Dopo il breve post di ieri, del tutto imprevisto, sugli eroi americani in epoca vittoriana, torniamo alla nostra rubrica del costume, tanto per essere coerenti...
Oggi approfondiremo un nuovo capo di vestiario maschile: la redingote.
La redingote è un soprabito tipico dell'epoca della Reggenza, specialmente a cavallo tra i due secoli.
Il nome è di origine francese, essa viene conosciuta sia come redingote che redingotte, ma pare che lo stesso nome derivi a sua volta da due parole inglesi, probabilmente raining-coat, ovvero "cappotto da pioggia", oppure riding-coat, cioè "cappotto per cavalcare.
Entrambe le origini sono attendibili, la prima perchè le prime redingote erano impermeabili utilizzati durante l'autunno e l'inverno, mentre per il secondo caso riguarda la praticità dell'indumento: non sarebbe la prima volta che alcuni capi di vestiario provengono dal mondo equestre, sia il panciotto che altri tipi di cappotti sono stati copiati dalle divise dei fantini alle corse dei cavalli.
Indossata già nel Settecento come un mantello, divenne poi un cappotto, molto in voga nella corte di Luigi XVI e da questa venne successivamente esportato in tutta Europa. Anche con l'avvento di Napoleone la moda della redingote non tramontò.
La foggia della redingote originale richiama i moderni trench e impermeabili, come quello dell'Ispettore Derrick o del Tenente Colombo, per intenderci, essi infatti si rifanno in parte alla foggia della rendigote ottocentesca nella loro forma.
La sua sagoma originale, comunque, era un incrocio tra un mantello e un robe, termine generico con cui si identificano capi di fattura lunga e struttura molla fermati in vita da una striscia di tessuto (bathrobe è il termine con cui gli inglesi chiamano l'accappatoio, mentre robe identifica, nel linguaggio moderno, la vestaglia da camera).
La redingote era quindi aderente sul davanti, fermata in vita da una cintura (col tempo però si perse questa caratteristica) e lasciata libera inferiormente fino a coprire le ginocchia.
L'abbottonatura poteva essere a uno o a doppio petto.
I suoi colori spaziavano dal classico beige [indimenticabile il Mr Darcy dell'ultimo episodio di Orgoglio e Pregiudizio della BBC dove la indossa] oppure blu, in voga soprattutto nelle città portuali e in marina, e verdone o marrone.
Caratteristica tipica della redingote era la presenza di più colletti, generalmente due.
Il colletto più eterno era molle, in colore in tinta con l'esterno oppure di fantasia abbinata (generalmente monocromo più chiaro o più scuro), era rivoltato verso l'esterno formando uno scollo a V sull'addome che poteva essere più o meno pronunciato a seconda delle condizioni meteorologiche. In caso di pioggia o vento era possibile alzare il bavero e chiudere tutti i bottoni del soprabito, arrivando a coprirsi fino al mento e proteggendosi dalle intemperie.
Il colletto interno, invece, più stretto, assomigliava a quello di una giacca o di una camicia. Non veniva quasi mai abbottonato, ma serviva a proteggere il collo dalle correnti ed evitare di prendersi malanni a causa del freddo e degli spifferi.
Sulle spalle il cappotto era coperto da un secondo strato di stoffa, una piccola mantellina, foderata nella stessa tinta del risvolto del colletto, questa aiutava quando pioveva a mantenere asciutta la schiena.
La rendigote era generalmente portata aperta per mettere in evidenza i ricami degli abiti sottostanti, ad esempio il panciotto o la giacca. Era quasi sempre abbinata al cache col ovvero il fazzoletto da uomo legato sotto il mento, tipico della moda maschile regency e vittoriana.
La redingote era considerata un'indumento da passeggio o per cavalcare.
Con l'evoluzione di questo capo si creò anche la variante redingote à la Hussar, ovvero ispirata alle divise degli ussari, il corpo militare austroungarico e prussiano: in questa particolare foggia il davanti del cappotto era decorato con trecce orizzontali perlopiù dorate e, alcune volte, fermato da alamari anzichè pomelli.
Benchè non fosse molto pratica, decorata con tutti quei ghirigori di tessuto, era di certo molto scenografica e utilizzata come abbinamento per abiti da sera.
Benchè la redingote sia, nell'immaginario moderno, quasi esclusivamente da uomo, in realtà esistevano sia modelli maschili che femminili.
I modelli da gentiluomo divennero, col tempo, sempre più attillati, specialmente sul petto, svilupparono piuttosto presto due code sul retro al posto della chiusura unita e si trasformarono col passare del tempo nella giacca.
I modelli da donna, invece, avevano la foggia di un cappottone ai primi dell'Ottocento, quando vennero introdotti, successivamente, con l'avvento della moda vittoriana, il capo assunse una foggia molto più femminile, andando a sottolineare le curve del corpo che gli abiti mettevano in mostra: si avevano quindi pince sul davanti e sul retro, fianchi molto stretti e code. il capo passò presto di moda, sostituito dalla moda della giacca all'amazzone che si abbinava molto bene con la nuova moda nel vestire.
Verso gli anni '60 dell'Ottocento la redingote conobbe il suo periodo di declino, sostituita dai cappotti di foggia moderna e dalla giacca per gli ambiti meno formali. In campo femminile scomparve per lungo tempo.
Sarà solo nel '900 che i grandi stilisti la riscopriranno facendola diventare un cult, famosa grazie ad attori del cinema come Horst Tappert (indimenticabile Derrick), Humphrey Bogart (famosissimo il film Casablanca dove la indossa) eppoi Peter Falk (ten. Colombo) e George Peppard (Colazione da Tiffany) e molti altri nella storia di Hollywood.
Anche la letteratura si è servita a piene mani per vestire i propri eroi ed antieroi, ricordo specialmente il romanzo di Kathleen Woodiwiss Rosa d'inverno dove il protagonista Christopher Seton sembra prediligerla particolarmente come indumento per tutti i giorni, specialmente nei suoi giri per la brughiera assieme all'eroina Erienne Fleming.
Anche nel romanzo Ritrovarsi di Judith McNaught Stephen Westmoreland ne fa uso, esattamente come il Mr Darcy e il Mr Bingley di Jane Austen in Orgoglio e Pregiudizio oppure Mr Thornton in North and South di Elizabeth Gaskell.
Bene, credo che dalla vostra inviata in epoca passata sia tutto, ci vediamo presto!
Bye!
Mauser
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