16 gennaio 2012

La cravatta Ascot

Cari lettori, oggi voglio entrare un minimo nel dettaglio dell'argomento cravatta che avevo già trattato qualche tempo fa, andando ad analizzare una particolare foggia di questo accessorio che fu molto in voga durante l'epoca Georgiana prima e Vittoriana poi.
La cravatta Ascot.

Il nome di cravatta Ascot arriverà solo con l'estrema popolarità che la corsa dei cavalli omonima acquisì a partire dalla Reggenza e dal fatto che fosse impiegata non solo dai presenti, per i quali sussisteva una rigida etichetta di outfit, ma anche dai fantini che gareggiavano, la cravatta Ascot è infatti diffusa ancora oggi nel mondo dell'equitazione, specialmente di quella in abito storico.

Un'illustrazione tardo-vittoriana mostra
un uomo che indossa la cravatta Ascot
Prima dell'epoca tardo-vittoriana o edoardiana in cui acquisì il nome di cravatta Ascot, questo particolare indumento era definito plastron ed era ugualmente molto diffuso, sebbene con qualche differenza estetica.
Il nome dice chiaramente che non si trattava di un'invenzione britannica, ma francese, e la sua entrata in auge nella moda maschile è secentesca.

In origine il plastron era una sciarpa da collo maschile, i materiali in cui era fabbricata variavano dalla seta al cotone, broccato e damasco erano molto in voga, i colori un po' meno dato che il  bianco era l'unico consentito dall'etichetta.
La sciarpa era più larga verso i lembi, tagliati diritti e ornati di pizzo alla maniera iberica, e sottile nella parte dove rimaneva sotto il colletto.
Il plastron era passato sotto gli ampi colletti quadrati dell'epoca e annodato tramite un nodo piatto sul davanti, dove le due ali del colletto si aprivano coprendo le spalle. I due lembi così ottenuti venivano sovrapposti o annodati e lasciati penzolanti a coprire il davanti della giubba.
Il modo di annodare il plastron non differisce molto da quello che si adopera ancora oggi per i foulard da uomo infilati nella scollatura della camicia.

A tal proposito il nome plastron deriva dall'impiego miliatare di suddetto ornamento, dove i due lembi, che cadevano coprendo il petto, nascondevano proprio una parte dell'armatura definita piastra per la sua foggia, termine che in francese era plastron.

Durante l'epoca Regency la moda variò, anche se minimamente.
La cravatta Ascot concesse più sfumature bianco panna o grigio chiaro oltre al canonico candore immacolato. I lembi divennero a punta anzichè tagliati dritti e persero i loro ornamenti in pizzo e macramè irrimediabilmente passati di tendenza con lo stile minimalista e impero.
Un tutorial a figure per annodare la cravatta Ascot
La moda regency in fatto di fazzoletti e cravatte era molto più elaborata di quella vittoriana che prediligeva linee diritte e sobrietà nella piega.
Il modo di annodare il fazzoletto/cravatta, che all'epoca non aveva ancora subito la sua separazione definitiva (cfr. La cravatta), rimase simile al passato, ma il materiale e la nuova moda dei fazzoletti da collo alti e importanti, particolarmente apprezza da Lord Brummell, fece sì che la parte non annodata fosse rimboccata nello scollo della redingote o della giacca, conferendo all'indumento un'aria soffice e voluminosa sotto il collo, esattamente ciò che facciamo anche noi con la sciarpa invernale quando è annodata.
Poichè difficilmente la cravatta sarebbe rimasta in quella posizione a lungo [causa forza di gravità], per mantenerne la forma e il volume si incominciò ad adoperare una spilla o spillone che la bloccasse in una precisa forma. Lo spillone non doveva essere vistoso e la capocchia sufficientemente discreta da non essere giudicata pacchiana, generalmente era formato solo da un'asticella di metallo con un fermaglio che rimaneva sotto l'accessorio e una perla a vista di dimensioni accettabili..

Col trascorrere del tempo e l'inizio dell'epoca Vittoriana la cravatta Ascot mutò nuovamente. La lunghezza si accorciò notevolmente e i due lembi che in origine arrivavano anche sotto il petto si ritirarono di lunghezza fino allo sterno. La lunghezza di una cravatta Ascot può essere identificata come una via di mezzo tra la cravatta classica e il farfallino.
L'accessorio era sempre infilato sotto il colletto e annodato sul davanti in modi molto più aristocratici o complicati, masi mantenne l'effetto finale delle punte incrociate sul davanti e fissate tramite spilla.
Descriverlo è un po' difficile, ma sono certa che le immagini di realizzazione siano molto più chiare e i video più esplicativi di come annodare il tutto.
La spilla che fino a quel momento era stata portata in verticale iniziò ad essere disposta per orizzontale.



