1 dicembre 2010

Florence Nightingale, la signora con la lanterna

Torniamo oggi parlare di una di quelle figure cadute nel dimenticatoio, personaggi famosi, ma non troppo, meritevoli ma non mondani che sono andati incontro al triste sfacelo del tempo.
Come le statue esposte alle intemperie, anche costoro hanno un'immagine via via deteriorata finchè i loro lineamenti non sono diventati anonimi e insignificanti, soppiantati da altri più giovanili e affascinanti.
Oggi parleremo di Florence Nightingale.

Nome particolare, Florence venne battezzata così in onore della città italiana di Firenze, dove ella nacque il 12 maggio 1820, più precisamente a Villa Colombaia.
Per lo stesso particolare motivo la sorella maggiore, che venne alla luce a Napoli fu chiamata Pathenope.

Florence, le cui mirabili gesta dovrebbero essere ricordati da tutti per i vantaggi che ancora oggi ne derivano, può essere considerata una pioniera dell'assistenza infermieristica, una cosa di cui, tristemente, quasi tutti usufruiamo e ringraziamo che ci sia, perchè senza sarebbe sicuramente peggio.

A dispetto di quel che si può credere, Florence Nightingale non nacque nei sobborghi londinesi, quotidianamente a contatto con la povertà e i disagi delle malattie che potrebbero averla spinta ad intraprendere la carriera infermieristica per prestare il suo soccorso. No.
Florence nacque in una benestante e ricca famiglia alto-borghese con dedizione alle cure mediche, suo padre William Edward Shore, che poi cambiò cognome in Nightingale, infatti, fu uno dei padri dell'epidemiologia.
Non solo progressista, la famiglia di Nightingale fu anche estremamente ricca, permettendosi molte vacanze all'estero, soggiorni in Italia, una tenuta nel Derbyshire e una residenza nel Buckinghamshire.

Durante l'adolescenza, in molti pensarono che la giovane Florence, la cui Fede era salda e profondissima, si sarebbe consacrata a qualche ordine religioso, scelta che, peraltro, sarebbe stata osteggiata dai genitori, ma a sconvolgerli arrivò la decisione della giovane di volersi dedicare non alla preghiera, ma all'aiuto costante e materiale dei bisognosi, in particolare degli ammalati.

Se fino ad allora la nostra ragazza era ritenuta di indole docile e remissiva, le cose cambiarono quando la sua scelta si contrappose con il secco rifiuto della famiglia, che le proibì di intraprendere la vocazione ai bisognosi che ella sentiva crescere in sé ogni giorno di più. In questa circostanza la testardaggine e la profondità dell'idea di Florence la resero una vera testarda e cocciuta ribelle.
Venne anche alla luce il tormentato rapporto con la madre, donna attaccata alle tradizioni e al benessere materiale, che volle impedire ad ogni costo che la figlia intraprendesse una strada così scandalosa, che avrbbe inevitabilmente minato la reputazione di tutti.
Scandalizzando sempre più la società, Florence si oppose in maniera ferrea all'unico ruolo che era consentito alle donne dell'epoca: quello di moglie e madre, così, opponendosi ancora una volta alla genitrice, rifiutò l'insistente corte di Richard Monckton Milnes, sinceramente innamorato di lei e che, dopo la fine delloro rapporto, rimase comunque buon amico e grande sostenitore della sua causa.

Come mai l'opposizione materna nei confronti della nobilissima decisione di Florence fu tanto irremovibile?
Occorre fare un piccolo excursus nella posizione che l'infermiera ricopriva nella società dell'epoca.
Innanzi tutto il ruolo infermieristico era consentito nei ranghi dell'esercito e raramente al di fuori, dove era solitamente svolto da missionarie e religiose, ad esempio negli istituti di malattia o negli ospedali e ospizi.
Inoltre, nonostante l'esercito stesso fosse il primo a beneficiare dell'operato di queste pie donne, non le considerava minimamente, trattandola al pari delle vivandiere e, cosa non evidenziata dai rapporti, delle prostitute da campo [non erano citate per il semplice fatto che non ci sarebbero dovute essere, ma in realtà tutti gli eserciti pullulavano di queste donne che, a modo loro, rendevano servizio alla patria].

