24 novembre 2009
L'istruzione e l'educazione
Ciao e ben ritrovati!
Il post di oggi è decisamente più serioso di quelli che ho scritto perchè tratta soprattutto il tema dell'educazione nei secoli passati.
Qualcuno può pensare: "E beh? Che c'è di così deprimente", ma è da contare che l'istruzione in passato era considerata un lusso, quindi privilegio di pochi.
Io lo considero molto triste per un'epoca fiorente come quella vittoriana oppure che ostentava potere e ricchezze come quella georgiana sfoggiare un tasso di alfabetizzazione così miserevole, soprattutto perchè l'istruzione è progresso, quindi c'è da chiedersi davvero come abbiamo fatto ad andare così avanti...
Ma tornando al tema principale.
Quali erano le principali forme di istruzione?
Una domanda difficile, non ce n'erano moltissime e le approfondiremo nel dettaglio qui di seguito:
La scuola: non immaginiamoci certo qualcosa che assomiglia anche solo vagamente alla scuola moderna che, per quanto in completa rovina, rappresenza pura fantascienza rispetto a ciò che c'era allora.
La scuola era frequentata dai ragazzini dai cinque agli undici anni, ma sarà solo dopo la metà dell'Ottocento, con la legge del 1870 sull'istruzione che verrà imposto l'obbligo di frequentazione delle lezioni per almeno sei settimane l'anno ai bambini di età compresa tra i sei e i tredici anni.
Prima del 1870 le scuole erano pagate interamente dalle famiglie, questo è anche il motivo per cui così poche persone studiavano visto il tasso di povertà e il fatto che il in pochi potevano permettersi una retta mensile, per quanto minima.
I bambini, inoltre, erano sfruttati nelle fabbriche e nelle minieri, quando diventavano sufficientemente grandicelli, quindi, era senz'altro più utile alla famiglia mandarli a lavorare che a scuola.
Lo stesso Charles Dickens sarà costretto, durante l'infanzia, a lavorare presso una fabbrica di lucido da scarpe nella quale rimarrà diverso tempo e che lo segnerà profondamente per gli anni futuri.
Sulla scuola scriverò un post più approfondito tra qualche tempo perchè è un dettaglio da approfondire, visto quanto l'istruzione sia importante sia per le persone che per lo sviluppo.
A scuola le classi erano miste per anno, questo creava molti problemi per le lezioni, ceto si cercava di separare grossolanamente gli allievi per il livello raggiunti, ma si trattava comunque di un giudizio arbitrario degli insegnanti basato quasi esclusivamente sul rendimento senza tenere conto di tutto il background e delle caratteristiche psicologiche del ragazzo.
La scuola era inoltre il piccolo, quotidiano inferno dei ragazzini presi di mira dagli insegnanti e dai compagni. I primi assumevano atteggiamenti di bullismo non molto diversi da quelli che ogni giorno vediamo al telegiornale ogni sera, mentre gli insegnanti, dotati di un grandissimo potere sui loro allievi, si facevano spesso carnefici di punizioni umilianti al limite della sopportazione, di cui la più famosa, utilizzata ancora nel Novecento, era il "Cappello d'Asino", un alto copricapo a forma di cono corredato da orecchie di carta che l'allievo era costretto ad indossare esposto al pubblico ludibrio dei compagni.
Naturalmente esistevano diversi gradi di scuola e tipologie in base alla retta da pagare, ma anche le scuole più ricche non avevano sistemi molto differenti dagli istituti di quartiere dove veniva impartita un'istruzione sommaria piuttosto che una storia approfondita del paese e della lingua come era fatto nei collegi più prestigiosi.
Il collegio: ovvero un istituto dove i ragazzi trascorrevano non solo le ore di lezione, ma nel quale soggiornavano anche a fronte di una retta mensile.
I collegi, dai più prestigiosi ai più miseri erano quasi esclusivamente maschili o femminili.
Entrambi non spiccavano per l'umanità con cui gli allievi erano trattati, il metodo Montessori non era proprio applicato alla lettera e inoltre i ragazzi erano vittime di scherno e accanimento da parte dei compagni più grandi che organizzavano terribili scherzi e punizioni forti del potere acquisito col tempo che erano rimasti.
