1 marzo 2010

Tacchi rossi

Ciao a tutti, come va?
Locandina della mostra sui Cavalieri
Io sono praticamente uno zombie che cammina, questo weekend tra un impegno e l'altro non ho neanche avuto il tempo di riposarmi da una settimana decisamente spossante, ero così oberata che non sono riuscita a finire praticamente nulla e mi ritrovo con dieci ore di sonno arretrato, più quelle che avevo accumulato in precedenza, credete che possa riscattarle come si fa con le ferie non fatte? Magari me le pagano...

Tra i molti impegni del fine settimana, ce n'è però uno che ho particolarmente a cuore, cioè la gita di domenica alla Reggia di Venaria Reale, residenza di caccia dei Savoia.
Oltre al fatto che è stata una bella visita e che mi è piaciuta molto, compresa la mostra sui Cavalieri, ho anche appreso diverse informazioni utili anche per questo blog, dettagli e curiosità particolarmente interessanti sull'Epoca Georgiana.

So di bistrattare un po' quest'epoca rispetto a quella Vittoriana, il fatto è, come si è detto in un rapido scambio di opinioni con alcune lettrici nell'area commenti, che in effetti di quest'era se ne conoscono le grandi scelte politiche e gli sconvolgimenti planetari, ma poco si sa della quotidianità.

I talons rounge di Luigi XIV

Ecco quindi che per farmi perdonare vi parlerò un po' di questi tacchi rossi.
In effetti è un dettaglio che non salta subito all'occhio, a meno che uno non sia davvero una lince!
A me è successo ieri mattina, mentre giravo per la mostra assieme alla nostra guida, guardavo un sacco di dipinti di re e nobiluomini di corte vestiti elegantemente e dall'espressione perfetta, poi, da brava donna attenta ai dettagli e con la mania delle borse e delle scarpe, mi accingo ad analizzare le calzature di Sua Maestà Luigi XIV, non male, devo dire, se non fosse che forse esagerava un po' con il rosso, sul manto d'ermellino, nei vestiti, sulle tende di sfondo, persino sulle scarpe! Dico a me stessa scuotendo il capo...

Carlo III di Spagna con i talons rouge
In effetti era una particolarità su cui fino ad ora non mi ero soffermata: i tacchi delle scarpe di Luigi XIV, alti più o meno come le mie decolletèe da ufficio o, se preferite, come quelle di Berlusconi, erano laccati di un rosso vistoso.
Guardando i dipinti in maestà dei reali, cioè vestiti da re, con la corona e lo scettro più o meno vicini, il manto regale d'ermellino e tendaggi scultorei alle spalle, ci si accorge, dove possibile che tutti da Luigi XIV fino a Giorgio IV d'Inghilterra hanno scarpe di colore chiaro, come seta, broccato o damasco, con il tacco vermiglio e pure i loro nobili.
Un vezzo di corte? Presa dalla scimmia di tanta stranezza mi sono messa a spulciare gli altri quadri tutt'attorno e, in effetti, i potentati dell'epoca avevano tutti quelle scarpe.
Moda? Il Christian Loboutin dell'epoca, prima che lo scoprisse Carlà? Forse...

In effetti, da quello che la guida mi ha spiegato, i tacchi rossi, chiamati anche talons rouge, furono un'invenzione francese che fu molto utilizzata per tutto il Settecento, quindi in piena Epoca Georgiana.

Scarpa con tacco Luigi XIV e tacco rosso
La moda, a quanto si sa, nacque ad opera di Luigi XIV re di Francia, che amava ostentare il suo potere, specialmente quello che aveva sugli altri, sfoggiando simboli della sua ricchezza e superiorità, non per ulimo il suo diritto di vita o di morte sul popolo, sulla vita di altri.
Ed è proprio questo, infatti, il significato dei tacchi rossi, il voler sottolineare chi aveva diritti persino sullo stare al mondo delle persone per via della sua discendenza e del suo rango.
I tacchi rossi erano il simbolo della nobiltà per nascita e della superiorità rispetto agli altri comuni mortali, questa la definizione più o meno ufficiale tratta dall'Enciclopedia di Diderot e D'Alambert.

