22 novembre 2010

Regina di Francia e Regina di Hollywood

L'affaire du collier de la reine (1945),
lei è
Marion Dorian
Ovvero: i mille volti di Maria Antonietta.

Maria Antonietta è senza ombra di dubbio uno dei personaggi storici che maggiormente ha colpito l'immaginario collettivo, la sua storia di eccessi, ma anche di sventura è stata protagonista di innumerevoli opere, sia letterarie che della decima Musa, ovvero del cinema.
Regina di Hollywood oltre che Regina di Francia, Maria Antonietta ha conosciuto una popolarità senza paragoni, diventando uno dei personaggi storici più utilizzati insieme a Gesù, Cleopatra e Giulio Cesare.
Forse parte della sua popolarità deriva dall'innato desiderio di molte donne di avere a loro volta una vita da principessa, in una sfarzosa corte che segue i capricci della sua sovrana, dove il suo volere è legge e il suo gusto moda, un'immensa casa di bambole dove tutte vorremmo abitare, lo abbiamo sognato almeno una volta nella vita, di dormire in lenzuola di seta, circondate da raffinati mobili e stucchi settecenteschi, accompagnate da uno stuolo di dame ai propri ordini che, anche le più antipatiche, si inchinavano al passaggio, una schiera di servitori pronti a fare il loro dovere e una miriade di pettegolezzi di cui essere al centro, ma anche la giudice indiscussa.

Questo amore/odio per Maria Antonietta si è trasformato in una miriade di volti e facce, attrici di diversa grandezza e spessore si sono cimentate nell'arduo ruolo, così come nella personalità che si vuole assegnare alla Reine.
Madame DuBarry (1934)
la regina in foto è
Anita Louise
Maria Antonietta ha avuto grandi star del cinema e starlette emergenti a portare i suoi ingombranti panni, ma è stata anche tratteggiata con la fisionomia di donne diverse in opere storiche illustrate come Lady Oscar oppure Il tulipano nero.
Ecco quindi il mio intento: una carrellata dei volti della regina per farci un'idea di come ella appaia e si apparsa alle persone nel corso degli anni, dei secoli, come il suo profilo sia cambiato o sia rimasto, come sia stato rielaborato e ritratteggiato.

La prima apparizione è un film del 1903 diretto da Lauren Heilbronn e intitolato Marie-Antoinette, di cui però non abbiamo traccia e anche le mie approfondite ricerche non hanno condotto a risultati soddisfacenti.


Nel 1909 Louis Feuillade inscena Le Collier de la Reine, naturalmente riguardante il famoso intrigo della collana di cui abbiamo parlato in precedenza nel posto su La top 5 degli scandali di Versailles.
L'enfant roi (1923), la regina in foto è
Andrée Lionel

La maggior parte dei vecchi film è priva di immagini a causa del materiale di difficile reperibilità e dell'effettiva sua mancanza.


Del 1910 abbiamo invece il film di Une Aventure secrète de Marie-Antoinette, diretto da Camille Morlhon e con il volto di Yvonne Mirval nella parte di Antonietta.
Purtroppo anche su questo film non si trovano fotografie soddisfacenti della Reine.


Recidiva, la Morlhon ha girato, nel 1912 L'Affaire du collier de la Reine, starring Jeanne Provost nel ruolo dell'Austriaca.
Anche questo lungometraggio esplora l'intricato complotto della famosa collana di diamanti.


Del 1916 è My Lady's slipper, film girato da Ralph Ince e con Julia Swayne Gordon che veste le gonne di Antonietta di Francia.


L'Affaire du collier de la Reine (1945),
sempre Marion Dorian
Del 1922 è il film Marie-Antoinette - Das leben einer Konigin, in questo film il ruolo della sovrana è interpretato da Diana Karenne, per la quale non sarà l'ultima apparizione nelle paniers gown della regina.
Regista del film è Rudolf Meinert.


