Come certamente ricorderete, ho già scritto un post, uno dei primi (che bei ricordi...) sulla crinolina delle signore, gli enormi cerchioni di metallo o legno che formavano una ingombrante struttura sotto la gonna per dare all'abito una determinata forma a coppa.
In quel post, tuttavia, ho volutamente evitato di parlare della tournure, quella che è succeduta alla crinolina nell'ultima parte dell'Ottocento, che ne ha preso l'eredità, trasformando tutta l'impalcatura e la foggia stessa che gli abiti dovevano possedere, caratterizzandoli con la famosa forma a "calla".
"Perchè?" chiederete voi, perchè non mettere tutto in uno?
Semplicemente perchè secondo me la tournure merita un approfondimento tale alla crinolina, infatti, anche se ci assomiglia molto, presenta comunque aspetti culturali e sociali diversi attraverso cui si può delinera in parte l'epoca in cui veniva utilizzata.
Idea e creazione
Il merito della creazione di questo accessorio di moda è di Charles Frederick Worth, famoso stilista britannico dell'Ottocento residente a Parigi, sarto sia della Principessa di Metternich, moglie dell'ambasciatore austriaco, che dell'Imperatrice Eugenia di Francia, moglie di Napoleone III.
Worth apparteneva ai sostenitori della crinolina e fu uno dei grandi promotori di questo accessorio, decretandone l'utilizzo in tutta la buona società, tuttavia, verso la metà del secolo, le crinoline avevano raggiunto dimensioni talmente eccessive da snaturare completamente la bellezza dell'oggetto, provocando lo sdegno di uno dei suoi creatori che non riconosceva più in quelle "fontane ambulanti" le aggraziate signore che aveva immaginato indossare simili abiti.
Fu quella la nascita della demi crinoline: una crinolina assimmetrica che si presentava piatta sulla parte anteriore e gonfia su quella posteriore, tenuta rigida da una mezza gabbia balenata.
Questo nuovo tipo di crinolina era l'antesignano della tournure.
Mentre la crinolina veniva sostituita dalla demi-crinoline, si sviluppò l'uso della vera e propria tournure che nel giro di pochi anni sostituì definitivamente anche la nuova crinolina.
Il primo tipo di tournure presentava la parte anteriore piatta e quella posteriore rigonfia (il sedere a palloncino, per citare La principessa e il ranocchio), ma, a differenza della demi-crinoline che arrivava quasi fino in terra in una forma simile alla coda di pavone, la struttura di sostegno era rotondeggiante e non a mezza campana.
La forma era data da una sola stecca circolare (o cinghia) legata in vita e da alcune stecche semicircolari presenti soltanto sul retro.
La loro funzione era quella di sostenere i ricchi drappeggi posteriori degli abiti, direttamente ispirati alle robes à la polonaise dell'epoca di Maria Antonietta, cioè gonne lunghe e ampie, arrangiate in modo che tutto il drappeggio finisse sul retro a formare grossi panneggi fermati da fiocchi e nastri (il tutto era detto traino), dando al fisico una silhouette longilinea che evidenziava le curve femminili, cioè seno e fianchi, e stringeva la vita mantenendo l'ideale del vitino di vespa.
Questo tipo di tournure si sviluppo nel decennio tra gli anni Settanta e Ottanta dell'Ottocento, ma tramontò sostituita da una sottogonna molto spessa che conferiva agli abiti una linea molto più longilinea, priva di volume sulla parte anteriore e con un corsetto più stretto che tendeva a dare slancio alla figura femminile.
La tournure continuò la sua esistenza come imbottitura, detta cul de Paris (sempre fini, questi francesi...), in aggiunta agli stretti busti della Belle Époque, che donavano alla donna una forma ad S. Questo tipo di tournure, però, non era più una gabbia o un sostegno, ma una semplice imbottitura, per questo alcuni studiosi della moda e del costume non la contemplano tra le crinoline e le tournure.
Col '900 il corpo femminile perse questa connotazione e mutò verso linee più diritte e classiche, abbandonando lo sfarzo della crinolina, della tournure e di tutte le loro consorelle.
Tra bellezza, guadagno ed erotismo
Sulla tournure e sul suo fascino sono stati scritti fiumi d'inchiostro e tomi su tomi, molti hanno analizzato il suo significato sia dal punto di vista sociale che estetico.
La demi crinoline nacque come una manovra non soltanto estetica, ma anche economica, per spodestare lo strapotere della crinolina. Con questa nuova trovata commerciale (paragonabile, sotto molti aspetti, a quelle moderne), le signore sarebbero state costrette a rivedere completamente il loro guardaroba, fornendo un notevole afflusso di denaro all'industria della moda.
Certo il passaggio fu graduale, non si passò istantaneamente dalla crinolina alla tournure, tantomeno nell'arco di una giornata; il processo venne pianificato con accuratezza poichè la nuova "tendenza" fosse facilmente accettabile sia dal punto di vista estetico che concettuale (una mezza crinolina è poco meno di una intera... ) ma allo stesso tempo cominciasse il processo di rottura in maniera irrevocabile.