Naturalmente Luigi non fu l'unico ad indossare queste scarpe così particolari e sfarzose, con il dettaglio dei talons rouge, la moda si diffuse rapidamente da Versailles in tutta Europa, nelle corti tedesche e anche in quelle inglesi, dove tutti e quattro i re britannici di nome Giorgio si fecero ritrarre con ai piedi le famose scarpe dal tacco scarlatto [sembra il titolo di un romanzo ^.^'].
Carlo III di Spagna (adulto)

I tacchi rossi erano indossati sia dagli uomini che dalle donne della corte francese, mentre all'estero erano una prerogativa esclusivamente maschile , questo perchè a governare, e quindi ad esercitare il diritto di vita o morte dei sudditi, erano solamente gli uomini (occorreva una sentenza, ogni nobile poteva essere anche giudice, ma una lady non lo sarebbe mai potuta essere, tanto per dire la parità dei sessi...).
Erano tenuti ad indossarli i nobili di alto rango, di solito dal duca in su, nelle circostanze formali.
Naturalmente non dovevano metterli sempre, non è che se non li portavano allora perdevano i loro diritti di giudizio sui sudditi, no, si trattava di un semplice accessorio che ostentava il loro potere. Generalmente non erano mai messi fuori dalle corti.

Insomma, Luigi lanciò una moda che impiegò ben più di un secolo a tramontare definitvamente e volete sapere qual è stato il motivo per cui i re dall'Ottocento hanno smesso di portare i talons rouge?
Perchè caddero in disgrazia i dipinti raffiguranti le loro altezze reali come ricchi e potenti: dal diciannovesimo secolo, infatti, prese campo l'usanza di farsi ritrarre con le uniformi militari, una moda, anche questa francese, introdotta dopo Napoleone, che aveva scacciato per sempre il mito del re con pretese divine.
Particolare del dipinto di Carlo III
Napoleone infatti, sebbene si fosse fatto ritrarre come imperatore romano e in ritratti in maestà, sapevano tutti che era solo un uomo, anzi, un corso! Che per i francesi non era proprio motivo d'orgoglio...
Il periodo del Terrore aveva scacciato per sempre l'idea del re divino e con la sconfitta di Napoleone a Waterloo, l'importanza e il valore militare spodestarono le precedenti abitudini dell'Ancien Regime, creandone di totalmente nuove.

E quindi che fine hanno fatto questi tacchi rossi?
Particolare di un dipinto di corte
Rimasero dimenticati finchè Christian Loboutin non decise di creare qualcosa di veramente nuovo, solo che, stando gli uomini al mondo da più di diecimila anni, è davvero difficile trovare qualcosa di mai detto e mai fatto, quindi ci si può accontentare di una moda tramontata da tre secoli, tanto nessuno potrà uscire dalla tomba a gridare "Io c'ero e l'ho già portata!".

Trattandosi di una semplice curiosità non mi sono dilungata eccessivamente sulle spiegazioni, visto che ce n'è solo una ed è piuttosto semplice... spero quindi che perdonerete questo misero, cortissimo post.
Personalmente sono stata molto incuriosità da ciò che ho imparato ieri, arrivata a casa ho acceso il computer e ho cercato tutte le informazioni aggiuntive che la rete poteva regalarmi, sfortunatament nulla, digitando talons rouge o "tacchi rossi" su Google compaiono solo una miriade di negozi di Loboutin e qualuno non proprio francese e non proprio rispettabile...
A volte Internet è povero di questo genere di informazioni e avaro a condividerle con i suoi internauti, un vero peccato.

Beh, io comunque sono rimasta molto colpita e se vi capita di andare a Torino, prendetevi una giornata per la Reggia di Venaria Reale, merita davvero!

