6 dicembre 2009

La carrozza


Ciao a tutti!
Scusate se per un paio di giorni non ho aggiornato, ma ci sono stati un po' di problemi...

Comunque spero di farmi perdonare con questo post che dedicherò ad uno dei mezzi di trasporto più famosi della storia: naturalmente la carrozza!
E con lei voglio aprire una nuova rubrica sui Mezzi di trasporto. Ecco l'iconcina a lato, spero piaccia ^__^

Con carrozza si intende genericamente quel mezzo di trasporto, destinato esclusivamente al trasporto di persone, più diffuso fino alla fine del XIX secolo ovvero fino all'avvento delle automobili. La sua controparte destinata al trasporto di merci era il carro.
Wikipedia

La descrizione che ne fa Wikipedia rende perfettamente l'idea di che cosa fosse, ma ovviamente, dato che questo non basta per definirla come si deve, mi metterò ad approfondire un po' questo mezzo che fa sognare le ragazze da quando scoprono la favola di Cenerentola fino a quando non solo loro a raccontarla ai loro nipotini.

Le carrozze erano diversificate per l'impiego, per il numero di passeggeri, per le condizioni in cui dovevano viaggiare, insomma, sussistevano le stesse differenze che possiamo trovare oggigiorno con le automobili: coupè, utilitaria, smart, da corsa, sportiva, station-wagon e così via.

A cosa serviva una carrozza?
Beh, nella mentalità dell'epoca, esattamente come al giorno d'oggi, principalmente a due scopi: spostarsi e ostentare ricchezza.

Spostarsi era il vero problema dei secoli passati, specialmente viste le condizioni orribili delle strade e i vari pericoli che queste nascondevano, spostarsi era un'impresa decisamente pericolosa, specialmente se si viaggiava da soli, lo fu dal Medioevo e lo rimase fino a quando la ferrovia cominciò a raccogliere un grande bacino di utenza che prima si spostava con carri e diligenze e carrozze o a piedi.

E non solo spostarsi era difficile e pericoloso, ma anche molto costoso!
Insomma, se non se ne aveva la possibilità finanziaria, ci si spostava esclusivamente per motivi importanti: matrimoni, funerali e visite alla famiglia. Ciò spiega come mai i domestici delle grandi città andassero a trovare i parenti, perlopiù residenti in campagna, esclusivamente una volta all'anno; la loro non era cattiveria, tantomeno mancanza di attaccamento alla famiglia, bensì un mero problema economico e logistico.

Già, olre che pericolosi e costosi, gli spostamenti erano anche lunghi e difficoltosi per quanto riguardava il viaggio, spesso si dovevano prendere coincidenze e si viaggiava assieme ad altri passeggeri che potevano non rappresentare un vero "spasso" per tutta la durata del viaggio, specialmente se erano puzzolenti o insopportabili. E l'educazione imponeva che non si dicesse mai ad una persona: "Stai un po' zitta! Parli solo per dare aria ai polmoni!", un vero peccato, specialmente da quanto raccontano le cronache dell'epoca, con signore, dame e signorine costrette a sorbirsi noiosissimi resoconti di guerra, imprese giovanili, missioni esagerate, esaltzione della propria famiglia, critiche razziali e lamentele a ruota sulle scarse condizioni dei viaggi e delle strade.
In particolare quest'ultimo punto era l'intercalare corrente tra una frase e l'altra

Sapete, signorina Winthorpe, la mia prima campagna indiana... come sobbalza questa carrozza... incominciò nel 1780 quando... perbacco che scricchiolii... dicevamo? Ah, sì, l'India, gran bel Paese, peccato gli indigeni... accidenti, ma questa strada è terribile, non trovate miss?...

E così via. Roba da far accapponare la pelle al solo pensiero.
Ringrazierò sempre l'inventore del mp3. Non so come farei tutte le mattine visto che sono una pendolare...

Ma torniamo alle nostre carrozze.