Nonostante non avesse una formazione di tipo medico, che acquisì solo successivamente in Germania, non occorreva certo una laurea per capire che l'organizzazione del sistema sanitario era pessima, il che interferiva parecchio con le attività delle infermiere, che si dovevano quotidianamente scontrare non solo con lo strapotere maschile, cosa per altro, con cui tutte le donne avevano a che fare, ma anche con un'organizzazione burocratizzata, oltre che obsoleta, che impediva loro di prestare agli ammalati le più semplici cure.

Già nel 1844, cioè all'età di 24 anni, Florence Nightingale era una delle maggiori propagandiste per il miglioramento delle condizioni del sistema sanitario statale che offriva ospizi di ricovero per i poveri che non potevano permettersi le esose parcelle dei medici ufficiali.
Questa sua dedizione e questa determinazione nel lavoro le diedero l'appoggio di Charles Villiers, primo presidente del Poor Law Board, facente parte del movimento per i diritti della classe lavoratrice.

Nel 1847 conobbe Sidney Herbert, politico e Ministro della Difesa durante la Guerra di Crimea con cui rimase amica fino alla prematura morte di lui, nel 1861.


L'esperienza tedesca
L'esperienza che la segnò maggiormente in campo medico e che formò la sua strategia infermieristica avvenne nel 1850, quando soggiornò per un periodo presso Dusseldorf, in Germania, presso un ospedale gestito da diaconesse luterane; benchè la gestione fosse religiosa, Florence non potè negare l'elevatissima qualità della medicina applicata, delle cure impartite ai malati e dello stile e dell'organizzazione dell'intera struttura, tanto diversa da quella inglese e decisamente più efficiente.
Ispirandosi ufficialmente a tutto ciò, scrisse un rapporto, poi pubblicato anonimamente, intitolato The Institution of Kaiserswerth on the Rhine, for the Practical Training of Deaconesses, etc.

Colpito dalla reale vocazione della figlia proprio leggendo dei suoi scritti e delle sue esperienze, suo padre le concesse una rendita annuale che le permise di continuare a lavorare e seguire la propria ideologia senza doversi preoccupare di questioni economiche.


L'esperienza in Crimea
All'epoca sovrintendente dell'Institute for the Care of Sick Gentlewomen, la Nightingale venne a conoscenza delle terribili condizioni in cui versavano i feriti della guerra che si combatteva in Oriente, così scriveva William Howard Russel del Times, inviato in Crimea:
I più comuni accessori di un ospedale qui mancano. Qui non si bada alla decenza e alla pulizia; il fetore è opprimente; l'aria fetida ostacola l'atmosfera purificatrice che non riesce a filtrare attraverso i crepacci dei muri e dei tetti e, da tutto quello che io qui vedo, posso affermare che tutta questa povera gente muore senza che nessuno faccia niente per salvarla. Sono i malati che assistono i malati e i morenti che assistono i morenti.

E lei decise di partire al seguito dell'esercito.
Ottenuto il permesso ufficiale dal Ministro della Difesa, che come si è già detto fu suo caro amico, Florence e altre 38 volontarie (tra cui la zia materna) partirono alla volta di Scutari, a 500km via mare da Balaklava, quartier generale inglese della spedizione di Crimea.
Era la prima volta che delle donne venivano ufficialmente [ufficiosamente sempre] proposte per l'assistenza in ospedali militari.

La situazione che le donne trovarono fu disastrosa, organizzazione pessima, locali sporchi, poche medicine, scarsa competenza.
Solo dopo molto lavoro e strenua resistenza da parte dei medici uomini che fino ad allora si erano occupati della cosa, il team coordinato da Florence riuscì nell'intento di trasformare l'ospedale da campo in qualcosa di simile ad un vero ambulatorio.
L'ospedale da campo di Scutari

Florence organizzò al meglio tutto ciò che competeva il suo lavoro. Riorganizzò l'ospedale che passò ben presto ad un 50% di vite salvate in più. Al suo massacrante lavoro aggiungeva quello di scrivere lettere per conto dei soldati ai loro familiari (ricordiamoci che la maggior parte delle persone, anche dei militari, era analfabeta).

Il gruppo guidato dalla Nightingale, abituato a ben altri ritmi e a situazioni ben più agiate, si scontrò fin da subito con le condizioni di una campagna miliate, ma resistesse anche dopo la tragica battaglia di Alma, verificatasi una decina di giorni dopo il loro arrivo, che le mise duramente alla prova a causa della difficoltà di reperimento delle medicine e della gravità delle ferite riportate, oltre che dall'effettivo numero di moribondi, sempre sminuito nelle cronache ufficiali che comparivano sui giornali.
Ma non si lasciò abbattere.