Alcuni collegi molto prestigiosi erano frequentati dalla crema della società, altri invece erano dei veri e propri lager, dimenticati in mezzo alla brughiera dove insegnanti e direttori facevano il bello e il cattivo tempo.
Esistevano addirittura strutture dove i genitori potevano lasciare i propri figli indesiderati, come i bastardi e gli illegittimi e dimenticarsene se non al momento di pagare la rata mensile. In quei luoghi di tortura non c'erano visite nè giorni di festa, ma solo un clima di ostilità e violenza. Inutile dire che le punizioni corporali erano molto quotate. A questo proposito vengono fatti molti accenni nel libro di Lisa Kleypas All'improvviso tu, mentre lo stesso Dickens ha ambientato proprio in uno di questi luoghi il romanzo Nicholas Nickleby da cui è stato tratto anche l'omonimo film di cui metto sotto un breve trailer:
In questi luoghi, come sottolinea Frances Hodgson Burnett nel suo La piccola Principessa, esistevano due categorie di ragazzi: quelli che pagavano la retta, ed erano quindi i privilegiati, e quelli che non la pagavano e, per mantenersi il vitto e l'alloggio erano costretti a lavorare e, nei collegi più prestigiosi, letteralmente servire i loro compagni.
Era una situazione che gridava vendetta, ma un tale stato dell'educazione è stato mutato solamente di recente sia in Inghilterra che altrove, in Italia, per esempio, il problema dell'istruzione di base è stato affrontato in moltissimi grandi romanzi come Il libro cuore di Edmondo de Amicis, incentrato proprio su quello, mentre è affrontato approfonditamente nel famosissimo Pinocchio di Collodi.
Oltre ai collegi vi erano, per i ragazzi più abbienti, i precettori privati.
Si trattava di persone che avevano ricevuto una cultura più elevata di quella di base, a seconda del rango della famiglia, essa poteva mantenere alle sue dipendenze più di un precettore scelto tra esimi studiosi.
I precettori fornivano ai ragazzi della casa l'educazione di base, seguendoli con perizia nei loro sviluppi, impartivano lezioni di molte materie: scienze, geografia, storia, matematica, lingua inglese, letteratura e anche greco e latino, astronomia, botanica e così via. In alcune case particolarmente ricche si avevano insegnanti diversi per le varie materie, specializzati insomma.
Essi erano sia uomini che donne, l'insegnamento era infatti l'unico campo dove esisteva la quasi parità dei sessi.
Certo è che per alunne femmine si preferiva avere come insegnante privata un'istitutrice donna, mentre per i maschi non vi si faceva grande caso.
Il libro di Charlotte Bronte, Jane Eyre segue proprio le vicende di una giovane istitutrice che, dopo aver lasciato un tetro collegio nella brughiera come quelli di cui si è detto sopra, si reca a servizio presso la casa di Mr Rochester per insegnare alla di lui figlioletta i rudimenti dell'educazione e dell'istruzione.
Precettori e istitutrici erano molto diffusi in epoca georgiana e vittoriana e costituivano una buona parte della casta lavoratrice, anche i borghesi meno abbienti, infatti, preferivano questo metodo alla scuola.
Chi riceveva l'istruzione?
Nelle famiglie nobili e ricche maschi e femmine erano istruiti assieme.
Gli uomini, comunque, avevano di solito un'istruzione migliore e proseguivano per più tempo negli studi. In alcuni casi potevano frequentare prestigiose scuole superiori e il college a Cambridge o Oxford.
Le donne non ricevevano quasi mai un'istruzione superiore e a loro era precluso l'accesso all'università.
Per le professioni, comunque, non era richiesta una laurea. Un medico poteva esercitare anche senza, esattamente come era sufficiente saper leggere, scrivere e far di conto per diventare avvocato, notaio o commercialista.
Chi ha letto David Copperfield di Dickens sa che proprio David intraprenderà quella strada senza aver conseguito una laurea qualsiasi e dimostrandosi ugualmente molto portato per la professione.
Chi insegnava?
Come si è detto, il campo dell'insegnamento era l'unico nel quale regnava una apparente parità dei sessi. Certo un uomo era sempre considerato più colto e intelligente di una donna, ma entrambi potevano diventare insegnanti.