Chi possedeva una carrozza?
La carrozza poteva essere di due tipi: pubblica o privata.
Le carrozze private erano un mezzo di lusso, le avevano gli aristocratici e i borghesi molto abbienti perchè comportavano spese di mantenimento e di acquisto elevatissime.
Innanzi tutto la carrozza adoperava un cavallo, ma più comunemente più d'uno, il che comportava necessariamente che il proprietario fosse in grado di mantenere almeno una coppia di bai per un calessino; i cavalli erano animali piuttosto dispendiosi perchè, specialmente quelli per le carrozze, non erano indicati per il traino dei carri o per i lavori nei campi.
A differenza dei contadini che possedevano il carro e impiegavano i loro animali sia per recarsi col proprio mezzo in città sia per tirare l'aratro o girare le macine, i cittadini più abbienti non avrebbero mai permesso che le loro quadriglie e i tiri a sei venissero utilizzati per lavori tanto umili, oltre al fatto che, essendo cavalli "di lusso" erano viziati, dovevano essere nutriti in maniera accurata per mantenere la prestazione fisica e la bellezza del manto, non rovinarsi gli zoccoli trainando gli aratri nei campi.

Avere una carrozza era un simbolo distintivo di ricchezza e potere. Avere una carrozza di lusso era l'apoteosi dell'influenza politica e sociale, quindi predominio di pochi fortunati e ricchissimi.

Per quanto riguarda la carrozza pubblica, invece, chiamata più spesso diligenza, essa era un trasporto incrociato di merci e persone. Era posseduta da piccoli borghesi che investivano nell'impresa tutto il loro capitale e spesso dovevano ricorrere agli usurai per far fronte al debito.
Oppure poteva essere di proprietà di una società di trasporti o di una cooperativa cittadina che esercitava il trasporto da una città all'altra.
Le diligenze più famose sono, naturalmente, quelle del far west, come l'indimenticabile scenario di Ombre Rosse, ma i loro antenati hanno radici molto antiche perchè, come si è visto, spostarsi era costoso, impensabile che una serva o un'istitutrice possedesse abbastanza denaro per acquistare un mezzo proprio, altrettanto che viaggiasse a piedi, magari coi propri bagagli: briganti e fuorilegge che vivevano di rapine erano un fenomeno famoso e diffuso, specialmente nel Settecento, che rendeva i viaggi a piedi difficilissi.

Le diligenze, come si è detto, esercitavano un servizio pubblico, a volte ricevevano sovvenzioni statali, ma erano casi radi, spesso erano i proprietari a fare fronte a tutte le spese che incontravano, il che richiedeva che il traffico su quella particolare linea di servizio fosse molto, in questo modo avrebbero ammortizzato i costi di mantenimento sia della vettura che dell'animale e, a volte, del vetturino.
Le carrozze pubbliche erano di foggia poco raffinata, molto semplici e piuttosto robuste per sopportare viaggi in condizioni non ottimali, per esempio con pioggia o strade dissestrate. Sulle portiere erano dipinti gli slogan della ditta che le finanziava e del servizio, in particolare erano riportate la città di partenza e quella di destinazione.

Chi guidava la carrozza?
Per le diligenze esisteva una figura del vetturino preposta al compito di condurre la carrozza, l'uomo poteva essere il proprietario oppure un impiegato pagato.


Tra i nobili le circostanze erano diverse. Chi aveva una carrozza solitamente poteva permettersi anche un cocchiere e, magari, un paggio.
Citando Orgoglio e Pregiudizio, film del 1940 con Greer Garson e Laurence Olivier, una delle battute di apertura è la seguente
"Mi scusi signora, l'altro gentiluomo con il signor Bingley è il signor Darcy; la carrozza coi cavalli sono suoi, mentre il calesse è del signor Bingley"
"Due carrozze e uno, due, tre, quattro, cinque valletti in livrea! Parola mia anche il signor... il signor Darcy deve essere ben ricco!"
"Sua madre era una delle figlie del Marchese di Scabrow"
"Hai sentito, cara, il Marchese di Scabrow!"

Era importante avere del personale di servizio che si occupasse del proprio mezzo, ma non tutti potevano averlo. Quando i gentiluomini si recavano ad alcuni ritrovi come ai circoli di St James Street solitamente guidavano da soli le proprie vetture, mentre in occasione di balli mondani, ad esempio a casa di qualche aristocratico in vista oppure da Almack's, era generalmente preferito che fosse il cocchiere a guidare.

Alle signore era consentito guidare esclusivamente calessi e calessini, per questo nel libro di Gorgette Heyer, Un matrimonio alla moda fa tanto scandalo che la signora abbia guidato da sola per strada in piena notte per vincere una scommessa e, inoltre, l'avesse fatto sotto gli occhi dei presenti, "senza pudore".

