11 dicembre 2009

James Barry, la donna che si finse uomo

Ispirandomi al post di questo pomeriggio sulle riforme scolastiche ho voluto approfondire la storia di quel personaggio di cui si fa appena riferimento sul finale: la donna che per tutta la vita si finse uomo per riuscire a realizzare il sogno di diventare medico.
Ecco quindi un nuovo intervento per la nostra rubrica dei VIP, anche se, ammettiamolo, Barry non è molto conosciuto...

Ma molto prima della Garrett, che divenne ufficialmente membro iscritto all'albo dei medici, questo personaggio, il cui nome tramandatoci è James Barry visse in un tempo in cui l'uguaglianza dei diritti era sogno assai romanzato rispetto alla vita quotidiana e in più possedeva anche la splendida, quanto sfortunata per una ragazza dell'epoca, vocazione a diventare medico.

Come fu, dunque, la storia di costui, o costei?

James Barry, di origine scozzese, aveva un'intelligenza assai viva e un'indomita passione per la medicina. Lo dimostra il fatto che riuscì a laurearsi a soli 17 anni, nel 1812, a Edimburgo, con un lavoro sull'ernia inguinale, che oltretutto lasciava presagire una pronunciata predilezione per la chirurgia.
Nella tesi venivano ringraziati, per il sostegno dato ai suoi studi, Francisco de Miranda, un illuminato rivoluzionario venezuelano, e Lord Buchan, un noto aristocratico inglese.

Pochi mesi dopo la laurea, nel gennaio del 1813, Barry superò l'esame presso il Royal College of Surgeons di Londra per entrare, in qualità di chirurgo, nella sanità militare.
Era l'inizio di una lunga carriera che, percorsa rapidamente, sarebbe durata oltre 50 anni.

Dapprima solo come aiuto, ma ben presto nominato chirurgo titolare, Barry prestò servizio presso vari Reggimenti, finché, a partire dagli anni Venti, ricevette diverse destinazioni al di fuori dei confini nazionali.

Il primo di tali incarichi fu a Città del Capo, dove le brillanti doti professionali e umane del giovane medico ebbero modo di esplicarsi ed essere apprezzate.
Durante la permanenza in quella località, Barry effettuò interessanti esperimenti sull'asserita efficacia terapeutica di alcune piante locali nei confronti della sifilide e sulla possibilità di evitare la corrosione delle condutture dell'acqua potabile. Si adoperò per migliorare le condizioni dei soldati di stanza nelle guarnigioni inglesi in Sud Africa, per dare un'assistenza decorosa ai lebbrosi locali e per impedire che venissero poste in vendita - come spesso avveniva - preparazioni mediche di scadente qualità.

Di grande abilità chirurgica, nel 1826 realizzò quello che è ritenuto il primo parto cesareo compiuto in Sud Africa (e uno dei primi al mondo), al quale sopravvissero sia la madre sia il neonato.
Successivamente prestò servizio a Malta, dove si distinse prodigandosi durante un'epidemia di colera e fu per questo che, ormai scalati i gradi più alti della carriera militare, ricevette la nomina più prestigiosa, quella a Ispettore Generale degli ospedali militari inglesi. Fu inviato poi in Crimea, in Inghilterra, in Canada.

Di modi solitamente cortesi e gentili, Barry diventava rude e intransigente solo quando si trattava di difendere l'onore militare e il buon nome del Regno Unito. Famoso rimase, a questo proposito, uno scontro avuto con Florence Nightingale, poco dopo che questa aveva pubblicato le sue Note sulla situazione sanitaria dei militari inglesi in Crimea, nelle quali si esprimevano dure critiche alla gestione dei comandanti e degli ufficiali medici. Incontrata per strada la Nightingale, dominandola dall'alto senza scendere dal suo cavallo e di fronte a un gruppuscolo di soldati, Barry la apostrofò in malo modo rovesciandole addosso una serie di accuse piuttosto pesanti. "Devo dire" ricorderà anni dopo la Nightingale "che [Barry] era la creatura più dura che abbia mai incontrato".

Come si venne a sapere poco dopo la sua morte, avvenuta nel 1865, per tutta la vita James Barry aveva tenacemente nascosto un drammatico segreto, dei più ardui che si possano immaginare: malgrado tutte le evidenze contrarie, quel medico non era affatto chi diceva di essere.
A gettare i primi sospetti sulla questione furono le donne che si erano occupate di ricomporre la salma per la sepoltura. A detta di una di loro, Sphie Bishop, il corpo di James Barry aveva inconfondibili forme femminili e, dunque, l'individuo che per tutta la vita era stato creduto e si era comportato da uomo era in realtà una donna.
[Insomma, una nuova storia alla Lady Oscar].