Conquistò, così, il rispetto dei soldati ricoverati e fama in patria.

Fu proprio durante la sua permanenza turca che la Nightingale ottenne il famoso soprannome de "la signora con la lampada", derivatole da un articolo del Times che lodava la sua attività e il suo coraggio, specialmente la sua abnegazione per il difficile lavoro che era portata a compiere.
A seguire il testo dell'articolo:
When all the medical officers have retired for the night (...) she may be observed alone, with a little lamp in her hand, making her solitary rounds.


Le parole del Times vennero riprese anche da Londfellow nei suoi versi intitolati Santa Filomena del 1857:
Lo! in that hour of misery
A lady with a lamp I see
Pass through the glimmering gloom,
And flit from room to room

NOTA: nello stesso luogo risiedeva anche una seconda famosa donna medico, sebbene all'epoca non la si conoscesse come tale: James Barry che durante la spedizione in Crimesa era assunta presso l'esercito britannico come Ispettore degli ospedali da campo.
Eppure si narra che tra queste due signore non corresse buon sangue e che, anzi, James Barry desse continuamente prova della propria irritabilità ogni volta che si trovanan innanzi alla Nightingale.


Rientrata in patria nel 1857 per aver contratto febbri contagiose, Florence rimase confinata in quarantena al Burlington Hotel presso Piccadilly.
Successivamente ebbe un colloquio con la Regina Vittoria, che plaudì al suo lavoro e alle grandi conquiste fatte grazie a lei in campo medico.

Con l'esperienza costruita, venne ingaggiata nella stesura del Royal Commission on the Health of the Army, presieduta da Sidney Herbert.
L'ingiustizia vuole che, essendo donna, Florence non potè farne ufficialmente parte e, in fatti, il suo nome non compare nella lista degli esecutori, sebbene redasse di proprio pugno il Rapporto Finale di tale Commissione, costituito da più di 1000 pagine di conclusioni.

Di sicuro la più grande vittoria dei suoi oppositori, che videro così attribuito ad altri il suo impareggiabile lavoro.

Nel rapporto da lei scritto, emergie la sua grande propensione non solo alla medicina e alla scienza infermieristica, ma anche per la matematica e la statistica, eredità del padre, Florence Nightingale fu un personaggio fondamentale anche perchè fu la prima ad applicare il metodo scientifico attraverso l'utilizzo della statistica.
Proprio lei, una donna, quando c'erano fior fiore di medici nullafacenti in giro che avrebbero potuto pensarci prima, ma si sa, è come la storia dell'uovo di Colombo.


La questione femminista
Oltre che grande donna di valore, Florence fu anche una delle pioniere del femminismo moderno, sebbene in maniera involontaria, scrisse infatti nel 1850 il trattato: Suggestions for Thought to Searchers after Religious Truth che divenne uno dei volumi a cui inneggiavano le suffragette.

Sebbene la sua battaglia parli per lei e così anche le sue gesta, Florence non intraprese mai ufficialmente la carriera femminista né si aggregò ad una qualche società del genere, rimanendo al di fuori dei movimenti che già nella metà dell'Ottocento agitavano la scena inglese e americana.
Il suo stesso libro, tanto ammirato, voleva solo essere un diario di riflessioni cristiane sul ruolo della donna nel rispetto della religione, non un trattato di emancipazione del sesso debole. Florence, proprio per questo, si rifiutò di farlo pubblicare e così rimase dimenticato fino al 1927, quando fu edito, ormai postumo.


Le grandi conquiste
Il suo lavoro, a differenza di quel che si può credere visto il fatto che è quasi una sconosciuta per le generazioni moderne, non fu privo di grandi conquiste.
Nel 1855, grazie ad una manifestazione di riconoscenza per il lavoro svolto per la patria, ebbe il permesso di fondare il Nightingale Fund, un'organizzazione per la formazione delle infermiere, che prima di allora potevano vantare una professionalità acquisita solo sul campo, senza un minimo di teoria medica, conoscenza che si acquisiva ricucendo ferite e suturandole altre, cioè grazie alla trasmissione della conoscenza da parte di infermiere più anziane.

