) e da due bamboccioni (Luigi XV e Luigi XVI non brillano per polso e capacità di guida della nazione, specie l'ultimo) e si può azzardare a dire che tuttò ciò fosse proprio per colpa di Luigi XIV che desideroso di tenersi vicini i nobili, della serie meglio davanti che dietro le spalle, aveva concentrato tutte le persone che contavano a Parigi e le persone che governavano nella sua nuova, sfavillante corte. E se questi avevano poco da fare bisognava inventarsi qualcosa...
Con secoli di esperienza alle spalle e un aiutino da parte di Madre Natura che ha donato loro un gusto eccellente, è facile comprendere perchè la Francia detti ancora la moda ai giorni nostri, tre secoli più tardi.

Tutto torna, ma comunque per chiarezza ho preparato una mappa concettuale strutturata a causa-effetto che ha portato a tutto ciò, il punto di partenza è Luigi XIV (per i dettagli, cliccare sulla foto e ingrandirla):


Acquaforte by Philip Dawe;
printed for John Bowles in 1773
Il Macaroni, antenato del dandy
Visioni che consiglio, al riguardo, sono tre film che senz'altro vi è capitato di scorgere in tv, almeno qualche spezzone:
Marie Antoinette
L'intrigo della collana 
Barry Lyndon
Sull'ultimo, assicuratevi di vederlo solo se siete di umore tollerante, io personalmente lo detesto con ogni cellula, il protagonista mi sta veramente sulle scatole, ma è comunque un'istantanea interessante e pone un discreto confronto tra nobiltà continental e nobiltà d'oltre Manica.


Analisi delle condizioni socio-politiche inglesi
E adesso che ci siamo fatti un quadro abbastanza completo della Francia, vediamo com'era l'Inghilterra nello stesso periodo, come se la cavava e perchè di moda si interessasse poco, preferendo un stile più lineare e semplice.

La cara, compassata Inghilterra era entrata da parecchio nell'ottica del fatto che la nobiltà fine a se stessa non pagasse, non si vive di solo pane, dice il Vangelo, ma neanche di sola nobiltà, non si vive solo perchè si è nati bene, meglio quindi cautelarsi.
Mi piace dire che questa consapevolezza sia estremamente datata, 1244, per l'esattezza: secondo me inizia tutto da lì, con la Magna Charta, dove si decise che sì, il re era il re, ma non era onnipotente.
Mezzotinto rappresentante le pettinature più in
voga alla corte inglese.
Analogamente si pensava della nobiltà: si era nobili, ok, ma questo cosa c'entrava con la vita? Un piffero, se volevi stare al mondo, ti sbattevi come tutti gli altri.

I nobili inglesi, è oggettivo, erano molto meno pigri dei loro cugini francesi [voi lo sapevate che inglesi e francesi erano cugini? Un giorno magari ci facciamo un discorso sopra, anche se sfora un po' dall'argomento del blog di qualche secolo =P].
La vita di un nobile inglese, certamente contornato dal lusso e dalla ricchezza, era però più attiva, per il semplice fatto che la mentalità era differente; inoltre in Inghilterra si stava delineando l'aliena condizione di una maggioranza borghese ai ruoli di comando piuttosto che di nobili, e si sa, la filosofia dei borghesi è che la ricchezza vada investita per produrne altra, della serie Paperon de' Paperoni docet.

Ma perchè tutto questo?
L'Inghilterra è sempre stata regolata da una serie di conseguenze sociali, la Magna Charta prima che ha minato l'essenza stessa della monarchia, e il Protettorato di Cromwell dopo l'avevano reso un Paese ambizioso, fondamentalmente borghese (i nobili erano scappati in Olanda durante la republica e i borghesi avevano assunto la direzione di economia, Stato e Giustizia) ed economicamente estremamente aggressivo, proprio per questa sua maggioranza di arricchiti al governo.
Il Protettorato di Cromwell, lo so, lo tiro sempre in ballo quando parlo del perchè e percome, secondo me ha rappresentato un episodio anomalo, ma non per questo privo di conseguenze: una parentesi di cui gli inglesi quasi si vergognano, poco conosciuta, ma che li ha segnati e ha segnato ancora di più l'America. Buffo vero?

Il breve periodo repubblicano inglese aveva infatti insegnato agli inglesi e a quelli che avevano occhi per vedere, due cose importanti che purtroppo non saranno recepite dalla massa se non dopo quasi due secoli:
1) Si vive anche senza monarchia
2) La monarchia è un'immagine, senza è tutto esattamente uguale
I francesi impiegheranno la Rivoluzione, il periodo del Terrore e il ventennio napoleonico prima di afferrare tutto ciò, [pane e volpe tutte le mattine... -.-].
Inoltre lo stesso periodo repubblicano, figlio della filosofia puritana aveva lasciato significative abitudini comportamentali e filosofiche nei cittadini, abitudini di cui non si sono ancora liberati (il Giorno del Ringraziamento?).

