Ma come si organizzava un ballo?
Certo ciascuno era, per così dire, "personalizzato", ma esisteva un vero e proprio protocollo di comportamento da seguire, oggi quindi percorreremo la strada della padrona di casa che si occupava dell'organizzazione.
Chi organizzava un ballo?
Un ballo era organizzato sempre dalla "famiglia" perchè cerimonie fatte dai singoli membri erano considerati ricevimenti privati.
Un invito poteva quindi riportare una dicitura come la seguente:
Il conte e la contessa Molberry
sarebbero onorati della vostra presenza
nella loro casa di città
per un balo organizzato
il XX alle ore YY
Ad occuparsi di tutto, comunque era la padrona di casa o colei che ne faceva le veci.
La padrona di casa era la moglie di chi organizzava la festa, oppure la figlia, nel caso la consorte fosse deceduta o indisposta o fuori città.
Nel caso ci fossero più figlie, solitamente era la maggiore a ricoprire il ruolo di nuova padrona della casa, ma se questa, per esempio, era già maritata o all'estero o rifiutava di assumersi la responsabilità, il tutto toccava alla secondogenita e così via.
Una brava padrona di casa aveva delle regole standard da seguire a seconda della sua posizione sociale, del budget disponibile, dei favori e degli inviti che si dovevano ad altri.
Gli ospiti andavano scelti con oculatezza per evitare di far incontrare persone tra cui non correva buon sangue o tra cui c'erano stati aperti diverbi sia personali che professionali (proposte di legge o affari economici).
Quali erano le regole per organizzare un ballo?
Innanzi tutto credo che usare il buonsenso fosse la regola aurea mai scritta, ma penso anche che ciò valga per qualsiasi cosa si decida di fare ^_^'
Non andavano invitate più persone di quante se ne potevano effettivamente ospitare, sfamare e intrattenere, allo stesso modo non si dovevano sovraffollare le sale da ballo a disposizione.
Come detto sopra, invitare le persone con oculatezza.
Gli inviti andavano fatti con minimo 7 giorni di anticipo; 10 giorni era il preavviso accettabile, ma per i balli particolarmente mondani e importanti era consigliabile inviare i biglietti con circa due settimane di anticipo.
Gli invitati avevano l'obbligo morale di rispondere il prima possibile confermando la propria presenza o declinando gentilmente.
Nel caso ci si fosse dimenticato qualcuno, questo poteva essere un problema.
Di solito le persone che non erano state invitate, ma che ritenevano di avere il diritto di esserlo si presentavano ugualmente, in quella circostanza esistevano due strade:
- La persona non era stata invitata perchè si erano avuti dissapori con alcuni membri della famiglia, oppure la presenza non era gradita, in quel caso poteva a sua volta essere allontanata dal padrone di casa, oppure semplicemente cacciata dalla servitù. Fatti del genere creavano scalpore nel bel mondo e scatenavano chiacchiere, quindi bisognava procedere con un certo tatto.
- La padrona aveva dimenticato effettivamente di invitare quella determinata persona a causa di scarsa memoria, in quel caso l'invitato dimenticato veniva accolto calorosamente e il fattaccio dimenticato.
Anche se a volte era la stessa padrona a scrivere a mano tutti i biglietti d'invito, in alcuni casi questo compito poteva essere delegato alla propria cameriera personale, se era in grado di leggere e scrivere, oppure al segretario del marito.
Quando una padrona di casa doveva organizzare un ballo, a volte poteva ricevere l'aiuto degli altri membri femminili della famiglia.Per esempio, se intercorreva buon sangue, la Duchess poteva richiedere l'aiuto della Dowager Duchess, specialmente se era appena entrata nella famiglia e non ancora adattata alle proprie mansioni.
Il numero degli invitati cresceva esponenzialmente se la famiglia era importante e aveva conoscenze altolocate.
600 invitati per un ballo ducale non erano un eccesso e tra questi potevano comparire anche alcuni membri della famiglia reale tra i più importanti, soprattutto se si trattava di un duca reale (direttamente imparentato coi monarchi) o comunque a stretto contatto con le Loro Maestà.
Il catering: ovvero come occuparsi della servitù
L'istruzione della servitù in occasione di questi ricevimenti era molto importante.
La padrona di casa dava ordini alla capocameriera e alla governante e anche ai capi della servitù maschile, come il capomaggiordomo.
Questi provvedevano a organizzare i compiti di ogni singolo membro in modo che ogni dettaglio della serata fosse a puntino.
Le cameriere e i maggiordomi o i valletti indossavano la loro divisa migliore, l'aspetto per ricevere e trattare con gli ospiti doveva essere impeccabile, ma allo stesso tempo queste persone dovevano cercare di mostrarsi tra gli invitati il meno possibile.