Ora vado, vi lascio qualche immagine carina
Bacioni a tutti


Mauser







8 commenti:

  1. silvia: Post interessantissimo come al solito, anche se questo periodo del 600/700 non è esattamente felice, per la moda maschile!XD
    Il fatto che anche l'uomo più virile si dovesse vestire con aggeggi simili (e non parlo solo dee scarpe), come se fosse un tristissimo cicisbeo, secondo me avrebbe fatto passare il desiderio a qualsiasi donna... come facesse a essere il periodo più libertino della storia, proprio non riesco a spiegarmelo;)

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  2. Sono contenta che la Reggia di Venaria ti sia piaciuta. Era la prima volta che la visitavi? Io abito a pochissimi chilometri da lì, e da quando l'hanno riaperta - a restauri terminati - vi sono già andata 4-5 volte.
    Hanno fatto davvero un lavorone di recupero e di restauro, per gli edifici ma soprattutto per gli giardini (che purtroppo, per ora, sono ancora piuttosto miseri, a mio parere...). Non per niente si è trattato di uno dei cantieri di restauro più grandi e costosi d'Europa. Mi ricordo benissimo qual era lo stato di tutto il complesso soltanto 15 anni fa: i giardini erano completamente scomparsi, distrutti dall'incuria di due secoli e mezzo di abbandono, e gli interni degli edifici erano in completo decadimento, non c'erano più decorazioni. Il primo impatto - quando vi ho rimesso piede per la prima volta dopo l'inaugurazione - è stato davvero un tuffo in un altro mondo :-)

    p.s. sono andata anch'io a visitare la mostra dedicata ai Cavalieri, prima di Natale... Ammetto che stavolta non avevo particolarmente notato i tacchi rossi dei gentiluomini, però è una caratteristica di cui mi ero accorta in altri frangenti e su altri ritratti :-)

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  3. @ Silvia: sono d'accorda, c'erano dettagli della moda maschile del 700 che non erano precisamente virili ed affascinanti, ma bisogna anche considerare che il concetto di bellezza si è diversificato nel tempo. Probabilmente cozzando con quello moderno che vuole l'uomo forte e virile, ma allo stesso tempo dolce e sensibile (bastardo solo alle volte =P) ci risulta difficile pensarli come "belli"... o almeno per me è così...poi visto che il libertinaggio implica il sesso per divertimento, credo che l'aspetto contasse fino ad un certo punto, se si avevano altri talenti... ^///^

    @ Roberta: credo che tu sia molto fortunata ad abitare vicino ad un posto bello come Venaria, ho visto le immagini di come era prima e penso che fosse davvero un delitto lasciare una simile reggia abbandonata, se non addirittura distruggerla per costruire degli abominevoli condomini, nella mia città lo hanno fatto e mi è dispiaciuto, ma in effetti il posto scarseggia davvero... tuttavia siamo riusciti a far recuperare due ville patrizie dell'Ottocento ed è stata una bella conquista.
    È stata la mia prima visita a Venaria, ma spero di replicarla, magari in vista dei 160 anni dell'Unità, l'anno prossimo... per il momento mi piacerebbe vedere Agliè e, quando lo apriranno al pubblico, Stupinigi. In compenso due estati fa sono andata a visitare la Reggia di Racconigi e il parco mi ha davvero incantata

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  4. Questo particolare dei tacchi rossi è davvero interessante! Madò che scarpe che portavano X'D io avrei rispettato gli uomini molto più di quanto non rispetti quelli di oggi solo per il fatto che portavano anche loro i tacchi ù.ù
    Il mio ragazzo abita vicino a Torino u.u un giorno lo costringerò a portarmi a fare una bella gita a Venaria sìsì *-* mi ispira!!!