La nuova cravatta Ascot era adoperata sia dagli uomini che dalle signore, specialmente nella tenuta da amazzone che prevedeva linee più severe e diritte degli abiti a crinolina e tournure.
La cravatta Ascot, molto più rigida di prima, venne prodotta in diversi colori, il bianco decadde in favore di tinte più forti, blu, rosso, verde, anche se il canone per la storica gara di cavalli rimase sempre e solo il grigio e nessun altra nuance era consentita nel palco reale.

Oggigiorno le occasioni di indossare una cravatta Ascot sono davvero poche, anche perchè la sua foggia così aristocratica fa apparire la persona come una snob e pertanto si preferisce evitarla.
Nei circoli elitari di Ascot rimane ovviamente l'unico accessorio maschile concesso, sebbene sempre più personaggi emersi dalla plebaglia si presentino alle corse in cravatta o, cosa anche peggiore, smoking da pinguino bianco e nero che è un abito da sera, non da giorno.
Una cravatta Ascot indossata alla maniera vittoriana
L'abbinamento corretto sarebbe con il tight, pantalone lungo a volte a righini, panciotto e giacca a coda, ma le code non piacciono a tutti e bisogna saper indossare il tight senza sembrare ridicoli o un cameriere
finendo per fare la solita gaffe della camicia gialla all'Ikea, quindi un sempre maggior numero di persone cade nel tranello e s'infila lo smoking riciclato del matrimonio della sorella che non va assolutamente bene neppure ai matrimoni! Infatti il nero lo si porta di sera, mentre per il giorno è suggerito un grigio (dal tortora all'antracite) o un blu. Gli americani optano per colori più terricoli come verde scuro e marrone, ocra e siena, tuttavia i puristi, specialmente gli inglesi, li disdegnano senza ripensamenti trovandoli grezzi e provinciali.
Ad ogni modo per un Capodanno non troppo informale o una cena di lusso, a patto di saperla indossare con sufficiente disinvoltura, la cravatta Ascot fa sempre la sua figura. Naturalmente la regola è mai strafare. Assolutamente inappropriata per l'ufficio o un appuntamento dove rischierebbe di dare un'impressione troppo aristocratica e snob, ideale invece per le feste in giardino di stampo chic, ad esempio un matrimonio all'aperto o in una villa d'epoca, ma in quel caso prestare attenzione a non mettere in ombra lo sposo che potrebbe aversene a male. Generalmente la cravatta Ascot fa un effetto meno disdegnoso se indossata da uomini che hanno passato la sessantina, con capelli ingrigiti: a quanto pare il taglio della cravatta si abbina splendidamente al grigio dei capelli e a barba e baffi.

So che a fronte di quanto appena detto può apparire un po' strano, ma in passato la cravatta Ascot era considerata un accessorio maschile assolutamente informale.

Un'usanza che ha preso piede di recente è quella di impiegare la Ascot come cravatta da matrimonio per lo sposo. A differenza del nodo di cui abbiamo parlato prima, però, questa variante recente viene arrangiata con un tipico nodo da cravatta, un Windsor, un Albert o un Victorian. L'effetto finale è una cravatta dall'aspetto più voluminoso e più corta, il noso risulta arricciato e infatti nei paesi anglosassoni questo particolare effetto viene chiamato scrunchie, che significa arricciato.
In questo video un ragazzo spiega e mostra come creare questo particolare nodo


Io adesso vi saluto, spero che questo breve approfondimento sia stato interessante.
Vorrei ringraziare in particolare il mio papà, grande appassionato e fonte di millemila strambe cravatte, per l'aiuto che mi ha dato, ma soprattutto, per la sua faccia inorridita quando gli ho detto che per quel che ne sapevo io la cravatta Ascot era una cravatta da matrimonio... ecco da dove è nato tutto, il suo senso del dovere nello spiegarmi che in effetti non era esattamente così.




