15 novembre 2009

La camicia da uomo

Ripeschiamo un po' la moda maschile che mi pareva essere stata un po' trascurata con la trafila di questa settimana tra luoghi di ritrovo e ricevimenti mondani.

Oggi parleremo dell camicia da uomo. L'indumento per eccellenza, quello che rappresentava la virilità maschile molto più delle brache.

Iniziamo col dire che, sebbene possa sembrare strano, la camicia era considerata un indumento intimo. Perchè questo accostamento che oggigiorno stoma così tanto?
Beh, per il semplice fatto che essa era indossata direttamente a contatto con la pelle e tutti gli indumenti che avevano questa caratteristica venivano considerati "intimo".
Un'interpretazione decisamente sorpassata, ma che lascia facilmente intuire come mai per una ragazza fosse così sconveniente vedere un uomo in maniche di camicia, praticamente era mezzo nudo!

Trovo difficile pensare che i puritanissimi uomini dell'epoca Regency o, ancora peggio, di quella vittoriana, non portassero davvero niente sotto, insomma, non stonava col loro credo di essere coperti da strati e strati di vestiti come una cipolla?
Però prendo atto della verità e la accetto, affascinata come sono dagli uomini in giacca e marsina non posso non compiacermi di quanto alcuni di quelli stessero bene abbigliati solamente con questo indumento.

Di cosa era fatta la camicia?
La camicia era tessuta in lino o cotone; esistevano anche modelli invernali in lana, ma questi erano considerati "da vecchi", esattamente come pensa Marianne del colonnello Brandon, due dei protagonisti di Ragione e Sentimento, libro di Jane Austen.

La sua foggia non era molto differente da quella utilizzata durante il Medioevo, questo capo, infatti, non si era evoluto molto nel corso della storia, rappresentando un ottimo esempio di praticità ed eleganza combinate.
Essa era molto lunga, arrivava pressappoco alle ginocchia dell'uomo, e larga a sufficienza da essere definita "blusante", con la cucitura delle maniche che doveva oltrepassare tutta la larghezza delle spalle.
La barte del busto poteva essere decorata con piegoline e plissé, le spalle erano generalmente lisce.

La camicia era caratterizzata da maniche lunghe decorate con pizzo e merletti (alla Lady Oscar, per intenderci) e un colletto moll che cadeva rivoltandosi verso l'esterno e creando uno scollo a V sul torace.
Successivamente questa moda tipica del Settecento tramontò lasciando il posto ad un nuovo modo di concepire la camicia con colletto corto e rigido e polsini completamente staccati.

Quali erano le parti della camicia?
La camicia era caratterizzata da una tunica di tessuto che copriva il busto e da maniche unite sulle spalle.
La camicia ottocentesca aveva polsini e colletto staccati.
Questi ultimi erano uniti al resto tramite fil di bottoncini, il colletto vero e proprio, quello unito al busto, era detto pistagna ed era basso quanto era sufficiente per cucirvi sopra i pomelli per fissare la parte superiore e, analogamente, i polsini erano caratterizzati da una semplice striscia di tessuto che concludeva le maniche.

Polsini e colletto separati erano estremamente rigidi, inamidati e stirati al vapore e la loro importanza nell'abbigliamento maschile crebbe moltissimo nell'Ottocento anche grazie all'invenzione della cravatta che, inizialmente, era costituita da una fettuccia di lino che girava due volte intorno al collo per lasciar poi cadere mollemente i lembi sul davanti.

Successivamente la cravatta divenne fondamentale e, soprattutto l'elaborata allacciatura, il cosiddetto "nodo" che poteva essere estremamente complesso, divenne il centro dell'eleganza maschile.
La lunghezza della striscia che andava a formira la cravatta crebbe finchè questa non arrivò ad avvolgere tutto il collo del gentiluomo.

La cravatta poteva essere sostituita anche da un fazzoletto particolarmente lungo che girava più volte intorno al collo, in quel caso esso prendeva il nome di cache-col.

Sia per annodare la cravatta che il cache-col occorreva molto tempo.
Alcuni gentiluomini ricorrevano ai servizi di un servitore per riuscire ad annodare perfettamente il tutto.
L'uomo si accomodava infatti su una poltrona con il collo all'indietro [ideale per un omicidio alla Giuditta e Oloferne] e il cameriere personal provvedeva ad avvololare intorno la striscia di tessuto, questo era richiesto specialmente per le mode introdotte da Beau Brummell, dove il colletto era estremamente alto e rigido e arrivava fino a toccare la mandibola.

Successivamente, anche con la morte del Grande Esteta, la moda mutò e cominciò a stabilizzarsi su una foggia piuttosto comoda che prevedeva ugualmente un colletto piuttosto alto, ma il collo non era fasciato da metri e metri di lino e altri tessuti costosi, lasciando una certa libertà di movimento alla testa.
Ugualmente la cravatta assunse nuovamente una foggia piuttosto semplice e tornò ad essere una striscia di tessuto di dimensioni ragionevoli allacciata con un nodo sul davanti.
Il nodo rimase comunque motivo di fascino, i grandi detentori delle corde della moda lanciavano ogni anno nuove combinazioni per rendere questo fiocco personalizzato e cominciarono anche a giocare col colore che, sebbene inizialmente fosse concesso esclusivamente bianco, si mutò progressivamente in nero [indimenticabile la cravatta di Mr Thornton in North&South di Elizabeth Gaskell] e poi in blu, verde, marrone, rosso e così via.

Le abbotonature
I polsini delle camicie erano fermati da gemelli, ovvero due piastrine unite tramite una piccola catenella al centro: la prima piastrina veniva fatta passare dall'asola del lembo di sinistra e la seconda in quello destro, le due piastre facevano frizione sulla stoffa che era mantenuta unita dalla catenella che le univa.
Era un sistema ingegnoso e molto elegante.

I gemelli erano un accessorio molto importante nell'abbigliamento di un uomo e ne determinavano il gusto e lo status. Spesso erano decorati con lo stemma di famiglia, oppure con lacche o pietre preziose.

Il davanti della camicia era invece chiuso tramite bottoncini, questi potevano essere di legno o, più comunemente, di osso. Avevano forma rotonda e potevano essere fissati tramite due o quattro fori.

Una precisazione va fatta sull'abbottonatura sul davanti che poteva essere completa, ovvero aprire completamente la camicia, oppure sino a metà.

Dove si comprava una camicia e chi la cuciva?
Le persone abbienti acquistavano le camicie in sartoria o dalle camiciaie.
Ogni sartoria maschile che si rispetti assumeva delle camiciaie, solitamente ragazze sole o vedove che si occupavano di cuire le camicie.
Questa professione era svolta quasi esclusivamente da donne, una delle poche che era consentito loro e rimase appannaggio femminile fino a metà del Novecento (mia nonna era una camiciaia ^_^). I sarti prendevano le misure e le donne si occupavano poi di imbastire il tessuto e di cucire il tutto insieme.
Una camicia di lusso era un importante biglietto da visita per un uomo rispettabile.

Bene, anche per questa sera ci salutiamo, spero che il post non sia stato troppo noioso,
ciau!



Mauser

2 commenti:

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  2. Grazie, complimenti. Per me una bella nostalgia d'un breve magico periodo della mia vita, ovviamente ben lontano dalle paralisi e spocchie italiane, in cui avevo camicie fazzoletti gemelli... così vari intriganti, e affettuosi non sintetici.

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