30 ottobre 2009

Le visite ~ breve vademecum su come fare visita a qualcuno

Ammetto che quando ho aperto la rubrica delle Buone Maniere mi sono chiesta quanto sarebbe durata. La mia mente, che lavora sempre troppo, ha cominciato a fare una lista delle cose che si potevano elencare, ma ho esaurito in fretta gli argomenti, oggi invece ho scoperto che ci sarebbero molte cose di cui discutere in questo spazio.
Ecco quindi che vi parlerò del protocollo delle visite in epoca Regency, ovverossia, sul modo di fare e rendere una visita in maniera conveniente senza dare adito a pettegolezzi e maldicenze (quelle però non mancano mai, anche se si rispettano tutte le regole del mondo).

Allora, innanzi tutto distinguiamo le visite in base al periodo della giornata (mattina o sera) oppure alla compagnia (padrona di casa, figlie, gentiluomini ecc.).

Per quanto riguarda le visite durante la giornata, esse potevano essere svolte di Mattina oppure di Sera.
Senza fare confusioni eccessive, va detto che erano considerate visite mattutine quelle fatte dalle undici del mattino fino alle tre del pomeriggio, quindi forse sarebbe meglio distinguere tra visite Diurne e Serali.
Come tutto nel periodo della Reggenza, soprattutto tutto ciò che era legato all'interscambio di cose tra le persone, c'era un preciso e rigido protocollo da seguire.

VISITE MATTUTINE
Innanzi tutto essere ammessi in casa aveva tutta una sua procedura: gli invitati suonavano o bussavano alla porta, che veniva spalancata dal personale di servizio, solitamente il maggiordomo, dopodichè gli si consegnava il proprio biglietto da visita, un cartoncino color crema recante il proprio nome.
Il servitore sistemava il foglietto su un vassoio e lo portava in visione ai propri padroni di casa che, a quel punto, potevano autorizzare gli ospiti ad entrare oppure rifiutare la visita. Era cortesia, in questo caso, accampare qualche scusa credibile.
Se, tuttavia, non ci si trovava in rapporti amichevoli con l'arrivato, si poteva anche scacciarlo senza motivazione.
Se i padroni non erano in casa, il maggiordomo lasciava i biglietti sul vassoio per il rientro dei signori, che li avrebbero controllati al loro rientro.

Se i padroni erano particolarmente snob, al momento dell'entrata dell'ospite potevano sistemare i cartoncini con le visite ricevute in maniera "casuale" mostrando in particolare le visite altolocate o significative per una qualche ragione, per esempio una proposta di matrimonio.

A questo punto iniziava la visita vera e propria.
La conversazione per prima, che in genere è quella che determina il divertimento in compagnia d'altro, era costuita secondo forme precise.
Introdotti nel soggiorno bisognava innanzi tutto informarsi sullo stato di salute dei familiari della padrona di casa, tutti, nessuno escluso. Se la padrona era una persona loquace o che godeva del compatimento delle persone questa prima fase poteva essere molto lunga e monotona e gli ospiti erano costretti a sorbirsi noiosissimi discorsi sullo stato di salute dei membri della famigla,
Anche la padrona di casa doveva ricambiare la cortesia chiedendo come stessero i familiari dell'ospite, se ne possedeva.

Passato quindi lo scoglio dell'incontro, si poteva procedere con i discorsi standard e neutri, cioè condizioni del tempo, inflazionatissimo come argomento anche nei momenti di imbarazzo e mancanza di argomentazioni, per esempio tra estranei; si aveva poi lo stato delle strade.
Benchè ai nostri occhi quest'ultimo possa apparire quantomeno stupido, bisogna tenere in dovuta considerazione la situazione dell'epoca: l'unico mezzo di trasporto era la carrozza, i treni saranno inventati solo più tardi e inizialmente avranno prezzi esorbitanti, inoltre ci si spostava unicamente con cavalli o a piedi, è quindi facile capire come mai le condizioni del terreno fossero così importanti.

Chi ha visto lo sceneggiato della BBC del 1995 Orgoglio e Pregiudizio (quello con Colin Firth nei panni di un magnifico esemplare di Mr Darcy NdS), magari rammenta quando Lizzie fa visita a Jane ammalata a Netherfield e Caroline Bingley parlotta con Darcy sulle condizioni del suo vestito e sull'avventatezza della ragazza a mettersi in viaggio "con le strade in quello stato" dopo l'acquazzone che aveva fatto ammalare Jane Bennett.
A questo punto della visita si avevano due possibilità, a seconda dell'intimità con cui ci si trovava con i propri ospiti o riguardo la piacevolezza della compagnia, in entrambi i casi era la padrona di casa a dirigere i fili del discorso:
  1. Se la padrona e i suoi ospiti erano in grande affinità si poteva passare allo stadio successivo della conversazione scambiandosi pettegolezzi e malizie sui propri conoscenti.
  2. Altrimenti, se si trattava di una visita puramente di cortesia, si poteva procedere ancora con argomenti colludati senza cercare di vivacizzare la conversazione, si poteva tentare di parlre di qualche conoscente in comune senza, tuttavia, aggiungere dettagli e pettegolezzi.
Poichè le visite erano, in genere, si breve durata, era facile portare avanti anche una conversazione puramente educata come nel secondo caso.
A proposito dell'orario, la visita doveva avere un tempo prestabilito, solitamente non ci si tratteneva più di mezz'ora e mai meno di un quarto d'ora.
Se le persone erano amiche da tempo e l'amicizia era molto stretta, allora era consentito trattenersi più a lungo.