Alla bellezza ideale classicheggiante, al mito della giovinezza e della freschezza che aveva seguito Napoleone, si sostituì un fascino turbato dai tormenti dell’animo, dove pallore fragilità divennero sinonimi di passionalità.
Nel linguaggio della moda, il fascino della sofferenza si espresse nel costringente armamentario dell’abbigliamento femminile − busto e cerchi − che impose alla donna un portamento solenne e non adatto ad una vita attiva.
Le donne presero a coprirsi sempre di più, con un look notevolmente più castigato se non addirittura virginale, ma decisamente più sfarzoso del regency, paragonabile in questo al georgiano.
Ecco il tempo dei colletti alla prussiana, alti e rigidi, ornati però da preziosa passamaneria dorata di cui erano bordati o dal pizzo che spuntava dal di sotto. Il petto era coperto anch'esso da abbottonature dette ussaro caratterizzate da una doppia fila di bottoni e una patta centrale, a volte di colore differente. L'abbottonatura, inoltre, poteva essere sia a pomelli che ad alamari e, il più delle volte, esclusivamente decorativa; il busto però era molto attillato al corsetto e la vita ancora più stretta della precedente moda, mentre i fianchi, persa la tendenza dei paniers di Maria Antonietta, lasciavano il posto alla tournure accentuata dai molti drappeggi dell'abito.
Le signore, abituate troppo bene dalla moda della crinolina che forniva loro una sprecie di struttura a sorreggerle, hanno dovuto reimparare a stare in equilibrio sui loro piedi e ad ancheggiare.
Queste le parole di un critico di moda dell'epoca su Harper's Bazaar, la Vogue del tempo.
Durissime, ma che rendevano alla perfezione l'atmosfera di disorientamento delle dame della seconda metà dell'Ottocento.
La tournure è anche un buon esempio di effetto vedo-non-vedo vittoriano: vedo fianchi rotondi e sensuali e petti prominenti grazie all'effetto dei corsetti, corredati da gesti civettuoli delle donne e delle fanciulle, ma non vedo quel che ci sta sotto (e probabilmente mai lo vedrò).
Se le ragazze non potevano tentare con la pelle scoperta, lo facevao ancheggiando e sfoggiando curve prosperose.
Se nell'appena trascorsa epoca Georgiana si cercava di esaltare la bellezza attraverso dettagli che mettessero in risalto la sensualità femminile (braccia candide, scollature profonde e colli longilinei in mostra), in questa nuova era che aveva subito un'inversione di valori durante la Restaurazione e governata dalla figura e dalla personalità di una donna forte, la Regina Vittoria, che aveva fatto della sua forza non la bellezza, ma l'essere madre e sposa, la figura della donna subì un'involuzione tornando ad essere unicamente moglie e madre perfetta.
Insomma, ciascuno si arrangiava come poteva, dopotutto se l'unico futuro contemplato per una ragazza era sposarsi e avere figli (le zitelle e le donne che vivevano del loro lavoro erano spregiativamente chiamate scherzi della natura), era scontato che queste tentassero tutto il possibile per sopravvivere in quell'ambiente e accaparrarsi un buon partito: non posso mostrarmi? Aggiriamo l'ostacolo: evidenziamo il fisico che non si può vedere con stracci e imbottiture, così ammalia l'universo maschile nel punto sensibile!
Il grande problema: sedersi
Naturalmente la demi crinoline e la tournure avevano i loro pro e i contro.
Erano molto belle e sfarzose, certo, ma anche scomode, soprattutto se ci si doveva sedere, in particolare la demi crinoline era una autentica tortura perchè, a differenza della crinolina vera e propria, quando ci si accomodava la "coda" rigida rimaneva comunque dietro, mentre con la crinolina questa si adattava come un tubo, tirando un po' di più sul davanti e allungando il retro.
La tournure creava mendo disagi: avendo un supporto alto solo all'altezza del sedere, sistemandosi sulla sedia questo si sollevava un po' dando modo alla signora di essere abbastanza comoda, salvo avere interminabili strati su cui sedersi come la principessa sul pisello.
Materiali e fabbricazione
Come per la crinolina, la tournure e la demi crinoline erano fabbricate con diversi tipi di supporti, questi spaziavano tra crine di cavallo (da cui il nome), ma anche strutture di stoffa imbottita o piume.
Per questo post concludo qui, ci scriviamo presto, bacioni!
Mauser
mi e' molto piaciuto la descrizione,sto cercando cartamodello per gonna larga e non ne trovo uo mi puoi indicare come fae sono autodidatta
RispondiEliminaroberta.maistrello@libero.it
che meraviglia! anch'io ho lo stesso problema, potresti indicare anche a me dove potrei trovare il cartamodello per favore?
RispondiEliminalallyrainbow@gmail.com
grazie mille