Keira Knightley in una scena del film La Duchessa sulla storia della
Duchessa Georgiana Cavendish (particolre dell'acconciatura)

Che cosa aveva portato dunque?
Che per gli inglesi la monarchia fosse solo un simbolo, che non garantisse un emerito nulla e fosse esclusivamente un'emanazione dello Stato, Stato che era ed è rappresentato dal Parlamento bicamerale fin dal Duecento, vogliamo mettere?
La monarchia per loro aveva quasi lo stesso valore che lo ha adesso, una figura, un esempio, la rappresentazione del Paese e, se vogliamo, anche un'esigenza di immagine nei rapporti con l'estero, visto che per gli altri Paesi sembrava impossibile vivere senza (San Marino escluso, che è sempre stato una Repubblica).

Ok, quindi sappiamo che per gli inglesi tutta 'sta monarchia non significava granchè, inutile quindi cercare di applicare forzatamente il modello sociale francese, non attecchirebbe per pure divergenze di intenti, la maggioranza borghese nell'estrazione e nella filosofia farebbe affondare il progetto.
Inoltre la nobiltà non era concentrata nella sede del potere reale e gli stessi peers non erano certi di avere la pappa fatta, se i soldi non c'erano e non si poteva pagare erano a loro volta processati e condannati, non come in Francia, dove neppure la nostra amica Jeanne de La Motte-Valois, la fautrice del famoso Intrigo della collana, si è scontata tutto il carcere a cui era stata condannata, ed aveva incastrato una Regina, mica la prima che passa!
Insomma, i nobili inglesi se volevano campare dovevano darsi da fare, avere una rendita, terre che producessero, non bastava che esistessero.
Le scelte erano le più varie: si poteva puntare sul matrimonio misto con qualuno dotato di patrimonio, si poteva finanziare il commercio o aprire un'attività redditizia, in ogni caso si doveva conteggiare alla grande la propria disponibilità finanziaria per non finire in bancarotta.

La stessa Corona era fin troppo ben disposta a fare nobili i ricchi borghesi, ecco quindi che anche la composizione della corte british era estremamente differente da quella francese: nelle isole britanniche non si avevano solo nobili di stirpe purissima con il pedigree tanto invidiabile quanto marcio per i troppi incroci tra parenti, ma si avevano conti e baroni, visconti e cavalieri che prima di fare i nobili avevano fatto i ricchi commercianti o avevano servito militarmente la patria e continuavano a farlo (salvo pensionamento, chiaro, e salvo fondi da parte).

Illustrazione rappresentante le parrucche più in voga in Inghilterra
Da questa usanza viene il nome parruccone per indicare una persona potente
ma fondamentalmente stupida che si para dietro la "divisa", la parrucca
era indossata da tutti quelli di un certo rango, non solo i giudici!


Gli inglesi, nella loro continua e interessante dualità, cercavano di trarre il massimo vantaggio da questa loro condizione, avendo a che fare con moltissimi borghesi arricchiti e nobili impoveriti, la monarchia stessa preferiva ingraziarseli per avere accesso alle loro discrete finanze che combatterli.
Questo porterà alla filosofia vittoriana, successivamente, ma adesso trascuriamola un attimo.
Non immaginatevi un amore viscerale per i borghesi e gli arricchiti, i parvenu restavano tali, ma un titolo e una borsa bella grassa dopo un po' faceva dimenticare il nonno salumiere e la bisnonna maitresse (leggasi: prostituta) perchè di soldi ne avevano bisogno tutti per continuare con il regime di vita a cui erano abituati, sovrani compresi (cfr. Lo strano matrimonio del Principe Reggente e della Principessa Carolina di Brunswick).

Ecco, di conseguenza, che gli inglesi, troppo presi a sopravvivere e a mantenersi, a far fruttare i soldi e i patrimoni, non avevano tempo di ostentare la loro ricchezza, ricchezza che si sarebbe trasformata in un peso sociale che li avrebbe frenati nella loro scalata al successo.
Dopotutto il mito inglese per eccellenza è quello del povero che si arricchisce col lavoro e gli investimenti, guadagnandosi libertà, rispetto, agiatezza e riscatto dalla vita, no? (cfr. David Copperfield di Charles Dickens, oppure North&South di Elizabeth Gaskell, e ancora I giorni del tè e delle rose di Jennifer Donnelly solo per citarne alcuni).