Esisteva poi una fascia intermedia di carrozzine a due posti che occupavano la parte intermedia tra la carrozza pubblica e quella privata: esse erano di proprietà di privati che le utilizzavano durante le serate mondane per accompagnare gli ospiti alle varie feste. Era una specie di servizio taxi. Durante la Stagione di Londra o l'estate a Bath il numero di queste carrozzine quadruplicava quasi.
A Londra, ovviamente, alcuni di questi esemplari erano attivi durante il giorno per portare le persone in giro per la città, magari per commissioni.
In questo modello di carrozz il vetturino era sistemato dietro l'abitacolo, che era riparato da un tettuccio a metà, egli guidava il cavallo con una lunga frusta che faceva schioccare oltre le teste dei suoi passeggeri; la sua postazione era rialzata in modo da poter avere un'ampia visione della strada.
Il costo di questo traporto era irrisorio se paragonato a quello di una carrozza vera e forniva anche un ottimo mezzo per non congestionare le strade di vetture, tuttavia non tutti erano disposti ad adoperare il mezzo, quindi c'era ancora un altissimo numero di aristocratici che preferiva la carrozza privata, sia per comodità che per una questione di prestigio.

Il personale di servizio
Escludendo il proprietario, di solito c'era almeno una persona che si occupava della carrozza.
Il cocchiere era il guidatore per eccellenza, era anche sua responsabilità che il mezzo fosse disponibile e in ordine ogni qual volta il padrone lo richiedesse.

Esistevano poi paggi e valletti adibiti alla cura della carrozza, che doveva essere sempre lucida e senza graffi, si preoccupavano di assicurare le ruote alle assi, sistemavano i cavalli, tiravano i finimenti e aggistavano l'interno dopo un viaggio.
Se il cocchiere era temporaneamente sostituito dal padrone di casa alla guida della carrozza, questi prendeva posto sul predellino dietro, in modo che, quando il signore avesse lasciato la vettura, egli potesse ricondurla in un luogo sicuro e tornare a riprendere il proprio padrone al termine del pomeriggio o alla fine di una festa, quando magari necessitava dell'aiuto di qualcuno perchè era completamente sbronzo.

Se si trattava di un'occasione importante, ad esempio l'arrivo nella tenuta di campagna per l'estate con tutto il parentado schierato, allora era buona cosa lasciare che fosse la servitù a guidare: cocchiere e uno dei valletti sedevano a cassetta suldavanti, mentre altri paggi prendevano posto sul retro, pronti ad aprire le portiere e ad abbassare i gradini mobili per la discesa dei passeggeri, offrendo assistenza perchè non scivolassero.

Era considerato molto chic possedere il personale di servizio della carrozza abbigliato con sontuose livree.
Nelle case più altolocate questa era la norma, la divisa era unica per tutti i membri della casa e diversa da quella di tutte le altre famiglie benestanti.
Tra i meno abbienti, invece, gli abiti venivano acquistati di seconda mano per fare "figura".

Tipi di carrozze
Le carrozze assusero, specialmente nell'Ottocento, nomi che poi hanno mantenuto le automobili che le hanno rimpiazzate, ecco quindi la spyder e la giardiniera, la berlina e così via.

Poichè avevano un utilizzo estesissimo, le carrozze avevano sviluppato diversità profonde per migliorare tali aspetti piuttosto che altri, si può quindi dire che erano divisibili in tre grandi categorie:


- le carrozze sportive e da passeggiata, guidate principalmente dal proprietario/gentiluomo
- le carrozze signorili di servizio, guidate dal cocchiere
- le carrozze di utilità, destinate a scopi particolari.

Fanno parte della prima categoria sia carrozze a due ruote, quali il Gig ed innumerevoli tipi di Cart, sia vetture a quattro ruote come per esempio i Phaeton, i Break, i Park Drag, ecc.

Tra le carrozze di servizio, le più diffuse sono sicuramente il Landò, il Milord ed il Brougham (o Brum).

Le carrozze di utilità comprendono gli Omnibus, i Mail Coach, i Van, ecc.