Per una decina d'anni il cinema, specialmente quello francese, vive tranquillo senza scomodare la regina dalla sua tomba, ma in compenso nel 1923 Jean Kemm disseppellisce nuovamente corpo e testa mozza per presentarci L'Enfant-Roi, ispirandosi alla vita e storia del giovane Delfino di Francia Luigi XVII, film splendido con una Andrée Lionel piena di fascino e di pathos in un ruolo terribilmente importante.
Vi consiglio assolutamente di darci un'occhiata, i film di una volta hanno una carica di sentimenti da trasmettere allo spettatore che letteralmente lo travolge e si fa anche meno caso ai dettagli non proprio perfetti, alle scenografie un po' fisse e agli effetti speciali un po' carenti.


La Marseillaise (1938)
l'attrice è Lise Delamare

Sempre nel 1923 Rex Ingram gira Scaramouche e la parte della regina di Francia viene affidata a Clothilde Delano.


Nel 1929 Diana Karenne interpreta nuovamente la parte di Maria Antonietta dopo quella già fatta nel '22 in un nuovo capitolo de L'affaire du collier de la reine, di Gaston Ravel.


Nel 1934 William Dieterle il film Madame DuBarry che narra la storia dell'ultima, famosissima amante di Luigi XV, re di Francia. In questo film compare anche una giovane Maria Antoinetta raffigurata nel volto da Anita Louise.


Nel 1937 una nuova Maria Antonietta sbarca sul grande schermo con il film La Marseillaise diretto dal grandissimo Jean Renoir, già autore di Cancan.
A darle i connotati è la spiritosa (e strepitosa) Lise Delamare.
Particolarità di questo lungometraggio fu che i costumi del film vennero curati da Coco Chanel!


Marie Antoinette (1938)
con la grandissima
Norma Shearer
Comunque, il film più famoso su Maria Antonietta, più ancora di quello di Sofia Coppola ,è sicuramente il Marie Antoinette del 1938 diretto da W.S. Van Dyke.
Qui il grande registra incontra la bravura e la mestria di Norma Shearer, che dà il volto alla regina di Francia.
Consiglio assolutamente la visione, quantomeno per vedere lo sfarzo e i costumi che fecero sognare una generazione intera di ragazze.
La versione della Shearer, per volere dell'autore e del costumista, presenta coscientemente personaggi molto ottocenteschi, i cui abbiggliamenti sono un tripudio di velluti scuri, fiocchi e swarovski baluginanti come usava intorno agli anni Quaranta dell'epoca vittoriana, compresi di scolli a barca adornati di nastri; le acconciature molto ordinate, si prediligono i boccoli vittoriani ai volutamente disordinati riccioli delle puff hair effettivamente sfoggiate dalla regina.
Ma il film è un capolavoro di immagine e se si è disposti a passare oltre questi dettagli, questi schemi così definiti e questi contorni così evidenziati, sarà sicuramente apprezzabile, specialmente la tormentata vicenda di Antonietta e di Fersen al centro del movie.


Scaramouche (1952), interpretata
da
Nina Foch
Subito dopo la Guerra, nel 1945, troviamo un nuovo volto e un nuovo adattamento per Maria Antonietta, che qui ha le fattezze di Marion Dorian nel celebre L'Affaire du Collier de la Reine diretto da Marcel L'Herbier.
Ancor più significativa della Reine, comunque, è la radiosa Viviane Romance che veste le gonne dell'intrigante Jeanne De LaMotte.


Nel 1949 fa la sua apparsa Cagliostro, film diretto da Gregory Ratoff, in questo film compare anche Maria Antonietta, interpretata da Nancy Guild.
Il film non si sofferma troppo sulla figura della sovrana, per dedicarsi invece a quella del famoso mago.


Del '52 è un nuovo Scaramouche, che vede dietro la macchina da presa George Sidney e nei panni della regina Nina Foch.


Un anno dopo, nel 1953 Sacha Guitry regista e anche attore nei panni dell'anziano Luigi XV, incontra durante il casting la bella Lana Marconi, che poi diventerà sua moglie [galeotto fu il film...].
Si Versailles m'était conté (1953) con Lana Marconi
Il film ha un impronunciabile titolo francese Si Versailles m'était conté per chi, come me, sa dire solo oui.In questo film troviamo uno stravagante Gino Cervi molto diverso da come lo ricordiamo nei personaggi di Maigret oppure del corpulento sindaco Peppone nei film di Don Camillo ispirati alle novelle di Guareschi.