Per insegnare non occorrevano particolari abilitazioni legali, era sufficiente un'istruzione superiore. Nel secondo e nel terzo libro della serie di Anna dai verdi abbaini (conosciuto anche come Anna dai capelli rossi), la nostra eroina, dopo il diploma alla Queen's intraprende la carriera di insegnante per aiutare le dissestate finanze sue e di Marilla dopo il tracollo finanziario e la scomparsa di Matthew.
Le materie più specialistiche (botanica, astronomia e, solitamente, anche la storia) erano insegnate principalmente dagli uomini, mentre per quanto riguardava l'istruzione generale le donne erano molto richieste.
Nel manga giapponese Emma, della mangaka Kaoru Mori, la signora presso cui lavora la protagonista all'inizio della storia (Emma, appunto) è un'istitutrice in pensione, mentre l'uomo di cui Emma si innamora, William Jones, era il suo ex pupillo, proveniente da una famiglia di "mercanti arricchiti" che tentano la scalata ai ranghi sociali combinando un matrimonio con una titolata.
Quando e quanto si studiava?
I ragazzi rampolli studiavano dalle due alle quattro ore sia di mattino che di pomeriggio, solitamente si faceva lezione dalle nove alle undici e dalle tre alle cinque.
Di mattino si seguiva la lezione, mentre di pomeriggio si facevano i compiti sotto la rigida sorveglianza delle insegnanti. Questa regola valeva sia nei collegi che nelle case private.
Nelle scuole pubbliche, invece, si andava a lezione il mattino e a volte il pomeriggio. Per il pranzo si poteva tornare a casa o mangiare a scuola, a seconda dei casi. I compiti si facevano a casa al rientro dalle lezioni del pomeriggio.
Le scuole, come insegnando diversi romanzi, tra cui anche Heidi di Johanna Spyri, erano aperte d'inverno perchè d'estate i ragazzi aiutavano la famiglia col loro lavoro.
Il difficile caso dell'istruzione delle ragazze
Le bambine cominceranno ad andare a scuola assieme ai maschi solo diversi decenni dopo.
Le classi miste erano considerate immorali, ma dato che l'istruzione era "un di più" non ci si curava poi più di tanto della cosa, specialmente negli strati più bassi della popolazione.
Molte bambine e ragazze di ceto borghese erano istruite in casa, magari direttamente dalla madre.
Per quanto riguarda le donne, era considerato molto quando si sapeva leggere, scrivere e tenere i conti, ma da loro non ci aspettava e non si richiedeva nulla di più.
Nelle classi alte le ragazze imparavano in casa oppure nei collegi molte altre nozioni sulla direzione della casa e della cucina, sul cucito e il ricamo, il ballo, il portamento ecc.
Una ragazza istruita non valeva più di una che sapeva camminare con grazia, anzi!
Una donna istruita, come veniva detto, "pretendeva di avere addirittura delle opinioni e che queste potessero essere alla pari di quelle del marito", per questo una ragazza non doveva mai fare sfoggio di cultura, cosa che era considerata addirittura volgare in determinati ambienti, soprattutto i più snob.
Ad una ragazza non era consentito frequentare né le scuole superiori né tantomeno l'università.
Nello specifico la professione di medico rimase appannaggio maschile fin quasi verso la metà del Novecento, una triste realtà...
Molte, al riguardo, sono le storie e le leggende metropolitano che riguardano donne che si sono travestite da uomini per seguire corsi e lezioni con più o meno risultati.
Quindi...
Non si può certo dire che la situazione culturale fosse delle più felici con un tasso di analfabetismo che ha raggiunti picchi del 60-70% nei periodi peggiori.
Molte persone, ancora alla fine dell'Ottocento crescevano e morivano senza saper leggere e scrivere, mentre la stragrande maggioranza possedeva solamente le nozioni di base.
L'istruzione era parziale e sessista, la discriminazione selvaggia, soprattutto dopo che si era andati oltre le conoscenze di cultura generale.
Un quadro triste che, tuttavia, ha saputo cambiare trasformando l'Inghilterra da quel ritratto ad un paese industrialmente avanzato e con un tasso di afabetizzazione vicino al 99% della popolazione. Un risultato importante.
Mauser
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