L'associazione non fallì, specialmente grazie alle moltissime donazioni patrocinate da Sidney Herbert e il suo immenso lavoro venne riconosciuto anche da alcuni alti esponenti dell'esercito che, senza gli occhi bendati dalla misoginia, si prodigarono per aumentare l'eccellenza della scuola, ad esempio ne fece nominalmente da segretario il Duca di Cambridge, che aveva combattuto in Crimea e ricopriva la carica di comandande in capo dell'esercito britannico [mica il primo che passa...].

I suoi "ferri del mestiere"

Nel 1860 le donazioni ricevute per il Nightingale Fund le permisero di aprire la Nightingale Training School presso il St. Thomas' Hospital di Londra.
La Training School era aperta ad un massimo di 15 allieve, aveva durata di un anno ed era caratterizzata da un forte zelo religioso, disciplina di tipo militare, modelli culturali delle famiglie ricche dell'epoca, a sinonimo del fatto che Florence non tradì mai del tutto le sue origini alto-borghesi.

Oggi la struttura è conosciuta con il nome di Florence Nightingale School of Nursing and Midwifery e fa parte di King's College London.

Nel 1860 la Nightingale pubblicò Notes on Nursing, uno smilzo libretto di 136 pagine che fu la pietra angolare del curriculum delle scuole per infermieri: è ancor oggi considerato una introduzione classica alla professione di infermiere.


Per il resto della sua vita la Nightingale promosse l'istituzione e lo sviluppo della professione di infermiere nella sua forma moderna.

La professione infermieristica, fino ad allora piuttosto mal considerata come abbiamo avuto modo di dire, guadagnò di status: già nel 1882 le sue infermiere avevano una presenza crescente e influente nella professione, occupando posizioni nei principali ospedali di Londra, della Gran Bretagna e dell'Australia.


L'opera della Nightingale ispirò il corpo volontario della United States Sanitary Commission nella guerra civile americana ed ella stessa formò Linda Richards, la prima infermiera qualificata degli Stati Uniti, pioniera della professione nel suo paese e in Giappone.


Grazie al suo grandissimo lavoro, divenne membro della Royal Statistic Society.


Sotto la sua guida venne introdotta la raccolta di dati per ottenere delle statistiche sui tassi di natalità, mortalità e sulle cause dei decessi. Fece uso massiccio e pionieristico dell'analisi statistica nella compilazione, analisi e presentazione grafica dei dati sulle cure mediche e sulla igiene pubblica. Inventò l'istogramma circolare altrimenti detto grafico a torta, per una rappresentazione visiva efficace dei dati in analisi.

Il diagramma a torta sviluppato dalla Nightingal

È noto il suo studio statistico sulle condizioni sanitarie nell'India rurale, che portò allo sviluppo del servizio sanitario dell'India.
Si occupò anche di assistenza sociale e contribuì alla nascita dei servizi sociali inglesi.


Riconoscimenti

Nella Basilica di Santa Croce a Firenze c'è un monumento con la sua statua.


A Istanbul è stata trasformata in museo la torre nord della caserma Selimiye e una placca bronzea la ricorda alla base del Memoriale di Crimea nel cimitero Haydarpaşa.


A Londra si trovano una sua statua a Waterloo Place, Westminster, e il Florence Nightingale Museum presso il St Thomas's Hospital; un altro museo si trova nella casa di famiglia della sorella, Claydon House, Buckinghamshire, ora del National Trust.


La sua voce fu registrata nel 1890 ed è conservata nell'archivio sonoro della British Library.

Il suo compleanno è oggi celebrato come International CFS Awareness Day e International Nurses Day e la chiesa anglicana ne venera la memoria.


Il 13 agosto 1910 Florence morì nella sua casa di Londra, all'età di 90 anni. Si addormentò verso mezzogiorno, per non più svegliarsi.
Venne proposto di seppellirla nella Abbazia di Westminster; verrà invece sepolta, secondo le sue volontà, al St Margaret's, East Wellow, nella tomba di famiglia e vicino alla casa di Embley Park. La bara verrà portata da sei sergenti dell'Esercito inglese.