Sempre nel '53 Renée Saint-Cyr interpreta Il cavaliere di Maison Rouge nei panni della regina, il film è diretto da Vittorio Cottafavi.

Il cavaliere di Maison Rouge (1953)
con
Renée Saint-Cyr
Nel 1954 un coproduzione italiana e francese ci regala l'ennesima storia di Madame DuBarry diretto da Christian Jacque [quello dei romanzi sui faraoni???].
Isabelle Pia è la giovane Antonietta che si contrappone allo strapotere dell'amante del re (foto qui)


Ancora nel 1955 Lana Marconi torna a fare la regina per Guitry nel film Si Paris nous était conté, dal nome simile al precedente.


Sempre nel '55 abbiamo un nuovo Marie Antoinette, dietro la macchina da presa c'è Jean Delannoy, mentre nelle stratosferiche gonne della Reine abbiamo Michèle Morgan.


Marie Antoinette (1955)
lei è Michèle Morgan
Ancora nel 1958 abbiamo La mort de Marie-Antoinette ad opera di Stellio Lorenzi e con Annie Ducaux come moglie di Luigi XVI.


Famosissimo film con una Maria Antonietta è del 1962 e si intitola Lafayette, una spada per due bandiere, bellissimo film sulla storia del celeberrimo generale; Jeanne Dréville è il regista, mentre Antonietta è recitata da Liselotte Pulver.
Nel film, con una partecipazione di capitale italiano (siamo nel grande periodo di Cinecittà) troviamo anche Vittorio De Sica nei panni di Bancroft (foto qui)


Nel '63 nuova comparsa al cinema de Il cavaliere di Maison Rouge, il regista è Claude Barma e Annie Ducaux, affezionatasi ormai al ruolo della regina di Francia, ritorna a vestire gli abiti della Delfina.


Fate la rivoluzione senza
di noi
(1970) con
Billie Whitelaw
Nel 1970 Bud Yorkin dirige Fate la rivoluzione senza di noi e Billie Whitelaw è la nuova Maria Antonietta di turno.
Si dice che questa regina sia più una ninfomane che una sovrana come si conviene, quindi prendete il film con le pinze, personalmente non posso esprimermi perchè non l'ho mai visto.


È nel 1972 che arriva finalmente Versailles no bara altrimenti conosciuto come Le rose di Versailles, per gli amici, Lady Oscar.
Già, Lady Oscar è proprio storico!
E dire che sembra ieri quando bambini e bambine canticchiavano tuo padre voleva un maschietto, ma ahimè sei nata tuuuuu... vi ricordate?
Io non tanto, non ero ancora nata e ci sarebbero voluti ancora quasi una ventina d'anni. Io sono cresciuta con la sigla Una spada per Lady Oscar e devo confessare che a me piaceva pure.
Lady Oscar nasce nel 1972 dalla matita magica di Ryoko Ikeda. Naturalmente sono stati fatti dei live drama del manga e anche dell'anime, però per pietà di me stessa non approfondirò questo macabro dettaglio.
Lady Oscar, comunque, si guadagna la palma di storico assieme ai film del '38.
Lady Oscar, dal manda disegnato da
Ryoko Ikeda

1789 è un film del 1974 e Françoise Jamet è la regina di Francia durante la rivoluzione, mentre dietro la macchina da presa troviamo Ariane Mnouchkine.


Guy André Lefranc dirige nel 1975 un ennesimo Marie Antoinette, attrice protagonista nel ruolo della regina è Genèvieve Casile.