    Beatrice*

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  5. Che fortuna! Fattici portare, secondo me merita, l'esterno è molto bello, sebbene lo stile Savoia sia un po' grossolano e un po' campagnolo rispetto alla raffinatissima Versailles o al palazzo di Vienna, ma sai com'è... dopotutto anche i Savoia erano rozzi, i "montanari di Torino" li chiama Calvino e non si può dire che avesse torto...

    I giardini in compenso saranno fantastici appena ultimati (sebbene non capisca molto le sculture moderne che ci hanno piazzato) e la citroniera è splendida!
    Voto 10+ come il pollo Amadori =P

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  6. @Mauser: non definirei "grossolana" la galleria di Diana, completata dallo Juvarra :D Tutto quello che mi fa venire in mente è leggerezza e soavità.
    Più che rozzi i Savoia (e parlo di quelli pre-1860, sia chiaro... su quelli venuti dopo ci stendo un velo pietoso, sigh!) erano principalmente una dinastia di militari, forse non così dediti alle belle arti come altri sovrani, però hanno avuto il grande merito di circondarsi di architetti geniali ed innovativi per il loro tempo: Filippo Juvarra (vai a vedere lo scalone delle Forbici al Palazzo Reale di Torino, la Palazzina di Stupinigi), Guarino Guarini (la facciata di Palazzo Carignano a Torino secondo me è unica al mondo, ed è sua anche la cupola della Sindone, ancora in corso di restauro), Michelangelo Garove, Benedetto Alfieri.
    Non per niente la serie di residenze sabaude che tuttora esistono a Torino e nelle immediate vicinanze è definita "Corona di Delizie", ed è salvaguardata come Patrimonio Mondiale dell'Unesco.
    Poi anche fra i Savoia vi fu qualche raro caso di persona colta, raffinata e amante dell'arte, come ad esempio il Principe Eugenio di Savoia.

    Cambiando discorso, la visita al castello di Agliè te la consiglio davvero. Vacci però quando la stagione sarà migliore, così ti godrai meglio i giardini - che fra parentesi, a me piacciono molto di più di quelli di Venaria. C'è la parte all'italiana (che probabilmente hai visto nella prima serie di "Elisa di Rivombrosa"), immediatamente intorno al palazzo, e poi una parte all'inglese, più "incolta" e selvaggia - nella quale hanno girato scene degli episodi (lo so perché ero andata a visitarlo una domenica in cui la sera cominciavano le repliche di "Elisa", e a memoria freschissima avevo riconosciuto un sacco di scorci boschivi :-D

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  7. @Roberta: scusami, mi sono espressa male, non intendevo assolutamente la Galleria Grande che è un tripudio di raffinatezza, ma l'esterno che non è intonacato. Grossolano come stile, ovvero con mattoni a vista, non per questo meno bello! Ci sono palazzi pieni di stucchi anche fuori che risultano addirittura eccessivi e questi opprimono l'occhio di chi guarda, aiuto!
    Rileggendo mi sono accorta che effettivamente le parole potevano essere interpretate erroneamente, scusami...
    Cmq progetto una gita ad Agliè e seguirò il tuo consiglio, naturalmente i miei amici mi hanno tutti snobbata chiedendomi cosa ci andassi a fare (una domanda quantomeno retorica, direi... -.-'), ma persevererò nella mia cocciutaggine.
    Oltre ad Agliè ho visto che a Racconigi, a fine mese, è possibile visitare le serre e un'esposizione floreale, ammetto che anche questa gita mi ispira molto...

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  8. Che bello! Sei davvero fortunata. Mauser ma stai vicino?? Io sono del Mugello..e insieme alla mia amica Alessia volevamo organizzare per fare il giro delle residenze sabaude principali...ma da qui è complicato perché dovremmo rimanere qualche giorno a dormire. Se riusciremo ad andare ti faremo sapere. Comunque post davvero interessante: ora tutte le volte che parliamo delle nostre amate Louboutin ci ricordiamo questo post! Thank you! <3

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