Mauser

23 commenti:

  1. Che meraviglia questo approfondimento...io adoro le cravatte!! Ed ora..vorrei tanto incontrare tuo padre e farmi avviare al mondo delle cravatte! Grazie mille cara, un bacio

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  2. Sono felice che questo breve post ti sia piaciuto =) Anche a me piacciono molto, infatti mi indispettisce un po' sapere che nessuno dei miei amici sia capace di farsi un nodo, l'ultima volta gliel'ho fatto io e l'ho trovata una cosa vergognosa

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  3. Tralasciando il fatto che adoro i tuoi post, volevo dirti che ti ho 'insignita' del Versatile Blog Award, dai un'occhiata alla mia pagina :)

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  4. Ciao! Ho lasciato un premio "virtuale" per te sul mio blog!

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  5. Ciao! Posso citare questo tuo articolo sul Victorian Solstice?

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  6. Certamente, anzi! Mi farebbe molto piacere =)
    L'importante è che tu metta i credits

    Mi lasceresti il link quando fatto? Grazie mille

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  7. intanto ti lascio la recensione di un libriccino piccino picciò che ho letto ieri notte per addormentarmi. Un po' da 'profani' e rivolto ai 'digiuni' di roba vittoriana, ma tant'è. Simpatico.

    http://victoriansolstice.forumfree.it/?t=59989704#entry487800837

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  8. e qui c'è il tuo articolo:
    http://victoriansolstice.forumfree.it/?t=59990475#lastpost

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  9. sapreste dirmi che tipo di cravatta è invece quella indossata in questa foto da Nicola Savino? http://www.google.it/imgres?q=nicola+savino+isola+dei+famosi&hl=it&sa=X&biw=1280&bih=619&tbm=isch&prmd=imvnsuo&tbnid=bRCkresSZO5HQM:&imgrefurl=http://www.oggi.it/tv/gallery/flavia-vento-torna-dallisola-e-provoca-ma-moric-e-barriales-non-sono-da-meno/%3Fpid%3D47759&docid=D7p2K9DYvssWgM&imgurl=http://static2.oggi.it/wp-content/blogs.dir/8/files/flavia-vento-torna-dallisola-e-provoca-ma-moric-e-barriales-non-sono-da-meno/trasmissione_34.jpg%253Fv%253D1328863180&w=645&h=429&ei=-mxKT721DYvIsgaM3cGUBQ&zoom=1&iact=hc&vpx=342&vpy=149&dur=1669&hovh=183&hovw=275&tx=114&ty=99&sig=116492569680831306813&page=3&tbnh=138&tbnw=185&start=43&ndsp=24&ved=1t:429,r:20,s:43

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  10. È una Ascot ma annodata malissimo e tutta storta.
    Può sembrare diversa perchè il nastro è più sottile dello standard usuale, ma è proprio una ascot.

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  11. quindi anche se i nastri non finiscono a punta ed è più sottile.... Esiste un sito on line che venda questo tipo di cravatte? grazie mille intanto!
    Elvis
    (Parma)

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  12. Ad essere proprio precisi è Ascot il nodo, la cravatta non è una cravatta Ascot, ma un cravattino.
    Con cravattino s'intende una cravatta di dimensione standard, ma più sottile e spesso con le punte tagliate di netto, simile a quelle di moda negli anni '40 o Fabio Fazio in tv.
    Di quella lunghezza invece andiamo sul difficile perchè dal vivo le ho viste solo da signora.
    Per l'acquisto ti suggerirei di guardare Brooks Brothers, Dior o Lagerfeld, altrimenti i negozi di accessori e cravatte come sciarpe e pashmine (non gli orientali); online c'è sicuramente qualcosa, non lasciarti fuorviare dalla presentazione col nodo a cravatta, va riannodata alla maniera ascot, questo può interessarti, ciao
    http://www.joejob.it/abbigliamento-lavoro-uomo/scheda-prodotto.cfm?idPrd=1032&lang=it

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  13. Ah ecco....vedi che io sbagliavo tutto...? Pensavo che la ascot fosse un tipo di cravatta e non un tipo di nodo. Alla fine mi sa che la cosa più facile da fare è prendere un cravattino normale e sottile e poi tagliarlo della lunghezza desiderata... Vedremo! Intanto grazie mille per i chiarimenti e le indicazioni! Alla fine, siccome devo partecipare ad una cena in cui è meglio avere un aspetto un po' retrò...(se non addirittura ottocentesco) ma senza essere eccessivamente eleganti...ho pensato che un cravattino del genere fosse l'ideale. Che ne pensi? Se però hai suggerimenti migliori....ben vengano!
    Elvis

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  14. Buona idea, purchè scuro; anche il cravattino corto tipo l'immagine che ho messo prima potrebbe essere un'idea, secondo me sarebbe di grande effetto.
    Io aggiungerei anche un gilet/panciotto scuro, mezzi guanti di rete tipo automobilista primi anni e scarpe lucidissime, sono certa che sarà uno spettacolo.
    Ciao

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  15. Io La ascot la uso spesso, anche se sono abbastanza giovane...la adoro e la indosso all'università...ma senza atteggiamenti snob,la preferisco alla sciarpa..