L'affermazione era troppo sconvolgente per essere accettata con tranquillità.
I primi a risentirsene e a respingerla con fermezza furono gli alti gradi dell'esercito e i colleghi militari di Barry, che avrebbero perso completamente credibilità se avessero ammesso di essere stati inermi vittime di una tale mistificazione.
Ma a non voler credere alla "nuova" identità del chirurgo furono anche vari esponenti del mondo medico inglese, che non potevano arrendersi né all'enormità del mancato riconoscimento di Barry né all'eventualità che una donna potesse eguagliarli o addirittura superarli in abilità professionale.
A questo punto ricordiamoci del periodo di cui stiamo parlando: Barry muore nel '65, l'anno in cui la Garrett ottiene finalmente il riconoscimento dei suoi studi medici.
Era il tempo in cui fare il medico era una professione da uomini, si era a contatto con le persone, anche fisico, si viaggiava, si pensava e si aveva una vita piena e quasi del tutto sacrificata alla carriera: tutte cose che una donna non doveva fare, a detta della morale vittoriana, figuriamoci farle tutto assieme!

Le verifiche tentate dagli ambienti militari e, in proprio, da alcune riviste mediche condussero alla conclusione inevitabile che Barry era stato/a effettivamente una donna.
Alcuni vecchi commilitoni, pressati dalle richieste, confessarono allora di aver saputo da tempo qual era il vero sesso della persona, scoperto durante una visita fattale mentre era malata di febbre gialla, ma di aver sempre taciuto per onorare una promessa di silenzio formulata all'epoca.
Altri dissero di aver sempre nutrito forti dubbi a causa dei comportamenti non proprio maschili di Barry e del fatto di non aver mai visto, sul suo volto, tracce di barba o baffi. Altri ancora infine, a "conferma" della femminilità di Barry, insinuarono sospetti sulla rapidità con cui aveva fatto carriera nell'esercito.

Nessuno o quasi seppe spiegare comunque i motivi di tanto inganno.
Probabilmente - ma è solo una supposizione - la giovane Barry si trovò sospinta agli studi da Lord Buchan, un acceso sostenitore assieme a Francisco de Miranda dell'educazione alle donne, e scoprì così la sua tenace passione per la medicina.
Rendendosi conto tuttavia che la società non era ancora disposta ad accettare una donna medico, e non volendo arrendersi alle circostanze, la Barry potrebbe aver deciso di nascondere la sua vera identità per potersi dedicare liberamente alla professione.

Se le cose andarono così, questa sarebbe una spiegazione ragionevole all'apparente irragionevolezza di un inganno durato per un'intera vita.
Non sapremo mai, comunque, quanto tutto ciò possa essere costato alla Barry, in termini di impegno fisico e psichico, e se e quanto la sua scelta l'abbia costretta a reprimere i suoi istinti naturali.

Rimane in primo piano, in questa storia, il sospetto di un ardente desiderio d'esser medico, che ha sopraffatto ogni altro aspetto dell'esistenza di una persona non lasciando spazio per nient'altro, nemmeno per il nucleo essenziale dell'identità.

Va aggiungo infine che la prima donna a tentare di iscriversi formalmente in un'università inglese fu nel 1856 una certa Jessie Meriton White, cui venne comunque rifiutato l'ingresso al Royal College of Surgeons di Londra, mentre la prima a laurearsi davvero fu Elizabeth Garret soltanto nel 1865.

Sembra la storia di un film, ma è tutta vera.
Può una donna
ingannare per una vita intera tutti e fingersi uomo, senza che nessuno se ne accorga ?

La cosa è già difficile oggi, nonostante le operazioni di chirurgia e le terapie ormonali che trasformano donne in uomini (eppure ci si accorge facilmente che qualcosa non va, anche a prima vista), figuriamoci quanto dovesse essere difficile nell'Ottocento. Eppure sembra proprio che qualcuno - anzi, qualcuna - ci sia, brillantemente, riuscito.

Lettere inedite, citate dal New Scientist, provano che James Barry era in realta' la figlia di un droghiere irlandese e si chiamava Margaret Ann Bulkley.