Durate la visita poteva essere offerto qualcosa da mangiare, magari della frutta o piccoli dessert. Anche qui sia gli ospiti che la padrona avevano un protocollo da rincorrere: gli ospiti non dovevano ingozzarsi come se non mangiassero da una settimana, ma sbocconcellare quanto servito con grazia, evitando di sbriciolare il cibo sugli abiti; la padrona doveva essere pronta a offrire ai suoi protetti cibi commestibili e non gli avanzi del dolce della sera prima.
Sempre nel libro Orgoglio e Pregiudizio Georgiana offre ad Elizabeth un piccolo rinfresco a base di frutta per la sua visita pomeridiana a Pemberly.

Le visite erano solitamente scambiate tra le signore e le signorine, difficilmente gli uomini erano parte di queste, specie se a maggioranza femminile.

Un gentiluomo non faceva visita ad una signora o signorina a meno che non fosse un parente oppure non fossero legati sentimentalmente da un fidanzamento.

Oltre a questo va detto anche che, seppure egli avesse deciso di farle visita, sarebbe comunque stata necessaria la presenza di uno chaperon poichè alle signorine non era concesso di rimanere sole con un uomo, a meno che non si volesse gridare allo scandalo.
Se ricordate, infatti, Jane Bennett e Charles Bingley sono sempre insieme a qualun'altro che faccia loro da accompagnatore [io direi cane da guardia, avevano paura che si imboscassero in qualche cespuglio per una sveltina?] indipendentemente che fosse la sorella Lizzie oppure Darcy.
Inoltre sempre Jane e Charles rimangono soli esclusivamente quando lui le fa la sua proposta di matrimonio e, in quel caso, è la madre di lei a creare la situazione richiamando ad una ad una le figlie rimaste nella stanza [della serie: non se ne accorge nessuno >_>].
Non ci fu scandalo tra Lizzie e Mr Darcy esclusivamente perchè il fatto che loro due fossero rimasti soli era mutuato dalla proposta di matrimonio di lui e [anche questo aiutava] perchè a conoscenza del fatto erano veramente in pochi e fidatissimi amici.

Se una visita veniva accettata, questa doveva essere restituita entro pochi giorni (solitamente una settimana); una mancanza in questo senso poteva rappresentare la fine dei buoni rapporti tra due persone, a meno che chi doveva restituire la visita non avesse una giustificazione sufficiente.
Quando si lasciava la città era consuetudine mandare il proprio biglietto da visita ai propri conoscenti siglato con PPC, ovvero "pour prendre conge", una forma cortese per informare della propria partenza. Anche in questo caso il mancato recapito del biglietto PPC poteva significare la fine di una conoscenza.
Jane rimane molto traumatizzata dall'improvvisa partenza di Bingley da Netherfield, ma ancora di più dal fatto che sia Caroline Bingley ad informarla della cosa e non Charles stesso, che aveva manifestato un certo apprezzamento per lei.

Una cosa analoga si faceva anche in caso di matrimonio. Biglietti per informare della cosa erano spediti a tutti i conoscenti esclusi quelli invitati al ricevimento.
Se non si riceveva un biglietto, si poteva concludere che la conoscenza era ufficialmente finita.


VISITE SERALI
Nel caso delle visite serali la faccenda diventava molto più complicata.
La lista delle regole da seguire si allungava a dismisura e, inoltre, le circostanze in cui creare scandalo aumentavano esponenzialmente, bastava una parola detta in più, una stretat di mano ed ecco che la ragazza era rovinata.
Bollata come una meretrice.
Certo in questo la nostra visione moderna e liberale del mondo non ci aiuta, insomma, è capitato a tutti di andare a fare un giro in compagnia di amici maschi senza che ci fosse del tenero e nessuno si è scandalizzato di questo. A quel tempo invece la mentalità era molto differente e decisamente più puritana.

La visita serale si faceva esclusivamente su invito specifico anche perchè implicava la cena compresa.
Gli inviti erano spediti da due giorni prima a una settimana, a seconda del numero di invitati.
Un invito fatto con poco preavviso dava quasi sempre esito ad un rifiuto, anche se l'invitato non aveva impegni perchè si trattava di una questione di buone maniere.
Ad un invito fatto in tempi accettabili bisognava dare risposta in tempi altrettanto accettabili, in modo che la padrona di casa potesse organizzarsi circa il menu, la tavola e la disposizione degli opsiti (da non sottovalutare).
Le cene non erano mai per un solo sesso, ma si doveva avere una compagnia mista e piuttosto eterogenea. Il numero degli invitati maschi doveva essere uguale a quello delle dame, in modo che non si creassero squilibri.