Era consentita la loro presenza durante la cena, se questa era previsto che precedesse il ballo, oppure per distribuire rinfreschi e beveraggi.
I servitori avevano spesso a che fare con personaggi singolari durante questi ricevimenti, era compito loro occuparsi degli ubriachi (una scena piuttosto comune), scacciare gli indesiderati o coloro che si erano spinti troppo oltre il limite. In certuni casi venivano reclutati cocchieri per accompagnare a casa coloro che non erano in grado di farlo per conto loro.
Alcune domestiche aggiustavano gli abiti delle signore quando queste si alzavano dalle sedie della sala da pranzo o dai divanetti delle stanze da ballo.
Ovviamente c'era da pulire tutto ciò che si sporcava, liberare i tavoli da piatti sporchi e bicchieri usati. C'erano poi da sostituire i vassoi del buffet che era disposto lungo le pareti della sala.
Da non dimenticare, poi, era al musica.
Fondamentale per i balli, essa proveniva da quartetti o piccoli gruppi di suonatori assunti per l'occasione.
Era importante scegliere musicisti competenti che sapessero cogliere come procedeva la serata e indovinassero il pezzo da eseguire a seconda delle richieste più o meno sottintense.
I balli, come già detto, dovevano rappresentare un divertimento e un mezzo di socializzazione, questo fattore, quindi, era fondamentale.
Come si organizzava la casa?
La casa veniva completamente adibita al ballo perchè si trattava di un avvenimento importante e socialmente fondamentale.
Ogni stanza da letto disponibile era riservata per gli ospiti che decidevano di fermarsi fino al giorno dopo, bisognava infatti tenere conto che l'invito per un ballo poteva estendersi anche ad una stanza dove ritirarsi per la notte e alla prima colazione dell'indomani.
Non solo la casa, comunque, era usata un po' come accampamento, ma anche le locande circostanti se il ballo si trovava in periferia, per esempio nella casa di famiglia, che generalmente era nell'entroterra.
La cucina
Oltre alle stanze da letto, la cucina era in fermento fin da una settimana prima (e anche qualcosa di più) per la preparazione dei piatti molto lunghi, come la cacciagione e la carne in salamoia.
Da metà settimana si iniziavano a preparare i secondi, gli ultimi tre giorni ci si dedicava ai primi e dell'ultimo minuto era la preparazione dei dessert che erano facilmente deperibili, esattamente come gli ortaggi freschi o il pesce e i crostacei.
In alcune cucine dove era particolarmente lunga la preparazione del menu per la presenza di molti ospiti, i primi venivano preparati giorni prima e, dato che il frigo non esisteva, lasciati a scaldare in un paiolo a fuoco molto basso per tutto il tempo che l separava dall'inizio della festa. In quel periodo una sguattera era solitamente addetta a rimescolare le minestre e le zuppe, coperte da un grosso coperchio di legno o di metallo.
Non bisogna scherzare sul numero degli ospiti che era davvero ragguardevole, nel libro L'uomo del mio desiderio, di Johanna Lindsey viene infatti detto che per il ballo dell'annuncio del matrimonio del duca di Wrothson erano state invitate e avevano accettato circa 600 persone.
Il menu quindi era fondamentale e doveva soddisfare ogni palato, anche il più esigente.
E anche se non si fosse stati schizznosi, la preparazione di 600 sandwich o 600 tramezzini non era proprio cosa da prendere sottogamba...
Gli scandali
Si diceva che esistevano balli a cui si partecipava solo per gli scandali che si potevano vedere.
Ubriachi che vuotavano il sacco, proposte indecenti in un luogo non sufficientemente appartato, vendette private, malignità, commenti decisamente poco gentili, riesumazione di svariati cadaveri sepolti sotto armadi e mobilio di altro genere erano all'ordine del giorno.
E per chi si fosse perso l'evento, il giorno seguente i giornali riportavano una dettagliata cronaca della serata con impressioni e giudizi, tratteggiavano l'abbigliamento delle personalità più in vista, ne commentavano i comportamenti alla ricerca degli scandali che tanto affascinavano i lettori (mica nata ieri la moda dei tabloid ^//^).
Consideriamo anche che a quell'epoca era considerato scandaloso anche tenere comportamenti che per noi sono normalissimi.
Abbiamo già discusso di questo in un precedente post: Regole di base sul comportamento ai balli sociali, era quindi fuori discussione ballare due volte con la stessa persona, farsi accompagnare da personaggi poco raccomandabili, intrattenere conversazioni con gentiluomini ecc.
Il ruolo dei padroni di casa
A differenza degli altri membri della famiglia che potevano godersi la festa prendendosi esclusivamente i commenti e i ringraziamenti, ai padroni di casa toccavano diversi compiti, aluni passabili ed altri più noiosi.