Berlina: prende il nome proprio dalla città di Berlino dove venne inventata. Era molo popolare alla corte francese di Luigi XV e Luigi XVI, massiccia e robusta, era decorata con stucchi e molto imponente.
Molto spaziosa, poteva contenere, nelle sue massime dimensioni, una decina di persone (un numero abnome per l'epoca), ma a causa dei suoi costi altissimi era impiegata quasi esclusivamente per il servizio privato e non per quello pubblico. Il cocchiere sedeva a cassetta sul davanti, dove potevano trovare posto altri due valletti e altri tre o quattro dietro per un totale di circa sei persone di servizio.


Landau: il landau è un tipo di carrozza a più posti e prende il nome dalla città tedesca di Landau in der Pfalz in cui è stata inventata.
Le ruote sono collegate al vano passeggeri tramite delle sospensioni in legno che creano il caratteristico simbolo a V sui due lati della vettura.
Il sedile per il cocchiere è sito generalmente davanti e la carrozza era trainata da 2 o 4 cavalli. La parte destinata ad ospitare i passeggeri era generalmente fornita di sedili anatomici disposti in due serie "vis a vis".
Il servizio del landau era generalmente pubblico.
Spesso questo tipo di vettura è anche definita con la grafia landò.

Giardiniera: la giardiniera, vettura a traino animale utilizzata dagli ortolani per portare la loro merce ai mercati cittadini, è un tipo di carrozza scoperta a quattro ruote e dotata di sedili laterali.
Il termine poi è stato esteso anche a carrozze ferroviarie e tranviarie aperte lateralmente e dotate di piattaforma a balcone.
Nel secondo dopoguerra, il termine "Giardiniera" venne utilizzato dalla FIAT per denominare la versione familiare della Topolino e, in seguito, anche per Nuova 500.

Spyder: il termine spyder, che in inglese significa ragno, era utilizzato per identificare un particolare tipo di carrozza scoperta a due posti, di costruzione semplice e leggera e molto diffuso nell'Italia del XIX secolo, così chiamato perché la minuscola carrozzeria restava sospesa tra quattro enormi ruote a raggi, ricordando la figura del ragno.
Nonostante l'origine inglese del termine, occorre dire che l'accezione automobilistica di spyder è usata principalmente in Italia dove viene anche spesso confusa o sovrapposta al termine cabriolet. Il termine spyder è utilizzato solamente in Italia, all'estero con la stessa parola ci si riferisce esclusivamente ad un'automobile sportiva di origine italiana, mentre la carrozza viene definita roadster.

Cabriolet: il termine cabriolet, a volte detto anche cabrio, si riferisce a carrozze caratterizzate da tetto in tessuto o pelle semovibile.
In alcuni casi il tetto poteva essere montato a seconda del tempo, mentre in altri esso era sollevabile o abbassabil a discrezione dei passeggeri.
Benchè esistesse un tipo di vettura denominata cabriolet, questo termine era più un aggettivo per identificare il tettuccio semovibile, adoperato sia sulla berlina che sulla spyder.

Calesse: il calesse è un veicolo a due ruote per il trasporto di persone, generalmente trainato da uno o due animali, evoluzione in veste lussuosa del biroccio, dal quale deriva. Il termine calesse trae origine da kolesa che in lingua slava significa "ruote".
D'uso comune fino alla prima metà del XX secolo, il calesse era il veicolo maggiormente utilizzato per gli spostamenti veloci con limitate quantità di bagagli o materiali.
La presenza di due sole ruote comporta il necessario aggancio ai finimenti del cavallo o dell'asino, al fine di assicurare la stabilità longitudinale del veicolo che, in caso di inutilizzo, si inclina ruotando sull'asse trasversale, fino a poggiare sul terreno il traverso posteriore. Per tale caratteristica è facilmente rimessabile in barchesse o porticati, nei quali sfrutta lo spazio in altezza.
In alcuni casi dotato di copertura retraibile detta "mantice", il calesse era il mezzo preferito da chi voleva percorrere velocemente i lunghi tratti rapidamente.
Il calesse era inoltre molto adoperato durante il periodo Georgiano per le passeggiate nei parchi, con questo espediente il ton londinese poteva mettersi in mostra dall'alto delle ruote, ostentando ricchezza e particolari compagnie. Al calesse si potevano agganciare anche animali meno nobili di quelli usati per le carrozze, ma di solito non veniva fatto per una questione di estetica: i cavalli e i cavallini da traino erano infatti tozzi e poco eleganti a differenza dei focosi bai e delle quadriglie di purosangue.