Nel 1975 abbiamo anche un altro grande arrivo: La stella della Senna, cartone animato giapponese mandato in onda per la prima volta proprio in questo anno e considerato un po' il fratello minore di Lady Oscar.
La stella della Senna, questa è
Maria Antonietta
La storia di questo anime, anche conosciuto col nome di Il tulipano nero è legata a doppio filo a quella del predecessore ambientato durante gli ultimi anni della monarchia francese, nel 1975, infatti, Ryoko Ikeda, autrice e disegnatrice della fanciulla travestita da uomo deteneva ancora i diritti per la realizzazione di un anime dal suo manga, intenzione alla quale si era fermamente opposta. Desiderosi comunque di sfruttare la popolarità del periodo e dei personaggi, gli sceneggiatori aggirarono il problema creando ex novo un anime di analoga ambientazione, certo un po' semplicistico in molti punti e non altrettanto toccante o fedele come Lady Oscar (piango ogni volta che André muore ç_ç), ma che ha tenuto compagnia a diverse generazioni, compresa la mia.
In questo anime, raro caso di anime senza manga, a regnare è la semplicità, non troppo l'introspezione, e la battuta migliore è sicuramente quella della regina Maria Antonietta quando, appreso che la Stella della Senna, nota ladra e rivoluzionaria, era sua sorella afferma sconcertata:
«È così strano pensare di avere una sorella...»

Non per essere cattiva con gli autori del dialoghi, ma ne aveva una dozzina di sorelle e fratelli! Penso che una in più... magari non sarà neanche stata l'unica illegittima.
Altra particolarità passata alla storia per gli appassionati di anime e manga italici è senz'altro che, secondo la sigla, la Rivoluzione Francese sarebbe iniziata il 4 luglio (-.-)'


La nuit de l'etè è diretto da Jean Claude Brialy nel 1979 e Marina Vlady fa risorgere ancora un volta la regina decapitata dalla ghigliottina.


La Nuit de Varennes è un film del 1981 che racconta la tentata rocambolesca fuga della famiglia reale francese nel vano tentativo di trovare salvezza fuori Parigi. Fuga fallita.


La comtesse de Charny (1988) con Isabelle Guiard
Pochi anni dopo, nel 1985 eccoci di nuovo a che fare con la regina, che appare nel film incentrato sulla rivoluzione e intitolato La vera storia della rivoluzione francese diretto da Jean Yanne, singolare è la scelta di Antonietta perchè a vestirne i panni è la non altrettanto vestita prima Bond Girl Ursula Andress.


Ancora, nel 1988 arriva La Comtesse de Charny, con una Isabelle Guiard incerta tra pathos e ridicolo.


Sempre nell'88 abbiamo L'Eté de la Révolution, la parte di Antonietta è rivestita da Brigitte Fossey, piena di fascino e dignità regali (foto qui)


Nel 1989 si celebra il bicentenario della rivoluzione, quindi troviamo una marea di prodotti al riguardo, tra gli altri anche L'Autrichienne incentrato sulla regina francese, qui raffigurata nel volto da Ute Lemper, mentre la pellicola è girata da Pierre Granier-Deferre.


L'Autrichienne (1989)
con Ute Lemper

Ancora dello stesso anno Marie Antoinette - reine d'un seul d'amour interpretato da Emmanuelle Béart e diretto da Caroline Huppert.


Sempre nel 1989 Robert Enrico produce La Rivoluzione Francese con Jane Seymour, famosa per La signora del West, nei panni di Antonietta.


Nel 1995 James Ivory, specializzato in film sull'Inghilterra vittoriana e coloniale presenta Jefferson in Paris, Charlotte de Turckheim fa una Maria Antonietta di secondo piano (foto qui)


Un anno dopo, classe 1996, Irma Achten ci regala Marie Antoinette is not died con l maestose gonne a paniers indossate da Charlotte de Turckheim.


Seguono diversi documentari storici per qualche anno di tranquillità.


Ferdinando e Carolina (1999)
Nel 1999 la regina Lina Wertmuller dirige e produce Ferdinando e Carolina, forse il più divertente film sulle sorelle Asburgo e su figure storiche di poco rilievo per il cinema internazionale: Ferdinando di Borbone, Re di Napoli, affettuosamente chiamato il Re Lazzarone, tanto per non farci mancare nulla, e la di lui moglie, Carolina, quella Carolina sorella proprio di Maria Antonietta (già perchè pure lei non si chiamava solo Carolina, ma... Maria Carolina! Ah... adesso si spiega tutto).
In questo film la presenza della regina francese, ancora adolescente e precedente alla sua partenza per la Francia è ridicolissima, specialmente nella scena in cui il fratello maggiore Giuseppe prende Carolina (svenuta all'aver appreso di dover sposare il "nasone" di Napoli) in braccio e la porta via e Antonietta, in lacrime, terrorizzata all'idea di perdere un'altra sorella per il vaiolo esclama, con insospettabile accento francese:
«Mamma! Se Carolina muore, io il re di Francia non lo sposo più!»