Ai signori della casa toccava infatti ricevere gli ospiti.
Questo non vuol dire che dovevano piantonare la porta e salutare ogni nuovo arrivato, potevano dedicarsi a fare conversazione con altri, ma, soprattutto nella prima ora dall'inizio della festa era bene che si tenessero nell vicinanze dell'ingresso.
Dovevano cercare di parlare con tutti gli ospiti, intrattenendo conversazioni di cortesia con la maggior parte degli invitati e farsi sentire a proprio agio. In questo non dovevano essere necessariamente insieme, potevano fare percorsi diversi ed esaurire le persone da salutare e a cui domandare salute e condizioni del meteo in meno tempo.
Naturalmente dovevano essere a disposizione per gli imprevisti.
A cacciare qualcuno di casa era solitamente il padrone, ma tutte le magagne delle camere e della cucina erano sulle spalle della signora, anche se, di solito, prima interveniva la governante per evitare di infastidire la signora.
Dovevano controllare accuratamente la sala, ogni critica sarebbe ricaduta su di loro: dagli scandali ai borseggi che, purtroppo, erano piuttosto frequenti.
Era inoltre loro dovere interessarsi dell felicità degli ospiti, cercare di far ballare tutte le fanciulle e smorzare le malignità delle matrone.
Se una ragazza era relegata a far "da tappezzeria" la padrona solitamente si interessava e, puntando il gentiluomo più idoneo, suggeriva casualmente che cotale bellezza (una scorfana di trent'anni con i capelli come stoppa e la bocca storta, senza il becco di un quattrino) era dimenticata in un angolo per via della troppa folla. A quel punto il gentiluomo non poteva più esimersi dal chiederle di ballare, evitando quindi alla signora la vergogna che troppi ospiti diventassero wallflowers, ovvero erbe rampicanti sui muri, tappezzeria.
In quest'ultimo compito, che era molto delicato, si sperava che i padroni fossero aiutati anche da altri membri della famiglia o invitati particolarmente vicini.
Era richiesto ai padroni, inoltre, aprire le danze.
Ciò presupponeva che prendessero parte alla prima quadriglia della serata oppure, in tempi più recenti, ballassero il primo valzer come si vede nei film di Sissi con Romy Schneider che fa la parte dell'Imperatrice e Franz che, assieme a lei, dà il via alla serata.
Abbigliamento per un ballo
Esistevano, come esistono tutt'ora, mise adeguate per i balli.
Solitamente si trattava di abiti particolarmente vistosi e costosi, adorni di decorazioni e che mettessero in risalto le persone.
Gli abiti femminili vittorinai da ballo sono degli autentici capolavori, zeppi di fiocchi, perle, pietre preziose ecc.
Una ragazza doveva fare anche molta attenzione a ciò che metteva sotto il vestito perchè durante le danze era particolarmente usuale che si mostrassero i pizzi delle sottane, fugaci visioni dei mutandoni alla caviglia (magari durante un giro di valer particolarmente turbinoso) e, naturalmente, le scarpette.
Gli uomini indossavano o la divisa, se erano militari, oppure completi scuri. I più tradizionalisti portavano le breeches con il cache-col fermato da spille e decorazioni, chi invece puntava al futuro poteva mettere anche i pantaloni più lunghi. Particolarmente sconsigliati per l'occasione erano i pantaloons.
La preparazione di una signora per un ballo richiedeva circa un pomeriggio e la padrona di casa doveva adibire del personale extra alle stanze degli ospiti dove alloggiavano gli invitati che erano stati accolti e che necessitavano di rinfrescare i vestiti e ripassare le pieghe o le cuciture.
Per i balli particolarmente importanti era sconsigliato indossare mise già portate in altre occasioni analoghe, si passava davvero da "provinciali".
Uff, ho scritto un autentico poema epico sulla questione e non ho ancora esaurito gli argomenti, ma credo che per il momento dovremo aspettare perchè mi sto letteralmente addormentando sulla tastiera e non so quanto possano essere utili righe intere piene di zzzzzzzzzzzz.
Noi ci salutiamo, metto un paio di video contenenti alcuni spezzoni di balli presi dai principali drama e film in costume
Emma - BBC Drama (2009)
Dancing Queens of Period Dramas
I want to dance
~*Ballroom Dance*~
Pride & Prejudice - BBC Drama (1995)
Becoming Jane (2007)
Purtroppo non sono riuscita a trovare un video del ballo della bellissima versione di Orgoglio e Pegiudizio del 1940, quella interpretata da Greer Garson e Laurence Olivier che penso fosse davvero meravigliosa, ma vabbè...
Bye bye
Mauser
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