Accessori e comfort
Che cosa veniva abbinato alla carrozza di "esterno" per migliorare la qualità del viaggio?
Sotto i sedili dei passeggeri potevano essere infatti disposti oggetti utili a questo scopo come libri da leggere durante il viaggio o qualche spuntino, vini e vivande.
Erano inoltre molto diffusi gli scaldini, due coperchi a incastro in cui venivano lasciati dei carboni per riscaldare i più freddolosi e, naturalmente, non mancavano scialli e coperte, tendaggi, cordoni, luminarie e parafanghi e molte lampade perchè a quel tempo la luce era davvero poca.

Abbigliamento ed etichetta
Naturalmente tutto aveva le sue regole, comprese carrozze, cocchieri e il modo di usarle. Ecco quindi qualche piccola curiosità.

  • L'abbigliamento per un viaggio lungo doveva essere comodo e sobrio
  • Per una passeggiata in Hyde Park o ai giardini la dama doveva assolutamente essere munita di parasole, sia per una questione di decoro che per proteggere la pelle (doveva essere bianchissima) dai maligni raggi solari.
  • L'uomo poteva tenere una toeletta abbastanza informale, non era quindi richiesti pantaloni al ginocchio e code di rondini, era tollerata anche una tenuta da cavaliere, ma lo stesso non per la ragazza.
  • L'apparizione di una coppia in carrozza assieme poteva creare uno scandalo. Se la carrozza era chiusa era decisamente meglio non farsi vedere, le malelingue avrebbero potuto pensare chissà che e una dama non accettava mai certi inviti per principio. In un calesse aperto per una passeggiata, invece, la dama aveva la facoltà di accettare un invito, ma naturalmente, anche se l'avesse fatto per semplice amicizia, questo avrebbe suscitato qualche chiacchiera. Occhio alle precedenti frequentazioni! Se la sera prima si era ballato un valzer con il gentiluomo e quello dopo ci si faceva vedere sulla sua carrozza le lingue si sarebbero messe in moto: tra quanto il matrimonio?
  • Il cocchiere non doveva intervenire in nessun caso a meno di un preciso ordine del padrone. Se il padrone commetteva un omicidio in carrozza il cocchiere non ne era responsabile perchè egli dimostrava un'ottima virtù da domestico: obbedire e farsi gli affari propri, era quindi scagionato da qualsiasi accusa (almeno fino alla metà dell'Ottocento).
  • Era buona norma che i servitori non origliassero le conversazioni dei padroni e non spettegolassero né sulle compagnie né sui loro comportamenti, ma era inevitabile: tutto le chiacchiere passavano dai piani della servitù, era una regola non scritta ma universalmente accettata.
  • La signora doveva stare seduta nella parte sinistra del veicolo (chissà perchè...)
  • Il gentiluomo doveva aiutare la dama a salire sulla vettura, era sempre al donna a salire per prima, mai il gentiluomo.
  • Il posto migliore sulle carrozze con posti uno di fronte all'alro era l'ultimo posto sull destra, in senso di marcia: questo posto veniva assegnato di diritto alla persona più importante o alla più anziana.
  • Solitamente le signore viaggiavano nel senso di marcia e i gentiluomini al contrario, in questo modo si potevano intavolare discussioni a due per volta. Ciò naturalmente non valeva nel caso il signore fosse anche il guidatore della vettura.
  • Gli uomini dovevano scendere per primi ed attendere la dama se c'erano servitori, altrimenti aiutarla a loro volta a smontare, facendo particolare attenzione che il vestito non si rovinasse a contatto con le ruote sporche o non s'impigliasse nelle sporgenze.
  • Se non c'erano a disposizione pedane rialzate per montare e smontare facilmente, era il gentiluomo che doveva occuparsi dell signore: per farle scendere poteva prenderle per la vita e depositarl delicatamente al suolo.
  • La signora, durante le operazione di salita e discesa, era meglio che avesse le mani libere per aiutarsi ed aggrapparsi dove possibile.
  • Se invece c'erano a disposizione pedane, il gentiluomo doveva aiutare gentilmente la ragazza afferrandola con delicatezza per il gomito.
  • Era altamente sconsigliato passare a grande velocità per le strade, specialmente se si avevano ospiti nella carrozza, in quelcaso bisognava prestare ancora piùattenzione. Nonostante questo erano frequenti le gare di cocchi fuori città dove, purtroppo, molti giovanotti perdevano la vita a causa della folle velocità e del fatto che non erano capaci di gestire il mezzo.