Nessuno e' riuscito a provare niente fino a quando un medico in pensione, il sudafricano Michael du Preez, ha trovato lettere che mostrano che la calligrafia di 'James' e Margaret erano identiche; in piu' e' emersa una lettere ricevuta dall'avvocato della famiglia Bulkley, che si appuntò sulla busta, come faceva sempre, chi era il vero mittente: la missiva era firmata James, ma il legale scrisse 'Miss Bulkley'.

Insomma, questa è proprio una di quelle storie che fa rizzare i capelli in testa a tutti i Victorians!
Una donna medico!
Una ragazza di tredici anni che si diploma in medicina dopo il più duro degli esami che siano stati fatti ad un candidato (per via della sua giovane età), brillntemente passato.
Una femmina che a diciassette si laurea, parte per l'estero, diventa Ispettore degli ospedali britannici e per tutta la vita colleziona riconoscimenti militari e scientifici... una donna che si è spacciata per decenni per un uomo.

Avrei proprio voglia di vedere la faccia di un vittoriano ad apprendere una notizia del genere e non una cosa futuribile avvenuta chissà quanti secoli dopo, ma nel loro tempo!
Mentre questi saltavano e ballavano a suon di musica e prendevano il loro tè pomeridiano discutendo di quanto fosse grandioso Barry come medico, questo era una donna: sotto il loro naso.

Ringrazio vari siti che mi hanno permesso la stesura di questo post, in particolare:

Note aggiuntive:

Dalla vostra inviata in epoca vittoriana per oggi è davvero tutto, vi lascio veramente in pace ^_^

Bye bye



Mauser

9 commenti:

  1. *shock*
    Io amo questa donna... la amo profondamente o__o''
    sigh, la fotografia non c'era ancora vero? Mi sarebbe piaciuto poterla vedere in viso ç__ç

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  2. la fotografia c'era, bea, solo che era estremamente costosa e si era anche un po' reticenti a farsela fare. ufficialmente la fotografia nasce il 7 gennaio 1839,anche se i tentativi erano in atto da almeno una decina d'anni...in realtà si trattava di dagherotipo e non fotografia come la conosciamo noi, un sistema che ci metteva ORE di posa per riuscire adeguatamente.http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=281 qui c'è un suo ritratto dipinto. in effetti aveva dei lineamenti molto delicati...
    *anto*

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  3. È vero era una cosa estenuante!
    Quando ero alle medie per un open day avevamo riproposto qualcosa del genere e la parte dello stare in posa era tremenda, specie con le gonne lunghe che prudevano, i capelli che tiravano e tutte le problematiche che si potevano sperimentare all'epoca! Oltretutto la preparazione era estremamente complessa e difficile e il più delle volte non si riconosceva neppure la sagoma.
    Meglio un fedele ritratto, se si poteva permetterselo, ma solo gli aristocratici se ne facevano fare, i borghesi per esempio compravano quelli dei nobili decaduti, tanto per dare una parvenza di antichità alla famiglia che di solito era appena emersa dai bassifondi

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  4. Ignoravo totalmente la storia di questa donna straordinaria! E' davvero incredibile!!!! Possibile che non esistano romanzi o film su di lei? Mi pare un soggetto così affascinante!!!!!

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  5. Purtroppo non c'è proprio nulla in giro, anche per recuperare le foto bisognava faticare...
    È però da dire che col suo comportamento non ha dato un buon taglio alle donne che lavoravano dell'epoca, basti vedere del suo rapporto con la Nightingale, lei non ha mai inneggiato una volta alla parità, ai diritti, l'unica cosa che le interessava era poter esercitare come medico e se non fosse che essere dottore è un mestiere per aiutare gli altri, la si potrebbe quasi considerare una grande egoista ^_^ quindi immagini che tra la versogna degli uomi e lo sdegno delle donne si sia volutamente cercato di cancellarla dal mondo.

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  6. E' vero, hai ragione, in effetti sono rimasta sorpresa da quell'aneddoto sulla Nightingale!
    Però, a prescindere dalla persona, la sua storia sembra quasi già di per sé un romanzo, quindi mi stupiva il fatto che nessuno ne avesse scritto! Non dico tanto tra i suoi contemporanei, quanto in tempi più recenti!

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  7. Indubbiamente un personaggio singolare e affascinante, quantomeno per il suo amore versa la medicina e le condizioni dei pazienti.
    Uomo o donna che fosse, poco importa. Sono felice che si stia riscoprendolo, a tal proposito anche sul blog di Cipria e Merletti è stato scritto un ottimo post sulla sua storia ^_^ ti consiglio caldamente di darci un'occhiata, sono certa che lo apprezzerai

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