Norma Shearer as Maria Antonietta
Per non sfigurare troppo e sembrare dei pidocchi o dei mentecatti, quindi, era più facile copiare dai francesi; l'apparenza dava un tono al loro status, ma non doveva essere d'impiccio: se infatti guardate i cartamodelli dell'epoca e le rappresentazioni del Settecento inglese troverete una moda in larga parte ispirata a quella francese, ma grandemente semplificata in fronzoli, drappeggi e decorazioni, con fogge più sobrie e nuanche meno aggressive.
La differenza nelle pettinature, poi, è abissale. Si dice che le pettinature alla Maria Antonietta abbiano rovinato la Francia, forse è vero, ma nello stesso periodo in Inghilterra iniziarono ad imporsi i parrucconi, quelle acconciature bianchissime, tutte ricci, che vediamo ancora oggi nelle sedute parlamentari, fittissimi e abbastanza fastidiosi, ma, direi, nulla in confronto alle sterminate altitudini d'oltre Manica.


Queste sono le considerazioni a cui sono giunta io seguendo il pensiero di illuminati storici e studiosi.

Nota: per le immagini di questo post ho cercato di trovare qualche illustrazione che rappresentasse l'esagerazione e l'opulenza della corte francese rispetto a quella inglese. Sul primo caso nulla da dire, ce ne sono a iosa ed alcune anche veramente cattive, ma non voleva essere una cosa provocatoria, solo per sottolineare la diversità tra i due Paesi e, allo stesso tempo, anche come la satira sociale, che imperversa da ben prima di Forattini, Vauro e compagnia,si accanisse dove c'era materiale, ecco quindi che il fatto stesso che si concentrasse prevalentemente in Francia fosse già significativo della situazione.
Abito di corte a Versailles del periodo rococò

Altro appunto: vi ricordo che la satira di questo genere era prevalentemente inglese, i britannici come al solito hanno un senso dell'umorismo tutto loro.
Nello specifico, l'illustratore Matthew Darly ha una produzione davvero interessante di scenette ironiche con protagoniste dame francesi dalle improponibili acconciature, dette stall.


Links
Yale University - The Lewis Walpole Exibition 2003
Big Hair: A Wig History of Consumption in Eighteenth-Century France by Michael Kwass
Wikipedia (EN) - Mary and Matthew Darly



Spero che l'approfondimento sia stato interessante.
Vi mando un bacio e ci sentiamo presto!

Con affetto




Mauser

5 commenti:

  1. Amoti.

    (poi cercherò di trovare tempo e testa per un commento più articolato, ma intanto prendilo così...soprattutto per le nozioncine di satira inglese! Adoro l'informazione e la disinformazione dell'epoca)

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  2. Uau! Devo dire che questo post è davvero splendido..tanto è vero che me lo sono salvato per ritrovarlo più facilmente quando a scuola tratterò quel periodo storico. Io sono un'appassionata di storia...ma non se so fondamentalmente un fico secco. E per questo mi biasimo non so dirti quanto! Comunque, senza divagare ulteriormente, ho sempre adorato i contrasti, in qualsiasi cosa, e questo "contrasto" fra Inghilterra e Francia nello stesso periodo storico è stato davvero molto interessante. La satira inglese dell'epoca è davvero spassosissima, anche se va un po' interpretata storicizzando. E anche il collegamento abbigliamento-condizioni politiche ed economiche del Paese è...illuminante! E necessita di conoscenze notevoli oltre che di saper scrivere bene. Complimenti come sempre! Bacio

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  3. In effetti mi sono lasciata trasportare un po' dall'argomento sul perchè la Francia fosse così importante nello scacchiere modaiolo, avevo iniziato a scrivere un pezzo sui canoni rococò e georgiani, ma vista l'introduzione ho preferito fare due post diversi per poter trattare approfonditamente entrambi.
    Il contrasto Inghilterra-Francia è insito nella storia stessa, questi due paesi proprio non riescono ad andare d'accordo, è sorto spontaneo mentre scrivevo della Francia mi vedevo scorrere le immagini inglesi e mi chiedevo: ma perchè così diversi?

    Sono d'accordo, la satira inglese è un'autentica arte, certo bisogna sia storicizzarla che trattarla con lo humor inglese, quello di Antonio Caprarica, per capirci, però è davvero una miniera di informazioni da non sottovalutare!

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  4. Wow. Complimenti per aver trattato un argomento del genere in modo assolutamente non banale e così approfondito! In particolare apprezzo il riferimento a Parini, così importante, che viene spesso "snobbato" nei percorsi canonici e che trovo assolutamente brillante.
    Ancora complimenti per i tuoi articoli! ^^

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  5. Bell'articolo! Mi piace molto il tuo blog: gli articoli sono veramente curatissimi e approfonditi.
    Volevo solo farti notare una svista: la Magna Charta è del 1215 ^^

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