Al giorno d'oggi è difficile fare un giro in carrozza.
Per alcuni matrimoni particolarmente grandiosi viene noleggiato un calesse o una piccola carrozza, ma certo il privilegio di salirci è riservato agli sposi...

In compenso molte città d'arte offrono un divertente servizio di tour della parte storica della città in calessino, per esempio Pisa vista dal calesse è fantastica (l'ho fatto e non ne sono assolutamente pentita), lo stesso dicasi per Roma, anche se non l'ho provato, quindi non posso garantire...
Mi pare che un servizio simile sia attivo anche a Lucca e forse a Milano.
Anche alla Reggia di Racconigi credo sia presente il giro guidato del parco in calesse, così come in alcuni parchi delle città, ma purtroppo sempre meno...
Io mi sono fatta portare come una vera principessa da Fussen, il paesello sottostante, al castello delle favole di Ludwig, in Germania, lo strafamoso Neuschwanstein (che probabilmente avrò scritto sbagliato perchè mi perdo sempre qualche lettera e non so una parola di tedesco) ed è stata una bellissima esperienza! Specialmente dopo che ho dato un'occhiata a quanto fosse ripida la salita...

Una mia amica mi ha detto che è possibil fare una visita in carrozza del centro di Londra, mentre so che c'è un servizio di tour per il Parco di Versailles dove si possono sperimentare le emozioni di Maria Antonietta mentre si recava magari al Petit Trianon ad incontrare il suo amato Fersen.

Per chi fosse particolarmente interessato alle carrozze, a Roma esiste un apposito Museo delle Carrozze, assolutamente fantastico e da vedere almeno una volta nella vita, con circa 3000 m2 di spazio destinato all'esposizione di queste splendide vetture d'epoca e ricostruzioni originali. Esso è di proprietà privata e oltre a vetture storiche sono esposte anche carrozze utilizzate in grandi film come Un uomo tranquillo con John Wayne, Ombre rosse, sempre con Wayne, la biga de Il gladiatore con Russel Crowe e molte altre che consiglio assolutamente di visitare!
Analoghi musei in dimensione ridotta sono presenti anche in altre città, posto qualche link

Museo delle carrozze d'epoca di Roma
Museo delle carrozze di Firenze
Museo delle carrozze dell'Ottocento di Verona
Museo delle carrozze di Palazzo Farnese di Piacenza

Per l'estero, invece coniglio questo sito: link

Ecco qualche link di libri per gli appassionati, presi quasi tutti da Amazon.com

Pratical Carriage Building
American Carriages, Sleighs, Sulkies and Carts: 168 illustrations from Victorian Sources
Horse-Drawn Carriage Catalog
Bristol Wagon and Carriage Illustrated Catalog
Horse Drawn Slieghs - Second Edition
Encyclopedia of Carriage Driving
Make the most of carriage driving
Carriage and Sleighs - 228 Illustrations

Vi lascio inoltre dei video carini sulle carrozze, ma in giro non c'è molto a parte i filmini di qualche matrimonio... sigh...

Museo delle carrozze di Milano


Museo delle carrozze di Firenze - Palazzo Pitti


SuperQuark - Servizio sulle carrozze
Parte1


Parte2


Ciao a tutti, per oggi concludo qui ^_^
Buon weekend



Mauser

3 commenti:

  1. Meraviglioso: sarebbe bellissimo poterle vedere da vicino.

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  2. bravissima ! hai descritto la storia delle carrozze
    in un modo molto affascinante ! Pero' hai mancato di
    dire questo curioso particolare: il modo per far sapere a chi apparteneva la carrozza soltanto osservandola passare era che bastava avere le redini di colore diverso dal resto del finimento per poter
    dire senza parlare e senza superbia "sono io il proprietario"

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  3. innanzitutto complimenti! Posso solo segnalarti che c'è un museo delle carrozze anche a Macerata; una collezione in perfetto stato al castello dei Conti Pallotta di Caldarola (MC).

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