Ottimo sunto della vita della sovrana, non c'è che dire...
Magnifiche, nel film, sono le perle ad uova di struzzo di Maria Teresa.


Nel 2001 arriva L'intrigo della collana diretto da Charles Shyer; Antonietta qui appare diverse volte con il viso di Joely Richardson, già vista nel 1998 in un film non altrettanto grandioso chiamato La carica dei 101 - questa volta la magia è vera, questa Maria Antonietta della Richardson è elegante e piena di fascino, ma forse un po' priva di vita e di nobiltà...
L'intrigo della collana (2001) con Joely Richardson

Marie Antoinette (2006) lei è
Kirsten Dunst
Lentamente siamo arrivati al 2006, quando ancora una volta ci viene proposto un documento sulla regina francese, peccato che la chiave giovanire, un po' ironica, molto trasgressiva e colorata del film di Sofia Coppola, Marie Antoinette catturi subito pubblico e fantasia collettiva, tanto da diventare un cult. Qui l'Austriaca ha le fattezze di Kirsten Dunst, giovanile e graziosa attrice che incarna perfettamente sia l'infantile predisposizione di Maria Antonietta, il suo disinteresse, la sua natura viziata, ma anche la sensibilità e la pressione che portarono alle sue sciagurate decisioni.


...e per un po' speriamo di quietare.
Come vedete i prodotti da vedere non mancano, anzi! Ce ne sono fin troppi quando altri personaggi ben più validi cadono nel dimenticatoio...


Fonti:
Marie Antoinette a travers le cinema (FR)
Forum Ufficiale di Maria Antonietta (IT)


Note:
ciascuna foto raffigura il volto della Maria Antonietta di turno, non sono stata quindi a ripetere tutte le volte chi fosse il soggetto, dato che mi pareva evidente.
Purtroppo, causa spazio e formattazione non sono riuscita ad abbinare bene l'immagine col film, tanto che risultano sfalsate, ma è sufficiente andare a cercarle per la pagina, ho cercato di mantenerle il più vicino possibile al lungometraggio di cui stiamo parlando.


Se volete cimentarvi nella visione, credo che nel complesso non vi basterà una settimana.
Io sono letteralmente esterefatta, non so che dire di fronte a tutto questo proliferare di film su questa Maria Antonietta, dovevano decapitarne di più di regine se questa era la popolarità postuma.





Una stremata Mauser,
incredula dopo tutto quello che ha scritto.

2 commenti:

  1. Ahahah!
    Beh devo dire che ci è voluto un po' solo per leggere tutto il post, vincendo la tentazione di saltarne qualcuno! Non voglio immaginare come sarei dopo una settimana di Maria Antonietta ininterrotta! Uno zombie probabilmente. Comunque devo dire che questo fenomeno è davvero strano...e devo dire che mi riesce difficile spiegarlo. Per quanto io ami il personaggio matto e controverso della Reine...in effetti 41 film sono un po' troppi. Possiamo dire che nessuna generazione è rimasta senza la sua Regina però...!! Personalmente, anche se M.A non ne è la protagonista, ho apprezzato molto il film "Jefferson in Paris" perché è davvero una finestra sul mondo di allora. Un bacio

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  2. Sono anch'io d'accordo.
    Squadra che vince non si cambia... e va bene, ma preferisco il motto dell Litizzetto, comincio ad essere stufa di Antonietta di qua e di là, per questo non è che fossi granchè esaltata quando è uscito il film della Coppola: un altro? Mi sono detta, BASTA!
    In effetti non è che abbia inventato niente di nuovo, ce ne sono stati talmente tanti prima che è difficile trovare un aspetto della Reine che non è stato messo su pellicola e in questo approfondimento ho saltato anche i 25 documentari a suo riguardo, tutte le vicende più o meno pornografiche (non mi sembrava il caso, ho rispetto dei miei personaggi!) e qualche apparizione secondaria. E posso assicurare, anche se non li ho visti, neanche la metà ad essere ottimisti, scriverli tutti è stata una fatica immane

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