Link interessanti

Wikipedia IT - Florence Nightingale
Wikipedia EN - Florence Nightingale
Londraweb.com - Florence Nightingale
Approfondimento su Florence Nightingale
[PDF]
Croce Rossa Italiana, comitato della Val Nestore - Florence Nightingale
Edhird's Blog - Florence Nightingale, mother of Nursing
The Telegraph - The Florence Nightingale Museum
University of Iowa Medical Museum - Florence Nightingale and the Beginning of Modern Nursing


In italiano:

Nightingale, Florence - Lettere alle infermiere
Nightingal, Florence - Cassandra. La donna della borghesia vittoriana

In inglese:

Nightingale, Florence - Florence Nightingale on women, medicine, midwifery and prostitution
Nightingale, Florence - Notes on Nursing: What It Is, and What It Is Not
Gordon, Richard - The private life of Florence Nightingale
McDonald, Lynn -
Florence Nightingale: Extending Nursing
McDonald, Lynn - Florence Nightingale's Suggestions for thought
McDonald, Lynn - Florence Nightingale and Hospital Reform
McDonald, Lynn - Florence Nightingale on social change in India
Strachey, Lytton - Eminenti Victoriani
Woodham-Smith, Cecil - Florence Nightingale

Bostridge, Mark - Florence Nightingale. The Woman and Her Legend
Davey, Cyril J. - Lady with a Lamp
Wellman, Sam - Florence Nightingale

Gill, Gillian - Nightingales: The Extraordinary Upbringing and Curious Life of Miss Florence Nightingale
Collins, David R. - Florence Nightingale, God's Servant at the Battlefield
Zemlicka, Shannon - Florence Nightingale
Barham, Kay - Florence Nightingale
Brown, Pam - Florence Nightingale
Korrell, Gena K. - Heart and Soul, the story Florence Nightingale
Abbott, Elizabeth - A history of Celibacy


A seguire un breve cartone animato che documenta l'operato della Nightingale, una vera rarità!



Io mi auguro che l'approfondimento sia stato interessante, per quanto mi riguarda posso dire che donne come questa meritano davvero di essere ricordate e non di essere dimenticate come sta accadendo oggigiorno.

Leggere e scrivere di lei è stato un onore, considerata l'eredità che ci ha lasciato. Sicuramente, a modo di ciascuno, un esempio da seguire.




Mauser





2 commenti:

  1. Carissima,
    dopo la richiesta di un approfondimento su Giorgio III torno con una serie di curiosità di natura parecchio diversa. Dato che i Georgiani e i Vittoriani tacevano completamente sulle questioni "sconvenienti", come è possibile risalire alle abitudini igieniche che avevano? Ho letto, per esempio, il tuo bellissimo post sulla cura dei capelli e so che prima di ogni ballo si facevano un bagno e accurate pulizie, ma come funzionava nel quotidiano? E poi. In Jane Eyre si parla dei lavabi per la pulizia del mattino, ma come si espletavano le funzioni fisiologiche? So che la mia può sembrare una richiesta morbosa; in realtà sono solo curiosa di sapere ciò di cui non si fa mai menzione (o dovrei dire MINZIONE! ahahah) E come si comportavano le donne quando avevano il ciclo? Ne Le Relazioni Pericolose ho letto l'unico accenno all'argomento mai trovato finora, ma non viene spiegato se la piccola Cécile faccia uso di panni a mo' di tamponi. Infine, la depilazione. Non credo che all'epoca esistesse la ceretta e probabilmente le donne non si curavano di qualche pelo in più, ma nei dipinti sembrano sempre perfettamente glabre! Sai dirci qualcosa a riguardo?

    Sara

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  2. Grazie a nome di tutti gli infermieri, per questo approfondimento. Io avevo già conosciuto la storia di Florence Nigthingale durante il mio tirocinio in ospedale, ma non così bene come l'hai scritta tu.
    Quello che ho potuto costatare è che negli ultimi tempi, tale professione viene intrapresa sempre più spesso per avere uno stipendio quasi sicuro (dico "quasi", perchè ora la crisi del lavoro ha coinvolto anche la classe infermieristica), piuttosto che per vocazione o reale interesse verso le persone malate o la malattia di per sé.
    All'epoca la professione dell'Infermiere non era riconosciuta come lo è oggi, certo, ma probabilmente era praticata con più passione e interesse verso il prossimo...il paziente.
    Non se ne abbiano a male gli infermieri professionali, lungi da me offendere la categoria, considerato che ero anche io un' infermiera, tempo fa. Ma questa è la mia opinione al riguardo, poiché ho vissuto per anni la mia esperienza trovandomi da amedue le barricate: infermiera e paziente. Fortunatamente ci sono ancora molti infermieri che sono degni di essere chiamati tali.
    Quindi...tanto di cappello a chi intraprende questa strada con la giusta integrità morale e professionale.
    M. Teresa

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