L'appuntamento era solitamente per le sette di sera, in questo caso, a differenza dei balli di cui si è parlato nel post riguardo le buone maniere (qui), la puntualità era apprezzata anche per non servire la cena fredda. Un'ora di ritardo era considerata inaccettabile.

Prima della cena si chiacchierava in anticamera.
I fuochi dell'anticamera dovevano essere accesi sia d'estate che d'inverno e lo stesso doveva essere per i caminetti delle stanze in cui sarebbero passati gli ospiti.
Quando tutti i membri della cena erano presenti, si procedeva alla marcia verso la sala da pranzo: il padrone di casa, accompagnato dalla dama di rango più elevato e la padrona con il cavaliere più importante procedevano in capo verso la tavola, seguiti da tutti gli altri.
Nell'ordine venivano prima i titolti e poi i non, prima le persone sposate e poi quelle nubili. Prima gli uomini e poi le donne.
Chi rimaneva scompagnato chiudeva la fila. Essere senza compagno a questo punto della cena era considerato mortificante perchè sottolineava quanto fosse insignificante agli occhi dei padrone quell'ospite rispetto agli altri.

La dama più importante sedeva alla destra del padrone e così a seguire gli altri invitati alternando un uomo e una donna. La moglie era posizionata all'altro capo del tavolo.

La conversazione a cena era fatta quasi esclusivamente tra vicini di posto poichè il servizio da tavola e i candelabri al centro (non c'era luce altrimenti) impedivano spesso di interloquire agevolmente con chi stava seduto di fronte.
Dopo la prima portata i gentiluomini erano obbligati a parlare con la dama alla propria destra, mentre dopo le portate successive la conversazione era più libera e si poteva chiacchierare con chi si voleva.
Se qualcuno ha letto il libro della Kleypas All'improvviso tu avrà notato come il protagonista, Jack Devlin, durante una cena guardasse assiduamente al posto riservato alla sua conoscente Amanda Briars, ecco, una cosa del genere sarebbe stata altamente intollerante circa vent'anni prima in epoca Reggenza, questo perchè la sua compagna di tavolo si sarebbe lamentata della mancanza di attenzioni, inoltre si sarebbe considerato scandaloso che un uomo fissasse la sua attenzione solo una giovane (benchè zitella). Naturalmente questo non vale per l'epoca Vittoriana, dove le regole erano simili, ma taluni comportamenti erano volutamente ignorati.

Tornando però alla cena.
Il servizio a tavola poteva essere alla francese o alla russa. Il servizio alla francese prevedeva che la portata fosse disposta a centro tavola e ogni commensale si servisse da sè, questo creava non pochi disagi tra gli ospiti e svariati passaggi di vassoi dall'aria poco raffinata (come accade alle volte ai compleanni o alle feste di Capodanno).
Successivamente il servizio alla francese venne soppiantato da quello alla russa, dove il cameriere serviva le pietanze agli ospiti senza che questi dovessero toccare il vassoio di portata.

Durante la cena era possibile organizzare piccoli brindisi con i propri vicini di posto, ma questo era un comportamento solitamente tollerato esclusivamente se a proporlo erano gli uomini, inoltre, dato che le vicine di posto di un gentiluomo erano soprattutto donne, questo sottintendeva grande amicizia o intimità.

Al termine del pranzo le donne e gli uomini si separavano.
I gentiluomini si recavano in una stanza a parte dove bevevano il porto e fumavano (non si fumava mai di fronte ad una signora), mentre le signore si ritiravano in un'altra camera a discutere; la padrona di casa, per vivacizzare un po' la situazione, poteva anche eseguire qualche brano al pianoforte oppure recitare qualche poesia o versi composti.
Se aveva figli piccoli era consuetudine mostrare alle altre donne i pargoli e la stanza dove dormivano e giocavano (e dove la servitù adibita a quello aveva adeguatamente istruito i bambini sul come comportarsi).

Dopo mezz'ora gli uomini e le donne si riunivano e quello era il momento per lasciare la casa e recarsi ai balli, magari quelli della Stagione.

Bene, qui concludo questo intervento, spero che non sia stato eccessivamente noioso.
Ringrazio moltissimo il sito dedicato a Jane Austen per le informazioni che mi hanno aiutata nella stesura del pezzo: Sito Jane Austen

Noi ci salutiamo, spero che continuerete a seguire numerosi i miei interventi.

Ciao ciao



Mauser

3 commenti:

  1. Post utilissimo e ben scritto, come gli altri del resto, Complimenti per tutto il blog!!!Marirosa

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  2. BEL POST! MOLTO INTERESSANTE! HO PERò UNA CURIOSITà. . .QUESTO MODO DI FARE PER LE VISITE RESTA IMMUTATO ANCHE DAL 1830 IN POI ? O COS'è CHE CAMBIò? GRAZIE!

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  3. Direi che rimase valido fino ai primi del Novecento pressappoco

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