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  16. Se vi puo inyeressare io creo piccoli accessori a mano su misura... Cravatte, cravattini e papillon in diverse varianti di tessuto e forme...
    Bellissimo approfondimento cmq grazie!
    Se avete bisogno, la mia mail e' fafe8@yahoo.it
    Ciao
    Fabrizio ;-)

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  17. Sono un fermo sostenitore dell'Ascot.
    Io la uso quasi regolarmente per andare in ufficio. Ne ho svariate e di moltissimi colori, spesso assai sgargianti (da poco ho anche iniziato a farmele confezionare con della seta che acquisto io stesso).
    Siccome già da alcuni decenni sono rigorosamente vestito di nero (da mattino a sera), di giorno per "sdrammatizzarla" la indosso con i jeans (neri o nero slavato) e un panciotto (oppure un leggero gilet di lana). Un tocco "sportivo" senza rinunciare all'eleganza dell'Ascot.
    Va da sè che ho anche un'ampia collezione di spille di varie fogge, con o senza pietre preziose, per decorarle...

    Più che un aspetto snob, direi che l'Ascot è estremamente raffinata e, evidentemente, non indossabile da chiunque.

    Comunque, per informazione, negli anni '80 il gruppo di architetti guidati da Ettore Sottsass che, sotto il marchio "Memphis Milano", creavano arredi d'avanguardia dai colori violenti e provocatori (l'ultima avanguardia italiana !), disegnarono tessuti, cravatte e addirittura magnifiche Ascot...

    Ciao a tutti

    Marino

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    1. Non sapevo di queste creazioni anni '80 adesso vado a cercarle.
      Cmq credo che l'effetto snob della Ascot sia dato principalmente quando si crea un look eccessivamente formale in una situazione che invece ne richiederebbe uno più casual, in quel caso, ancora più della cravatta normale, la Ascot accentua l'effetto in quanto si tratta di un accessorio ricercato e raffinato che necessita di una certa maestria per essere indossato

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  18. Le cravatte Memphis Milano sono oggi assai difficili da trovare (talvolta solo su ebay). Le Ascot sono praticamente inesistenti sul mercato.
    Di cravatte ne posseggo almeno una cinquantina (quelle che 20/30enne utilizzavo a cavallo tra gli anni '80 e '90 - il periodo giusto! sigh...). Di Ascot ne ho solo una con un magnifico tessuto arancione/nero/verde/bianco disegnato da Nathalie Du Pasquier nel suo tipico stile "africaneggiante".

    Sono d'accordo sul fatto che l'Ascot è un accessorio che richiede una certa maestria per essere indossato, ma sono anche convinto che non bisogna rinunciare ad essere se stessi anche in situazioni meno formali che (forse) richiederebbero un look più casual (magari un picnic sui prati ?).
    Insomma, io non esiterei ad andare al mercato con l'Ascot!
    A mio parere, se la si indossa con disinvoltura, la si può utilizzare in qualsiasi occasione.

    Saluti

    Marino

    P.S.:
    Una piccola punta di vanità: ricevuta ieri in regalo magnifica spilla da Ascot in oro bianco con opale nero ovale di 1,5 cm. di altezza trattenuto da una cascatella di 8 brillanti - subito indossata su Ascot di seta rossa cangiante in argento, per andare in ufficio... Un successo !

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  19. Il Plastron dev'essere sempre abbinato al tight, oppure potrei indossarlo con un vestito semplice?

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    1. Penso che si possa indossare anche con un abito non tight, tuttavia dovrebbe essere un abito elegante in quanto si tratta di un accessorio un po' pretenzioso e quindi rischia di risultare fuori posto in una mise troppo casual. Un modello meno raffinato, magari in lana o cotone monocromatico potrebbe essere abbinato p.e. ad una bella giacca in tweed.
      La cravatta invece, a seconda della foggia e della fantasia, può sostituire quella quotidiana da ufficio, ammesso si abbia il savoir faire per portarla, ovvio =)

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  20. You are mention each and every information for men ties blog very nicely.
    cravatte

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  21. Complimenti per l'articolo.. mi hai chiarito un po' di dubbi sulle Cravatte e affini!

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